Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

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Attilio
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Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da Attilio »

La Bibbia testimonia della venuta del Figlio di Dio per la salvezza della umanità.
Gli scritti biblici hanno centralità nel Messia, in Yeshùa.
Ma oltre la Bibbia vi sono fonti non bibliche che provano la esistenza del Salvatore mandato da Dio ?
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Gianni
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Rimando a questi miei due studi:

La storicità di Yeshùa - http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3110" onclick="window.open(this.href);return false;

Nuovi criteri di storicità - http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3114" onclick="window.open(this.href);return false;
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Attilio
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da Attilio »

Rimando a uno di tanti studi:

Gesù Cristo non è mai esistito - http://linux.studenti.polito.it/static_ ... su_c_p.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
marco
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da marco »

Sig. Attilio può un sordo, udire? Certo che no. La Parola, fatta carne, la possono udire solo coloro che hanno orecchie per sentire. Non mi stupisce il fatto che molti scrittori non hanno riportato nulla del Cristo, non ritenendolo degno neanche di "due righe". Sa perché? Perché i Vangeli ci riportano che molte persone restavano insensibili alla vista e alle parole del Maestro. Altri addirittura lo prendevano in giro. Consideriamo pure il fatto che, ai tempi di Yeshùa, l'informazione era limitata, tarda e distorta. Ecco che il quadro si comincia a delineare. Aggiungo un'altra constatazione: il cristianesimo non è nato quando nacque Yeshùa, ne durante la sua vita terrena, ma il giorno in cui Dio lo risuscitò da morte. Aggiungo inoltre, per ben comprendere la potenza di Dio, che la crescita del cristianesimo la si deve agli Apostoli rivestiti di potenza dall'alto.
Con questo voglio dire che, per i sapienti e gli stolti, poteva pur passare inosservato, ma per coloro che hanno orecchie per udire, anche se non direttamente dalla bocca del Cristo ma da quella degli Apostoli e dopo trascritte nei Vangeli, è una realtà degna anche del martirio.
Un'ultima cosa, l'attività pubblica di Gesù è stata pressappoco di tre anni.
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bgaluppi
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da bgaluppi »

Marco dice una cosa importante, a cui vorrei aggiungere alcune considerazioni che, sorprendentemente, non sono tenute in conto da chi sostiene la non storicità di Yeshua. Chi mai, a parte coloro che furono suoi testimoni, avrebbe perso tempo a narrare la storia di un umile figlio di falegname, un eretico presso i capi della comunità ebraica, morto in modo ignominioso su una croce al pari dei peggiori delinquenti?

Si mette in evidenza l'impossibilità che uno storico come Plutarco abbia potuto ignorare le "gesta" di Yeshua. Quali "gesta"? Quelle di un ebreo pazzo invasato rifiutato dalla sua stessa comunità, che morí su un palo come un criminale comune? È forse degno di nota ricordare che un signor nessuno morí su un palo? Quelle gesta miracolose che videro gli ebrei e furono ritenute frutto di arti magiche e trucchi da illusionista? Queste sono le gesta che uno storico avrebbe dovuto annotare? E perché mai uno storico come Plutarco avrebbe dovuto perder tempo a scrivere sulla vita di un umile ebreo figlio di falegname insignificante per i romani e dimenticato dal suo stesso popolo? La vita di Yeshua si svolse all'interno della chiusa comunità ebraica, nei paesi della Galilea e della Giudea, non nel mondo romano; se gli apostoli non avessero testimoniato su di lui, noi non sapremmo neppure della sua esistenza, proprio perché la sua esistenza fu tutt'altro che degna di nota nella società romana; e mai lui si impose come leader politico carismatico tra gli ebrei, come invece fece il falso messia bar Kochba, ad esempio, suscitando tutta l'attenzione del mondo romano. Invece, le gesta dei "cristiani" sono ampiamente documentate, proprio perché ebbero un grande peso nel mondo politico e sociale romano, tanto che Costantino dovette ufficializzare il credo dei cristiani in una vera e propria religione di stato per evitare lo sfaldamento dell'impero.

Si paragona Socrate a Yeshua, per il fatto che nessuno dei due abbia scritto di suo pugno ed evidenziando la differenza tra i due riguardo alla mole di testimonianze di terzi esistenti. Socrate, al pari di Yeshua, non lasciò niente di scritto di suo pugno: tutto su di lui è riferito da terzi; ma Socrate fu un uomo molto importante nella società. Yeshua non fu affatto importante, anzi fu ritenuto un rifiuto dalla società, e un eretico dai suoi stessi fratelli ebrei. Per questo motivo, non fu ritenuto neppure degno di essere ricordato. Yeshua, alla fin fine, non fece nulla di eclatante nella società che contava, quella romana, ed operó esclusivamente all'interno della comunità ebraica, quindi le sue gesta furono relegate all'interno della comunità stessa, la quale lo cancellò dalla memoria; per i romani, egli non significava nulla: era solo un altro dei molti "pazzi" ebrei predicatori.

