La morte e risurrezione di Cristo

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Enigma
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Antonio:
L'unica ipotesi possibile, se applichiamo la tua interpretazione, è che lo abbiano fatto dopo il calare dell'oscurità all'inizio della domenica, li abbiano preparati durante la notte, per poi dirigersi al sepolcro prima dell'alba. Sembra un po' tirata ma è possibile.
Certo è possibile, terminato il sabato potevano benissimo acquistare gli aromi, tornare a casa a prepararli, intanto si è fatto notte e non era più possibile andare alla tomba, primo, perchè era pericoloso per delle donne andare in giro di notte, secondo, avrebbero sicuramente avuto problemi nel vedere a causa della buio. Quindi, credo che dopo aver preparato gli aromi vanno a dormire e la mattina, mentre era ancora buoi, si recano alla tomba, e quando arrivano è l'alba e non hanno più problemi di luce per poter entrare nella tomba.
La tomba non poté essere aperta poiché era sigillata e sorvegliata. Secondo te, dopo che i soldati romani avevano ricevuto l'ordine di sigillarla e sorvegliarla in seguito alle forti pressioni dei farisei, come avrebbero potuto delle donne ebree convincerli a riaprirla? Secondo te i romani avrebbero consentito loro di avvicinarsi?
In precedenza anche io avevo detto che la tomba era sorvegliata ed era difficile entrarvi, ma non ricordo in che contesto l'ho detto. Sarà la vecchiaia che mi fa perdere la memoria. :d Comunque tieni presente che le donne non sapevano nulla della sorveglianza.
Sai perché le donne vanno la domenica secondo me? Perché probabilmente sapevano che i farisei avevano chiesto che il sepolcro fosse sorvegliato fino al terzo giorno. Quando le donne arrivano, le guardie non ci sono piú ed era l'alba e loro dovevano saperlo che non ci sarebbero state: infatti, strada facendo, si chiedono “Chi ci farà rotolar via la pietra che è davanti alla porta?”. Ciò significa che i soldati se ne andarono la sera prima, e che, quindi, erano passati tre giorni: giovedi, venerdi e sabato, per come li contavano i romani.
Giovedi, venerdì e sabato non è dei romani ma di Gianni. E poi tieni presente che se pur alle 18 viene detto sera c'è ancora una luce che t'acceca. Inoltre vorrei capire chi aveva informato le donne della tomba sorvegliata. Ma come, Yeshùa risorge alle 18 del giorno prima, le guardia testimoni della risurrezione presi dal panico vanno via mentre c'è ancora luce e di questo nessuna notizia dalle 18 fino alle 6. Mentre per la sorveglianza alla tomba lo sapeva tutto Gerusalemme. :-? Ricordo qualche anni fa qui dalle mie parti, solo per aver visto un po di ombra sul muro, in due minuti mancava poco che anche dall'America arrivavano le persone per vedere. Tu immagina per una risurrezione. Nonostante ci siano stati i tentativi nel corrompere le guardie comunque la notizia, a causa del panico delle guardie, si sarebbe diffusa prima.
Sul fatto che non ci fu scalpore per la risurrezione ti ho risposto: nessuno lo sapeva che era risorto, e nessuno ci credeva. Nessuno ci credeva! Tra le 18 del sabato e le 6 del mattino di domenica, quindi, Yeshua risultava a tutti ancora bello morto e sepolto, chiuso nel sepolcro sigillato e controllato. E quando si manifestó, si fece vedere solo da quelli da cui voleva essere visto. I primi dovevano essere i discepoli, che dovevano incontrarlo in Galilea.
Quindi, dalle 18 alle 6 non sale al Padre, non va dai discepoli, non si fa vedere dalle donne, non fa visita neanche alla madre. Insomma, cosa fa in tutte queste ore, va a spasso per Gerusalemme in attesa che arrivi l'alba per apparire a Maddalena? :d Non è più logico credere che sia risuscitato poco prima che arrivano le donne?
Enigma, per adesso la ricostruzione di Gianni mi sembra piú logica e conforme alla Scrittura ma sono molto aperto a valutare la tua idea.
Come ho già detto questa costruzione non è sua perchè mi risulta che lui non era neanche nato quando fu formata. Inoltre ho anche detto che ci sono evangelici conosciuto come "i fratelli", e altri gruppi simili, che promuovono questa costruzione con la differenza che per loro le 72 ore scadono la domenica. Io è da circa 25 anni (forse di più), che conosco questa costruzione e nonostante tutto questo tempo non riesco ancora ad inquadrarla. Posso dartela per buona questa tua logica, ma resta il fatto che bisogna usare la logica in tutto l'avvenimento e non solo nel calcolo dei tre dì e tre notti. Per esempio, bisogna usare la logia se sia possibile che al quarto giorno le donna si recano alla tomba per ungere un corpo in uno stato di putrefazione avanzata. Personalmente non vedo una logica in un gesto del genere. :-??
Devo studiare e meditare da solo, però. Me la rileggeró in questi giorni.
Magari aiuti anche me a capire. :YMPEACE:
Non mi ha convinto nessuno "alla mia altezza". Quello che mi ha convinto è l'episodio del diacono Filippo.
Dici solo Filippo? Con il solo episodio di Filippo nessuno si convincerà mai che i doni sono cessati, ci vogliono ben altre Scritture più incisive, ci voglio quelle Scritture che tu stai usando a chi ti contesta. Quelle stesse Scritture che tu dicevi di non vederci i doni cessati, mentre ora le vedi benissimo. b-) Quelle Scritture ti sono state presentante tante volte, ma da chi non aveva capacità persuasive. Ecco perchè dico che una persona capace, magari attraverso uno studio ben fatto, ha saputo persuaderti. Facile no? Comunque lasciamo perde, non ha importanza. Quello che importa è arrivare a capirlo. :-)
Tiè. :YMHUG:
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Enigma
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Gianni:
Non ci sono soluzioni se non queste: 1) accettare il racconto dei due evangelisti ispirati, oppure 2) ritenere che uno dei due si sia sbagliato.
Ma che discorsi fai. Non si tratta di errore ma di racconti che non sempre seguono cronologicamente gli avvenimenti. Scrivono un particolare prima mentre in realtà accade dopo.
I vangeli, di questi episodi, ne sono pieni. Per esempio, restando sempre su Marco e Luca, un paio di capitoli prima viene narrato di Giuda. Iniziamo con Marco:
"Mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico che uno di voi, che mangia con me, mi tradirà». Essi cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?» Egli disse loro: «È uno dei dodici, che intinge con me nel piatto. Certo il Figlio dell'uomo se ne va, com'è scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato!»
Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti (Mc 14:18-24).

