Chi o cosa è la Parola

Luigi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da Luigi »

Ciao Caro

Scusa ma la tua lunga spiegazione non mi quadra.
Senza mettere troppa carne al fuoco, resta di Fatto che è lo stesso ieri oggi ed in eterno Ebrei 13, 8.
Quindi visto che è eterno ecco che cade la tua conclusione.
Ciao
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bgaluppi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da bgaluppi »

Luigi, io non sto inventando un'esegesi di sana pianta, sto mettendo in evidenza il significato proprio dei termini che troviamo sul testo biblico. Tu fai come fanno tutti coloro che si rifiutano di comprendere la Scrittura per evitare di mettere in dubbio una dottrina religiosa. Quando i conti non tornano, meglio rinunciare a comprendere e rifugiarsi nella cara vecchia dottrina. E di nuovo fai dire alla Scrittura ciò che non dice. Tu citi Eb 13:8 ma lo estrapoli dal contesto del discorso, dandogli un senso che non esprime:

“Ricordatevi dei vostri conduttori [gli apostoli], i quali vi hanno annunciato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti” - Eb 13:7-9

Che significa "ieri"? Significa forse "da sempre"? No, significa "in passato", poiché non esprime eternità temporale. L'agiografo non sta dicendo che Yeshua "è eterno" (che esiste da sempre), ma che l'insegnamento di Yeshúa, cioè la parola di Dio trasmessa ai credenti, è valido oggi come lo era prima al tempo dei conduttori, cioè gli apostoli, e non cambia oggi né cambierà mai. Sta dicendo che se la parola annunciata era valida al tempo degli apostoli, lo è anche oggi e lo sarà per sempre, e non può essere modificata da nessuno. Infatti, al v.9 avverte i credenti a non farsi trasportare da insegnamenti diversi e non conformi. In queste righe, non si sta dicendo affatto che Yeshúa è eterno, ma che il suo insegnamento è immutabile, poiché è parola di Dio.

E anche Pietro insegna: “siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. Infatti, ogni carne è come l'erba, e ogni sua gloria come il fiore dell'erba. L'erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno». E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunciata.” (1Pt 1:23-25)

Torniamo a Flp 2:5, e cercherò di essere piú chiaro. Tu dici: “E' scritto che prima di prendere forma di uomo, era in forma di Dio”. E io ti faccio notare come non è affatto scritto ciò. Non si può far dire alla Scrittura quello che crediamo, bisogna cercare di capire cosa dice esattamente, per non ricevere un insegnamento sbagliato. La Scrittura dice:

ἐν μορφῇ θεοῦ ὑπάρχων in forma di Dio cominciante ad essere

Il verbo ὑπάρχω (hyparko) significa essere nel senso di cominciare ad esistere. Propriamente, significa "cominciare sotto", "iniziare". Quindi, il versetto da te citato come prova del fatto che Yeshúa sarebbe la "parola", dice esattamente “cominciando ad esistere in forma di Dio”, non "prima di essere uomo era in forma di Dio". È del tutto diverso.

Il senso di cominciamento espresso dal verbo non può essere ignorato; cosí facendo, sarebbe come non voler capire. Avendo avuto un inizio, Yeshúa non è eterno. Ma adesso esaminiamo anche il resto, se ti va; sennò possiamo anche fare a meno. :-)

Cosa significa "in forma di Dio"? Certamente non significa "essere Dio". Morfè significa "forma esteriore"; possiamo dire "una nuvola in morfè di banana", in forma di banana. Se io dico: "una nuvola in forma di banana", non sto dicendo che la nuvola è, di fatto, una banana, ma che è simile ad una banana. Allo stesso modo, se diciamo "Yeshúa in forma di Dio" non stiamo dicendo che Yeshúa è, di fatto, Dio, ma che è simile a Dio, in senso figurato e non fisico, ovviamente. La differenza tra i due esempi è che il primo esprime similitudine di forma fisica, il secondo esprime similitudine in senso figurato. Inoltre, se Yeshúa è Dio, non sarebbe "in forma" di Dio, sarebbe Dio e basta.

