FORUM BIBLICO

Salve,
Io non mi sono mai sentito di condannare l'omosessualità più di quanto si possano condannare altri comportamenti umani comuni e correnti.
Io credo che la salvezza sia aperta a tutti.
Sta scritto che vi sarà una resurrezione dei giusti e degli ingiusti.
I cosiddetti giusti sarebbe meglio chiamarli giustificati per grazia ossia la classe eletta che parteciperà alla prima resurrezione e che saranno sacerdoti e re nel futuro regno di Dio.
Ma la chiesa di Yeshua non è la norma generale ... È una eccezione perché solo pochi entreranno in tale classe e non deciderà l'uomo se entrarci ma lo deciderà Dio in quanto faranno parte dei cosiddetti chiamati e sappiamo che saranno a numero chiuso.
Il grosso dell'umanità rivivrà nel millennio e sarà giudicata in base ai propri comportamenti alla fine d'esso....e sta scritto : " ... e se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita ... fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo che è la morte seconda..." .
Notare il condizionale....potrebbero tutti passare dalla morte alla vita...
Riprendendo il discorso sugli omosessuali... ritengo che non faranno parte degli eletti come non faranno parte d'essi tutti i non scelti da Dio.
Allora saranno resuscitati per rivivere nel millennio .... come facciamo a sapere se alla resurrezione in un mondo privo del male, perché disattivato, continueranno ad essere tali ??? Non credo proprio !
Perché credo che tante situazioni potrebbero essere discutibili adesso perché viviamo in un mondo intriso di male in tutti i suoi aspetti, ma non lo saranno nel mondo a venire in cui non vi saranno più condizionamenti da parte del male e si vivrà in pace ed armonia con Dio e con sé stessi...
Quindi una persona potrà essere omosessuale adesso , ma non è detto che lo sarà durante il Millennio.
Spesso si diventa omosessuali per condizionamenti mentali e ambientali che non esisteranno più nel regno a venire.
Decade quindi ogni condanna .... La morte paga i peccati della nostra natura attuale, ma dopo la resurrezione le nostre vite saranno completamente diverse in quanto prive da condizionamenti.
Pensiamo allora alle nostre vite e smettiamo di condannare gli altri...non spetta a noi.

mi permetto ...
“Ricordati soprattutto che non puoi essere giudice di nessuno. Giacché non può esistere sulla terra giudice di un criminale se quello stesso giudice prima non abbia compreso che egli è un criminale al pari di quell’uomo che gli sta di fronte e che egli stesso è colpevole, forse, più di chiunque altro di quel crimine. Solo quando avrà compreso questo, un uomo potrà diventare giudice. Per quanto possa sembrare assurda, questa è la verità.” – Fëdor Dostoevskij..
....EFFETTIVAMENTE E' COSI ..

Buon giorno
A noi non spetta alcun giudizio verso la persona
Ma la Parola è giudice verso la pratica
1Corinti 6: 9- 10
Romani 1: 26 , 27
Ciò è molto impopolare ma proprio per questo va' evidenziata la distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male dal punto di vista di Dio.
Parla la Parola.

...la Parola è giudice anche verso la disonestà, verso la maldicenza, verso l'odio, verso l'infedeltà e tantissimi comportamenti umani...

francesco.ragazzi ha scritto: ↑giovedì 15 febbraio 2024, 13:58 ...la Parola è giudice anche verso la disonestà, verso la maldicenza, verso l'odio, verso l'infedeltà e tantissimi comportamenti umani...

Pienamente d'accordo , sottolineo è la pratica che fa la differenza.
La Parola sottolinea " Coloro che praticano tali cose non........"
Naturalmente ci si può ravvedere

Buongiorno a tutti, e un saluto a Gianni. I veterani del Forum già mi conoscono come Alessia.
Condivido pienamente le affermazioni di Francesco. Anche se la "parola" è il nostro pedagogo e produce o (al meno dovrebbe) nel credente l'azione educativa, va considerato che ogni situazione (persona) chiede di rispondere a bisogni diversi, ma queste risposte trovano il loro senso educativo quando diventano strumenti per aiutare e non condannare la persona a vivere la ricchezza del proprio essere e sviluppare i propri dinamismi in questo caso affettivi, relazionali, sociali, morali e spirituali. Additare una persona qualunque peccato abbia commesso o stia commettendo, non l'aiuta ne dal punto di vista spirituale, ne dal punto di vista pedagogico. Non ha caso Dio ci dice che il giudizio spetta solo a Lui (Mt 7:1-5). Educare non comporta soltanto un rapporto tra educatore (Dio-parola) ed educando (presunto peccatore), ma la presenza di "un terzo", di "un qualcosa", di "un oggetto" (spirito santo per il credente) attorno a cui tale rapporto si costruisce e si realizza.

Ciao Alessia ,ben tornata .

Peccato che i tuoi interventi ( veterani)) ...sono stati cancellati .. Anche dove sei intervenuta nella presentazione di Arianna ..che ci segue dietro le quinte ,ma non si è ancora riscritta ..Arianna ti aspetto ,ti aspettiamo ..

Marco ,Alessia ...ti ripresenti nuovamente ?