Chi mai, tra gli storici, ha voluto scrivere due righe sulla vita dei delinquenti crocefissi dai romani? O sulle gesta di un insignificante rabbi ritenuto pazzo ed eretico? Nonostante ciò, alcuni hanno riferito della figura del Cristo, tra cui Plinio il giovane, Tacito e Giuseppe Flavio (testimonianze ritenute contraffatte senza dimostrarne la contraffazione); certamente, alcune fonti possono essere state "interpolate", visto che persino sulla Scrittura esistono tali interpolazioni; ma se si esaminano tali interpolazioni, le si devono esaminare tutte, non solo quelle che fanno comodo per sostenere la propria tesi perché piú facilmente dimostrabili. Esistono anche importanti fonti talmudiche, se pur minime e denigratorie. Il rabbino Trifone affermò:

“Yeshùa, il galileo, è il fondatore di una setta empia e avversa alla Legge. Noi l’abbiamo appeso, i suoi discepoli ne trafugarono il cadavere nottetempo e ingannarono le persone dicendo che era risorto e salito al cielo” (Giustino, Dialogo con Trifone 8,4). Se questa non è una testimonianza storica, allora Trifone ha mentito.

Un'altra testimonianza talmudica è una baraità, tra l'altro molto conforme ai vangeli, in quanto conferma la morte di Yeshua il 14 di nissan:

“Prima un araldo annunciò una proclamazione. Contro di lui fu detto: Alla vigilia della festa di Pasqua si appese Yeshùa. Quaranta giorni prima l’araldo aveva proclamato: Sia condotto fuori per essere lapidato perché egli ha praticato la magia, ha sedotto Israele e l’ha reso apostata. Chiunque ha qualcosa da dire a sua difesa venga e lo dica. Siccome nulla si addusse a sua difesa, fu appeso la vigilia della solennità pasquale [14 nissan]. Ulà replicò: Credi tu che sarebbe stato necessario cercare qualcosa a sua difesa? Dal momento che egli divenne un seduttore, il Misericordiosissimo disse: Tu non devi risparmiarlo né passare in silenzio la sua colpa. Ma bisognava agire altrimenti per Yeshùa, perché era vicino al governo”. —Sanhedrin 43 a.

Coloro che si sono presi la briga di scrivere sulla vita di quel "rifiuto umano", rifiutato da tutti, furono proprio coloro che lo conobbero, e altri che furono a stretto contatto con i testimoni oculari (normalmente, un biografo sta a contatto con l'oggetto della sua biografia, o con chi lo ha conosciuto personalmente); ma, stranamente, la loro testimonianza non è ritenuta storica da alcuni, pur essendo perfettamente concorde; e chi sostiene la non concordanza dei vangeli, lo fa senza essere in grado di analizzarli in modo approfondito e senza avere i giusti strumenti di comprensione (conoscenza della mentalità semitica e della lingua greca). Inoltre, gli apostoli morirono e furono torturati per rendere testimonianza a Yeshua. Se Yeshua non fosse mai esistito, sarebbe l'unico caso nella storia in cui degli uomini si fecero torturare, incarcerare e uccidere per rendere testimonianza ad un personaggio immaginario, e senza riceverne alcun beneficio o guadagno. Non proprio una mossa intelligente!

Non solo, ma il fatto che degli ebrei andassero da ebrei a testimoniare sulla vita e le opere di un fratello ebreo ritenuto eretico all'interno della comunità stessa, e da essa rifiutato, non ha proprio alcun senso, anzi è una follia, e dimostra la veridicità di quella testimonianza. Il fatto che Saulo di Tarso, fariseo figlio di farisei e persecutore dei discepoli di Yeshua, sia divenuto il piú fervente testimone dello stesso uomo che perseguitava, fino alla morte, è un'altra prova della veridicità della sua testimonianza.
AKRAGAS
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da AKRAGAS »

Ho quasi terminato di leggere l'ebook che Attilio ha linkato dal titolo : Gesù Cristo non è mai esistito.
Si tratta di una tesi che non soltanto viene affrontata in maniera sommaria: vengono messe in evidenzia delle possibili contraddizioni presenti nella Bibbia ma non c'è analisi delle stesse.
Si ipotizzano interpolazioni delle fonti extrabibliche ma non sono ben chiarite. Bisognerebbe studiare i testi originali.
Si accomuna Gesù al mito del dio solare e la Bibbia ai miti predecessori.
Insomma, niente di nuovo che non avessi già letto!
La tesi è più una critica al Gesù della religione cattolico/cristiana e quindi metterebbe piuttosto in dubbio un dio/Gesù mitizzato e non di certo il Gesù uomo giudeo a tutti gli effetti.
Infatti l'autore fa risentire la carenza di conoscenza del giudaismo che invece è presente nelle Scritture Greche ma lo ignora . Basterebbe questo per far cadere la tesi sulla inesistenza del Gesù uomo giudeo.
Ultima modifica di AKRAGAS il martedì 29 marzo 2016, 0:38, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da bgaluppi »

Bravo Akragas, un'ottima risposta. È un metodo vecchio come il mondo: proponi una tesi intrigante, sfruttando un'argomentazione apparentemente valida (e l'ignoranza della gente), senza però dimostrarla in dettaglio.
AKRAGAS
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da AKRAGAS »

