Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

amos74
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Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da amos74 »

Vangelo secondo Matteo 19,16-26 ( traduzione C.E.I.)

[16]Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». [17]Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». [18]Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, [19]onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». [20]Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». [21]Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». [22]Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. [23]Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel Regno dei Cieli. [24]Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli». [25]A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». [26]E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Versione alternativa riportata nel “Commento al Vangelo secondo Matteo” di Origene ( presente traduzione latina):


In un certo vangelo secondo gli Ebrei, se uno vuole accettarlo non come un'autorità, ma come delucidazione della presente questione, sta scritto:

Un altro ricco gli domandò: "Che cosa debbo fare di bene per vivere?". (Gesù) Gli rispose: "Uomo, osserva ( i comandamenti del)la Legge e (l’insegnamento de)i Profeti".(Il ricco) Gli replicò: "L'ho fatto!". (Gesù) Allora gli disse: "Va', vendi tutto quanto possiedi e distribuiscilo ai poveri, poi vieni e seguimi". Ma il ricco iniziò a grattarsi la testa. Non gli andava! Gesù gli disse: "Come puoi dire di avere osservato la Legge e i Profeti? Nella Legge sta scritto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. E molti tuoi fratelli, figli di Abramo, sono coperti di cenci e muoiono di fame, mentre la tua casa è piena di molti beni: non ne esce proprio nulla per quelli!". E rivolto al suo discepolo Simone, che sedeva vicino a lui, disse: "Simone, figlio di Giovanni, è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli".


Ciao a tutti,

Apro questa nuova discussione su una poco conosciuta versione alternativa del celebre racconto evangelico sul “giovane ricco”,pervenuta tramite una traduzione latina del “Commento al Vangelo secondo Matteo” scritto in greco da Origene. La comparazione tra le due versioni è a mio avviso molto significativa, in quanto ci consente di ipotizzare un processo di rielaborazione della tradizione evangelica volto sia ad “edulcorare” la radicalità della messaggio di Gesù, sia a ridurre la “ebraicità” del suo insegnamento.

Sin da quando ho incominciato a leggere direttamente gli scritti biblici, l’esposizione di questo episodio mi ha lasciato perplesso, per quelle che considero incongruenze o comunque stranezze.
La prima riguarda la risposta di Gesù alla domanda del giovane su ciò che occorra fare per ottenere la “vita eterna”: il Nazoreo infatti gli raccomanda sì di osservare i comandamenti, che però poi su richiesta di chiarimento del ricco riduce ad alcuni precetti del Decalogo, unitamente alla prescrizione dell’amore verso il prossimo scritta nel Levitico; questo responso mi è sempre apparso approssimativo e lacunoso, rispetto al ben più ampio raggio delle disposizioni statuite nella Torah; tra l’altro, la risposta riduttiva esclude il riferimento all’osservanza dello Shabbat, guarda caso il comandamento più “ebraico” del Decalogo.

La mia seconda perplessità concerne l’affermazione finale di Gesù secondo cui “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”, la quale mi è sempre sembrata sospetta, una sorta di aggiunta posteriore atta a limitare il carattere radicale e quasi eversivo dell’asserzione precedente (“è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli”).

La versione riportata da Origine getta a mio avviso una nuova luce sulla possibile stesura originaria di questo racconto evangelico; a parte la possibile presenza di due ricchi ad interrogare Gesù ( si parla di “un altro ricco”), evidenzio le seguenti differenze rispetto al testo canonico:

-Manca il riferimento all’espressione tipicamente cristiana “vita eterna”; il ricco chiede che cosa debba fare per “vivere” ( partecipazione al mondo a venire/risurrezione dei morti);

-Gesù non gli risponde con una ridotta elencazione di pochi precetti biblici, bensì con un responso autenticamente ebraico: “Osserva la Legge e i Profeti”, ossia segui tutti i comandamenti della Torah e gli insegnamenti predicati dai Profeti, e questo in piena conformità con quanto sta scritto nella stessa Torah (Levitico 18,5) :”Osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono HaShem”, passo che la tradizione rabbinica, se non sbaglio, interpreta come una della basi sulle quali si fonda la fede nella risurrezione dei morti;

