Yeshùa, oggi

animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

Certo è che un essere che riceve potere da Dio e viene per giudicare il mondo, non può che essere un dio o un semidio. Certamente non è un uomo e se non è Dio, da cui riceve potere, non può che essere un dio minore. Si tratta di logica pura. Per cui ti risponderei: si, il concetto enochico è diverso da quello dei farisei.


Quindi per gli enochici il figlio dell'uomo era un arcangelo ancor prima della sua nascita? Qualcosa di simile alla teoria dei testimoni di Geova?
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Si ma leggi il commento al versetto
vedere il punto 14 di questo link
http://www.moellerhaus.com/7-8.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

rimangono sempre dei dubbi...
Non c'è alcun dubbio. Questo sito propone la spiegazione cristiana che ovviamente cerca una scappatoia al fatto che i vangeli citano il versetto di Isaia riportando il termine "vergine" (παρθένος) al posto di "fanciulla" (κόρη). Parthènos fu tradotto dalla Vulgata con virgo (vergine), e da qui le traduzioni riportano vergine. Ma l'ebraico ha un termine specifico che è diverso da quello usato per vergine. Infatti ha diversi termini per distinguere le donne a seconda del loro stato. Purtroppo, come dice sempre Besasea, le traduzioni sono influenzate dal pensiero religioso perché sono tutte confessionali.
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Quindi per gli enochici il figlio dell'uomo era un arcangelo ancor prima della sua nascita? Qualcosa di simile alla teoria dei testimoni di Geova?
Direi di si. Una sorta di "superangelo". Ma ti posso dare conferma precisa, per sicurezza.
noiman
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da noiman »

Antonio direi proprio che è cosi, molti passi messianici che sono stati stravolti dalle traduzioni addomesticate, Isaia 7 è il più gettonato, anche la Chiesa ha dovuto rivedere molte sue posizioni che oggi grazie alla globalizzazione degli studi non sono più sostenibili, anche Tiger onestamente sta avendo qualche perplessità su questo punto.
Se a qualcuno interessa proverò a postare uno studio riguardo Isaia 7 e completare quello che avevo già scritto nel forum qualche anno fa.
Noiman
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

Direi di si. Una sorta di "superangelo". Ma ti posso dare conferma precisa, per sicurezza.
E definirsi un superangelo, non Dio, era una bestemmia dal punto di vista dei farisei e dei sadducei?
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

Noiman
Certo. Il forum è fatto per esprimere dei pensieri inerenti la bibbia.
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Antonio direi proprio che è cosi, molti passi messianici che sono stati stravolti dalle traduzioni addomesticate, Isaia 7 è il più gettonato, anche la Chiesa ha dovuto rivedere molte sue posizioni che oggi grazie alla globalizzazione degli studi non sono più sostenibili, anche Tiger onestamente sta avendo qualche perplessità su questo punto.
Se a qualcuno interessa proverò a postare uno studio riguardo Isaia 7 e completare quello che avevo già scritto nel forum qualche anno fa.
Noiman, mi conforta questa tua conferma. Pubblica pure, ci interessa molto. Una curiosità. Ho scoperto che gli esseni qumraniti (che oltretutto la pensavano diversamente dagli esseni non qumraniti) aspettavano Melchisedeck come Messia, in forma escatologica ovviamente e proprio sulla base di Daniele (un Daniele rivisitato ampiamente). Questo ricorda molto la Lettera agli Ebrei. Bisogna riconoscere che con i ritrovamenti di Qumran si è aperto un mondo sul giudaismo del Secondo Tempio. Un mondo decisamente affascinante, che però mette inevitabilmente in crisi quello che si è creduto fino al secolo scorso, ma non può essere ignorato.
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Tiger, queste sono tutte spiegazioni cristiane che vedono profezie su Gesù in ogni versetto del Tanach e ne storpiano i significati originari. Devi leggere il contesto del libro. Il capitolo 7 di Isaia tratta della guerra tra il re Achaz e i suoi nemici, il re d’Assiria e il re di Israele. Secondo il racconto, Dio rivelò ad Achaz che la guerra sarebbe stata vinta, e che, di conseguenza, egli non avrebbe avuto nulla da temere (vedi Isaia 7:1-7). A testimonianza di questa promessa, il profeta Isaia diede al re un segno, rappresentato dal bambino chiamato Emmanuele (che in realtà non si chiamava Emmanuele, ma Ezechia, infatti la profezia messianica di Isaia si adempie in Ezechia che diviene Re Messia di Israele: Emmanuele significa “Dio è con noi” e rappresenta il segno della vicinanza di Dio a Israele che ha riavuto il suo re).