Infatti, Antonio. :-)
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bgaluppi
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da bgaluppi »

Una delle testimonianze migliori è senza dubbio quella di Tacito, di cui riporto anche il testo latino a fronte:

ergo abolendo rumori Nero subdidit reos et quaesitissimis poenis affecit, quos per flagitia invisos vulgus Christianos appellabat. auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat. — Annales, XV, 44, 2-3

“Perciò, per tagliar corto alle pubbliche voci, Nerone inventò i colpevoli, e sottopose a raffinatissime pene quelli che il popolo chiamava Cristiani e che erano invisi per le loro nefandezze. Il loro nome veniva da Cristo, che sotto il regno di Tiberio era stato condannato al supplizio per ordine del procuratore Ponzio Pilato.” — Trad. di Bianca Ceva, Rizzoli.

Basterebbe questa per zittire chi sostiene la non-storicità di Yeshua. Da notare, la pochissima attenzione che lo storico riserva alla figura di Cristo, a testimonianza del fatto che la vita di Yeshua non fu affatto rilevante nel mondo di allora, quello romano. E non fu rilevante neppure tra i giudei, che lo condannarono per la sua presunta blasfemia. Tutto ciò rispecchia le parole di Yeshua: “il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire” (Mt 20:28). Egli fu un umile figlio di falegname, che insegnò ai suoi discepoli e stette ben lontano dalla ricerca di gloria e fama, e morí come un malfattore su un palo. Agli occhi del mondo, una storia affatto degna di nota.
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bgaluppi
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Re: Prove extrabibliche della esistenza di Yeshùa

Messaggio da bgaluppi »

Ecco, invece, la testimonianza di Svetonio, da De Vita Duodecim Caesarum (V, XXV), con testo latino a fronte:

Iudaeos impulsore Chresto assidue tumultuantis Roma expulit

“Espulse da Roma i Giudei, che erano in continua agitazione per la propaganda di Cresto”. — Trad. Felice Dessí, Rizzoli.

Nella nota in calce, si legge quanto segue:

“È tra le piú antiche citazioni del nome di Cristo, che Svetonio, in questo passo, ritiene evidentemente ancor vivo e direttamente operante (impulsore Chresto); alla stessa stregua chiama i primi cristiani Giudei, senza distinzione. Piú esattamente Tacito (Annales, XV, 44) dice Cristo ucciso sotto Tiberio per ordine del Procuratore Ponzio Pilato.”

La nota in calce conferma quanto poco conosciuti e degni di nota fossero stati gli episodi intorno alla vita di Cristo nel mondo romano. Svetonio non sapeva neppure che Yeshua fu suppliziato ed era già morto da quasi 20 anni rispetto ai fatti descritti (espulsione dei giudei per mano di Claudio). Il fatto che fosse a conoscenza della figura di Cristo e che lo citi, non può essere ignorato. Ma Svetonio non sbaglia sull'espulsione dei "giudei"; essa, infatti, è citata in At 18:2. “E [Paolo] trovò un certo giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, che era di recente venuto dall’Italia, e Priscilla sua moglie, per il fatto che Claudio aveva ordinato che tutti i giudei partissero da Roma” (TNM). Secondo Orosio (7,6,15) questa espulsione sarebbe accaduta “l’anno nono di Claudio”, ossia nel 49 E. V.

La vita di Cristo, umile, vissuta lontano dal clamore e finita in modo ignominioso, passò completamente inosservata nel mondo romano. Folle di uomini lo seguivano, a tratti, e furono testimoni delle sue opere; ma tutto ciò avvenne nelle campagne della Galilea e della Giudea, non nel cuore dell'impero. E chi lo seguiva non erano certo gli alti funzionari romani o uomini della società romana. I testimoni piú socialmente importanti e influenti, che videro alcune delle opere di Cristo, furono i capi della comunità di Israele, farisei e scribi, che lo seguivano per prenderlo in fallo; essi si preoccuparono di non stimolare il clamore attorno alla sua figura, anzi lo soffocarono e fecero passare Yeshua come un eretico degno di essere messo a morte, un sobillatore e un sovvertitore della legge. Un uomo degno di essere dimenticato perché accusato di idolatria per essersi proclamato Dio (cosa che Yeshua non fece mai).

Persino con Ponzio Pilato, il quale non era interessato ad occuparsi di quell'uomo insignificante, agirono velocemente e lontano dal clamore, "all'alba" (“Poi portarono Gesù dal palazzo di Caifa a quello del governatore romano. Era l'alba” — Gv 18:28, TILC). Tutto avvenne cosí velocemente che intorno alle 15 di quello stesso giorno Yeshua era già sul palo, e poco dopo nel sepolcro.

Non c'è affatto da stupirsi che le "gesta" di quell'uomo non abbiano ricevuto molta attenzione da parte degli storici. Ma le citazioni di Tacito e Svetonio provano la sua esistenza senza ombra di dubbio. Tacito, per di piú, lo colloca temporalmente in modo perfetto. E' davvero misterioso e ridicolo il tentativo di alcuni di screditare queste testimonianze storiche obbiettive.
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