La nuvola è in morfè di una banana, ma la forma origina dalla banana ed è riflessa dalla nuvola; Yeshúa è in morfè di Dio. Yeshúa, come la nuvola, riflette l'origine della sua "forma", cioè Dio. Yeshúa è simile a Dio. Ancora una volta, non possiamo capire dal testo quello che vogliamo capire noi, ma è importante capire esattamente ciò che il testo esprime.

Yeshúa è in forma di Dio -> Yeshúa è simile a Dio (morfè = forma esteriore, figura, natura in senso figurato)

Yeshúa inizia ad esistere -> avendo un inizio, non è eterno -> non è Dio -> non è la parola creatrice, poiché essa è Dio

Adesso, se vuoi, sarebbe necessario capire bene cosa significhi esattamente essere in morfè di Dio. Ma il discorso si fa lungo. :-)
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Giorgia
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da Giorgia »

Antonio, ottima spiegazione! Chiara, completa e molto precisa.
Bravo!
Luigi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da Luigi »

Ciao Caro

Scusa la mia franchezza ,ma credo che col tuo metro di misura alle scritture si può far dire di tutto e di più.
Io non trovo tra le traduzioni una che traduca i passi come tu riporti ; sono tutte sbagliate ?

“Ricordatevi dei vostri conduttori [gli apostoli], i quali vi hanno annunciato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti” - Eb 13:7-9

Poi circa il passo di Ebrei , anche allargando il contesto, resta di Fatto che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno,e non il Suo insegnamento.
Se le scritture sarebbero veramente così complicate nell'esegesi sarebbe davvero difficile ,anzi quasi incomprensibile il messaggio del vangelo, mentre è chiarissimo .
Apro una parentesi OT.
Come non è difficile da capire l'invito del Signore Gesù : venite a me...
Chi viene a me io non lo caccerò fuori...,
passi dove molti con un giro di parole fanno di tutto per evitare di chiedere a Lui di essere aiutati e salvati, mentre i giudei avevano bene inteso e a Lui si rivolgevano per essere guariti, liberati e salvati .
Ciao
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bgaluppi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da bgaluppi »

Luigi, come vedi dal commento di Giorgia, non tutti trovano le mie spiegazioni difficili da capire. Ma chi ha un preconcetto, rifiuta di capire. E molto spesso, sono le traduzioni di stampo religioso che fanno dire al testo di tutto e di piú. Noi dobbiamo attenerci al testo greco, né di piú né di meno.

Tu mi hai chiesto cos'è "la parola" e io ti ho risposto. Ma non accetti la mia risposta basata sulla Scrittura e sulla tradizione ebraica. Peccato che Yeshúa fosse un rabbi ebreo, e conoscesse molto bene la tradizione del suo popolo. Mi hai citato Ef 2:5-7 e io ti ho mostrato cosa significa il testo parola per parola col greco a fronte, ma tu svicoli e mi citi un'altro versetto. Ricordo qualcun altro che citava a raffica senza mai soffermarsi su un singolo versetto...

La traduzione da me riportata è quella della Nuova Riveduta.

“Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. 9 Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti; perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, non da pratiche relative a vivande, dalle quali non trassero alcun beneficio quelli che le osservavano.”

Il messaggio è chiarissimo, come dici tu. Cosa sta dicendo l'agiografo ai lettori? Me lo puoi dire tu?

