Leadership in chiesa? Gesù approva?

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gargiu
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Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da gargiu »

Mi sono spesso scontrato con questo concetto molto marcato nelle denominazioni in cui sono stato membro: - Il professare la conduzione di una chiesa secondo un concetto di leadership.

Propongo una definizione di leadership sulla quale ho avuto modo di rifelttere:
Il processo di leadership consiste nell'interazione di coloro che in una struttura di stato occupano la posizione più elevata, altrimenti detti leader, col resto del gruppo. Una delle caratteristiche fondamentali dei membri di un gruppo di stato elevato è quella di proporre idee e attività nel gruppo utilizzando in questo modo dei mezzi per influenzare i membri del gruppo a modificare il loro comportamento. Ma, dal momento che l'influenza sociale è comunque sempre un processo reciproco, quello che caratterizza i leader è che devono influenzare gli altri nel gruppo più di quanto siano influenzabili tra di loro. Perché come afferma Peter Drucker il leader è colui che ha dei seguaci, senza seguaci non ci possono essere leader.
È solo una definizione, e non é detto che debba essere così in una comunità denominazionale.
Eppure (forse sono io particolarmente "jellato") mi sono sempre scontrato con questa proclamazione, l'abitudine di definire un conduttore leader, inevitabilmente questa persona cambiava il suo modo di porsi verso la chiesa, non più come servo, ma come capo che pretende ubbidienza. Come la Bibbia stessa insegna, il nome con il quale ci identifichiamo, quello condiziona il nostro modo di vivere e proporci.
Ho sperimentato che ogni qualsiasi quida si proclama leader all'interno di un contesto ecclesiastico si comporta di conseguenza. Impone il suo pensiero, cerca seguaci che gli ubbidiscono...
Ritengo questo comportamento contraddittorio nei confronti di quanto Paolo insegna ai romani (Romani 12:2), condurre una chiesa secondo un concetto di leadership, é un'imitazione di quello che succede nella nostra società, vi sono leader politici alla ricerca di consensi elettorali, influenza quindi i pensieri del popolo con argomenti seducenti, con l'unico scopo di perseguire un fine di dominio...

Mi fermo quì con il mio pensiero, e volevo semplicemente condividerlo con voi chiedendo al forum cosa ne pensate di questa tematica.

Un caro saluto a tutti.
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Israel75
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da Israel75 »

Ciao Gargiu, è una tematica molto interessante.

Personalmente rispetto alla Scrittura ho notato alcune differenze con la nostra mentalità nel valutare un leader. Sono solo alcuni punti ma credo abbiano un certo spessore.

Uno -se vogliamo fondamentale- è che i pastori venivano nominati dalla ekklesia, cioè dall'assemblea dei fedeli e ad essa rispondevano.
(Atti 6:5) - Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia. 6 Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

Oggi invece la "chiesa" (sopratutto la c.c.) è praticamente una casta autogestita internamente e a sè stante. Del resto come potrebbero insabbiare certe nefandezze se non fosse così?.

Un 'altra differenza per esempio è il voto di castità , il quale è antiscritturale , infatti nella lettera a Timoteo viene raccomandato da Paolo a pastori (o vescovi) e diaconi di avere una sola moglie , non l'obbligo di rimanere celibi.
(1Tm 3:2) Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare,
(1Tm 3:12) I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie.


Sono solo 2 punti , ma che personalmente non ho potuto non notare. La tendenza di un leader è vero sarà spesso quella di cercare proseliti che gli obbediscano e a chiudere la verità in 4 mura per tenere i discepoli veri all'oscuro, spesso. Per questo credo che il "faro" guida sia ciò che è scritto e non ciò che si tramanda .... carta parla. ... :-) :-) :-)

Pace. :YMHUG:
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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gargiu
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da gargiu »

Grazie per la tua riflessione Israel75.
I falli della cc, come la definisci tu, sono palesi in piú campi e personalmente mi ci focalizzo poco, non essendo per me un punto di riferimento. Viceversa, essendo stato per piú di 30 anni frequentatore di denominazioni derivanti dalla riforma protestante, sono rimasto spesso sorpreso e ferito, per i metodi da primedonne con il quale mi sono scontrato troppe volte. Pure loro molto abili a criticare preti, vescovi e papi della chiesa cattolica da cui la riforma protestante si é dissociata, per poi istituire un sistema politico ahimè decisamente simile, detronizzando Gesú dal posto che gli spetta, per prendere il predominio sulla vita dei membri della chiesa, che accettano questo stato di cose per ignoranza.