Qui Marco annuncia prima il tradimento, Giuda viene congedato, e poi segue lo spezzare il pane.

Ora vediamo in Luca:
"Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.
«Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola. Perché il Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito!» Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi mai, tra di loro, sarebbe stato a fare questo" (Lc 22:19-23).

In Luca succede l'opposto, non racconta in ordine l'avvenimento, ma dice prima che spezza il pane e poi indica il traditore dando l'idea che prima di tradire Giuda partecipa alla celebrazione, quando sappiamo che non è possibile, perchè Giuda era già stato congedato prima dello spezzare il pane (Gv 13: 27-30).

Ora, cosa facciamo, adottiamo anche qui le tue due soluzioni che sono: 1) accettare il racconto dei due evangelisti ispirati, oppure 2) ritenere che uno dei due si sia sbagliato.

Come per il racconto di Giuda potrebbe essere successo per i due presunti sabati (io ci vedo uno), altrimenti dovremmo concludere che anche la cena avvenne in due momenti, in una Giuda partecipa nello spezzare il pane e in un alta non partecipa.

In conclusione quello che voglio dire è che è vero che Luca dice che prepararono gli aromi, poi termina e riprende dicendo: il sabato si riposarono. Ma può anche essere che inverte il racconto, per come ha fatto con Giuda, e parla prima della preparazione degli aromi e poi del sabato, mentre è probabile che la preparazione sia avvenuta dopo il sabato, per come dice Marco.