Il testo ebraico, come abbiamo visto, riporta ha haalmàh, che indica una giovane donna non ancora spostata, che in generale poteva anche essere vergine, anzi normalmente lo era prima del matrimonio; ma il segno non riguardava una vergine partoriente in modo miracoloso, altrimenti l’ebraico avrebbe usato il termine appropriato, che è bethulàh e può essere tradotto solo con vergine. Per cui, nessun ebreo ha mai letto questo versetto come facente riferimento ad un parto miracoloso! La LXX usò parthènos, che significa propriamente vergine, ma non necessariamente in quanto può idicare una giovane donna non ancora sposata che, in quanto tale, normalmente era vergine; la vulgata usò virgo, che indica solo una vergine, perché Mt cita Isaia in riferimento al presunto parto virginale di Maria. Dunque il problema lo hanno creato Matteo - che ha reinterpretato la profezia di Isaia su Ezechia applicandola a Gesù, e la Vulgata, che ha tradotto con virgo.

Poi citi un versetto che non ho mai letto nei Vangeli e suona come un’ovvia aggiunta apologetica, ma non indichi i riferimenti. Puoi indicarli?

Ciò che non hai ancora compreso è che se un testo dice che Gesù nacque da una vergine, è il testo a dirlo, ma non significa che sia vero. Il testo che tu leggi sulla tua Bibbia è un’edizione critica basata su manoscritti del IV secolo che sono passati tra le mani di migliaia di copisti appartenenti a gruppi diversi nel corso dei secoli precedenti. E tu parli come se i Vangeli fossero scesi dal cielo! L’autore (o qualcuno dopo di lui) ha voluto rafforzare la messianicità di Gesù inserendo questo racconto della nascita virginale perché avrebbe fatto presa sui lettori pagani che erano già avvezzi a storie simili; ma agli occhi di un lettore ebreo, la nascita virginale di Gesù non è affatto un punto di forza per la sua messianicità, anzi la indebolisce. E ancor peggio con la genealogia! Dunque è chiaro che l’autore della tradizione sulla nascita virginale e della genealogia, non rendendosi conto di questa cosa, certamente non era ebreo. Altre parti del Vangelo, invece, sono profondamente ebraiche, e quindi frutto di un’autore diverso e più antico.

Oggi non è più possibile non considerare queste cose, perché dopo Qumran è venuto giù tutto il velo che la religione ha tenuto su per secoli. Persino la Chiesa Cattolica ha accettato le verità messe in evidenza dai filologi, dai paleontologi e dai critici moderni.
animasalvata
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da animasalvata »

In merito alle 70 settimane riporto cio che ha scritto un certo ''hard rain'' sulla differenza temporale tra la morte di Gesu e la distruzione del tempio:
Se si suppone che
l’ultima settimana di anni debba iniziare immediatamente dopo la data della crocifissione di Gesù
Cristo, il 32 d.C. o pochi anni prima o dopo, allora quanto affermato dalla profezia non si è
adempiuto. Sappiamo infatti che nella settimana conclusiva si deve verificare la distruzione del
santuario e della città e questo fatto avvenne ben dopo il 39 d.C., anno corrispondente all’ultimo
anno dell’ultima settimana, se questa è fatta decorrere a partire dal 32 d.C. Tuttavia, una possibile
interpretazione collegata con la guerra giudaica di Vespasiano e Tito può essere portata ugualmente
avanti osservando che il testo non dice esplicitamente dopo quanto tempo dall’uccisione del
consacrato senza colpa inizieranno gli eventi relativi alla distruzione della città e del santuario. Il
testo dice infatti: “un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà
distruggerà la città e il santuario”, ma non dice quanto tempo trascorrerà tra la morte del consacrato
e la venuta in armi del popolo invasore, cioè l’inizio dell’ultima tormentata settimana. La settimana
in cui avverrà materialmente la distruzione della città potrebbe riguardare allora una fase successiva
al momento della soppressione del consacrato, non è detto che essa debba decorrere esattamente a
partire da quell’anno, sebbene l’impressione che il testo comunica è che gli eventi descritti e che
accadranno nell’ultima settimana nelle intenzioni della profezia non dovessero verificarsi molti anni
dopo.


