La morte e risurrezione di Cristo

Avatar utente
Enigma
Messaggi: 647
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 13:39
Località: Foggia

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Israel: Se si intende , come è del resto biblico il giorno da tramonto a tramonto , vale la tesi di Gianni, a mio modesto parere.
Si certo, ciò che dici calza benissimo se credi nella teoria delle 72 ore. :-)
Avatar utente
Enigma
Messaggi: 647
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 13:39
Località: Foggia

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Gianni:
“L'indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono da Pilato, dicendo”. Quei giudei andarono da Pilato il giorno 15 di nissàn. Era il secondo giorno di sepoltura. I giudei chiedono una guardia “fino al terzo giorno” a partire dal quel giorno: dal 15 al 17 di nissàn.

E secondo te, Enigma, chiedono un presidio a partire dal giorno prima?! Non ti sembra un po' troppo surreale?
Gianni, dove ho detto che chiedono la sorveglianza a partire dal giorno prima? Mi risulta che ho detto (che poi è ciò che è scritto), che chiedono fino al terzo giorno, tralasciando uno che era già passato ne restavano due per completare i tre giorni ed è a quei due restanti giorni che chiedono la sorveglianza. Perchè arrivo a questa conclusione? Per il semplice fatto che non chiedono di vegliare per tre giorni ma fino al terzo giorno, cioè fino al giorno indicato da Yeshùa per la sua risurrezione. E come se tu, ieri 07 aprile, hai scritto nel forum che fra tre giorni pubblicherai un nuovo studio. Metti che io ti ho letto oggi, 8 aprile, e dico: Ok, aspettiamo che arrivi questo terzo giorno per leggere questo studio. Se noti, non ho fatto intendere che dal giorno dopo, che ho letto il tuo annuncio, inizio a contare i tre giorni, ma ho fatto capire che resto in attesa che trascorrano i restanti due giorni affinchè arrivi il terzo giorno in cui tu pubblicherai lo studio.
Avatar utente
Enigma
Messaggi: 647
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 13:39
Località: Foggia

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Lella: Ma scusatemi,...dove sta il problema?
Lella, non usare il plurale perché sono l'unico ad avere questo problema, il resto del forum concorda con te. Quindi, sono solo io la pecora nere che vedere la morte di venerdì e la risurrezione di domenica. Per sapere tutto ciò che ho scritto al riguardo dovresti iniziare dalla prima pagina. :-)
Se ho sbagliato correggetemi pure,...ma la matematica non è una opinione.
Questo spiega il perché resti del parere che 1+1+1=1. :d

Lelluccia nu te riscaldà, sto solo a Scherzà. ;)
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da bgaluppi »

come fai ad essere certo che Yeshùa è risorto alle 19 o alle 15 (l'ora in cui muore), oppure verso le 18, ora in cui fu messo nella tomba?
Sono certo che non risorse nelle ore della domenica, perché il testo dice che passarono i sabati, non uno solo. E i sabati dovevano essere due, poiché in tre giorni non potevano esserci piú di due sabati. Ora, questi due sabati devono essere armonizzati, non ignorati. Andando a ritroso, il primo sabato era quello settimanale, precedente la domenica in cui le donne trovano il sepolcro vuoto; il secondo era il giorno di santa convocazione, il 15 di nissan, che non poteva essere lo stesso sabato, ossia quello settimanale, altrimenti non si capisce perché il testo specifichi che i sabati erano piú di uno. Quindi, Yeshua non poté morire di venerdí, poiché altrimenti non sarebbero potuti passare due sabati, ma solo uno. In questo caso, ci troveremmo ad avere piú dubbi di prima: perché "i sabati"? E perché, secondo i resoconti, le donne comprano i profumi tra due sabati?

Se è vero che Yeshua fu nel sepolcro tre giorni e tre notti, e se è vero che i sabati furono due, doveva esserci un giorno in mezzo ai due sabati. Oppure la Scrittura è sbagliata e i sabati non furono due. Ma ciò è da escludere, perché i due sabati sono confermati dal fatto che le donne comprarono gli aromi dopo il sabato e poi si riposarono di sabato. Quindi, il giorno in mezzo ai sabati doveva essere venerdi, e il primo sabato giovedi (quel venerdi fu il giorno tra i due sabati in cui le donne prepararono gli aromi). In questo modo, Yeshua morí mercoledí prima del tramonto e restó nel sepolcro fino a prima del tramonto del sabato settimanale. Esattamente tre giorni e tre notti come predetto da Yeshua. Dico questo poiché armonizza la Scrittura. Ora, armonizzando i due sabati, se fosse risorto la domenica, anche nelle prime ore, quanti giorni e quante notti sarebbe stato nel sepolcro, visto che i sabati furono due e visto che quelle poche ore della domenica sarebbero contate come un giorno ulteriore? Gli ebrei non avrebbero contato tre giorni e tre notti e ore aggiuntive, avrebbero contato quattro giorni, o meglio tre giorni e quattro notti. Inoltre, Yeshua si sarebbe sbagliato o avrebbe dato informazioni approssimative.

