Risurrezione di Yeshùa

Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10152
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, ripensando alla mia risposta, ho immaginato che non sia per te soddisfacente. Ti propongo allora di buttar via la mia prima esposizione e di tener buona la seconda. Ovviamente rimango a tua disposizione per eventuali tue obiezioni sulla seconda.

Per un biblista le obiezioni sono regali. :)
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Io invece non capisco questo discorso di non essere toccato per non contaminarsi. O un abbraccio o con un dito sempre di esser toccati si tratta. Contaminarsi in che senso quindi?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10152
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, questo è un punto importante che a molti sfugge.
In Lv 23:10-14 era prescritto: “Quando sarete entrati nel paese che io vi do e ne mieterete la raccolta, porterete al sacerdote un fascio di spighe, come primizia della vostra raccolta; il sacerdote agiterà il fascio di spighe davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; l'agiterà il giorno dopo il sabato. Il giorno che agiterete il fascio di spighe, offrirete un agnello di un anno, che sia senza difetto, come olocausto al Signore. L'oblazione che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa d'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, di profumo soave per il Signore; la libazione sarà di un quarto di hin di vino. Non mangerete pane, né grano arrostito, né spighe fresche, fino a quel giorno, fino a che abbiate portato l'offerta al vostro Dio. È una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete”.
Questa era l’Offerta del Covone, la prima delle primizie, accompagnata dalle offerte di pane e di vino, letteralmente un pasto, oltre ad un agnello. L’agnello rappresentava ovviamente Yeshùa. “Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti” (1Cor 15:20). Per presentare se stesso a Dio quale primizia, Yeshùa doveva ascendere al cielo. È per questo che quella domenica mattina dice a Maria Maddalena che lo vuole abbracciare: “Non mi toccare [Μή μου ἅπτου (mè mu àptu)], perché non sono ancora salito al Padre” (Gv 20:17). Yeshùa non poteva essere contaminato da nessuno che lo toccasse. Stava aspettando d’adempiere questo sacrificio. Stava per essere presentato come primizia, in modo da prendere il suo posto di nostro sommo sacerdote, entrando nel Santo dei Santi del Tempio celeste, dove dimora la presenza di Dio (1Pt 3:22). “Abbiamo un sommo sacerdote tale che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli”, “Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione, è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna”. – Eb 8:1;9:11,12.
Il passo di Lv prescriveva di agitare l’offerta del covone “il giorno dopo il sabato”. Di certo era quindi nel primo giorno della settimana, chiamato in ebraico “primo giorno” (Gn 1:3), la nostra domenica. Ma a quale sabato si riferiva la prescrizione di Lv? Al v. 5 di Lv 23 si parla del sacrificio della Pasqua da farsi il 14 di nissàn; al v. 6 si dice che il 15 di nissàn è la Festa dei Pani Azzimi (che doveva durare sette giorni). Queste date, ovviamente, potevano cadere in giorni diversi della settimana, secondo l’anno. Ora, quando Lv dice “il giorno dopo il sabato”, con tutta evidenza si riferisce al sabato di quel periodo, quello che va dal 14 al 21 nissàn e che copre le Festività appena menzionate. Quel primo giorno dopo quel sabato è anche il giorno da cui parte il conteggio per calcolare il giorno di Pentecoste, come previsto ai vv. 15-21.
Aspetto interessante, l’anno della morte di Yeshùa quel “giorno dopo il sabato” cadeva proprio quella domenica mattina in cui Yeshùa disse che non doveva essere toccato perché doveva salire al Padre. Quando avvenne quell’ascensione? Non avvenne quaranta giorni dopo e neppure quando quella stessa sera “si staccò” dagli apostoli (Lc 24:51). La dimostrazione sta nel fatto che quella stessa domenica 18 nissàn, verso sera, quando apparve agli apostoli dopo essere apparso ai discepoli di Emmaus, Yeshùa invita gli apostoli a toccarlo: “Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io! Toccatemi e guardate” (Lc 24:39). Ora permette di essere toccato, cosa che quel mattino aveva impedito a Maria Maddalena. L’ascensione al Padre per presentare l’offerta del suo sacrificio quale primizia era quindi già avvenuta, probabilmente di mattina.
Era domenica 18 nissàn dell’anno 30 della nostra èra.
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