Aggiungo anche che il numero 63 è un multiplo di 7 per cui può significare anche un periodo lungo nel complesso. Tuttavia le 63 settimane in realtà sono 62 settimane e 1 settimana che non sono multipli di 7 il che mi fa pensare che sono rispettivamente 434 anni e 7 anni. Ci potrebbe anche essere un intervallo temporale tra i 434 anni e i 7 anni perché 62 più 1 da 63 settimane e il numero 63 essendo un multiplo di 7 può avere anche una valenza simbolica. Le 63 settimane possono quindi contenere una parte matematica (62 e 1) e una parte non matematica ossia simbolica
In sostanza 434 anni (62 settimane) + un numero qualsiasi per via del simbolismo del numero 63 (es.40 anni tra il 30dc e il 70dc) + 7 anni = 63 settimane.
E come ho detto la morte dell'unto e la devastazione avviengono dopo le 62 settimane. Devono prima scadere le 62 settimane e poi dopo avvengono altri fatti, ma quel dopo in realtà non ci dice esattamente quanto tempo passa tra la morte dell'unto e devastazione rispetto allo scadere delle 62 settimane.

Riporto un altra citazione di ''hard rain'' sul patto dei romani con le nazioni:

E, conformemente alla profezia secondo cui “stringerà un’alleanza con
molti” (cfr. Dan. 9:27), i Romani condussero la guerra assicurandosi effettivamente l’alleanza con
altri sovrani dei territori circostanti la Giudea, i quali parteciparono attivamente all’assedio di
Gerusalemme, come testimoniato da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica, l’opera che descrive
dettagliatamente le fasi della guerra giudaica fin dall’inizio della rivolta del 66 d.C. Questi sovrani
non si limitarono a una saggia e prudente non belligeranza, ma aiutarono i Romani fornendo truppe
e risorse. Il re Agrippa II fu fedele alleato dei Romani, fin dalla disastrosa offensiva di Cestio Gallio
del 66 combatté al loro fianco mettendo a disposizione duemila cavalieri (cfr. Guerra Giud., 2:421)
e proseguì poi al fianco dei Romani con Vespasiano (cfr. Guerra Giud., 3:29). Giuseppe menziona
poi i re Antioco, Soemo e l’arabo Malco, che furono tutti alleati dei Romani contro i Giudei (cfr.
Guerra Giud., 3:68). Il re Antioco Epifane, dall’illustre quanto funesto nome per i Giudei, alla testa
dei suoi combattenti macedoni tenterà di assaltare uno dei muri di Gerusalemme, senza successo
(cfr. Guerra Giud., 5:460 e segg.). In alcuni passi di Guerra Giudaica vengono nominate le truppe
“ausiliarie” che marciano al fianco dei Romani fin dai tempi di Cestio Gallio (cfr. Guerra Giud.,
2:500), in un episodio i Siri e gli Arabi si rendono protagonisti di particolari crudeltà nei confronti
dei prigionieri giudei che si trovavano custoditi presso i loro accampamenti (cfr. Guerra Giud.,
5:550-551)
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bgaluppi
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Re: Yeshùa, oggi

Messaggio da bgaluppi »

Hard Rain è un credente e dunque è ovvio che anche lui cerchi in ogni modo di far dire al testo ciò che non dice per difendere il suo dogma.
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario”, ma non dice quanto tempo trascorrerà tra la morte del consacrato e la venuta in armi del popolo invasore
Lo dice invece, perché elenca tutti gli eventi che avvengono nell’ultima settimana di anni, tra i quali è inclusa la devastazione (e non la distruzione) del tempio e della città. È inutile insistere su questa cosa col classico giochetto del dice/non dice. Ciò che il testo non dice è che la devastazione del tempio non faccia parte dell’ultima settimana. Si cerca in ogni modo di sostenerlo con l’unico scopo di far tornare le cose in difesa dell’applicazione a Gesù. L’ultima settimana inizia con l’uccisione ingiusta di un sacerdote. Ora, sulla base del testo e non di illazioni, dimmi: qual’è l’ultimo evento che il testo indica come conclusivo dell’ultima settimana?
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