In Romani 11 chi è il soggetto? Abbiamo analizzato i passi 33-36. Al passo precedente (v32) troviamo scritto: “Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti”. - NRanimasalvata ha scritto: ↑giovedì 8 giugno 2023, 16:24
Il versetto 36 rappresenta una ulteriore esaltazione a Dio.
36ὅτι ἐξ αὐτοῦ καὶ δι’ αὐτοῦ καὶ εἰς αὐτὸν τὰ πάντα·
perché da lui stesso e attraverso di lui e verso [dentro] lui stesso la qualunque cosa!
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. NR
E come può essere al tempo stesso da e attraverso? Dio è al tempo stesso fonte e strumento della creazione?
Riporto per intero:
32 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti.
33 Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!
34 Infatti «chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?»
35 «O chi gli ha dato qualcosa per primo,
sì da riceverne il contraccambio?»
36 Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen.
Qui mi pare che il soggetto sia Dio (v.32). Ma il concetto è:
34Τίς γὰρ ἔγνω νοῦν κυρίου - Chi infatti venne a conoscenza la mente [pensiero] del signore?
Infatti «chi ha conosciuto il pensiero del Signore? – NR
Alcuni passi ricordano espressioni utilizzate altrove (vedi post precedente), come in Isaia e Giobbe. Ma il concetto rimane. Chi è in grado di conoscere il pensiero del Signore?
Al v.36 abbiamo:
36ὅτι ἐξ αὐτοῦ καὶ δι’ αὐτοῦ καὶ εἰς αὐτὸν τὰ πάντα·
perché da lui stesso e attraverso di lui e verso [dentro] lui stesso la qualunque cosa!
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. NR
Mi pare che qui il “lui” sia riferito a Dio e questa espressione appena riportata (v.36) è un principio:
1) ὅτι ἐξ αὐτοῦ perche da lui (da Dio): il principio supremo dal quale tutto ha origine
2) καὶ δι’ αὐτοῦ

3) καὶ εἰς αὐτὸν τὰ πάντα e verso [dentro] lui (Dio) tutte le cose: è la meta verso cui tutte le cose tornano.



καὶ εἰς αὐτὸν τὰ πάντα è un’espressione che riecheggia anche in un’opera posteriore a Paolo, quella di Marco Aurelio – “A se stesso Pensieri” (posteriore a Paolo), in seno allo stoicismo (corrente filosofica e spirituale III-II secolo a.c. con Seneca tra gli autori filosofi antichi).
ἐκ σοῦ πάντα, ἐν σοὶ πάντα, εἰς σὲ πάντα.
Da te tutte le cose, in te tutte le cose, verso [dentro] te tutte le cose
Perché ho riportato un autore stoico? Per far vedere come lo stesso concetto viene applicato alla natura e come vengono utilizzati i termini greci in altre opere.
Tutto viene da Dio, tutto avviene per mezzo/attraverso Dio e tutto torna a Dio.
Questa dossologia in Romani, si avvicina al genere dell’«elogio della Sapienza» (e qui Gianni non concorda).
Ora, mi farete certamente notare… eh ma altrove questi passi sono applicati a Yeshùa. Vero. Ma occorre bene analizzare la dottrina per come insegnata da Paolo ed i suoi compagni. In riflessioni bibliche era stato discusso 1 col 15-16 dove il figlio è l’immagine di Theù (Dio) come in uno specchio:
1 Col 15
ὅς ἐστιν εἰκὼν τοῦ θεοῦ τοῦ ἀοράτου
òs estin eikòn tù theù tù aoràtu
Questi è immagine [rappresentazione, riflesso come in uno specchio, prototipo ..] di Dio dell’invisibile