In linea di massima ci sono due modi di vedere le cose e dipendono molto da cosa vogliamo ricavarci dalla situazione e dalla nostra sensibilità più o meno condizionata dall’esperienza di vita. Esempio: la stessa situazione un tizio la vedere “nera” l’altro tizio “bianca”.
Nel caso nostro, l’espiazione del peccato da parte Dio, per alcuni è un atto masochistico e addirittura espressione di puro sadismo, per altri rappresenta l’Amore incondizionato del Padre.
Che siamo diversi….
La Bibbia afferma questa verità:
Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. Lv 17,11
Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono Eb 9,22
Con le leggi date dal Signore è impossibile non peccare. Praticamente appena respiri già sei morto. Infatti Dio considera peccato pure le azioni involontarie commesse contro la legge. (Nm 15) Quindi per Dio il peccato, qualsiasi peccato, è separazione da Lui. Ora quale uomo può vivere 33anni in queste condizioni e restarne puro fino al giorno dell’espiazione del peccato? Riflettiamoci. Noi conosciamo la Bibbia e sappiamo l’inflessibilità della Legge e la caduta di tutti gli uomini, biblici e non.
Comunque mettiamo che Gesù fosse solamente uomo. Quale padre sacrificherebbe suo figlio sull’altare? Abramo e molti altri che offrivano i figli alle divinità. (Dt 18,10) Il Padre fermò la mano del padre di Isacco. Se Dio ha in odio una cosa, la odia in tutte le sue accezioni. Per questo mi risulta difficile crede che l’Eterno Immutabile usi due pesi e due misure. In qualche modo, che solo Lui conosce, fu Lui a salire sulla croce.
A dimenticavo…
In Nm 15 viene detto che per i peccati involontari è possibile espiarli con il sangue. Ma per quelli volontari non c’è perdono: Poiché ha disprezzato la parola del Signore e ha violato il suo comando, quella persona dovrà essere eliminata; porterà il peso della sua colpa».
Gesù dimostra con la vicenda dell’adultera che ha il potere di cambiare la Legge perché avrebbe dovuto confermare ciò che c’era scritto. Lui le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». Gesù compie questa azione PRIMA di risuscitare. Chi può rettificare un decreto se non Dio stesso?
Siamo qui per confrontarci. Non è mia intenzione proporre la mia verità come verità assoluta.