Quello che comunque volevo condividere con voi, avendo notato che nelle discussioni del forum, questa parola viene usata per distinguere coloro che esercitano un servizio di conduzione, definendoli appunto leader, voglio chiedervi perché la usate.
Non mi risulta che questo sia un termine o un metodo insegnato nelle scritture, per lo meno io non lo trovo (nelle versioni italiane... esiste forse nei testi originali?)

Riferendomi in particolare alle parole di Gesú riportate in Matteo 23, in cui Lui stesso ci chiede di non nominare nessuno, rabbí, maestro o guide, ma di essere tutti servi l'uno dell'altro, e quindi di non istituire nessuna leadership.

Dico qualche cosa di sbagliato nella mia riflessione?
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Israel75
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Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da Israel75 »

Figurati , confrontarsi fà sempre bene.A me piace pensare che si possa sempre imparare in 2 almeno. ;)
definendoli appunto leader, voglio chiedervi perché la usate.

Cosa intendi ? mi sfugge qualcosa.... :-) :-) :-) , Il forum non ha una posizione rigida su nulla.
Nella Scrittura apostolare il ruolo di pastori e diaconi -almeno- è ben definito, il pastore conduce le "pecore", condurre o guidare e manipolar o indurre le menti sono due cose ben diverse a mio avviso.

Ps. Quando dicevo "chiesa" intendevo non solo la c.c.

Saluti. :YMHUG:
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Gargiu, mi sembra che le tue riflessioni siano giuste. Nella chiesa, o meglio ecclesìa, non esistono credenti che possano definirsi "capi" o guide degli altri credenti, quindi arrogarsi il diritto di occupare un ruolo "superiore". Infatti, Yeshùa disse: “Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.” (Gv 10:16). Quel solo pastore è Cristo, il messia. I credenti sono tutti sacerdoti di Cristo: egli “ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo” (Ap 1:6, cfr. Ap 5:10, Es 19:6).

Nella chiesa delle origini esistevano quelli comunemente chiamati vescovi e diaconi, che avevano dei ruoli particolari. I vescovi erano gli anziani della congregazione, che, in virtù della loro maggiore età ed esperienza, dovevano svolgere una funzione di In At 20, Paolo, prima di congedarsi dai credenti di Efeso, dice agli anziani: “Badate [προσέχετε, prosèkete] a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi [ἐπισκόπους, episkòpus], per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue” (v. 28), e poi “E ora, vi affido a Dio e alla Parola della sua grazia, la quale può edificarvi e darvi l'eredità di tutti i santificati.” (v. 32). Il termine προσέχω (prosèko) significa "fare attenzione", mentre il termine ἐπίσκοπος (epìskopos), tradotto comunemente con "vescovo", significa "supervisore", qualcuno che "tiene d'occhio" qualcosa e si occupa di fare da guardiano. Questo termine, nella LXX, traduce l'ebraico פָּקִיד (paqid), che significa "supervisore", "governatore".

Dunque, i vescovi non erano uomini con "poteri speciali", che occupavano un ruolo più elevato nella chiesa; semplicemente, essi erano supervisori, e quindi avevano la responsabilità di fare attenzione al gregge, tenerlo d'occhio, affinché non uscisse dal sentiero segnato e si disperdesse. Infatti, Paolo avverte i supervisori che si sarebbero infiltrati tra loro uomini che avrebbero insegnato dottrine perverse, per sviare il gregge (At 20:29,30). Al v. 32 Paolo dice una cosa importantissima: egli affida i supervisori alla parola di Dio, e non il contrario. La guida per i supervisori e per tutti i credenti è la Scrittura (quella ebraica, naturalmente, visto che le Scritture Greche non facevano ancora parte della Bibbia).

Il ruolo dei diaconi è stabilito in At 6:1-6. Il termine διάκονος (diàkonos) significa "amministratore", "servitore". I diaconi dovevano occuparsi delle questioni pratiche.

