Yeshu'a è Dio?

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Bye bye. :YMAPPLAUSE:

L'utente Samaritano è stato bannato per evidente incompatibilità con la mission del forum
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da marco »

Antonio scrive: Ma di fatto Yeshùa non fu il messia che i giudei attendevano.

Per i Giudei sì (anche per quelli odierni) ma per i Profeti era lui il Messia (La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia). Ho portato questo esempio di profezia per enfatizzare al massimo il ruolo elegante, leggero e delicato con cui il Re Messia ha portato a compimento la salvezza dei figli di Dio.

Antonio scrive: Per questo lui afferma di non essere "re di questo mondo".

No, non disse questa frase in riferimento a ciò che si aspettavano i Giudei riguardo al Messia.
Il riferimento a mio avviso bisogna cercarlo nell'indicazione che ci da il Maestro nel vangelo di Giovanni in cui riconosce che "il principe di questo mondo" è Satana. Satana regna sulla Terra per volere di Dio. Gesù regnerà per l'eternità nel Regno di Dio.

Antonio scrive: Neppure i suoi discepoli credettero alla sua messianicità in seguito alla sua morte (alcuni dubitarono persino dopo la risurrezione, Mt 28:17),
Perchè occorre lo spirito di Dio (Pentecoste) per comprendere le cose di Dio.

Antonio scrive: Dunque, i vangeli dipingono Yeshùa come un messia "inaspettato". Gli ebrei non lo riconoscono, perché non ha atteso ai parametri di messianicità ebraici.

I Vangeli dipingono eccome, Gesù, come il Messia atteso. Come colui che ha adempiuto le profezie messianiche. Non capovolgiamo la Parola di Dio con quella degli uomini. Gli ebrei desiderano un dio che non corrisponde al Dio di Gesù. O meglio: non rientra nei loro parametri. Infatti appena gli ebrei chiamati (apostoli) ricevono il "fuoco" comprendono benissimo che Gesù rientra appieno nei parametri biblici.
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da marco »

mimymattio ha scritto:https://youtu.be/vhTGts2Ad_M
Il rispetto verso il prossimo e verso il forum si pretende in primo luogo dai moderatori.
Sarebbe opportuno rimuovere il video.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Giusto Marco, è stato rimosso. Poi ti rispondo al tuo commento.
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da marco »

A dire il vero ho riso. Un attimo dopo però ho pensato a samaritano e me ne sono dispiaciuto.
Non ci penso neanche a fare il moderatore. b-)
Avatar utente
Alen.chorbah
Messaggi: 446
Iscritto il: venerdì 31 marzo 2017, 20:42

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Alen.chorbah »

marco ha scritto:A dire il vero ho riso. Un attimo dopo però ho pensato a samaritano e me ne sono dispiaciuto.
Non ci penso neanche a fare il moderatore. b-)
Fai bene :)) non te lo consiglio marco.....
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Marco, l'idea che i profeti parlassero di Yeshùa è frutto della teologia cristiana, che ha riletto il Tanach alla luce di Yeshùa sulla base della fede. Ma questo non è un metodo prettamente corretto. Chi era il profeta? Quale era il suo scopo? Era chiamato a parlare agli uomini del suo tempo o a uomini di duemila anni dopo? Il profeta parlava ovviamente all'Israele del suo tempo, per correggere ed esortare la collettività e il singolo nei momenti bui (cattività, perdita della morale, proliferare dell’idolatria, oppressione). Altrimenti a cosa sarebbe servito, se le sue parole riguardavano un futuro lontano? La speranza di un'era messianica giunge sempre nei momenti in cui era necessaria e riguarda tempi vicini, non lontani. Non avrebbe avuto senso che il profeta, che era una guida spirituale e morale chiamata in un tempo specifico, parlasse di tempi futuri remoti che non riguardavano l'Israele contemporanea. In Is 1:1 il profeta dice chiaramente: “Visione che Isaia, figlio di Amots, ebbe riguardo a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda.”. I modelli sono sempre gli stessi: era di pace e di prosperità a seguire dell'oppressione e della calamità, in cui un grande re avrebbe ricondotto gli esuli nella terra e avrebbe instaurato un regno duraturo, in cui non sarebbe esistito altro culto se non quello di Yhvh.

