Yeshu'a è Dio?

marco
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da marco »

Gianni ha scritto: È stupendo. Miryàm ignora la presa di posizione del figlio, va oltre e dice ai servitori di fare come lui dirà loro. E lui lo fa.
Abbiamo qui una donna decisa che ha autorità sul figlio ormai adulto, e non è un figlio qualsiasi! E abbiamo qui il figlio adulto, nientemeno che il Messia, che ubbidisce alla madre certa che l’avrebbe assecondata, tanto che dice “ai servitori: «Fate tutto quel che vi dirà»”.
Un giorno si comporta in questo modo e nell'altro corre urlando che suo figlio è pazzo.
Mah...
marco
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da marco »

Caro Antonio non è possibile che tra “i suoi” ci fosse sua madre. Lei sa benissimo chi è suo figlio, ha avuto decine di conferme, ha cresciuto e vissuto per 30 anni con una personalità fuori dal comune. Solo perché, invece di sguainare una spada per andarsi a prendere il trono, Gesù predicava, guariva e dava la pace alle anime, per questo lei lo considera un uscito di senno. Mettere in bocca di questa donna quell’espressione non è il vero messaggio biblico.
Secondo me, i “suoi” sono da intendere i parenti larghi che sentito tutto il frastuono che Gesù suscitava ovunque andasse cercarono di mettere un freno per il bene e la tranquillità della famiglia. Dopo giunsero i familiari più stretti preoccupati, non del buon nome della famiglia, ma dell’incolumità di Gesù.
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bgaluppi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Speculator, pur volendo non riuscirei proprio ad accettare quella traduzione, perché come ti dicevo il verbo greco non assume il senso di stanchezza fisica. Sarebbe come voler dare al verbo italiano "spostare" il senso di "affaticarsi". Semmai, in italiano dire "sei spostato" può assumere il senso di "sei pazzo".

Marco, sulla base di cosa "i suoi" sarebbero parenti larghi? Il testo dice che i suoi escono di casa per andare a prenderlo (dopo aver udito cosa stava accadendo) e poco dopo arrivano sulla scena i suoi familiari stretti. Sulla base di cosa "i suoi" non sarebbero quegli stessi familiari? E la madre e i fratelli chi li aveva avvertiti? Non puoi spaziare con la fantasia o le supposizioni, devi dimostrare che il contesto fa capire che non si tratta degli stessi familiari del v. 31. Se non sono quelli, che fine fanno? Perché mai Marco dovrebbe parlare di "parenti larghi" che sentono l'accaduto e si precipitano fuori di casa per poi sparire dalla scena?

Abbiamo "i suoi" che vengono avvertiti ed escono di casa per andare a prenderlo; poi abbiamo la madre e i fratelli che arrivano e lo mandano a chiamare.

Tu proponi che "i suoi" siano parenti lontani (di cui non sappiamo nulla dal resto dei Vangeli) che vengono avvertiti ed escono per andare a prenderlo, ma scompaiono dalla scena; poi abbiamo i parenti stretti che arrivano sulla scena senza che nessuno li avesse avvertiti.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Antonio, per alcuni (direi per molti, purtroppo) - e guarda caso sono quelli legati ad una religione -, è difficile ragionare ordinatamente con logica ed attenersi al puro testo biblico.
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bgaluppi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Gianni, probabilmente un protestante e un cattolico interpreterebbero questo versetto in modi diversi. Questo solo in virtù della diversa concezione dottrinale sulla figura della madre di Yeshùa. È dunque la dottrina posteriore che influenza la lettura del testo. Purtroppo sono meccanismi molto comuni, legati al filtro cognitivo, e credo ci sia poco da fare.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Infatti.
marco
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da marco »

Se per alcuni è difficile ragionare ordinatamente con logica ed attenersi al puro testo biblico perché vittime di meccanismi molto comuni, legati al filtro cognitivo, per altri è impossibile cogliere delicate differenze che bisognano di finezza interiore per essere percepite.

Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «È fuori di sé».
I “suoi” (volutamente lasciato sul generico) agiscono con forza dato che vanno per “prenderlo” e con cattiveria affermano: “E’ fuori di sé”.
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
La madre e i fratelli (questa volta viene descritto con particolari il gruppo) giungono sul posto con delicatezza e senza ostilità. In poche parole lo “cercano” come si cerca una cosa preziosa. Non vanno a prenderlo, lo cercano. Non agiscono con violenza sul Signore. Loro aspettano fuori la risposta.

Ci sono delle sostanziali differenze che non permettono l'assimilazione dei due gruppi.

Preciso che non appartengo a nessuna confessione religiosa neanche alla vostra.
speculator

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da speculator »

Rimane sempre il problema di come i suoi, se dicevano che era fuori di sé e avevano intenzione di prenderlo, come potevano toglierlo alle folle in delirio e ai dodici apostoli che non erano donnicciole? Mi pare poco probabile questa loro intenzione.

Pare che la posizione di Maria e altri, che viene raccontata dopo, sia diversa ma è comune ai due episodi la risposta di Gesu' che esclude i parenti a favore di quelli che ascoltavano; ma io chiedo: Chi nella casa e ora tra noi qui ascolta veramente?
speculator

Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da speculator »

In Luca 7:56 i genitori della figlia di Iairo erano "fori di se (dalla gioia) e non avevano certo perso la ragione.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Speculator, il verbo è sempre ἐξίστημι, è vero, ma è il contesto a stabilirne il senso. Anche noi in italiano diciamo “impazzire dalla gioia”.
In Mr 3:21 i suoi vogliono andare a prenderlo non certo perché lo ritenessero fuori di sé dalla gioia. In Lc 8:56 (e non 7:56) i due genitori non sono certo usciti di senno.

Marco, perché mai parli di cattiveria nel caso dei suoi che vanno a prenderlo? È preoccupazione e sollecitudine, non cattiveria.
Quando poi dici che “ci sono delle sostanziali differenze che non permettono l'assimilazione dei due gruppi”, sei tu a creare tali differenze, ad esempio parlando di cattiveria dei suoi e di cercarlo “come si cerca una cosa preziosa” nel caso della madre e dei fratelli. In pratica, esageri i due comportamenti creando tu le differenze.
In verità, è indubbio che i suoi lo ritengono fuori di testa, e se lo vanno a prendere è per sottrarlo, dal loro punto di vita, al ridicolo. Quanto alla madre e ai fratelli, accetta almeno la reazione di Yeshùa che non vuole incontrarli.

In più, se distingui i suoi dagli stretti familiari, fai di Marco un chiacchierone senza senso, perché prima dice che i suoi vogliono andare a prenderlo ritenendolo uscito di senno e poi lascerebbe lì la questione in sospeso. Quanto agli stretti familiari, li farebbe irrompere nella scena senza nesso. Non ti viene almeno il dubbio che sconclusionata sia la tua deduzione e non la narrazione marciana?

Per tua informazione, questo sito non aderisce ad alcuna confessione religiosa né ne professa una. Sacra Scrittura, amico mio, solo Sacra Scrittura. Indagata con logica e con conoscenza del retroterra ebraico in cui essa si esprime.
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