Lo so che non ti piace questa costruzione. :d
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Israel75
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Israel75 »

Una piccola considerazione.
Gesù quando risorge e dopo non abita più in un corpo carnale ma celestiale.
Essendo lui la Pasqua , l'estremo sacrificio , fà sì che sia naturale a mio modesto parere pensare che il corpo non esista più , e sia rimasto solo lo spirito. (i risorti sono come angeli nei cieli disse ai sadducei - Vangeli -). Yeshua è il primo angelo - come minimo - . La nostra realtà terrena è ormai una pochezza per lui. Lo era anche quando era uomo probabilmente.

Dai fatti successivi lo si deduce dato che nessuno o quasi lo riconosce. E' celestiale , come uno spirito puro , mi sembra naturale che posssa passare dove e come vuole, come fosse in un altra dimensione non terrena.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da bgaluppi »

La sorveglianza doveva essere nota, anche perché bastava passare nei pressi del sepolcro per vedere le guardie. Una decisione del Sinedrio, messa in pratica dai Romani, difficilmente sarebbe rimasta "segreta" tra i giudei. Se Yeshua morí mercoledí, i capi del Sinedrio vanno da Pilato giovedí mattina e chiedono subito la sorveglianza fino a tre giorni: giovedí stesso (quello che restava del giorno), venerdí e sabato, fino alla sera probabilmente, o fino a tardi, ma non fino al mattino (altrimenti sarebbero diventati quattro giorni, e non credo i Romani avessero tempo da regalare ai giudei). La notte del sabato (già domenica per gli ebrei) le donne se ne stanno a casa, per uscire al mattino presto, sapendo che le guardie se ne sarebbero andate. Infatti le guardie non c'erano piú. Mi risulta davvero difficile pensare che i discepoli e le donne, soprattutto la madre i Yeshua, non fossero a conoscenza della sorveglianza, proprio perché dovevano andare a ungere il corpo prima che iniziasse a decomporsi.

Noi non sappiamo come avvenne la risurrezione. Potrebbe essere avvenuta con fuochi d'artificio, angeli che scendevano dal cielo ed effetti speciali, ma ciò è da escludere perché i vangeli, probabilmente, ne avrebbero parlato. Se fosse stato un evento spettacolare, molto probabilmente ne troveremmo traccia sui resoconti degli storici, poiché la notizia avrebbe fatto scalpore nel mondo romano. Potrebbe, invece e molto probabilmente, essere avvenuta in modo per nulla appariscente (e comunque avvenne all'interno del sepolcro). Come possiamo dare per scontato che la risurrezione fu appariscente? La Scrittura non lo dice e non esistono testimonianze storiche di "eventi soprannaturali" in quel giorno. Se pur le guardie fossero state ancora lí, potrebbero benissimo non essersi accorte di niente; qui ha ragione Bruno: Yeshua era in grado di apparire e scomparire all'istante. Tu dici: ma che ha fatto in quel periodo tra il tramonto del sabato e la domenica mattina? Enigma, Yeshua non era piú un essere di carne, non viveva piú nella nostra temporalità; tu ragioni con mente umana. Ti potrei anche chiedere: ma che fanno Dio e gli angeli? Come passano il loro tempo? Allo stesso modo, come possiamo sapere cosa fece Yeshua in quel lasso di temporalità umana? Lui non era piú soggetto alla temporalità, esattamente come Dio e gli angeli non lo sono. :-)
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Gianni
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Gianni »

Enigma, di tutta la faccenda abbiamo parlato fin troppo, credo. Il tuo ultimo intervento mi porta ad una riflessione, del tutto personale, sia chiaro, ma la faccio ad alta voce. O dovrei dire pigiando i tasti? ;)