Chiedi come mai nessuno seppe della risurrezione tra le 18 del sabato e domenica mattina presto. In Mt 28:2 è scritto che fu l'angelo ad aprire il sepolcro, quindi, fino a quel momento, restò chiuso e nessuno si sarebbe sognato di andare ad aprirlo, specialmente di sabato, e tantomeno la domenica di notte, senza luce; inoltre, sarebbe stato un po' problematico andare ad ungere il corpo dopo la fine del sabato, sempre di notte senza luce. Quindi, le donne vanno molto presto la domenica, prima che esca il sole (e poi dovevano pur dormire, non ti pare? :d ). Tra le 18 del sabato e le 6 del mattino di domenica, quindi, Yeshua risultava a tutti ancora morto e chiuso nel sepolcro sigillato. Non ci fu scalpore prima di domenica mattina presto perché Yeshua, a parte le donne, non intendeva manifestarsi a tutti gli uomini, ma solo ai discepoli. Infatti, sia l'angelo che Yeshua stesso dicono alle donne di riferire ai discepoli i recarsi in Galilea, dove lo avrebbero visto (Mt 28:7,10). In Mr 16:7 l'angelo dice “Là, lo vedrete come vi aveva detto lui stesso”; infatti, Yeshua annunziò che dopo la risurrezione i dodici (11) lo avrebbero visto in Galilea (Mr 14:28; Mt 26:32).
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10118
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Gianni »

Ringraziandoti, Lella, per la tua partecipazione alla discussione, vorrei precisare che sappiamo esattamente l’ora della morte di Yeshùa e anche quella della sua sepoltura.
Da Mr 15:34-37 sappiamo che Yeshùa spirò “all'ora nona” ovvero alle ore 15, esattamente quando nel Tempio si sacrificava il primo agnello pasquale.
I tre dì e le tre notti del segno di Giona non partono però da quell’ora. Yeshùa aveva detto: “Come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti” (Mt 12:40). I tre giorni vanno quindi conteggiati dal momento della sepoltura “nel cuore della terra”.
Dopo le 15, ora del suo decesso, passò del tempo. Giuseppe di Arimatea chiese il corpo all’autorità romana, e Pilato dovette accertarsi della sua morte, mandando un suo ufficiale a verificarla. Mettendo insieme tutti i dati sappiamo che la sepoltura avvenne in gran fretta poco prima del tramonto. La Bibbia specifica che già iniziavano ad accendersi le luci serali del sabato (sabato inteso come giorno festivo di Pasqua). La fretta era dovuta al comando di Dt 21:23 che imponeva di non lasciare un cadavere appeso durante la notte e obbligava a seppellirlo in giorno stesso, quindi prima del tramonto.
I tre dì e le tre notti del segno di Giona partono perciò da poco prima del tramonto del 14 di nissàn.

Chiarito ciò, la questione riguarda l’interpretazione dei tre dì e delle tre notti del segno di Giona.
Sappiamo che gli ebrei conteggiavano come interi anche i periodi parziali. Per capirci, un anno e pochi giorni erano conteggiati come due anni. Ora, se Yeshùa avesse parlato solo di tre giorni, il conteggio dal presunto venerdì tardo pomeriggio alla presunta domenica mattina ancora notte, reggerebbe. Ma ci sono diversi ma.
Prima di tutto Yeshùa specificò tre dì e tre notti; dal venerdì alla domenica non c’è verso di far quadrare i conti. Poi, la Bibbia parla chiaramente di due sabati, specificando che le donne acquistarono e prepararono gli aromi dopo un sabato (quello pasquale) e andarono al sepolcro dopo il sabato successivo (che non poteva che essere quello settimanale) in cui rispettarono il comandamento del riposo.

Enigma non ha saputo spiegare proprio questo dato certo che riguarda i due sabati relativi alle donne. Ha fatto solo ipotesi che non reggono alla verifica biblica.