Dunque, nella chiesa non esistono "pastori" nel senso che diamo oggi a questo termine. Il solo pastore è Cristo, i credenti sono sacerdoti di Cristo. La guida del credente è una sola: la parola di Dio, che contiene l'insegnamento divino trasmesso all'uomo per ispirazione. Nessun uomo può insegnare al posto di Dio, mettendosi al di sopra della Scrittura e attribuendosi il ruolo di pastore al posto di Cristo, che è l'unico pastore. Solo il testo originale della Scrittura è ispirato, e solo gli agiografi furono ispirati. Nessun uomo, oggi, posside autorità per insegnare dottrine che non siano già insegnate dalla Scrittura. Dunque, un vero credente farà riferimento soltanto alla parola di Dio, la cui parte in greco contiene gli insegnamenti di Yeshùa e degli apostoli, unica vera dottrina che deve essere seguita dal discepolo. Quello che voglio dire è che un credente che ha un dubbio su qualcosa non ha che da consultare la parola di Dio e affidarsi ad essa. Purtroppo, spesso i "pastori" si arrogano un diritto che non hanno, quello di possedere una saggezza ed una conoscenza superiore, e sfruttano la loro posizione per influenzare le menti dei credenti, che invece di affidarsi alla Scrittura si affidano a loro.

Inoltre, dobbiamo considerare che le istruzioni date dagli apostoli alla chiesa delle origini erano dirette a quella chiesa, in quel tempo. Gli apostoli e Yeshùa stesso avvertirono che la sana dottrina sarebbe stata infiltrata da insegnamenti apostati (le zizzanie); ciò avvenne, in quanto la religione di stato che nacque secoli dopo (il cristianesimo) era pervasa da dottrine non conformi. Dunque, come possiamo, oggi, affidarci ad una chiesa istituzionale che già due secoli dopo Yeshùa era stata corrotta? Non resta che fare un salto indietro nel tempo, tornare al I secolo e affidarci ai consigli degli apostoli, e fare riferimento unicamente alla parola di Dio. Oggi, il vero credente non lo è per appartenenza religiosa, ma per il fatto che mette in pratica gli insegnamenti contenuti nella parola di Dio.

“Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera.” — 2Tes 2:15

“La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza” — Col 3:16
stella
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Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:44

Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da stella »

buon giorno a tutti e GARGIU ( GIUSEPPE) :-) ...pace a te ,felice di leggerti . ;;)

la mia ''provocazione ;) :-)

..Atti 8,26-40
Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: «Alzati, e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va' avanti, e raggiungi quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: «Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, ma la sua posterità chi potrà mai descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita». E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Allora Filippo prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: «Ecco qui c'è acqua: che cosa mi impedisce di essere battezzato?». Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'Eunuco, ed egli lo battezzò. Quando furono usciti dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino. Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarea.

Ma se siamo ((SONO ))come l'Etiope ....come facciamo? ...(( FACCIO )).mi sembra poi che non sia tanto sbagliato avere dei leader ,ma forse il problema sta in che modo si pongono ...
Ultima modifica di stella il lunedì 20 marzo 2017, 7:26, modificato 1 volta in totale.
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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gargiu
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da gargiu »

Ciao a tutti e grazie per aver risposto alla mia questione.

- per Israel75:
chiedo scusa per come ho posto la domanda, non intendevo dire che il forum ha un'impostazione rigida. Ho letto alcune discussioni in cui chi interveniva, attribuiva una posizione da Leader ai personaggi trattati nell'argomento, e io ho generalizzato chiedendo al "forum", ma inteso a tutti gli iscritti, di darmi una loro opinione.
Ti ringrazio per la tua di risposta israel75, la condivido, ma personalmente sono focalizzato sulle denominazioni protestanti, in generale molto brave a criticare, ma zoppicando sulle loro dottrine.