Perché li invita a ricordarsi dei loro capi? Chi erano i loro capi? Che vuol dire che Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre, alla luce di ciò che è detto prima e ciò che è detto dopo? Qual'è l'insegnamento che l'agiografo sta dando ai lettori?
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bgaluppi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da bgaluppi »

Luigi, volevo rispondere alla tua legittima domanda:
Io non trovo tra le traduzioni una che traduca i passi come tu riporti ; sono tutte sbagliate ?
Credo tu ti riferisca a Flp 2:5-7. Purtroppo, alcune volte le traduzioni non rendono bene il significato proprio di certi termini, spesso per trasmettere una determinata dottrina teologica che sposano. Prova di ciò sono alcuni versetti che vengono resi a volte in modi diametralmente opposti (ad esempio Gv 1:1). Ma ogni confessione religiosa, che sposa una determinata traduzione, dice di essere nel giusto. In questi casi, cosa deve fare il lettore, per sapere quale traduzione è fedele al testo? Deve consultare il testo greco, oppure fidarsi di una alla cieca. Fortunatamente, imparare a dimesticarsi col greco non è cosí difficile ed esistono molti siti che ci vengono in aiuto, nonché numerosi dizionari biblici. 

Quanto a Flp 2:5-7, vediamo innanzitutto le traduzioni principali e verifichiamole sul testo greco, che è il testo originale ispirato che contiene il significato genuino (poiché nessuna traduzione è ispirata, ma solo il testo come è uscito dagli agiografi).

“5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini.” - Nuova Riveduta (NR)

“5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini.” - CEI

“5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio, 7 ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini.” - Nuova Diodati (ND)

“5 Mantenete in voi questa attitudine mentale che fu anche in Cristo Gesú, 6 il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio. 7 No, ma vuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini.” - Trad. del Nuovo Mondo (TNM)

Intanto vediamo se ci sono differenze sostanziali, poi passiamo ad esaminare il testo greco. Ti metterò i link ai dizionari, cosí puoi verificare i significati di persona (se conosci l'inglese). Il v.5 è reso da tutti allo stesso modo; la TNM è piú bella e si capisce meglio in italiano. Nel v.6 ci sono delle differenze: tutte concordano sull'essere di Gesú "in forma di Dio", tranne la CEI, che traduce con "essendo di natura divina". Poi, la TNM offre una variante con "non prese in considerazione una rapina". Tutte sono concordi sulla fine del v.7. Quindi, il versetto da esaminare è il 6. Vediamolo.

ὃς ἐν μορφῇ Θεοῦ ὑπάρχων οὐχ ἁρπαγμὸν ἡγήσατο τὸ εἶναι ἴσα Θεῷ

I termini da analizzare sono μορφή (morfè, Strong n.3444), ἁρπαγμός (harpagmòs, Strong n.725), ἡγέομαι (heghèomai, Strong n.2233) e ἴσος (ísos, Strong n.2470).

Per adesso mi fermo qui. Nel prossimo messaggio passerò ad analizzare i termini, verificare la concordanza e gli eventuali diversi significati di ogni vocabolo all'interno del contesto. :-)
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bgaluppi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da bgaluppi »

:-)

E che dire di Gv 1:1?

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. (NR)

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. (CEI)

Prima che esistesse qualsiasi altra cosa, c'era Cristo. (Bibbia della Gioia)

Al principio, c'era colui che è "la Parola". Egli era con Dio; Egli era Dio. (TILC)

In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. (TNM)

Tutte rigorosamente con lettera maiuscola, che non esiste nel testo greco originale. Inoltre, il testo parla semplicemente di lògos, che significa parola nel senso di "pensiero espresso con la parola", "discorso". Infatti, in Gn 1:3, in un linguaggio concreto e comprensibile per l'essere umano, Dio esprime il Suo pensiero, la Sua volontà: “Dio disse: «Sia luce!» E luce fu.”. È Dio che dice e fa, non il Verbo, o qualcuno in Sua vece.