Ora, ragionamento e logica imporrebbero di chiudere qui la questione. Saltando però a piè pari questo dato ineliminabile, si è finiti a Mt 27:62-66: “L'indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono da Pilato, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: "Dopo tre giorni, risusciterò". Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; perché i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: "È risuscitato dai morti"; così l'ultimo inganno sarebbe peggiore del primo». Pilato disse loro: «Avete delle guardie. Andate, assicurate la sorveglianza come credete». Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia”.
Ciò accadde il giorno 15, il giorno dopo la sepoltura di Yeshùa.

Enigma fa qui una strana operazione: invece di capire come questo passo si armonizza con il dato certo dei due sabati relativi alle donne, ignora del tutto i due sabati e cerca mi farlo quadrare con il tradizionale venerdì-domenica. Così, intende che “fino al terzo giorno” di Mt 27:64 vada inteso come fino alla domenica partendo da venerdì.

Da parte mia faccio intanto presente che se – per ipotesi – si dimostrasse che l’applicazione di Enigma è corretta, avremmo un problema insormontabile: il conflitto con i due sabati relativi alla donne. Si arriverebbe così alla necessaria conclusione che qualche evangelista (ispirato, non dimentichiamolo) si è sbagliato.
Io rifiuto categoricamente questa conclusione, preferendone ad un’altra: a sbagliarsi è Enigma.

Premesso che i due sabati relativi alle donne rimangono un fatto indiscutibile, cerchiamo allora di capire l’accordo tra "dopo tre giorni, risusciterò" e “fino al terzo giorno” (Mt 27:63,64). L’idea suggerita da Enigma che siano usati due conteggi (uno ebraico e l’altro romano), va respinta perché le due espressioni sono usate dai giudei nello stesso e unico susseguirsi di frasi.
Analizziamo allora le due espressioni.

Mt 27:63 – I giudei riportano la frase esatta di Yeshùa: “Dopo tre giorni”. Il testo biblico ha μετὰ τρεῖς ἡμέρας (metà trèis emèras). Metà + accusativo va tradotto “dopo”, per cui abbiamo “dopo tre giorni”.

Mt 27:64 – “Fino al terzo giorno”. La traduzione è accurata. Terzo a partire da quando? Enigma dice: da venerdì, il che significherebbe ‘fino a domenica’.
Ma davvero possiamo immaginare che qui giudei conteggiassero anche il pochissimo tempo dalla sepoltura al tramonto, quando già “si appressava la luce serale del sabato” (Lc 23:54, TNM)?
Nella ricostruzione di Enigma, quando i giudei chiedono il presidio del sepolcro è sabato. Se fosse come dice Enigma, non avrebbero fatto prima a dire ‘fino a domani’? Strano modo, di sabato, dire “fino al terzo giorno” per dire fino all’indomani.

Si noti Os 6:2: “In due giorni ci ridarà la vita; il terzo giorno ci rimetterà in piedi”. Questa traduzione è giusta ma non precisa. Il testo greco della LXX ha μετὰ δύο ἡμέρας, ἐν τῇ ἡμέρᾳ τῇ τρίτῃ (metà dýo emèras, en tè emèra tè trìte): “dopo due giorni, in il giorno il terzo”. Qui abbiamo che “dopo due giorni” corrisponde perfettamente alla costruzione greca di “dopo tre giorni” di Mt 27:63. Ma il seguito è diverso: in Os abbiamo la specificazione “nel terzo giorno”, con tanto di articolo ripetuto, mentre in Mt 27:64 abbiano ἕως τῆς τρίτης ἡμέρας (èos tès trìtes emèras), “fino al terzo giorno”.

Il “fino al terzo giorno” dei giudei è diverso dal “terzo giorno” sulla bocca di Yeshùa quando disse che doveva essere risuscitato il terzo giorno dopo tre dì e tre notti. “Dopo tre giorni” vuol dire dopo tre giorni interi di 24 ore? Sì, perché è specificato “tre dì e tre notti”. Come si può allora dire che fu risuscitato il terzo giorno?
Si noti At 28:13: “Il giorno seguente si levò un vento di scirocco”; il testo greco ha μετὰ μίαν ἡμέραν (metà mìan emèran), “dopo un giorno”. Letto letteralmente per noi vuol dire dopo che terminò un giorno, ma per gli ebrei quel giorno era in corso, tanto che la traduzione adatta. “Dopo tre notti e tre dì” vuol dire dopo tre notti e tre dì, giorni interi perché sono menzionate anche le notti, eppure la resurrezione avvenne anche nel terzo giorno, di sabato tardo pomeriggio (1° giorno mercoledì-giovedì; 2°, giovedì-venerdì; 3°, venerdì-sabato), conteggiando i giorni da poco prima del tramonto a poco prima del tramonto successivo.