- Ciao bgaluppi,
ogni tua risposta é un meravilgioso studio biblico. Mi hai esposto un quadro molto profondo e chiaro, e sono felice di aver ricevuto la tua risposta. C'é solo una cosa sulla quale a me preme fare una puntualizzazione. Io non conosco ne L'ebraico ne il Greco (gli studiai molti anni fa, ma solo una breve infarinatura), ma non per questo mi sento un menomato e impossibilitato a capire la Parola di Dio, che considero essere una Parola vivente che ancora oggi ci viene ispirata e rivelata. Per grazia di Dio non sono caduto in certi tranelli dogmatici, grazie alla preghiera e per come ricevetti e ricevo delle rivelazioni su testi che effettivamente le traduzioni lasciano ampie interpretazioni, ma il restare franchi sulla relazione con Gesù (Yeshùa), Lui ci risponde e ci rivela la Sua Parola. Credo che questa attitudine debba esistere anche in coloro che l'ebraico e il greco lo conoscono e lo parlano quotidianamente, considerando che gli stessi ebrei non hanno capito la Torah applicandola carnalmente invece che in armonia con chi glie la trasmessa.

- Carissima Stella,
ciò che voglio esprimere nella discussione, é darci una posizione che ci é stata affidata da Gesù (Yeshùa), utilizzando i verbi na Lui stabiliti per definire la nostra posizione. L'introduzione del termine Leader, é un tipitco linguaggio di questo secolo, e non si tratta solo di una semplice parola, ma nella definizione di Leader vi é una premeditata presa di posizione, la ecclesia si conforma all'opera di questo secolo, immedesimandosi nel modo di comunicare ma anche di agire, e credo chi sia questa una delle cause per cui le chiese si dividono e muoiono. Non c'é più un governo Teocratico, ma si é introdotta la politica di questo secolo, con i loro Leader che ci governano e ci portano lontano dalla Parola di Dio.
Io preferisco chiamarli fratelli e sorelle, e sono consapevole che da loro ricevo e imparo, così come loro ricevono e imparano da me.
Yeshùa ci ha chiesto d'amarci l'un l'altro, servendoci a vicenda. Spesso mi sento usato e manipolato da chi trama la sua posizione di Leader imitando il mondo e conformando la chiesa al mondo.

Un caro saluto a tutti.
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bgaluppi
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da bgaluppi »

Caro gargiu, certamente se per comprendere il messaggio della parola di Dio fosse necessaria la conoscenza del greco e dell'ebraico, questo messaggio sarebbe fruibile davvero da pochi. Le traduzioni, per fortuna, esistono, e ci consentono di comprendere il messaggio di fondo, quello globale. La prima cosa da fare, dunque, è avere a disposizione tutte le traduzioni più importanti esistenti nella nostra lingua e confrontarle tra di loro, per verificare eventuali discrepanze. Tuttavia, se si vuole andare a fondo nel dettaglio per comprendere con certezza il messaggio della Scrittura, è utile se non necessario imparare ad utilizzare le interineari e acquisire almeno una minima dimestichezza con queste due lingue, onde essere in grado di utilizzare al meglio i dizionari e poter fare valutazioni che non sarebbero possibili altrimenti.

Ti faccio un esempio pratico. Tu sapevi che, secondo quanto si comprende dai Vangeli, sussistono grosse problematiche per quanto riguarda la tesi comunemente accettata sulla data di morte di Yeshùa? Secondo quanto comunemente è accettato, egli sarebbe morto di venerdì (e risuscitato di domenica), ma i Vangeli suggeriscono altro. Adesso non entro nei dettagli di questo discorso, ma ti chiedo: a prescindere da quale sia la verità, senza un esame accurato del testo, come possiamo dunque stabilire il giorno esatto della morte di Yeshùa ed esserne talmente sicuri da insegnare ad altri la veridicità di una tesi diversa da quella comunemente accettata?
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Giorgia
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da Giorgia »

Caro Gargiu, condivido il tuo pensiero. Ma nel "mondo" è praticamente impossibile trovare gruppi senza un leader.
Il punto sta proprio nei meccanismi della mente umana. Tempo fa scrissi qualcosa a riguardo.

