Di chi è la colpa ?

Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Di chi è la colpa ?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Giovanni 9:1 Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. 2 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» 3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.

Questa è una domanda che affonda le sue radici lì nelle profondità dell’animo umano, nelle sue paure, nella sua innata voglia di indagare e di risalire alle cause di tutto ciò che esiste e considera l'avversità la conseguenza di uno sbaglio, di un peccato...
Una parte della Rivelazione biblica sembra andare pure in tale direzione ...
(Esodo 20, 5, 6)
(Numeri 12)
(2 Cronache 27, 16-21)
(2 Sam 12, 14)
Però il libro di Giobbe obietta all’automatismo fra colpa e perdita. Di Giobbe Dio dice, testuale, che “Non ce n’è un altro sulla terra come lui che sia integro, retto, tema Dio e fugga il male” eppure gli accade una catastrofe dopo l’altra. L’automatismo colpa-punizione si rivela inesistente e agli amici di Giobbe insistevano per cercare in lui la colpa dei mali che gli erano piombati addosso (Giobbe 42, 7).-
La risposta di Yeshuà lascia anche me molto perplesso, quale sarebbe secondo voi il significato delle Sue parole ???
speculator

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da speculator »

I suoi genitori e lui non avevano nessuna colpa della sua cecità.
Avevano altre colpe, ma non per la cecità.

La situazione Dio la tollera; ma ha deciso un momento che farà vedere le sue opere. E Gesù lo guari'.
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Nè lui nè i suoi genitori avevano colpe da provocarne la sua cecità, ognuno ha le proprie colpe rispetto alla Santità di Dio ma i nostri problemi non ne sono spesso la conseguenza, la colpa dei nostri problemi è nella nostra natura, fà parte di noi la malattia e la sofferenza fino a quando viviamo questa vita labile e caduca che ci porterà a morte sicura.-
Ma la risposta di Yeshua mi lascia perplesso, cosa intendeva dire ???
speculator

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da speculator »

Intendeva dire che Dio tollera il male ma ha deciso che finirà e, finito il male, si vedranno le opere buone di Dio. Per allora Gesu' provvide la guarigione temporanea.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da bgaluppi »

Si, credo che la risposta sia nel fatto che Yeshùa riteneva che il regno di Dio fosse giunto. Lo dichiara in Mt 12:28: "se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio". Se lo spirito di Dio opera nel mondo, e i miracoli e le guarigioni ne rendono testimonianza, allora significa che il regno di Dio è giunto. Questa era la sua idea. Per cui, la sofferenza esisterebbe a motivo strumentale del regno di Dio.
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da francesco.ragazzi »

"...ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui..."

...Una risposta un po' fatalistica, Gesù conosceva le miserie umane e ne era addolorato (pianse per la sorte di Gerusalemme), le opere di Dio sono state manifestate in alcuni ... ed in tutti gli altri ?
Gesù si è immedesimato in queste miserie ma non era ancora giunta l'ora di curare tutte le ferite di questa umanità, ce ne ha dato una anticipazione su alcuni per darci speranza di guarigione e non farci sentire abbandonati da Dio ....
speculator

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da speculator »

Dio ha sempre regnato e regnerà.
Il regno di Dio esercitava i suoi effetti espellendo i demoni, cioe' agendo in mezzo agli uomini e al loro spirito.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da bgaluppi »

Caro Francesco, ti dico la mia chiaramente ma non so se ti soddisferà. La retribuzione ultraterrena inizia a farsi strada al tempo di Yeshùa e anche prima (penso agli scritti apocalittici) in virtù del fatto che quella terrena non soddisfaceva alla spiegazione della sofferenza e dell'ingiustizia. Dio non sembra trattare tutti allo stesso modo, in alcuni casi non sembra punire chi dovrebbe essere punito e retribuire chi dovrebbe essere retribuito. Nella Bibbia Ebraica la retribuzione è unicamente terrena, per cui chi offende pagherà di persona quell'offesa attraverso mali e sofferenze nella sua vita; stessa cosa per chi invece fa la volontà di Dio, obbedendo ai comandamenti, il quale sarà ripagato nella sua vita (è il caso di Giobbe, che però è una parabola). Tuttavia, non sembra che questo princìpio si applichi a tutti in modo costante e dunque non può essere un princìpio su cui confidare. Allora, in certi filoni del giudaismo, inizia a farsi strada il concetto di retribuzione ultraterrena, che serve a dare speranza di fronte all'ingiustizia. Scrive Bart D. Ehrman, uno dei massimi esperti di letteratura neotestamentaria:

“Un’apocalisse (dal verbo greco apocalyptein, “rivelare” o “svelare”) è un
testo che rivela la verità del regno dei cieli ai mortali per aiutarli a dare un significato a ciò che accade qui sulla terra. A volte questa verità è rivelata attraverso alcune strane visioni dense di simboli che l’autore apparentemente ha avuto e che sono spiegate da una sorta d’interprete angelico. Un esempio lo incontriamo nella Bibbia ebraica, precisamente nel Libro di Daniele. Altre volte invece l’autore è trasportato nei cieli per vedere le verità ultime del regno divino che danno un significato agli eventi orribili che accadono qui sulla terra. Il libro dell’Apocalisse nel Nuovo Testamento rappresenta un esempio cristiano di questo genere. Questi libri hanno lo scopo di infondere speranza nei lettori. Anche se le cose qui sulla terra sembrano fuori controllo, anche se il dolore, la miseria e la sofferenza sembrano dominare, anche se guerre, carestie, epidemie e disastri naturali schiacciano la razza umana, anche se le cose sembrano completamente fuori della portata di Dio – a dispetto di tutto ciò, ogni cosa sta andando secondo i piani. Dio renderà giusto tutto ciò che è sbagliato. Se la gente avrà la pazienza di aspettare, la loro fede sarà ripagata: Dio interverrà nel corso delle cose qui sulla terra, riportando pace, giustizia e gioia per l’eternità.” – Sotto falso nome, Carrocci Editore.

Yeshùa sposa il pensiero apocalitticista in merito al tema della retribuzione e del regno di Dio, per cui quelle parole possono essere spiegate semplicemente in questo modo.
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Nel Vecchio Testamento si parla poco di un al di là, la retribuzione per il bene e il male compiuto avveniva su questa terra...
Il bene era compensato con una lunga vita, abbondanza di figli, prosperità.-
Il male veniva punito con una vita breve, sterilità e miseria.- Ed inoltre ciascuno uomo riceverà la remunerazione personale per come si sarà comportato : Ezechiele 18:20 : “... Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità …” .- Si intravede in questo verso che vi sarà una remunerazione per le opere del giusto e per le opere del malvagio, ma soltanto il profeta Daniele ed Isaia specificano che vi sarà una resurrezione : Daniele 12:1,3 : “ ...Or in quel tempo sorgerà Michael, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre... “ .- E' la prima volta che nella Bibbia appare il termine normalmente tradotto con “vita eterna”. Alla vita eterna, cioè per sempre, l'autore contrappone una “ignominia perpetua”, vale a dire una disfatta definitiva, irreversibile, il fallimento definitivo, una “morte eterna” .- Queste nuove teorie però non verranno accettate, anzi verranno condannate come eretiche e rifiutate dalla gerarchia allora al potere, il gruppo dei Sadducei, in quanto non contenuta nei primi cinque libri della Bibbia (Pentateuco), ma se ne approprieranno i Farisei.-
I Farisei, laici pii impegnati ad osservare fedelmente la Legge in tutti i suoi dettagli, elaborano per primi in maniera sistematica, la dottrina della resurrezione dei giusti. Il premio o la punizione per l'uomo vengono posticipati a dopo la morte per cui il giusto ritornerà alla vita e il malvagio rimarrà nello Sheol (Soggiorno dei morti il moderno cimitero) .-
L'idea di una risurrezione dei giusti proposta dai Farisei, viene dapprima limitata a Israele. Ne sono esclusi i pagani e quanti vengono seppelliti fuori della Terra Santa. Poi, riflettendo ulteriormente, questo gruppo religioso affermerà che risorgono pure i pagani, ma per essere presentati di fronte al tribunale del giudizio: chi avrà osservato la Legge di Dio verrà ammesso nel giardino dell'eden (il cosiddetto paradiso), chi non avrà osservato la Legge rimarrà nello Scheol (il cosiddetto cimitero) .-
Anche il profeta Isaia fa intravedere che vi sarà una resurrezione : "Rivivano i tuoi morti! risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi e giubilate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada dell'aurora, e la terra ridarà alla vita le ombre" (Is. 26:19) (sempre in riferimento ai giusti e non ai malvagi) .- Con l'avvento del Messia, il Signore Gesù, si comincia a fare chiarezza sulla vita e sulla morte e resurrezione, sulla Vita eterna e sulla morte eterna .- Il regno messianico, ossia il regno di Dio sulla terra o regno dei cieli, che verrà grazie all'avvento del Messia nella gloria, sarà un ripristino delle condizioni originarie, un ritorno all'Eden di Genesi: "A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio" (Ap 2:7). Il prossimo millennio di pace di cui parla la Bibbia (Ap. 20:1-15) potrebbe farci desumere che si tratti del settimo giorno in una simbolica settimana di 7000 anni. Questa deduzione appare avvalorata dal fatto che “per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno” (2Pt 3:8). Se il Millennio è il settimo giorno di riposo, gli altri sei giorni ammontano ovviamente a 6000 anni. La ricostruzione della cronologia biblica che abbiamo tentato, sembra avvalorare questa conclusione: dalla creazione di Adamo a oggi sono trascorsi, appunto, circa 6000 anni. Che cosa significa ciò? Che cosa comporta la fine di 6000 di storia umana? Certamente che stiamo per entrare nel Settimo Millennio e se associamo i giorni della creazione ai millenni trascorsi, stiamo per entrare nel Millennio di Riposo Sabatico.- Ebrei 4:9,10 “...Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue.-- “ .- Gv 5:28 dice che "… l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori ..."; Atti 24:15 dice che "… ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti … "; Tutti coloro che sono nelle tombe, ossia tutti coloro che hanno vissuto la vita nel mondo e sono morti, risorgeranno; e saranno "nuovi", liberi dal peccato, come era Adamo agli inizi, poiché il prezzo per il peccato lo hanno già pagato con la morte. Il giogo del peccato sotto cui nasciamo in questa vita deriva dalla scelta adamica; risorgendo dalle tombe, ossia risuscitando, gli uomini non saranno più soggetti a quel giogo per il quale hanno già pagato con una vita decaduta ed infine con la morte.- Il Messia è un nuovo inizio e non una fine.-
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Di chi è la colpa ?