Da venerdì sera a domenica mattina non si sono tre notti e tre dì. E neppure i due sabati relativi alle donne e di cui la Bibbia chiaramente parla.

Infine, la risurrezione nella presunta domenica mattina non ha alcun appoggio biblico, anzi contrasta con la Scrittura. Infatti, quella domenica mattina ancora notte la tomba era già vuota e delle guardie non c'era più traccia nè le donne le incontrarono per strada mentre scappavano impaurite nè le donne ebbero sentore del terremoto (che già era avvenuto).
Avatar utente
Enigma
Messaggi: 647
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 13:39
Località: Foggia

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Antonio:
Quindi, Yeshua non poté morire di venerdí, poiché altrimenti non sarebbero potuti passare due sabati, ma solo uno. In questo caso, ci troveremmo ad avere piú dubbi di prima: perché "i sabati"? E perché, secondo i resoconti, le donne comprano i profumi tra due sabati?
Caro mio, se ti vai ad imbattere nel plurale del sabato non te ne esci più, perchè le Scritture greche sono piene di questo plurale, che alcune volte viene tradotto anche con settimana.
Vediamo alcune Scritture dove è presente sabato al plurale.

"Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga" (Lc 4:16). Nel testo greco abbiamo ἡμέρᾳ che è il dativo singolare di "giorno", e abbiamo σαββάτων che è un genitivo plurale di sabato. Quindi, la traduzione corretta dovrebbe essere "entrò in giorno dei sabati".

In Matteo 28:1 te ne puoi uscire con il plurale di sabato, ma in Luca come lo spieghi la presenza di questo plurale di sabato in un giorno? Risolve l'enigma. :-?

Stesso discorso nei seguenti versi:
"ed entrati di sabati (σαββάτων) nella sinagoga" (At 13:14).
"I sabati (σαββάτων) andammo fuori dalla porta" (At 16:13).
" Il primo giorno dei sabati (σαββάτων), mentre eravamo riuniti per spezzare il pane" (At 20:7).
"Ogni primo giorno dei sabati (σαββάτων) ciascuno di voi" (1Cor 16:2)
Poi ci sono tanti altri passi dove il sabato si presenta al dativo plurale (σάββασιν) tipo:
"In un giorno dei sabati (σάββασιν) egli passava per i campi" (Mc 2:23).

Come vedi la questione del plurale non prova niente, perché quel plurale è inteso o a una settimana o a un singolo sabato.
Chiedi come mai nessuno seppe della risurrezione tra le 18 del sabato e le 6 di domenica. In Mt 28:2 è scritto che fu l'angelo ad aprire il sepolcro, quindi, fino a quel momento, restò chiuso e nessuno si sarebbe sognato di andare ad aprirlo, specialmente di sabato, e tantomeno la domenica di notte, senza luce;
Quindi ci volle il quarto giorno, il primo giorno della settimana, per aprire la tomba e ungere il corpo di Yeshùa. Ricordi cosa disse Marta, sorella di Lazzaro, quando Yeshùa chiese l'apertura della tomba?
"Gesù disse: Togliete la pietra! Marta, la sorella del morto, gli disse: Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno"(Gv 11:39). Mi chiedo com'è possibile che a nessuno fare questa riflessione. :-??
L'attesa di un giorno è ragionevole, ma nel quarto giorno è assurdo aprire una tomba per ungere il corpo che è in un fortissimo stato di decomposizione.
inoltre, sarebbe stato un po' problematico andare ad ungere il corpo dopo la fine del sabato, di notte senza luce. Quindi, le donne vanno molto presto la domenica, prima che esca il sole (e poi dovevano pur dormire, non ti pare? ).
Io parlavo di agitazione a causa della notizia non di ungere il corpo. E mai possibile che Yeshùa risuscita vero le 18 e dalle 18 fino alle 6 del mattino, nessuna notizia di questa risurrezione? Leggiamo che le notizie si iniziano ad avere, guarda caso, solo la mattina presto con la presenza di angeli e con l'apparizione di Yeshùa alla Maddalena. Ci sono molti punto che non mi quadrano. Non pensare che questa mia teoria è solo un capriccio, perchè ad ogni vostra osservazione c'è sempre qualcosa che non mi quadra. Può essere che col tempo comprenderò anche io come voi. Anche a te è successo di essere convinto su certe cose e che successivamente hai cambiato idea Per esempio, ti ricordi quando accanitamente mi controbattesti con Marco dicendomi che non avevo prove bibliche sulla cessazione dei doni dello spirito nella chiesa? Ora noto che le prove bibliche le vedi benissimo visto che hai pubblicato un ottimo studio intitolato: Gli apostoli e i doni dello spirito. Posso anche immaginare cosa e chi ti ha portato a cambiare idea.
Ci voleva qualcuno alla tua altezza per farti capire ed io purtroppo non lo sono. [-X
Ciao bello. :-)
Avatar utente
Enigma
Messaggi: 647
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 13:39
Località: Foggia

