Come è nato Yeshua?

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bgaluppi
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da bgaluppi »

Armando, ti quoto senz'altro quando dici “Maria era una donna feconda come tutte, produceva ovuli materni come tutte le donne e al momento opportuno quell'ovulo grazie allo Spirito Santo divenne cellula umana.” Ma non nel caso di Yeshua come “impronta dell'essere stesso del Padre”. Ti riferisci probabilmente a Eb 1:3: “splendore della sua gloria e impronta della sua essenza” (NR), in cui il termine tradotto con “impronta” lascia intendere che Yeshua possiede essenza divina. Il termine è χαρακτήρ (caractèr), che significa "esatta rappresentazione"; la rappresentazione non è mai l'originale. Non c'è, in questo versetto, un'allusione al fatto che Yeshua godesse di natura divina. Giusto per chiarire.

Il motivo della nascita di Yeshua per intervento divino è che lui è il principio di un nuovo inizio, un nuovo Adamo, il primogenito dei figli di Dio. Come Adamo non è nato da volontà umana ed è perfetto, poiché è creato direttamente da Dio (e "l'opera Sua è perfetta”, Dt 32:4), cosí anche Yeshua doveva essere perfetto, in quanto nuovo Adamo. Quindi, lo spirito di Dio innesca il concepimento. Ciò non toglie che ambedue fossero dotati di libero arbitrio; infatti, tutti e due scelgono: l'uno, disubbidisce e segue i suoi istinti umani, l'altro ubbidisce e segue Dio.
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Michele
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da Michele »

Le prove non mancano, una delle quali è questa in Gv 6
37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; 38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
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Michele
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da Michele »

Altra prova:
Gesù ha 12 anni:
Gv 2
6 Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande; 47 e tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte. 48 Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena». 49 Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?»
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bgaluppi
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da bgaluppi »

Giusto Michele. Yeshua era perfettamente cosciente di avere davanti a sé una missione. Questa coscienza diviene progressivamente piú forte e presente. Si consacra a questa missione col battesimo e la porta a termine con la morte. Dopodiché, Dio lo risuscita e lo fa sedere alla sua Destra. "Sedere alla destra" significa diventare la mano destra di Dio, quindi ricevere il potere di eseguire la Sua volontà.
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Michele
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da Michele »

Assolutamente no. Non si può passare a delle conclusioni con due semplici versetti, si deve dimostrare tutto. Questo è valido per tutti, non soltanto per me.
Gesù a 12 anni già sapeva che era stato mandato dal Padre ed aveva una coscienza formata. Il resto non ci viene detto, ma già si capisce.
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Michele
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da Michele »

Il termine "disceso dal cielo" è qualcosa di talmente chiaro che non desta alcun dubbio
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bgaluppi
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da bgaluppi »

Sceso dal cielo significa inviato da Dio. Ma non nel senso che Yeshua se ne stava lí, da qualche parte accanto a Dio (la parola era presso Dio, come intendono i cristiani), in attesa di essere spedito. È il dono del Messia che scende dal cielo, non Yeshua.

Ciao, devo studiare. A presto
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Michele
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da Michele »

buono studio. Ma sceso dal cielo era in similitudine con la manna.(anche)
E la manna era rappresentativa della parola? Se Gesù ci fa il paragone con la manna, che è qualcosa che viene dal cielo, è chiaro che vuol intendere una vicinanza con Dio, e che alla stessa maniera della manna che scende dal cielo, Lui è stato mandato da Dio. Cosa c'entra la parola in questo contesto?
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Michele
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da Michele »

C'è scritto qualche versetto sopra
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bgaluppi
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Re: Come è nato Yeshua?

Messaggio da bgaluppi »

Antonio,

Il giudaismo spiega che Adamo, Noè, Abraamo, Isacco e Giacobbe conoscevano la Torah prima che fosse scritta. In Gn 7:2, Dio dice a Noè: “Prendi con te sette coppie di tutti gli animali non impuri: sette maschi e sette femmine.”. Il testo non specifica quali fossero gli animali puri (tahor) e quelli impuri, il che implica che Noè sapesse distinguerli, nonostante la Torah scritta non esistesse ancora. Secondo il pensiero ebraico, Mosè fu addirittura capace di “vedere” la Torah nella sua interezza prima di scriverla. Cos'era, quindi, la Torah, prima che fosse data all'uomo? La Torah è la sapienza di Dio, come Lui considera se stesso, noi e il Suo mondo. La Torah contiene la sapienza con la quale Egli crea il mondo e lo regola.

Per fare un esempio pratico, possiamo citare il modus operandi di Wolfgang Amadeus Mozart nel comporre musica: prima di scrivere note nero su bianco, il compositore “contiene” già nella sua testa l'opera completa, la sua struttura e il suo contenuto espressivo; l'opera che il compositore si appresta a scrivere preesiste già nella sua mente prima di essere scritta. Le note, quindi, già “esistono” nella sua mente ma “vengono ad esistere” nel momento in cui sono scritte sul pentagramma.

