difendere Gesù

[Michele]

Si, ma su questo non c'è ombra di dubbio. Nel senso che non si può fare il confronto tra una persona peccatrice al 100% che si converte e invece altre persone che già conoscono Dio. Sono due cose imprescindibili, e come tu dici, i seplolcri imbiancati sono sempre esistiti. Ma faccio anche un altro discorso, e se quel peccatore incallito fosse stato in Cina (non so di dove fosse), e si fosse convertito al buddismo, di certo sarebbe cambiato lo stesso. Questo per dire che è la volontà della persona che la cambia da dentro, altrimenti dovremmo parlare di miracolo e allora la volontà non c'entrerebbe...

[Enigma]

Michele: Prendila come ti pare e non voglio fare il volgare, non faccio come te.
Cmq, sappi che la puoi rigirare come ti pare ...

Michele, hai sempre saputo che non faccio parte della classe colta e letterale. Il mondo è composto di colti come te e grezzi come me e se tu vuoi assumere un comportamento farisaico disprezzando le persona grezze e illetterati fai con comodo io non sono un tipo che si offende anzi, non m'interessa proprio niente. Vedo che non ami tanto scherzare, ma sappi che avere umorismo di sicuro ti farà bene. Dio è gioia e i credenti vivono questa gioia perchè è un frutto dello spirito (Gal 5:22). E, con la gioia, provano anche allegrezza (2 Cor 6:10). Quindi, caro Michele, sii gioioso e scherza ogni tanto.

Ci tengo ad informati che io non giro un bel niente, perchè non ho bisogno di fare questi giochetti, quello che leggo nelle Scritture dico, e per me le Scritture sono in perfetta armonia non solo nei quattro vangeli ma da Genesi fino Apocalisse.

[Enigma]

GiGi dice: Non lasciamoci ingannare con la frase siamo "uomini" siamo peccatori , siamo deboli, non siamo perfetti, tutte balle questo e blasfemo ed è un grave peccato agli occhi Divini.

"So infatti che in me, in quanto uomo peccatore, non abita il bene. In me c'è il desiderio del bene, ma non c'è la capacità di compierlo. Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio. Ora, se faccio quel che non voglio, non sono più io ad agire, ma il peccato che è in me.
Io scopro allora questa contraddizione: ogni volta che voglio fare il bene, trovo in me soltanto la capacità di fare il male. Nel mio intimo io sono d'accordo con la legge di Dio, ma vedo in me un'altra Legge: quella che contrasta fortemente la Legge che la mia mente approva, e che mi rende schiavo della legge del peccato che abita in me. Eccomi dunque, con la mente, pronto a servire la legge di Dio, mentre, di fatto, servo la legge del peccato. Me infelice! La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà? Rendo grazie a Dio che mi libera per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore". - Rm 7: 18-25, tilc.

Peccato che il tuo pensiero non è in armonia con quello di Paolo. Di sicuro non disse queste parole per cullarsi o giustificarsi, ma perchè si rendeva conto della sua incapacità nel servire a pieno Dio. Per questo concludendo riconosce che la sua incapacità, che lo porta alla morte, è nascosta nella capacità di Yeshùa nell' adempiere alla perfezione la Legge di Dio, e questo ha permesso a Paolo e a tutti i credenti di essere visti da Dio perfetti attraverso Yeshùa.

Come vedi non c'è nessuna blasfemia ad ammettere la verità cioè, siamo incapaci di adempiere a pieno gli Insegnamenti di Dio.

[Michele]

Caro Enigma, tu hai esordito con puntatine e schernimenti, per non saper rispondere a tono, a quanto io scrivevo. Io faccio della mia vita un continuo scherzo, non mi prendo sul serio, questo non lo puoi sapere da dietro uno schermo. Ma uno che esordisce come te, citanto il Vangelo per metterlo in contrapposizione a quanto scrive qualcun altro, e avendo un fare di sfottimento è un'altra cosa. Se vuoi discutere, parla di fatti, non prendertela con me, tanto per dirmi che non sto allo scherzo e che ti reputo un'illetterato, sono tue parole non mie. Io ho la massima considerazione per tutti, ma se poi qualcuno si vuole mettere in mostra per sfottere gli altri, è un suo problema non il mio.
Cmq dovevi rispondere alla domanda che ti ho posto, e se trovavi un versetto scritto da Gesù, lo potevamo condividere. Nulla c'entrava il tuo atteggiamento. Con chi te la vuoi prendere?

[bgaluppi]

Giusto Enigma. Può anche essere molto pericoloso pensare di poter essere "perfetti".

“Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi.” — 1Gv 1:8-10

[bgaluppi]

Antonio, ci manca di essere umili, capaci di riconoscere con grande onestà e dolore la nostra condizione di peccatori. Dopodiché possiamo sforzarci di migliorare, seguendo Yeshua, e desiderare di essere il piú possibile come lui, ma sempre tenendo bene a mente che nel momento in cui pensiamo di essere migliori, già stiamo peccando. Bisogna essere come Yeshua nei fatti! Non a parole. E questo è molto difficile. E allo stesso tempo non essere troppo duri con noi stessi, quando cadiamo, perché Yeshua è accanto a noi, pronto a tenderci la mano. Lui è il nostro mediatore: grazie alla sua intercessione, siamo giustificati e Dio si dimentica dei nostri peccati.

Rifletti su questo e prova a rispondere: se siamo fatti di materia, come possiamo non obbedire alle sue leggi e, invece, obbedire alla legge spirituale di Dio?

[bgaluppi]

Ti dico come la vedo io. Piú studio la Scrittura, piú mi avvicino a Dio, piú spero nella Sua misericordia nei miei confronti. Avvicinandomi a Dio, non scopro di diventare "migliore", mi rendo invece sempre piú conto di quanto non sia in grado di obbedirGli e di presentarmi davanti a Lui nel grande giorno del giudizio. Ma so che, se farò il mio meglio per applicare nella pratica gli insegnamenti del Suo Messia, Lui si dimenticherà dei miei peccati e mi giustificherà.

[Michele]

E quindi il sacrificio di Gesù non basta?

[bgaluppi]

La giustificazione viene proprio grazie a quel sacrificio e alla sua intercessione. Ora, lui è alla destra di Dio per intercedere per noi.

[Michele]

Bhè no, il sacrificio non significa giustificazione. Ovvero, il sacrificio espiatorio, o di redenzione come lo intendete, espia le colpe, altro che giustifica. E' simile ma non proprio.