OK ..ma c è un particolare che forse ancora non è chiaro. Yeshùa è toccato dalle donne prima Dell ascensione al cielo. Ora che sia un abbraccio o una stretta di piedi sempre di tocco si tratta. Gli apostoli quando lo toccano gli appoggiano la mano sul costato e le dita sulle ferite non leggo che lo abbracciano. Le donne quindi toccano i piedi, la Maddalena lo abbraccia, gli apostoli lo toccano sul costato e le ferite perché rimangono ancora increduli. Alla Maddalena dice quindi di non toccarlo per il discorso Dell offerta della primizia oppure di non trattenerlo a lungo perché doveva salire velocemente al padre? Dal punto di vista del rituale Dell offerta è tutto in linea con la prescrizione levitica ma da come si sono susseguiti gli avvenimenti yeshùa viene comunque toccato dalle donne prima di salire al padre.... quindi continuo a non capire l associazione essere toccati, vale in qualunque parte del corpo, e contaminati. Tranne se la contaminazione ha proprio a che fare con il gesto Dell abbracciare... ma non lo leggo. In NR sta scritto "non trattenermi"
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Leggendo poi i vari vangeli e ricostruendo l evento nel dettaglio non sembra tutto chiaro
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10152
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, è indubbio che Yeshùa fu toccato. Dicendo contaminazione forse ho esagerato, visti gli equivoci generati. Non intendevo certo riferirmi ad un’infezione o cose simili. Tu dici che il senso era quello di non trattenerlo a lungo. Certamente, ma a me pare ci sia qualcosa di più. Infatti Yeshùa dice: “Smetti di stringerti a me. Poiché [γὰρ (gar)] non sono ancora asceso al Padre” (Gv 20:17, TNM). Quel gar è la motivazione del suo comando negativo. In più non dice ‘perché devo salire’, ma “perché non sono ancora salito”.
Dell’offerta del covone era prescritto: “Non mangerete pane, né grano arrostito, né spighe fresche, fino a quel giorno, fino a che abbiate portato l'offerta al vostro Dio”. L’offerta era toccata, perché dovevano pur prepararla, ma non potevano mangiarne prima che fosse stata presentata a Dio. Io ci leggo, nel caso di Yeshùa, la sua indisponibilità fino a dopo che si fosse presentato a Dio. Con le donne e la Maddalena non è pienamente disponibile; lo sarà invece la sera stessa, dopo la sua ascensione, offrendosi ai discepoli, inviandoli a toccarlo e mangiando perfino davanti a loro.
Avatar utente
Enigma
Messaggi: 647
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 13:39
Località: Foggia

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da Enigma »

Gianni ha scritto:Caro Enigma, ripensando alla mia risposta, ho immaginato che non sia per te soddisfacente. Ti propongo allora di buttar via la mia prima esposizione e di tener buona la seconda. Ovviamente rimango a tua disposizione per eventuali tue obiezioni sulla seconda.

Per un biblista le obiezioni sono regali. :)
Caro Gianni, purtroppo i ripensamenti li vedo anche nei tuoi scritti, ogni volta che scrivi, cambia un particolare, anche nella risposta che hai dato a Naza, hai parlato ancora di un altro particolare, quando hai detto che “l'offerta era toccata, perché dovevano pur prepararla, ma non potevano mangiarne prima che fosse stata presentata a Dio”. Sicuramente è come dici tu, forse lo presenti da angolazioni diverse, sono io che faccio fatica a seguirti. E visto che non ci sto capendo più niente, ci rinuncio. Chissà, forse con il tempo mi verrà dato di capire correttamente. :)
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10152
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, nella discussione che tu hai avviato non ci troviamo di fronte a una verità o fatto granitico e indiscutibile. Yeshùa fu risuscitato? Certo che sì, questo è un fatto indiscutibile e certo. Qui però stiamo parlando di aspetti e comportamenti in un certo senso secondari, sebbene importanti. Si possono approfondire ma non è indispensabile. Tu preferisci rinunciare, ed è una scelta, ma forse si potrebbe fare una scelta diversa. Potresti cercare di spiegare tu perché Yeshùa disse quella frase alla Maddalena.
Non si deve temere di indagare il testo; può essere un arricchimento e, in ogni caso, è un ottimo esercizio per affinare le nostre capacità analitiche. Quelli che tu chiami ripensamenti con cambi di particolari, prova invece a pensarli come approfondimenti in cui si mettono in luce nuovi particolari. Davvero, sai, per un biblista le obiezioni sono regali! Il concetto dell’ascesa di Yeshùa al cielo come offerta del covone mi era chiara, ma ora ho potuto gustare molti particolari umani e psicologici relativi al trasporto tutto femminile della Maddalena verso il suo amatissimo Maestro, alle sue emozioni, all’intensità di quelle emozioni. Possiamo andare oltre? Sì, se continuiamo l’analisi psicologica. Le donne pure erano emozionate: avevano seguito Yeshùa in lungo e in largo durante la sua predicazione, provvedendo a lui con dedizione tutta femminile. Lo avevano perso e ora lo riavevano! Cosa cambia rispetto alla Maddalena? Intanto erano in gruppo, per cui la loro commossa reazione era per certi versi più trattenuta: nessuna avrebbe prevalso sulle altre eccedendo nella propria manifestazione per rompere la solidarietà femminile. La Maddalena era invece da sola: aveva il Maestro tutto per lei. Vedi quanti particolari emergono? Se andassimo avanti nell’analisi, potremmo scriverci un libro.
Puoi accantonare l’argomento, certo, ma se vuoi puoi provare a dare tu la tua versione. Perché Yeshùa disse quella frase alla Maddalena?
Tu potresti trovare altri particolari che ci facciano rivivere la scena, aiutandoci a capirne atteggiamenti e motivazioni. :)
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da marco »

Perchè Yeshùa disse quella frase alla Maddalena? Ottima domanda.
Caro Gianni ti domando: come mai è solamente citato in Gv?
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10152
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Risurrezione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, la tua domanda è molto intelligente. Potremmo aggiungere al caso della Maddalena anche quello della samaritana al pozzo di Giacobbe. Solo Giovanni entra nei dettagli. Ciascun evangelista persegue il suo intento teologico nello scrivere il proprio Vangelo. Con Giovanni siamo alla fine del primo secolo e lui è l’unico apostolo rimasto in vita. Con Giovanni abbiamo il massimo progresso teologico per ciò che riguarda la comprensione della risurrezione di Yeshùa. Non è semplice rispondere alla tua domanda in poche righe. Spero entro sera di comunicare l’avvenuta pubblicazione del mio studio sulla risurrezione di Yeshùa. Così, se vorrai, potrai prendere in considerazione tutti i particolari.
Rispondi