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Gianni:
Ora, ragionamento e logica imporrebbero di chiudere qui la questione.
Caro Gianni, intraprendendo con te questa discussione sapevo già dal principio che da parte tua la discussione era già chiusa. Caro Gianni, se devo fare l'ipocriti allora ti do tutta la ragione che vuoi, ma ci tengo a restare me stesso e, pur riconoscendo le tue elevate capacità, in questo caso devo dire che la tua grande capacità questa volta non mi aiuta. Quindi, per ora continuo a non essere d'accordo con te e a preferire la teoria del venerdì-domenica, perchè la vedo più coerente per i seguenti motivi già trattati senza risultato:
1) I vangeli parlano di parasceve e di questa abbiamo prove che era di venerdì.
2) Ci sono almeno 20 Scritture che parlano di terzo giorno, mentre una solo di tre dì e tre notti.
3) Ci sono prove bibliche che Yeshùa stesso contava tre giorni non interi, ma come parte di essi.
4) Vedo più coerente la domenica perchè cade con l'offerta delle primizie e sappiamo che la primizia è Cristo, che nel giorno di domenica, dice a Maddalena, che non è ancora salito al Padre, (sottointeso) come offerta di primizia. E qui mi fa riflette sul perchè, di mattina presto, Yeshùa è ancora lì e non si è presentato al Padre subito dopo la risurrezione avvenuta 12 ore prima.
5) Tutto il giorno del venerdì per una preparazione di aromi la vedo esagerata e poi non bisogna escludere che probabilmente gli aromi potevano essere acquistati sia solidi che polverosi. Come non bisogna neanche escludere che la preparazione poteva consistere solo nel mescolare la mirra, che consiste in gommaresina, e aloe legnoso.
6)L'esagerata attesa del quarto giorno per andare a ungere il corpo di Yeshùa
7) Mentre per Matteo il segno sono i tre giorni e tre notti. Per Luca diventa un segno di Giona per i niniviti: Questa generazione è una generazione malvagia; ella chiede un segno; e segno alcuno non le sarà dato, salvo il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figliuol dell’uomo sarà per questa generazione" (Luca 11:29,30). Dal contesto si comprende che questo "segno di Giona" (che non sono i tre giorni e tre notti tra l'altro neanche menzionati), per Luca, consiste nella predicazione di Yeshùa.
Ho elencato solo quelli che mi sono ricordato e bisogna riconoscere che ne sono tante di motivazioni che non mi portano ad accettare la tua teoria delle 72 ore. Quando avrò trovato le risposte a questi punti, sarò io stesso ad informarti che avevi ragione e che per amore della verità sono sempre prontissimo a cambiare idea. Ma per ora promuovo venerdì-domenica. Grazie a te e ad Antonio per il tempo speso per me. :-)
Da parte mia faccio intanto presente che se – per ipotesi – si dimostrasse che l’applicazione di Enigma è corretta, avremmo un problema insormontabile: il conflitto con i due sabati relativi alla donne.