La Torah non è soltanto la conoscenza e la sapienza di Dio, ma anche la Sua volontà e il Suo intimo desiderio. Essa preesiste in Dio prima della creazione e si concretizza con lo scorrere del tempo e nel momento prestabilito (la “pienezza dei tempi”), fino al raggiungimento dello scopo prefissato. Stessa cosa vale per il Messia, il dono attraverso il quale Dio si rivela all'uomo e l'uomo viene redento.

Il concetto della preesistenza è discusso innanzitutto nel Talmud e nel Midrash:

“Sette cose furono create prima che il mondo fosse: la Torah, il pentimento, il Giardino dell'Eden (ie. Paradiso), Gehinnom, il Trono della Gloria, il Tempio, e il nome del Messia” - (Pes. 54a).

“Il Re Messia nacque fin dall'inizio della creazione del mondo, perché è entrato nella mente (di Dio), prima ancora della creazione del mondo.” - (Pesiqta Rab. 152B)

Secondo il pensiero ebraico, dunque, il Messia esisteva prima della creazione, ma non in senso letterale e fisico; come la Torah stessa, o il Tempio e il Giardino dell'Eden, il Messia entra a far parte della “mente” di Dio (se Dio può avere una mente), ossia del Suo piano per l'essere umano a venire, già prima della creazione. Questo fatto mette in evidenza una cosa notevole: lo scopo finale della creazione del mondo, ossia l'Era Messianica e la redenzione dell'uomo, è stabilito sin dall'inizio. Il mondo viene ad esistere in funzione del Messia, tutto è stato creato “tramite” il Messia, cioè con “in mente” il Messia. Stiamo parlando dell'onniscienza e della preconoscenza di Dio, della preesistenza in Lui di tutte le cose prima che esse “vengano ad esistere”. La certezza del piano di Dio rende il “pensiero” come già avvenuto, reale; il piano divino è così inevitabile che “esiste” nonostante la sua “non-esistenza” nel mondo materiale.

Questi sono concetti del pensiero ebraico molto profondi ed importanti, senza la comprensione dei quali è difficile capire appieno il messaggio scritturale.

Tutte le cose, quindi, esistono in Dio, nel Suo piano, sin dall'inizio e “vengono ad esistere” nel mondo reale nel momento opportuno, secondo la Sua volontà. Nella Lettera ai Romani (4:17), leggiamo:

“Egli [Abramo] è nostro padre dinanzi a Dio, perché ha creduto in colui che fa rivivere i morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono.” (TILC)

καὶ καλοῦντος τὰ µὴ ὄντα ὡς ὄντα.

La traduzione letterale del versetto è “chiama le cose che non esistono come esistenti”. Paolo, ebreo di nascita e “fariseo figlio di farisei” (Atti 23:6), rivela e spiega in due parole il concetto della preesistenza: Dio chiama all'esistenza ciò che ancora non esiste fisicamente ma preesiste nel Suo piano; infatti, Paolo non dice che “Dio crea”, ma che “chiama esistenti” cose che non esistono ancora.

Il Messia è la parola vivente che rivela Dio (Gv 1:18) e incarna la volontà di Dio e la Sua potenza. Possiamo, dunque, affermare quanto segue: dire che il Cristo preesiste da prima della creazione è biblicamente corretto, poiché il suo ruolo è fissato nel piano divino da sempre e poiché Dio crea il mondo in funzione del Messia; dire che il Cristo pre-esiste letteralmente da prima della creazione è biblicamente sbagliato, poiché il concetto di pre-esistenza non appartiene alla Scrittura e poiché il suo ruolo viene espletato nella pienezza dei tempi, nel momento in cui Dio “lo chiama ad esistere”, ed è incarnato dall'uomo Yeshua. Egli esiste da sempre nel piano di Dio ma “viene ad esistere” con la nascita di Yeshua.

Vediamo, quindi, come il Cristo e Yeshua, pur essendo la stessa cosa, si distinguano essenzialmente. Il Cristo (Messia) è il dono tramite il quale l'uomo viene riscattato dal peccato e dalla condanna a morte (derivante dalla caduta adamica), che preesiste nel piano di Dio sin da prima della creazione. Yeshua, essendo il Cristo annunciato dai profeti, è l'uomo scelto da Dio per incarnare il dono del Messia (“il tuo santo servo Gesù, che tu hai scelto come Messia” - At 4:27). Yeshua, scelto da Dio, generato dallo spirito, nasce da ventre di donna per incarnare il Messia, che preesiste da sempre nella mente di Dio, e per espletare il piano divino preesistente sin dall'inizio; tramite l'uomo Yeshua, il mondo riceve il dono del Messia, come stabilito da Dio sin dall'alba dei tempi.

“Egli [il Cristo, il Messia] fu preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma fu manifestato alla fine dei tempi a motivo di voi " - 1Pt 1:20 TNM

Ecco in che senso è il Messia a "scendere dal cielo", non l'uomo Yeshua. Spero possa averti chiarito i tuoi dubbi. :-)
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