La dottrina cristiana, facendo passare il concetto non biblico del Cristo creatore, non solo commette idolatria, ma praticamente smentisce il testo di Genesi. Quindi, la Scrittura Ebraica racconterebbe delle favole: non era Dio a creare, era il Cristo! E il Cristo è Dio! [-X Peccato che nei Vangeli e nelle lettere né il Cristo né gli apostoli confermino mai questa fantasiosa e blasfema dottrina... ;) E peccato che il Cristo si sottometterà a Dio dopo aver giudicato e consegnato il Regno; Dio che si sottomette a se stesso... buffo! :

“Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.” - 1Cor 15:28 (NR)

Neppure la cattolica CEI riesce a modificare questo versetto, che è insormontabile per i trinitari. Inoltre, non riescono a spiegare come mai, se Cristo è Dio, è nostro fratello... Ma allora siamo fratelli di Dio, non figli!:

“Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli” - Rm 8:29
Luigi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da Luigi »

Miei Cari

Non voglio entrare nel merito della vera interpretazione delle scritture ,poichè sono ignorante in materia , e credo che le traduzioni che uso , come la Diodati, Nuova riveduta, Luzzi ,siano attendibili.
Attendibili poichè le scritture sono abbastanza chiare da leggere, perchè Dio ha permesso che siano comprensibili a coloro che si umiliano a Lui come piccoli fanciulli .
Poichè se fossero attendibili le vostre conclusioni; oggi vi sarebbe una denominazione religiosa e molti credenti cristiani aderenti ,poichè Dio non ha smesso nel tempo di avere una chiesa che lo loda lo glorifica insieme al Figlio Suo ,col quale siamo chiamati ad avere comunione .
La nostra comunione è col Padre e col Figlio.
Se il Figlio fosse solo ciò che attestate voi, non capisco come si possa avere comunione COn Lui alla pari del Dio eterno il Padre ?
Come ho anticipato, le scritture sono per i semplici fanciulli ed essi le comprendono senza tanti sofismi a differenza dei dotti ed intendenti; e non occorrono altrettante difficili interpretazioni alle chiare parole del Signore Gesù :
Venite a me voi tutti ......e Io vi darò riposo Matteo 11, 28..
Chiunque viene a me non lo caccerò fuori.
Tanto avevano ben inteso i Suoi contemporanei che a Lui si rivolgevano per essere aiutati, sanati , liberati, e da Lui riceve la Sua acqua.
La samaritana : Signore dammi quest'acqua
La donna Siro-fenicia : Signore aiutami
Saulo: Signore cosa vuoi che faccia
Il cieco di Gerico: Figlio di Davide abbi pietà di me.
Questi sono esempi di persone che a Lui si sono rapportate quando venne in terra e anche quando sali al cielo.
Scusate la mia franchezza, e voi gli avete chiesto aiuto nei vostri bisogni ??

Cari , questa è la mia testimonianza di Cristiano :

Ho trovato pace nel cuore, accettando e confessando Gesù come mio Signore e salvatore Romani 10, 9-13 Filippesi 2,10-11
accogliendo l'invito del Grande Signore e Salvatore Cristo Gesù
, che ha pagato alla croce ,soffrendo e morendo per il peccato di tutti ,il quale ci teneva separato da Dio .
Infatti Lui dice in Matteo 11, 28 : venite a me voi tutti che siete travagliati ed oppressi, ed Io vi darò riposo .
Ed io accogliendo questo invito , in Lui ho trovato pace profonda nel cuore .
Sapete, come tanti nella vita vivevo una fede saltuaria ,e quindi cercavo di riempire quel vuoto nel cuore che avevo come molti ,con tante cose di questa vita, offendendo Dio del continuo nella mia ignoranza dell’Amore di Cristo, perché come fedele mi sentivo a posto ;avevo fatto la comunione ,i sacramenti ,ero cristiano , anche se poi sentivo quell’insoddisfazione che non dava pace e soprattutto non conoscevo quella Gioia e quel grido di giubilo descritto nel Salmo 118,14-15 .
Tutto ciò aveva appesantito il mio cuore e la mia mente, ero triste ,sentivo un peso enorme nella mia vita;
Ma un giorno mi parlarono del Signore Gesù in un modo diverso, Potente ,che poteva aiutarmi, poteva darmi pace e salvezza che poteva togliere quel peso dalla mia vita; non c’è la facevo più ,allora a casa di una sorella nella fede che pregava molto il Signore , Gridai al Signore che avesse pietà di me ,gli aprii il mio cuore, gli chiesi di perdonare il mio peccato e la mia iniquità, sentii nella stanza la Presenza di Dio in un modo forte ; tutto in pochi minuti, sentii il Suo Perdono ,il Suo Amore ,una Grande Pace, saltavo e gioivo come un bambino ,una Grande Luce vidi e sentii entrare in me.
Da allora sono passati un po di anni, e quella gioia mi accompagna, poichè il Figlio , col Suo Prezioso Sangue ,mi ha riconciliato col Padre.
Un saluto e che Dio vi benedica
Luigi
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bgaluppi
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Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da bgaluppi »