Mi domando il perché di questa tua ostinazione nel difendere il tradizionale venerdì-domenica. Immagino che tu potresti farmi la stessa domanda sulla mia difesa del mercoledì-sabato.
Io avevo sempre creduto, come te, al tradizionale venerdì-domenica, anche se – in verità – qualche riserva mentale l’avevo perché i conti non quadravano. Poi, ad un tratto, fui catturato da un particolare: a chi gli chiedeva insistentemente un segno della sua messianicità, Yeshùa disse che non avrebbe concesso alcun segno. Se non uno solo: il segno di Giona. Con ciò Yeshùa si giocava tutta la sua credibilità. Quel segno era inoltre molto importante perché rimanere “nel cuore della terra tre notti e tre dì” era del tutto indipendente da lui: una persona morta, infatti, non può avere alcuna influenza sulla sua permanenza nella tomba.
Fui così spinto ad indagare a fondo la Scrittura. Il resto è documentato nei miei studi, tutti pubblicati.
Ciò che mi spinse all’indagine furono due particolari: 1) L’unicità del solo segno dato da Yeshùa e 2) la specificazione “tre notti e tre dì”.
Questa la mia personale storia al riguardo. La tua qual è? A quanto pare, l’accettazione senza riserve della tradizione consegnataci dalle religioni. Se così posso dire, io ci sono arrivato con l’indagine biblica, tu ci sei rimasto per accettazione. Non ti viene il dubbio che sia la tua difesa della tradizione a farti leggere la Scrittura in modo da far quadrare i conti? Avviene, tutto sommato, come per la trinità. Chi ci vuol credere a tutti costi non sente ragioni e continua a leggere la Scrittura in quella chiave. Io sono certo che se non esistesse una lunga tradizione religiosa trinitaria e del venerdì-domenica, nessuno arriverebbe ad affermarle.
Fine delle riflessioni.

Parlando dell’incongruenza dei due sabati, tu dici che “non si tratta di errore ma di racconti che non sempre seguono cronologicamente gli avvenimenti. Scrivono un particolare prima mentre in realtà accade dopo”.
Verissimo, ma tu travisi.
Mi spiego. Gli eventi si susseguono nella realtà ovviamente sempre in modo cronologico. Le cose accadono una dopo l’altra. Questa è la realtà, e diversamente non può essere. Tu però travisi perché scambi la narrazione con la realtà cronologica. Porto un esempio: quando fece Yeshùa la purificazione del Tempio? All’inizio del suo ministero oppure verso la fine? Se leggi un Vangelo, sembra all’inizio, se ne leggi un altro sembra alla fine. Ora, la verità può essere una sola ed è quella reale ed effettiva. Occorre allora indagare i singoli vangeli; si scoprirà così l’intento di ciascun evangelista.
Te ne dico un’altra: sappiamo che Giovanni battista era ancora in vita quando Yeshùa iniziò il suo ministero, ma leggendo un certo Vangelo sembra che fu ucciso prima. Di nuovo ciò si spiega con in particolare modo espositivo degli evangelisti, nulla però togliendo alla realtà cronologica degli eventi.
Quando tu dici che “scrivono un particolare prima mentre in realtà accade dopo”, dici il vero, ma travisi perché confondi lo scrivere prima con l’essere avvenuto prima. Nei due esempi che ti ho portato l’evangelista scrive prima ciò che avvenne dopo (e in ciò aveva il suo personale intento) ma mai nessuno di loro scrive che una cosa avvenne prima se in effetti avvenne dopo. L’effettiva cronologia degli eventi non può cambiare perché è reale. Ciò che può cambiare è la narrazione di quegli eventi. Il battezzatore mori dopo che Yeshùa aveva iniziato a predicare; se un evangelista narra questo particolare prima di parlare della predicazione di Yeshùa è perché ha un certo intento, non perché cambia la realtà storica delle cose.
Quando leggiamo che le donne dopo un sabato comprano gli aromi e prima di un sabato li preparano e poi, in quello stesso sabato, osservano il comandamento sul riposo, non siamo di fronte – come tu dici – al fatto che “scrivono un particolare prima mentre in realtà accade dopo”. Ciò sarebbe una falsificazione.
Scriverlo prima è una cosa (a volte gli evangelisti lo fanno), ma scrivere “prima” invede di “dopo” o viceversa è tutt’altro e si chiama mistificazione, imbroglio, falsità.

