No, la scrittura non dice solo che lo risuscita Dio, ma scritto è che lo risuscita, la Parola che dimorava in Gesù di Nazaret, e risuscitato anche dallo Spirito Santo; ma tu ignori....
Mi citi per favore le parole esatte con i riferimenti dove la Bibbia direbbe che "la parola che dimorava in Gesù di Nazaret" e "lo spirito santo" resusciterebbero Yeshùa? Se sostieni una tesi, devi citare i riferimenti scritturali precisi, e non "aggiustati" o "interpretati".
Vedi che castroneria hai affermato....
; che paragone è mai il tuo ? In Yeshùa, vi abita Tutta la Pienezza della Deità, e te lo hai ignorato e non confutato, poichè inconfutabile, e a volte non so , se è a motivo di orgoglio di conoscenza.
Luigi, non offendere. Le castronerie le dirai tu. E comunque, se le dico ci rifletto e sono sempre pronto ad ammettere di averle dette:
“in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” (Col 2:9)
“affinché [voi credenti] siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3:19)
πᾶν τὸ πλήρωμα τῆς Θεότητος
tutta la pienezza della deità (in Yeshùa; nota)
πᾶν τὸ πλήρωμα τοῦ Θεοῦ
tutta la pienezza di Dio (nei credenti)
E Pietro parla dei fedeli come “partecipi della natura divina” (2Pt 1:4). E qui ti chiedo: cosa significa
essere ripieni della pienezza di Dio, o
partecipi della natura divina, se anche i credenti possono esserlo? Nota che non dice “in lui abita corporalmente Dio”, né “affiché siate ricolmi di Dio”. Indizio: il termine da capire è πλήρωμα (plèroma), usato in forma verbale in Mt 5:17 (in grassetto): “Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per
adempiere [eseguire in modo pieno].”
Poi citi Rm 8:11 per dimostrare che è lo spirito che resuscita, ma evidentemente il testo dice altro:
“Se lo Spirito
di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi,
colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali
per mezzo del suo Spirito che abita in voi”
“Lo spirito di Colui che ha resuscitato Gesù”. Domanda: chi ha resuscitato, Colui oppure lo spirito?
“colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”. Domanda: chi vivificherà i corpi mortali dei credenti, Colui che ha resuscitato Gesù o lo spirito?
Vedi come divaghi ??
Non divago. Ti ho fatto una domanda precisa e la ripeto. Quelle parole sono scritte sulla Bibbia? Mi citi i versetti? Basta che tu mi dica: “no, non sono scritte nella Bibbia”, oppure “si, ecco i versetti precisi”. Poi cosa mai c'entra adesso il diavolo? Che tra l'altro non è il "diavolo", che non vuol dire nulla perché è un termine traslitterato dal greco al latino e dal latino all'italiano, ma semmai il “falso accusatore”. E cosa c'entra adesso la morte di Yeshùa? Stiamo parlando della sua presunta divinità.
Non è scritto che è venuto ad abitare in una carne simile alla nostra ?
Si. Ma è
il figlio (cioè il messia, il cristo) che ha abitato in carne tramite l'uomo Yeshùa (è nato uomo), non Dio. Il Messia è “colui che è unto”, e Yeshùa non è stato l'unico messia, anche i re di Israele lo furono. Ed è Dio che "manda" il figlio, non Dio che viene lui stesso ad essere uomo. Il concetto di "inviato di Dio" o di "uomo venuto da Dio" non è da intendersi in senso letterale di moto da luogo a luogo; anche Mosè era un uomo "mandato da Dio", ma non per questo esisteva prima della sua vita umana. Piuttosto, è
il Messia che viene da Dio, ed è una
condizione che un uomo incarna. Per cui, il Messia è diverso da Yeshùa, ma diventano la stessa cosa nel momento in cui lui viene unto, cioè consacrato. Sai in che momento Yeshùa diventa ufficialmente il Messia? È scritto nella Bibbia. Se il testo dice che “Dio manda il figlio”, abbiamo Dio (soggetto) che manda (predicato verbale riferito al soggetto) il figlio (complemento oggetto, diverso dal soggetto). Se invece avesse detto qualcosa tipo “Dio venne ad abitare in carne”, o “Dio il figlio venne ad abitare in carne”, allora avresti ragione a sostenere che Dio è il figlio. Ma purtroppo per la tua dottrina, il testo dice diversamente... Inoltre, ribadisco, nella Bibbia esiste un solo Dio, ed è il Padre; non esistono “Dio il Padre”, “Dio il figlio” e “Dio lo spirito”. Esistono Dio (il Padre), il figlio (di Dio) e lo spirito (di Dio).