Caro Luigi, mi fa molto piacere leggere le tue parole e sono contento che tu ti sia aperto (per questo ti ringrazio). Da ciò che scrivi, capisco che hai una fede genuina e sincera, e questo è quello che conta. Ma Giovanni, che ha un lungo percorso di fede alle spalle, ti ha dato dei preziosissimi consigli, come un fratello li può dare. 

Ti vorrei rispondere ad alcune tue parole, perché credo sia importante. Tu dici:

"La nostra comunione è col Padre e col Figlio. Se il Figlio fosse solo ciò che attestate voi, non capisco come si possa avere comunione con Lui alla pari del Dio eterno il Padre?"

La risposta è che nessun uomo può avere vera comunione con Dio se non attraverso il Messia. Per questo lui è "la via, la verità, la vita", e per questo "nessuno va al Padre se non per mezzo" di lui. Il Messia è un dono di Dio all'uomo, il mezzo che ci consente di raggiungere quella comunione di cui parli. Dio è inconoscibile e inavvicinabile, trascendente; se non fosse per il Messia, nessun uomo potrebbe diventare davvero partecipe della Sua grandezza. A Yeshúa è stato dato ogni potere (Mt 28:18), ma se gli è stato dato, è naturale che prima non l'aveva. E quando esattamente Yeshúa riceve questo potere, cioè diviene "Figlio di Dio"? Con la risurrezione dai morti, avvenuta per opera dello spirito di Dio, cioè per opera di Dio stesso: “Dio lo ha costituito Figlio suo, con potenza, quando lo ha risuscitato dai morti” (Rm 1:4). Leggendo ciò, si comprende che Yeshúa viene dichiarato Messia (Figlio di Dio) con la risurrezione, il che significa che prima non lo era. 

È davvero importante comprendere esattamente chi o cosa sia il Messia secondo il pensiero ebraico, e non lasciarsi condizionare dal pensiero occidentale, che non appartiene alla Scrittura e neppure a Yeshúa, che era un maestro di Israele. Tu hai una gran fede, e questo può bastarti. Ma ricorda che la Scrittura ci è stata trasmessa proprio per conservare noi stessi all'interno della sana e genuina dottrina biblica, perché gli stimoli esterni che possono farci restare ingannati sono molti. Senza gli apostoli, nessuno di noi saprebbe neppure dell'esistenza di Yeshúa; per questo lui li manda nel mondo ad annunciare la sua venuta e trasmettere il suo insegnamento. Senza gli scritti degli autori sacri, noi non potremmo avere fede, poiché non si può credere in ciò che non si conosce. Dio chiama a Sé i Suoi, ma la parola di Dio è ciò che agisce veramente in noi. — Lo sviluppo della chiesa nel libro degli Atti è presentato come un frutto della parola di Dio che fonda e costruisce questa chiesa: “La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente” (At 6:7). “La Parola di Dio progrediva e si diffondeva sempre di più” (At 12:24). “La Parola di Dio cresceva e si affermava potentemente” (At 19:20). “Esso [il vangelo] è in mezzo a voi, e nel mondo intero, porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno che ascoltaste e conosceste la grazia di Dio in verità”. - Col 1:6 — (Gianni Montefameglio)