Visto che hai accennato alla faccenda di Giuda, rispondo anche su questo.
La cronologia degli eventi durante l’ultima cena è questa: Giuda era presente alla lavanda dei piedi (Gv 13:2-5,11); fu a tavola con gli altri, infatti Yeshùa affermò che uno degli apostoli che erano lì a tavola l’avrebbe tradito e, facendo buon viso a cattivo gioco, Giuda domandò se era lui; Yeshùa, confermandolo, gli porse un boccone e gli disse di fare presto quello che intendeva fare (Mt 26:21-25; Mr 14:18-21; Lu 22:21-23; Gv 13:21-30). Fu a quel punto che Giuda andò via.
Se confronti a dovere Mt 26:20-29 con Gv 13:21-30 potrai notare che Giuda uscì prima che Yeshùa istituisse la Cena del Signore.
La narrazione di Luca (guarda caso, proprio l’evangelista è ha un particolare intento nel seguire un certo ordine espositivo) non segue lo stretto ordine cronologico. Tuttavia, se analizzi bene il testo lucano, trovi i chiari indizi che Giuda non era più presente quando Yeshùa istituì la santa Cena: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d'Israele” (Lc 22:28-30). Giuda non era tra quelli che avevano perseverato né tantomeno tra coloro che dovevano sedere su troni.

Due ultime annotazioni. Dici che “è probabile che la preparazione sia avvenuta dopo il sabato”, intendendo quell’unico sabato che separava il venerdì dalla domenica.
Vediamo: il sabato termina quando le prime stelle sono visibili, quindi quando è calata la notte; a quel punto le donne escono, di notte trovano le botteghe aperte!; di notte tornano a casa e preparano gli aromi; poi, sempre di notte, domenica mattina prestissimo sono al sepolcro. Non ti rendi conto da solo come sia assurda questa ricostruzione? Soprattutto, non ti rendi conto come contrasta con i dati biblici?

Noto altre superficialità, come la guardia al sepolcro fatta da soldati romani. Romani? E dove mai sta scritto?
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Gianni »

Ciao, Jon. Da Mt 27:62 sappiamo che “l'indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono da Pilato”, chiedendo di presidiare il sepolcro. Ciò avvenne quindi il giorno di Pasqua, che secondo Enigma sarebbe di sabato. Come giustamente osservi, avrebbero chiesto una guardia per un giorno solo. I giudei però la chiedono “fino al terzo giorno”. Strano modo di dire ‘fino a domani’. I giudei avevano però perfettamente capito, pur non credendoci, il senso delle tre notti e dei tre dì, per cui – sospettando un imbroglio da parte dei discepoli – chiedono il presidio “fino al terzo giorno”. Il che ha senso tenendo conto che si era di giovedì e il terzo giorno copriva il periodo fino al sabato.
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Gianni »

Giusta osservazione, Jon! In 28:1 Matteo, nell'ipotesi di Enigma, dovrebbe dire "l'indomani" come in 27:62, invece dice "dopo il sabato".
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bgaluppi
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da bgaluppi »

È verissimo, Jon! Questo conferma i due sabati e il fatto che le donne prepararono gli aromi venerdi. Inoltre, non avevo mai valutato l'idea che le guardie non fssero romane. Questi sono i residui dei condizionamenti mentali religiosi. In effetti, Pilato non assegna alcuna guardia, ma dice praticamente "fate un po' come vi pare". Il che, confermerebbe il motivo per cui e donne si recano con gli aromi il quarto giorno, poiché sapevano che prima non c'era verso di far nulla.
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Gianni »

Notevole anche l'osservazione di Antonio che le donne si recarono al sepolcro quando ormai non era più presidiato. Si preoccupano infatti di come spostare la pietra ma non delle guardie.
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Enigma
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Re: La morte e risurrezione di Cristo

Messaggio da Enigma »