Quando metti insieme più persone, le diverse personalità vengono fuori. E se ti capita di osservare qualche gruppo da fuori, noterai che c'è sempre una personalità dominante, che in un qualche modo si prenderà la briga di gestire gli altri. Poi troverai la persona che non ha troppa voglia di impegnarsi, questa solitamente elegge inconsciamente a leader quello che ha voglia di organizzare. Sono quelli che quando organizzi una serata in pizzeria ti rispondono: a me va bene tutto, dimmi solo dove e quando e ci sarò.

Quando le personalità dominanti sono più di una, incominciano i problemi. Quello che è dominante, ma non forte come quello che si è autoproclamato leader è quello che alla serata in pizzeria dice: sì io ci sono. Ma dobbiamo andare proprio lì? Ma proprio la pizza? Perché non il pesce.
A questo punto i casi sono due. Il primo si impone, dice: si fa così. Fine della discussione. E il secondo molla il colpo e accetta.
Oppure il secondo continua a brontolare, perché quella pizzeria proprio non gli piace, e comincia a parlare con qualche altro del gruppo, cercando di convincerlo che l'altro leader non è tanto in gamba, e finisce per organizzare per i fatti suoi un'altra serata.

Ora, trasporta tutto questo nelle realtà delle chiese. E' uguale!

Il punto però che secondo me non è propriamente corretto della tua domanda è dare per scontato che Cristo approvi quelle che noi chiamiamo chiese.
Personalmente quindi, non mi chiedo nemmeno se è giusto che qualcuno decida di essere leader, ma mi chiedo, perché devono esistere le religioni? Che senso hanno? E se Dio di regole ce ne ha chieste veramente poche, perché io per "seguirlo" dovrei accettare ulteriori regole dettate da altri esseri umani che pensano di aver avuto una rivelazione?
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Antonino
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Re: Leadership in chiesa? Gesù approva?

Messaggio da Antonino »

Quello che propone Gargiu è un problema tipico e comune nelle istituzioni non soltanto religiose ma anche politiche, sportive e sociali.
L'essere umano ragiona (purtroppo) in questo modo.
Necessita di essere guidato/governato da chi "sostiene" di conoscere e sapere più di lui...
Via, via anche se ci sono le migliori intenzioni del mondo, nel corso del tempo si innesca questo investimento di ruoli, leader e gregge amplificato appunto dal ruolo passivo che il "gregge" svolge nelle riunioni religiose, politiche o sociali che siano.

Il problema di fondo secondo me, nasce appunto dalla fattura/propensione umana.
Il Gesù evangelico, scevro da quei fattori mitologici/divinatori che gli sono stati attribuiti, diverse volte è fuggito quando le folle volevano farlo re... (i passi sono a vs disposizione nelle scritture)

Gesù auspicava ad una assemblea di "pari" dove egli stesso fosse considerato "ultimo" per non voler (volutamente) primeggiare sul prossimo per via degli inneschi automatici che col tempo sfociano in quella auto-indotta sudditanza, leader/gregge.

Veniamo ad un passo citato da Antonio (bgaluppi)

Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli. (Atti 20:28-30)

Saulo qui afferma che lo spirito santo ha "costituito" come supervisori/governatori quelle persone...
La domanda è lecita:
Le ha costituite "dio" attraverso il suo "pneuma" oppure è Saulo che le ha costituite affermando che è stato dio?
Quante volte abbiamo sentito parlare uomini che affermano essere "guidati" da dio e affermare soltanto il loro personale verbo?

Per quale motivo Gesù auspicava ad una Ekklesia (adunanza) di "ultimi" e Saulo invece afferma che il pneuma avrebbe costituito supervisori che per via dei meccanismi sopra citati avrebbero innescato la sudditanza che è agli occhi di tutti?

Il Gesù delle scritture come si è visto ha vietato di costituire guide/pastori, affermando che una sola era la guida, il cristo e diversamente da Saulo non aveva timori di "perdere" pecorelle per via dispersioni dottrinali:

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. (Giovanni 10:27-28)

Saulo ragionava in maniera tipicamente umana e i suoi insegnamenti erano frutto delle sue convinzioni.
Nessuno dovrebbe dare ascolto totalmente alle proprie convinzioni ne affidarsi alle convinzioni altrui.
Ognuno dovrebbe possedere la convinzione di essere "ultimo" come è "ultimo" il suo compagno ed insieme confrontarsi e crescere...
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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