-A fronte della riluttanza del ricco a donare tutti i propri beni ai poveri, Gesù lo attacca duramente mediante un’esegesi radicale del comandamento di amare il prossimo. E’ a mio avviso interessante notare come questa invettiva, assente nel testo canonico, evidenzi l’aspetto “sociale” della polemica gesuana contro la ricchezza, che gli appare tendenzialmente come un male sia perché porta sovente verso l’idolatria del danaro (Matteo 6,24: “Non potete servire Dio e Mammona”),sia perché ad essa, status di pochi, corrisponde una diffusa povertà tra i figli d’Israele, segno di una ingiusta distribuzione dei beni che viola la lettera e lo spirito del comandamento solidaristico del Levitico. Questa particolare sensibilità sociale di Gesù( nei vangeli canonici molto chiara in quello secondo Luca, ma “annacquata” negli altri tre) emerge anche in una variante del “Padre Nostro” che, secondo il padre della chiesa Girolamo, si trovava nel perduto Vangelo secondo i Nazareni” in lingua aramaica, dove non vi era scritto “dacci oggi il nostro pane quotidiano” ma “dacci oggi il nostro pane di domani” ( aramaico “mahar”);quindi una frase che si sostanzia in una preghiera rivolta ad HaShem perché anticipi il sostentamento futuro a quell’oggi in cui vi è evidentemente penuria di cibo e beni essenziali;

-Manca del tutto l’affermazione finale che “stempera” la condanna pronunciata verso i ricchi: un’assenza che ritengo oltremodo significativa.


Il prezioso testo tramandato da Origene ha a mio avviso buone possibilità di testimoniare l’originaria narrazione dell’evento, la quale probabilmente rappresenta in modo genuino l’autentica immagine del Gesù storico: un maestro "hasid" ebreo di Galilea, fautore di posizioni certamente radicali , ma che si innestano integralmente nella grande tradizione etico-sapienziale d’Israele.
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francesco.ragazzi
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Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da francesco.ragazzi »

Credo che in questo racconto Yeshuà voglia mettere enfasi al fatto che Cercare Dio dev'essere la prima cosa cui teniamo (Vedi parabola della perla di gran valore, etc...), Il giovane ricco sicuramente aveva buone intenzioni ma non abbastanza da mettere Dio al primo posto nella sua vita e Yeshuà conoscendo i suoi sentimenti lo ha toccato nel suo punto debole...(sicuramente quel giovane non era pronto a "rinunziare a se stesso" per seguirLo).-
speculator

Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da speculator »

E' impossibile a tutti gli uomini essere salvati, piu' difficile del passaggio del cammello nella cruna di un ago, ma a Dio e' possibile salvarli mediante il sacrificio di suo figlio Gesu'.
speculator

Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da speculator »

Togliete quel "sicuramente".
Lasciate a quel povero cammello almeno una possibilità.
speculator

Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da speculator »

Origene, grande studioso, conosceva bene i testi e la storia e i luoghi biblici.

Tu dai interpretazioni possibili delle differenze tra i testi.

Io mi limito ad osservare differenze testuali rilevanti.

Penso che, essendo svaniti i testi non canonici, sembra che non ci siano grosse differenze; ma probabilmente ce ne erano molte.

La ebraicita' di Gesu' e' certa.

Non sono storico della Palestina dei primi due secoli, ma mi pare che i vangeli canonici descrivano una situazione socio-politica pre 70; che senso avrebbe avuto discutere della decima della menta e del comino dopo il 70 dc proiettandoli indietro sotto Pilato?

Dal 70dc al 137 dc mi immagino che avrebbe avuto ancora meno senso.
speculator

Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da speculator »

I problemi economici e di sussistenza sono sempre stati attuali ma non non sono la base della buona notizia che riguarda e riguardava "felici i poveri in spirito".
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bgaluppi
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Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da bgaluppi »

che senso avrebbe avuto discutere della decima della menta e del comino dopo il 70 dc proiettandoli indietro sotto Pilato?
Il resoconto descrive eventi avvenuti decenni prima.
speculator

Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da speculator »

Piu' o meno come scrivere 10 dettagliati libri, con discussioni interne al fascismo, sulla vita e detti del duce Mussolini, veri o falsi che siano, negli anni dal 1965 al 1985?
speculator

Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da speculator »

Ripensandoci: una delle tante sette ebraiche, osteggiata a sangue (Atti)dagli ebrei e poco conosciuta dai greci ricorda i detti e fatti del suo maestro fondatore.

Prima del 70 (come prima del 1945) era una corrente ebraica (fascista) all'interno quindi del sistema religioso giudaico (fascista prima del 1943).

Dopo il 70 sono stati dei nostalgici del tempio come del fascismo che, eliminata la concorrenza ebraica, scrivevano, e indubbiamente molti scrivevano, per se stessi e i proseliti la storia di un Cristo, con oramai poco o nessun significato politico, messo al palo dai romani.
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bgaluppi
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Re: Sul giovane ricco nel perduto Vangelo secondo gli Ebrei

Messaggio da bgaluppi »

Ma scusa, speculator. Uno storico che oggi scrive un resoconto sulla Atene di Pericle scriverà dei costumi di quel periodo. Gli evangelisti hanno riportato usi e costumi del periodo di Yeshùa, ossia prima della distruzione del tempio.
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