Arieccomi. :d
Antonio:
La sorveglianza doveva essere nota, anche perché bastava passare nei pressi del sepolcro per vedere le guardie. Una decisione del Sinedrio, messa in pratica dai Romani, difficilmente sarebbe rimasta "segreta" tra i giudei.
E chi dove passare nei pressi del sepolcro di sabato? La decisione pubblica in che modo e perchè? Fu approvata una semplice sorveglianza alla tomba non una legge romana.
Mi risulta davvero difficile pensare che i discepoli e le donne, soprattutto la madre i Yeshua, non fossero a conoscenza della sorveglianza, proprio perché dovevano andare a ungere il corpo prima che iniziasse a decomporsi.
Prima che iniziasse a decomporsi? Nel quarto giorno ancora in decomposizione doveva andare? Prova a scoprire un morto al quarto giorno e vedi cosa ci trovi, altro che decomposizione. Caro Antonio, vedo che quando ti vengono citate le Scritture neanche le guardi. Ti riporto l'episodio di Lazzaro chissà che questa volta ti dica qualcosa: "Gesù disse: "Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno" (Gv 11:39). Se Yeshùa fosse stato nella tomba fino al quarto giorno, la decomposizione del suo corpo sarebbe stata esattamente come quella del corpo di Lazzaro. Yeshùa non poteva restare tanto tempo nella tomba, perchè, a differenza di Lazzaro, non doveva minimamente assaporare il disfacimento del suo corpo: "Perché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades, e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione" (At 2:27)
Noi non sappiamo come avvenne la risurrezione. Potrebbe essere avvenuta con fuochi d'artificio, angeli che scendevano dal cielo ed effetti speciali, ma ciò è da escludere perché i vangeli, probabilmente, ne avrebbero parlato. Se fosse stato un evento spettacolare, molto probabilmente ne troveremmo traccia sui resoconti degli storici, poiché la notizia avrebbe fatto scalpore nel mondo romano. Potrebbe, invece e molto probabilmente, essere avvenuta in modo per nulla appariscente (e comunque avvenne all'interno del sepolcro). Come possiamo dare per scontato che la risurrezione fu appariscente? La Scrittura non lo dice e non esistono testimonianze storiche di "eventi soprannaturali" in quel giorno.
Invece dovresti accertarti meglio perchè sono proprio le Scritture che ne parlano. Leggi qui:
"Dopo il sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il sepolcro. Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve".

Un terremoto, la pietra che si rotola, un angelo che scende dal cielo e tu tutto questo non è per nulla appariscente? :-O

Ora parliamo delle guardie, dove sembra che tu abbia tanto rallegrato Gianni con l'assenza delle guardie e le donne che recandosi alla tomba sono preoccupate di chi avrebbe rotolato la pietra per loro. Vediamo se questa tua scoperta regge alla luce delle Scritture: "E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. Ma l'angelo si rivolse alle donne e disse: Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva" (Mt 28:1-6). Hai notato come le guardie erano ancora presenti quando le donne arrivano alla tomba? Infatti, l'angelo dopo dello spavento, dato alle guardie, dice alle donne: "Voi, non temete". Come dire non abbiate paura come le guardie.
Stando al calcolo di Gianni del giovedì, venerdì e sabato (che tu ne hai fatto tesoro), come mai queste guardie all'alba della domenica si trovano ancora lì? Cosa ci fanno ancora lì se i tre giorni sono scaduti da circa 12 ore? E come spieghi che la tomba viene aperta dall'angelo all'alba nel primo giorno della settimana se Yeshùa è risuscitato il sabato alle 18 circa? Antonio, avevi detto che volevi prima rifletterci. Altro che riflettere, a me pare che sei così convinto che neanche le cannonate ti smuovono. :d

Non essere convinto che la mia tesi è basa su influenze religiose. E non pensare neanche che ciò che sto dicendo è campato in aria, perchè lo vedi da te che sono le Scritture a farmi vedere questo.
Tu dici: ma che ha fatto in quel periodo tra il tramonto del sabato e la domenica mattina? Enigma, Yeshua non era piú un essere di carne, non viveva piú nella nostra temporalità; tu ragioni con mente umana. Ti potrei anche chiedere: ma che fanno Dio e gli angeli? Come passano il loro tempo? Allo stesso modo, come possiamo sapere cosa fece Yeshua in quel lasso di temporalità umana? Lui non era piú soggetto alla temporalità, esattamente come Dio e gli angeli non lo sono.
E già, ora ragiono con la mente umana, tiriamo anche in ballo la temporalità. Ho capito che sei entusiasta per questa nuova cosa che ti sei imparato negli studi di Gianni, ma non devi usarla in ogni discussione o di sproposito come in questo caso.
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