Poi riguardo alla debolezza umana di Gesù di Nazaret , devo citarti i passi dove ha mangiato, ha avuto sete, era colpito dalla debolezza; se vuoi te li riporto, ma non so perchè divaghi fino a tanto...
È ovvio che mangiasse, bevesse, fosse colpito da debolezza... era un uomo! Se non avesse fatto tutte queste cose sarebbe morto come ogni uomo. Ma fa' attenzione a questo: “Dio non può essere tentato dal male” (Giacomo 1:13), eppure Yeshùa fu tentato dall'accusatore, e Eb 2:18 dice che “egli stesso ha sofferto la tentazione”. Ora sembra molto strano che il Dio perfetto creatore si faccia uomo imperfetto creatura e venga tentato dal male. Tu non ti rendi conto dell'impossibilità di questa cosa, poiché ciò che è perfetto, per definizione, non può essere imperfetto. E Dio non può essere tentato dal male, come afferma la Bibbia. Dunque, la tua dottrina affermerebbe che il Dio perfetto eterno e trascendente creatore, pur non potendo essere tentato dal male, decide comunque di smentire la Bibbia e diventare uomo imperfetto per farsi tentare dal male. Per dimostrare cosa? Che il male non avrebbe vinto su di lui? Mi pare un'ovvietà. E non è altrettanto ovvio che Dio non avrebbe peccato e avrebbe resuscitato se stesso? Oppure doveva restarsene morto, commettendo un deicidio?
Visto che non ci sono dubbi, sul fatto che il Padre è Dio, dovresti spiegare perchè Gesù dice che il Padre dimora in Lui...
Lo dice
perché non è Dio, altrimenti avrebbe detto di essere Dio. Dovresti citarmi tu i versetti dove Yeshùa afferma di essere Dio. Prova a cercarli.
La Parola era con Dio ed era Dio, poi se per te non lo è, significa che è una creatura, e dovresti riportarmi la scrittura che lo attesta.
Non te la riporto perché non esiste. Infatti, la parola di Dio non è una creatura, ma appunto la parola
di Dio, che
appartiene a Dio. Non riesci a capire che una cosa che è
di qualcuno, che
appartiene a qualcuno,
non è quel qualcuno? La parola di Dio “è” Dio nel senso che
rappresenta Dio, come la mia parola “è” me nel senso che
rappresenta me. Se la mia parola dice “buongiorno!”,
sono io che dico “buongiorno!”, non la mia parola come ente autonomo da me separato. Se la parola di Dio dice “Sia la luce!” (“Dio disse”, “parlò”),
è Dio che dice “Sia la luce!”, non la Sua parola come ente autonomo separato. Infatti il testo dice “Dio disse!”, non “la Parola disse”. Per questo Giovanni dice che “la parola era
con Dio ed
era Dio”. Il pròlogo giovanneo, in stile poetico, esprime concetti prettamente ebraici, altro che “Verbo”.
Invece, se Giovanni avesse detto che
Dio era la parola, allora avremmo la parola come ente divino, e non sarebbe più parola
di Dio, ma
Dio. Ma Giovanni non dice così.
Davvero non comprendi la differenza che intercorre tra dire “la parola è Dio” e “Dio è la parola”? Allora ci vuole un po' di analisi logica, e un esempio su un versetto biblico, che riporto alla fine:
La parola era Dio
La parola (soggetto esplicito)
era (predicato nominale [copula])
Dio (predicato nominale [nome del predicato])
Dio era la parola
Dio (soggetto esplicito)
era (predicato nominale [copula])
la parola (predicato nominale [nome del predicato])
Se tu dici “la mia parola è me” è lo stesso che dire “io sono la mia parola”?
Il predicato nominale attribuisce al soggetto una condizione, una qualità o un modo di essere, dunque definisce la qualità del soggetto (la parola era Dio, aveva qualità divina, per forza, perché è
di Dio). Per capire, pensa all'angelo che apparve a Mosè sotto forma di roveto ardente, come da At 7:30: “un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente”. Io posso dire che l'angelo è Dio, poiché Lo rappresenta; infatti, pur parlando ad un pruno, Mosè parlò con Dio: “Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi»” (Es 3:4). Ma non posso dire che Dio è il pruno, perché sarebbe una bestemmia.