È dunque veramente importante comprendere la Scrittura in modo completo e chiaro, perché nella Scrittura non esistono contraddizioni, altrimenti non sarebbe verace. Gli scritti che le contengono, infatti, sono stati esclusi dal Canone Biblico. Se ti trovi davanti un versetto che dice che, dopo il Giudizio, il Cristo consegnerà il Regno e si sottometterà a Dio, ed hai in te il preconcetto (non scritturale) che Yeshúa è Dio, ti troverai davanti ad un problema di comprensione: come può Dio sottomettersi a Dio? Di versetti di questo tipo ce ne sono molti. Poi ce ne sono altri che sembrano affermare l'esistenza di una vita pre-umana di Yeshúa, e che entrano in profonda contraddizione con altri. Questa apparente contraddizione origina dalla mancanza di conoscenza del linguaggio e del modo di pensare degli ebrei, che sono i depositari della Scrittura.

Per adesso ti dico solo che il Messia (che significa "Unto", "Consacrato"), cioè il Cristo ("unto", "consacrato", in greco) preesiste da prima della creazione, ma non l'uomo Yeshúa; il Messia è un "pensiero" di Dio, un Suo dono che esiste in Dio da prima che tutto fosse creato e si traduce in realtà nel momento in cui l'uomo Yeshúa lo incarna. Il "pensiero" del Consacrato redentore, secondo gli ebrei, esiste da sempre "in Dio", nella Sua "mente", e diviene un uomo grazie a Yeshúa in un preciso momento storico. L'idea del Messia è preesistente, non l'uomo Yeshúa. Per questo Paolo afferma che Yeshúa (l'uomo) fu dichiarato Messia (lo divenne, cioè, a tutti gli effetti) con la risurrezione per opera della potenza di Dio.

Come vedi, il discorso è molto complesso, ma non difficile da comprendere, se lo si vuole. Nel momento in cui lo si comprende, si aprono quelle porte che sono state tenute chiuse da due millenni di dottrina religiosa non conforme, e tutte le apparenti contraddizioni bibliche scompaiono immediatamente. Yeshúa, in quanto siede "alla destra del Padre", e in quanto Messia, è colui al quale il Padre ha affidato il potere di giudicare e decidere su tutto. È come se fosse Dio, poiché lo rappresenta in tutto. Ma non è Dio, poiché Dio è oltre, trascendente; “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1Tim 2:5). Se Yeshua è Dio, non può certo essere a metà tra Dio e l'uomo, ti pare?

Con affetto fraterno, dunque, ti invito a non fermarti nel cammino di comprensione, e non voler "accontentarti"; al contrario, “chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto” - Lc 11:9
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Elia
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Iscritto il: lunedì 11 maggio 2015, 18:52

Re: Chi o cosa è la Parola

Messaggio da Elia »

Salve ho seguito diversi ragionamenti fatti nel forum sulla preesistenza di Yeshua e riesco a comprendere che tutto era nel pensiero di Dio. Ma vorrei avere qualche spiegazione riguardo ad alcune affermazioni fatte da amici.
Alcuni mi hanno detto che Melchisedek fosse Cristo citando la scrittura:
Ebrei 7:1-10

1 Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; 2 a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. 3 Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.
4 Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. 5 In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. 6 Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa. 7 Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. 8 Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. 9 Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: 10 egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek.

Possibile?

Ancora dicono: Matteo 11:19

È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».

Cristo si identifica con la Sapienza descritta in Proverbi 8?

E infine mi hanno citato questa scrittura:
Giovanni 8:23

E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.

In che senso è di lassù?

Grazie per l'aiuto.
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