Su questo ho già risposto ad Antonio. Mi ricordo anche di un tuo studio al riguarda, ma purtroppo per me era molto dispersivo.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da bgaluppi »

Che il termine sabbaton si riferisca sia al sabato settimanale che alla settimana e che sia declinabile sia al plurale che al singolare non ci sono dubbi, e la Scrittura lo conferma. L'enigma è risolto. Ma il punto di Mt 12:40 è un altro: quel plurale conferma la possibilità dei due sabati; sarebbe stato un problema se sabbaton fosse stato declinato al singolare. Ma voglio provare a seguire la tua ipotesi e valutarla. Yeshua è posto nel sepolcro al calar della luce, al limite estremo consentito dalla legge, dopodiché il sabato inizia. Per preparare gli aromi avrebbero aspettato la fine del riposo. Quegli aromi dovevano anche acquistarli. L'unica ipotesi possibile, se applichiamo la tua interpretazione, è che lo abbiano fatto dopo il calare dell'oscurità all'inizio della domenica, li abbiano preparati durante la notte, per poi dirigersi al sepolcro prima dell'alba. Sembra un po' tirata ma è possibile.

Ora però sorgono dubbi sul fatto che fossero in grado di far tutto ciò. Mi spiego. La tomba non poté essere aperta poiché era sigillata e sorvegliata. Secondo te, dopo che i soldati romani avevano ricevuto l'ordine di sigillarla e sorvegliarla in seguito alle forti pressioni dei farisei, come avrebbero potuto delle donne ebree convincerli a riaprirla? Secondo te i romani avrebbero consentito loro di avvicinarsi? Possibile, in rispetto delle tradizioni, ma il caso di Yeshua fu particolare. I farisei non volevano che i doscepoli trafugassero il corpo. Sai perché le donne vanno la domenica secondo me? Perché probabilmente sapevano che i farisei avevano chiesto che il sepolcro fosse sorvegliato fino al terzo giorno. Quando le donne arrivano, le guardie non ci sono piú ed era l'alba e loro dovevano saperlo che non ci sarebbero state: infatti, strada facendo, si chiedono “Chi ci farà rotolar via la pietra che è davanti alla porta?”. Ciò significa che i soldati se ne andarono la sera prima, e che, quindi, erano passati tre giorni: giovedi, venerdi e sabato, per come li contavano i romani.

Sul fatto che non ci fu scalpore per la risurrezione ti ho risposto: nessuno lo sapeva che era risorto, e nessuno ci credeva. Nessuno ci credeva! Tra le 18 del sabato e le 6 del mattino di domenica, quindi, Yeshua risultava a tutti ancora bello morto e sepolto, chiuso nel sepolcro sigillato e controllato. E quando si manifestó, si fece vedere solo da quelli da cui voleva essere visto. I primi dovevano essere i discepoli, che dovevano incontrarlo in Galilea.

Enigma, per adesso la ricostruzione di Gianni mi sembra piú logica e conforme alla Scrittura ma sono molto aperto a valutare la tua idea. Devo studiare e meditare da solo, però. Me la rileggeró in questi giorni. Il discorso dei due sabati è fondamentale ai fini della comprensione; se non si armonizzano quei due sabati, siamo lontani. Sui doni dello spirito, ci sono arrivato da solo con il tempo, meditando e leggendo. Non mi ha convinto nessuno "alla mia altezza". Quello che mi ha convinto è l'episodio del diacono Filippo. :-)
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10118
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, la questione principale continua a essere quella dei due sabati. E non si tratta di una questione filologica che riguarda la parola greca, ma proprio dei dati biblici.
Mr 16:1 afferma che, “passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”. Lc 23:56 afferma che le donne “prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento”.
Qui abbiamo due sabati: dopo un sabato comprano gli aromi; prima di un sabato li preparano e poi, in quello stesso sabato, osservano il comandamento sul riposo.
Non ci sono soluzioni se non queste: 1) accettare il racconto dei due evangelisti ispirati, oppure 2) ritenere che uno dei due si sia sbagliato.
Lella
Messaggi: 1203
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:56

Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Lella »

A me personalmente starebbero bene tutti e due le versioni,...per questi motivi:

1) La versione di Gianni è la più logica,...in quanto i conti tornano senza forzature,...e poi l'ho capita al volo,...cioè senza fare tante capriole per le ricerche.

2) La versione di Enigma invece mi sta bene,...perchè se Gesù è veramente risorto di Domenica,...è una prova in più che la Domenica è il giorno di Dio per i Cristiani e non il Sabato.

E poi se devo essere sincera,...la versione di Enigma è la versione della mia chiesa,..cioè quella di Cristo,...ma i conti non mi sono mai quadrati,... in quanto li facevano quadrare con un calendario in cui divideva la giornata in quattro momenti o tempi,...che non ricordo per la loro difficoltà.

Perciò accetto la versione di Gianni,...semplice,...pulita,...e chiara,...ma soprattutto confrontabile con le Sacre Scritture. Lella
Rispondi