Yeshùa non ha realizzato queste aspettative, infatti non c'è stata un'era messianica né un regno di pace, né l'instaurazione del culto di Yhvh su scala globale, ma la diaspora e il dominio delle nazioni, per cui le pecore perdute di Israele non poterono tornare nella terra. Certo, furono “ricondotte a Dio” tramite la fede, e questo è un discorso teologico, ma i profeti parlavano di una riunione fisica delle due case, non simbolica. Yeshùa stesso intendeva realizzare questa riconciliazione fisica e non c’è ragione di pensare che la intendesse a livello simbolico (infatti invia i discepoli a predicare alle pecore perdute di Israele già prima della sua morte). Inoltre, disse che "Subito dopo la tribolazione di quei giorni" (quelli della distruzione del tempio e di Gerusalemme, v.24:29), sarebbe apparso in cielo "il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria" (v.30) e poi specifica che "quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute" (vv.33-34), incluso il suo arrivo in potenza di cui ha appena parlato. Lui intendeva realizzare tutto nel suo tempo.

Anche Yeshùa, in stile profetico-apocalittico, annuncia cose per un tempo vicino, entro quella generazione. Israele era nella terra, ed era in quel momento che il residuo della casa di Israele doveva essere riunita a quella di Giuda. Ma non c'è stata alcuna venuta del figlio dell'uomo, né alcuna riunione. Non c'è da stupirsi, perché le sue parole - come quelle dei profeti e degli apocalitticisti - servivano ad esortare i presenti in vista dell'imminente avvento delle calamità che sarebbero seguite e dell’altrettanto imminente arrivo dell’era di salvezza e pace. Perché mai avrebbe dovuto riferirsi ad un tempo enormemente successivo? E infatti dice chiaramente che il tempo era quello della generazione presente!

Dici bene sul regno. Il mondo attuale è dominato dal peccato, mentre Yeshùa è il re del mondo futuro, l'era messianica o il regno di Dio o il mondo a venire o come lo si voglia chiamare. Ma questa sua visione non corrispondeva a quella dei profeti, le cui parole erano dirette agli ebrei del loro tempo e riguardavano un re e un regno in questo mondo (vedi Isaia su Ezechia). E non corrispondeva all'idea messianica dei giudei del I secolo, che prevedeva un re terreno liberatore dall'oppressore romano. Corrispondeva alla visione degli apocalitticisti, come Daniele, infatti riprende il tema del figlio dell'uomo, di cui parlano anche i testi apocrifi. Lui si presentò come il re dell'imminente regno di Dio, ma quel regno non si realizzò nei tempi indicati (quella generazione), né in forma terrena né ultraterrena, nonostante anche Paolo avesse successivamente annunciato l'imminente venuta e risurrezione-trasformazione degli eletti, sempre entro quella generazione. Per cui, gli scrittori posteriori, visto che molti non credevano più alla venuta, iniziarono a dire “per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (2Pt 3:8-9). Era necessario confortare la comunità, che non vedeva adempiuta la promessa del ritorno entro quella generazione (PS. Questa lettera non può averla scritta Pietro, perché è uno scritto originale greco e rivela una grande conoscenza della lingua e della dialettica).

Poi dici che occorreva lo spirito di Dio per capire certe cose. Avevano davanti Yeshùa redivivo e avevano bisogno dello spirito per capire che era risorto? Piuttosto duri di comprendonio, direi. Nonostante lui fosse lì davanti a loro, con ancora i buchi in mani, piedi e costato, alcuni dubitarono. Perché? Non certo perché non avevano lo spirito, perché altri - pur senza spirito - non dubitarono. E comunque in Gv 20:22, gli apostoli ricevono lo spirito prima della Pentecoste, la sera del giorno dopo la risurrezione.
titor
Messaggi: 13
Iscritto il: giovedì 28 febbraio 2019, 7:20

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da titor »

Ma allora quello che ha detto Yeshua e' vero o no?
Quello che ha detto si avverera' o no, dato che siamo 2000 anni dopo e non si vede nulla.
Cordiali saluti
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10131
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Antonio, mi complimento per il tuo intervento. Hai saputo esprimere sinteticamente concetti davvero difficili. Bravo. :-)
France
Messaggi: 616
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:53

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da France »

Ci vorrebbe una commissione di tutte le religioni cristiane per rivedere, rivalutare, correggere tutte le scritture greche, così anche la figura di Yeshùa verrebbe rivalutata nella verità. Ma chi vorrebbe una cosa del genere, religioni che hanno fatto di Yeshùa un dio per non parlare di tutto il carrozzone di soldi e di potere.
Nessuno rinuncia a niente.
Solo gli israeliani potrebbero mettere la parola fine, magari uscirebbe fuori qualche documento dalle grotte di Qumran, forse già c’è basterebbe tirarlo fuori.
Ma anche a loro chi glielo farebbe fare, mettersi contro una parte della cristianita’ o di tutta.
Noi ci teniamo i nostri santi, madonne e dii, loro il Dio unico ed il suo Messia.
Rispondi