Messaggio da bgaluppi »

Francesco, non credo che i farisei e i giudei in genere, eccetto chi apparteneva a gruppi "distaccati" come gli esseni o gli apocalittici che produssero la letteratura apocrifa, credessro in un regno celeste, dove vanno i resuscitati trasformati con un "corpo" incorruttibile. Non a caso Yeshùa fu considerato ed è considerato apòstata dagli ebrei, come più volte Besasea ha spiegato, forse proprio per il fatto di aver detto che si sarebbe seduto alla destra di Dio e sarebbe venuto come Figlio dell'Uomo in potenza (e fu accusato di "improprietà" dal Sinedrio). Dal Talmud, nei pochi casi in cui si parla di Yeshùa, si capisce che fu considerato praticante di stregoneria (infatti i farisei e gli scribi lo accusano di praticare miracoli in nome di Belzebù, ossia tramite riti magici). Questo non per screditare lui, ma per dimostrare che il suo pensiero non era affatto condiviso. Il mondo a venire, per gli ebrei, è un mondo terreno, in cui Israele domina sulle nazioni e in cui si assisterà alla risurrezione, ma non nei termini descritti nei Vangeli. La speranza in una vita spirituale dopo la morte non è accettabile dall'ebraismo classico – ossia non contaminato dal pensiero pagano – perché un uomo che ottiene un corpo incorruttibile non è più un uomo, ma di fatto un dio minore. Questa idea profuma molto più di paganesimo (che il cristianesimo ha assorbito) che di ebraismo. Il concetto di un uomo che siede alla destra di Dio a cui viene dato potere divino non è e non era condiviso dagli ebrei, perché necessariamente implica che esista una creatura dotata di potere divino oltre a Dio e dunque viola il concetto dell'unicità di Dio.

Comunque non è questo il tema di discussione. Per spiegare la sofferenza e le parole di Yeshùa, credo che la prospettiva di Ehrman sul pensiero apocalittico sia la più probabile. L'Apocalisse di Giovanni si incentra molto sulla vita eterna dopo il giudizio come soluzione alla condizione attuale. E comunque, non necessariamente la "vita eterna" è qui descritta come vita spirituale in un mondo celeste, non bisogna farsi ingannare dalle immagini allegoriche; è la Gerusalemme Celeste a scendere sugli uomini e sulla terra come una benedizione, non sono gli uomini a salire al cielo.
Rispondi