Yeshùa, oggi

noiman
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da noiman »

Ho letto quello che hai tradotto, questo articolo è disponibile sul web da molto tempo e in più versioni, forse però non tiene conto che cosiddetta LXX è un’opera letteraria che fu scritta in un periodo di qualche secolo, sicuramente i Kumàsh fu tradotto per prima, intorno al 250 a.e.v. , il resto dei libri compreso Isaia è provato che fu tradotto tra il primo secolo dell’era volgare e il secondo secolo quando il cristianesimo era già ben radicato, rimane un fatto che “almàh” e “betullàh” sono in tutte le versioni originali poste testualmente al loro posto, compreso Qùmran (con una piccola variazione che non cambia il significato) , quindi l’esito finale dipende dal traduttore, ma è da escludere il ragionamento che i fruitori del testo ebraico prima della LXX pensassero a un passo messianico come lo ha inteso la dottrina cristiana.
Quello che vorrei postare è ancora in rielaborazione e va anche alleggerito per renderlo leggibile a chi fatica superare le cinque pagine, quindi ci vorrà del tempo, in alternativa trovate molti studi importanti in rete, significativo è lo studio di Gianni.
Noiman
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

Provo ad espimere un pensiero sulla questione ''vergine''. Secondo me il dibattito tra ebrei e cristiani moderni nasce da un errata concezione del termine parthenos. Per i cattolici significa ''vergine nel senso di una donna che non ha avuto rapporti precedenti'' ma se andiamo a vedere l'utilizzo del termine parthenos nel pentateuco della lxx non è proprio cosi.
In Genesi 34,3 la lxx porta parthneos a Dina che aveva subito una violenza sessuale.

Io credo che la traduzione migliore di Matteo 1,23 sia questa:

Ecco, la giovinetta concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi.cco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi.

Parthenos nella Lxx la si trova due volte in Genesi 24,16. Nel primo si collega ad un termine naarah e nel secondo caso a betulah. Parthenos non significa solamente vergine nel senso che diamo noi occidentale. Viene dato anche alla parola naarah che significa giovane donna,giovinetta. Sembra un sinonimo di almah.

Chi tradusse la lxx in Isaia probabilmente penso che almah e naarah sono sinonimi e gli diede il vocabolo di parthenos che fu poi ripreso nel vangelo. La nascita senza rapporto non si desume da Matteo 1,23 ma dai versetti precedenti.
Ultima modifica di animasalvata il martedì 2 giugno 2020, 10:29, modificato 1 volta in totale.
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

Ora, sulla base del testo e non di illazioni, dimmi: qual’è l’ultimo evento che il testo indica come conclusivo dell’ultima settimana?
L'ultima parte del versetto 26: fino alla fine,
guerra e desolazioni decretate.

Nel caso dei romani la guerra si protasse per circa altri 3 anni e mezzo oltre la distruzione del tempio.
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Non pensare a ciò che accadde avendo già in mente che il periodo sia quello del I secolo, restiamo sul testo. Sulla base di cosa sei convinto che la settimana termini al v.26 e il v.27 non farebbe parte degli eventi dell’ultima settimana? Il testo dà un’indicazione precisa per cui risulta chiaro che la settimana termina al v.26? Il v.26 parla di fine di una guerra, non della settimana. Poi continua e descrive altri eventi, che fanno sempre parte della spiegazione dell’angelo relativamente all’ultima settimana.

Se la distruzione del tempio fa parte dell’ultima settimana, come lo inserisci l’evento del 70 in sette anni di tempo assieme alla morte dell’unto?
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Perché io ho chiesto: “Ora, sulla base del testo e non di illazioni, dimmi: qual’è l’ultimo evento che il testo indica come conclusivo dell’ultima settimana?”. Non “qual è secondo te l’ultimo evento”. Il v.26 parla di fine di una guerra, non della settimana. E il resto facciamo finta che non sia scritto?
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

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Quello che dice il versetto 27 è un ulteriore dettaglio legato alla seconda parte del versetto 26 quando parla della dissacrazione della città e tempio e fine delle desolazione
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

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fino alla fine,
guerra e desolazioni decretate.

L'ultima settimana finisce con la fine della guerra e delle desolazioni decretate
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

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Se la distruzione del tempio fa parte dell’ultima settimana, come lo inserisci l’evento del 70 in sette anni di tempo assieme alla morte dell’unto
Perché l'unto è soppresso dopo le 62 settimane e quel dopo è generico. Non ci fa capire esattamente quando tempo passa tra la fine delle 62 settimane e la morte dell'unto e la devastazione
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Il devastatore è una figura aggiuntiva rispetto al capo dell’esercito. Infatti il testo dice:

“Dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. Il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un'inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra [fine della guerra prodotta dalla devastazione del tempio e della città]. Egli [il capo del popolo devastatore] stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana [il capo] farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore [nuova figura, che “arriva” e dunque non è arrivata prima, nuovo evento]. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore. FINE DELLA SETTIMANA
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

Il devastatore è una figura aggiuntiva rispetto al capo dell’esercito. Infatti il testo dice:
Non è detto. Potrebbe anche riferirsi al capo di un popolo che verrà.
Se fosse un altro chi sarebbe allora? Quanti Antioco IV ci furono?
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