da amos74 » mercoledì 20 gennaio 2021, 20:12
Ciao Janira, intervengo sulla posizione di quegli Ebrei Messianici che vedono in Gesù il “Malakh YH**”, una “manifestazione di HaShem”, esponendo la mia personale interpretazione.
In ebraico la parola “malakh” significa “messaggero” , che di per sé non ha alcuna valenza, per così dire, metafisica”, ed è sovente usato nello stesso Tanakh per indicare semplici esseri umani, come nei seguenti brani
Giudici 7:24
Gedeone mandò quindi messaggeri (malakhim) per tutta la regione montuosa di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e impadronitevi dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano»
I Samuele 16:19
Saul dunque inviò dei messaggeri (malakhim) da Isai per dirgli: «Mandami Davide, tuo figlio, che è con il gregge
Nel Tanakh emerge anche la figura del “Malakh di HaShem”, il quale appare agli esseri umani al fine di comunicare un messaggio divino o compiere un’azione comandatagli dall’Eterno. Un classico esempio in tal senso è il passo di Genesi 16:7-13
Il Messaggero (malakh) di HaShem la trovò presso una sorgente d'acqua, nel deserto, presso la sorgente che è sulla via di Sur, 8 e le disse: «Agar, serva di Sarai, da dove vieni e dove vai?» Lei rispose: «Fuggo dalla presenza di Sarai mia padrona». 9 Il Messaggero di HaShem le disse: «Torna dalla tua padrona e umiliati sotto la sua mano». 10 Il Messaggero di HaShem soggiunse: «Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa». 11 Il Messaggero di HaShem le disse ancora: «Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio a cui metterai il nome di Ismaele, perché HaShem ti ha udita nella tua afflizione; 12 egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli». 13 Allora Agar diede ad HaShem, che le aveva parlato, il nome di Atta-El-Roi, perché disse: «Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che mi ha vista?
Qual è la natura del “Malakh di HaShem”? Il filone maggioritario della tradizione ebraica vede in questa figura appunto una “manifestazione” dell’Eterno, il quale assume una forma apparentemente reale, umana, per comunicare con gli uomini. Il malakh viene quindi inteso non come un essere realmente esistente ma, in altri termini, come una “provvidenziale allucinazione” , voluta e preordinata da HaShem per rendere possibile la comunicazione tra la sfera del divino e quella dell’umano. In linea più generale è questa l’interpretazione che la maggioranza dei Rav d’Israel dà alla figura degli “angeli”, cioè a quei passi biblici in cui i malakhim non sono riconducibili a meri esseri umani, ma risaltano in apparizioni di carattere teofanico. Esistono anche correnti minoritarie ebraiche che, similmente alla tradizione cristiana, considerano gli “angeli” come essere spirituali realmente esistenti, creati da HaShem e da lui dipendenti .
Ora, se questi Ebrei Messianici parlano di Gesù come della “manifestazione di HaShem” in forma di “malakh”, è probabile che aderiscano alla concezione ebraica maggioritaria degli “angeli” come sopra descritto. In altre parole, per costoro l’Eterno si sarebbe manifestato nell’apparente figura umana di Gesù, così come l’Eterno si è manifestato agli occhi di Agar nell'apparente figura di un “messaggero”. Ora, questa è una concezione molto diversa dal credo trinitario, poiché quest’ultimo sostiene che nell’unico D-o coesistano tre “persone”, ognuna delle quali è sì D-o ma nel contempo ha una sua specifica coscienza ed individualità; nel caso di questi Ebrei Messianici Gesù è invece soltanto una “modalità di manifestazione” di HaShem , non una “persona”, una posizione simile alla concezione teologica dei monarchiani.
Personalmente, a me non pare proprio che il Nuovo Testamento veicoli una siffatta concezione, la quale tra l’altro dovrebbe portare alla radicale conclusione che la natura umana di Gesù sia solo apparente, e che egli non abbia realmente mangiato, bevuto, dormito, parlato, sofferto ed infine non sia effettivamente morto, bensì che tutto ciò che gli uomini e donne hanno visto di Gesù, nell’Israele del I sec. e.v., sia frutto di una lunga e circostanziata “visione” provocata da HaShem,il che mi lascia parecchio perplesso.