Ciao, Lella. Mi complimento con te per la tua decisione di trattare un solo passo biblico per volta. Vediamo dunque Gv 8:58. Inquadriamolo nel contesto:
52 I Giudei gli dissero: «Ora sappiamo che tu hai un demonio. Abraamo e i profeti sono morti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte". 53 Sei tu forse maggiore del padre nostro Abraamo il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?» 54 Gesù rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite: "È nostro Dio!" 55 e non l'avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. 56 Abraamo, vostro padre, ha gioito nell'attesa di vedere il mio giorno; e l'ha visto, e se n'è rallegrato». 57 I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?» 58 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono».
Dal contesto vediamo che i giudei contestano Yeshùa e gli domandano sarcasticamente
se si ritiene superiore ad Abraamo.
L’oggetto del contendere è quindi la superiorità o meno di Yeshùa rispetto ad Abraamo. Dapprima Yeshùa risponde che se lui si glorificasse da solo, ciò varrebbe ben poco, ma che invece è Dio stesso che lo glorifica.
Già qui possiamo fare una prima considerazione. Se Yeshùa fosse Dio incarnato avrebbe tutti diritti di glorificare se stesso. Yeshùa però dice: “Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla”. Anzi, dice di più: “Chi mi glorifica è il Padre mio”. Yeshùa quindi si distingue nettamente da Dio.
Questo primo fatto – che Yeshùa si distingue nettamente da Dio – viene rafforzato da ciò che egli dice subito dopo: “Io lo conosco e osservo la sua parola”. Se Yeshùa fosse Dio incarnato, sarebbe un modo ben strano di parlare, perché non direbbe con poco senso che lui che è Dio conosce Dio. Soprattutto, come potrebbe dire che lui osserva la parola di Dio? Dio emana la sua parola e chiede
agli altri di osservarla. Yeshùa dice invece che lui osserva la parola di Dio, non solo distinguendosi da Dio ma dicendo di essergli completamente sottomesso.
Leggendo fin qui non troviamo davvero nulla che possa farci credere che Yeshùa fosse Dio incarnato né tantomeno che Yeshùa lo pretendesse. Troviamo invece tutto il contrario: Yeshùa si distingue da Dio e dice che gli ubbidisce.
Ora, per logica, non potremmo aspettarci che subito dopo Yeshùa dica qualcosa di diverso e in contrasto con ciò che ha appena detto. Comunque, andiamo avanti.
I giudei avevano tirato in ballo Abraamo facendo notare a Yeshùa, anche sarcasticamente, che Abraamo era superiore a lui. Yeshùa dice a questo punto: “Abraamo, vostro padre, ha gioito nell'attesa di vedere il mio giorno; e l'ha visto, e se n'è rallegrato”. Cosa vuol dire che Abraamo gioì nell’attesa di vedere i giorni di Yeshùa? Il senso di ciò è spiegato da Yeshùa stesso in Lc 10:24: “Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere quello che voi vedete, e non l'hanno visto” (cfr. Mt 13:17). Ma in che senso Abraamo “l'ha visto, e se n'è rallegrato”? Non può che essere in senso metaforico, perché Abraamo visse circa due millenni prima di Yeshùa. Eb 11:13 spiega: “Tutti costoro [compreso Abraamo, menzionato al v. 8] sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma
le hanno vedute e salutate
da lontano”.
Si noti poi che Yeshùa non disse che Abraamo vide lui (che nacque quasi due millenni dopo!), ma che Abraamo “vide” il suo giorno; lo “vide” in senso metaforico, "da lontano", come spiegato da Eb 11:13.
A questo punto i giudei continuano nel loro sarcasmo e dicono a Yeshùa: “Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?”. I maliziosi giudei stravolgono le parole di Yeshùa che non aveva affatto detto di aver visto Abraamo ma che fu Abraamo a “vedere” il suo giorno. Yeshùa taglia corto e afferma: “In verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono”. Ed eccoci alla fatidica frase su cui i trinitari,
togliendola completamente dal contesto, costruiscono il loro castello dottrinale.
La frase di Yeshùa risponde, tagliando corto sulle polemiche, alla domanda dei giudei: “Sei tu forse maggiore del padre nostro Abraamo il quale è morto?”. Yeshùa afferma di esserlo. E lo afferma nel modo più importante e assoluto. Cosa vuol dire che Yeshùa era da prima che Abraamo nascesse? In Col 1:17 è detto che Yeshùa “è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui”, e ciò perché “
in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e
in vista di lui” (v. 16). Dio, iniziando a creare, aveva già in mente Yeshùa e tutto creò per lui, “in vista di lui”. Già quest’ultima frase indica un progetto
futuro.
I trinitari, non solo tolgono Gv 8:58 completamente dal contesto, ma ne isolano addirittura la frase “io sono” per fare strani abbinamenti fuori luogo. Infatti, in Es 3:14 non c’è affatto quell’espressione ma un’altra completamente diversa pronunciata da Dio stesso. Quella pronunciata da Yeshùa, del tutto diversa, è detta da un uomo che dice di essere ubbidiente a Dio e che si distingue nettamente da Dio, pur essendo consapevole di essere più importante di Abraamo.
Ora, Lella, vorrei pregarti di riflettere su questa tua idea: “Se Gesù fosse stato un semplice uomo, o un uomo particolare, o un altro dio, o il Figlio di Dio come lo intendiamo noi umani … avrebbe detto: ‘Prima che Abramo fosse, io già esistevo’, oppure ‘io ero nato’, ma non ... ‘Io sono’”. Prova a rifletterci: se Yeshùa fosse stato Dio incarnato, avrebbe detto proprio ‘io già esistevo’!
Indubbiamente, Lella, questa volta sei stata umile e cordiale, e non credo che tu abbia suscitato rabbia o rancore, almeno spero. Certamente non in me. Ti prego solo di rileggere la mia trattazione con calma e a mente serena. Dove trovi qualcosa che non va, se lo trovi, dimmelo. E anche se ci vorranno cento pagine, vedrai che ne verremo a capo. Solo ti prego di rispettare il tuo impegno: non allontanarti da questo passo (Gv 8:58). Almeno per ora. Se poi alla fine converrai che questo passo è del tutto inutilizzabile dai trinitari, passeremo se vorrai ad un altro. Non ho la pretesa che tu riconosca che esso è usato male e a sproposito dai trinitari (il che sarebbe pure auspicabile), ma almeno che tu riconosca che non è utilizzabile. Grazie.