Atti 7:59-60; Filippesi 2:10-11; Poi apocalisse dove figurano il trono, Dio e l’agnello alla sua destra. Da notare qui che ci sono Dio e l’agnello (Yeshùa). Dio distinto da Yeshùa.
Ma andiamo con ordine.
In atti capitolo 7, l’autore sta riportando il discorso di Stefano che stava per essere lapidato. Da Abramo a Mosè, Stefano apostrofa il popolo di Israele (a partire dai suoi capi) come spesso ribelle a Dio. I patriarchi vendettero il fratello in Egitto, rinnegarono Mosè costruendosi il vitello d’oro ed infine rinnegarono il Cristo che predicava la salvezza. Ora prima di arrivare ai versetti da te citati soffermati a leggere bene quelli appena prima:
55 Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio,
56 e disse: Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio.
57 Ma essi, gettando di gran gridi, si turarono gli orecchi, e tutti insieme si avventarono sopra lui;
58 e cacciatolo fuor della città, si diedero a lapidarlo; e i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
59 E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: Signor Gesù, ricevi il mio spirito.
60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò.
Stefano, pieno di spirito santo (minuscolo), vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio. Come sicuramente saprai, la parola “spirito”, rùach in ebraico e pnèuma in greco, assume vari significati dipendentemente dal contesto: soffio, vento, respiro, forza vitale, spirito di Dio ecc..
Stefano era stato eletto dai discepoli di Yeshùa (che si moltiplicavano) insieme ad altri 6 per l’assistenza quotidiana delle vedove (Atti 6), essendo che non era conveniente che i 12 lasciassero la parola di Dio (il messaggio di verità trasmesso da Yeshùa ad apostoli e discepoli) per occuparsi di queste questioni.
Stefano aveva delle caratteristiche (Atti 6): era pieno di fede e di spirito santo (immerso nella volontà di Dio). Atti 6:8 riporta : pieno di grazia e potenza. Infatti Stefano compiva grandi prodigi.
Grazie a questa pienezza egli ebbe la visione di Yeshùa alla destra di Dio e della gloria di Dio.
Essere alla destra di Dio per gli ebrei aveva il significato di “importanza” e “potenza”
Così Israele stese la sua mano destra e la posò sul capo di Efraim, che era il più giovane, e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse, incrociando le mani; perché Manasse era il primogenito.(Gn 48:14)
La destra del SIGNORE si è alzata,la destra del SIGNORE fa prodigi. (Salmi 118:16) .
il posto al lato destro del re era un posto d'onore tra gli Israeliti, così come tra i re Arabi quanto tra i Greci e i Romani.
Adesso l’autore di Atti racconta la visione avuta da Stefano (pieno di spirito santo, fede ed in grado di compiere prodigi ). Egli vede Yeshùa , non vede Dio perché nessuno lo può vedere. Ma Yeshùa è con Dio, alla sua destra come lui sa e crede. Quindi si rivolge a Yeshùa seduto sul trono a destra di sua Maestà dei cieli e dice: Signore Gesù ricevi il mio spirito. Pnèuma è il soffio vitale. Stefano stava per essere lapidato a motivo di Yeshùa essendo un suo discepolo quindi dimostrando agli uomini davanti a se che ancora una volta erano malvagi condannando il giusto. Stava quindi dando la sua vita per portare la parola di Dio così come Yeshùa ha insegnato. Tant è che riprende duramente gli uomini davanti a se con il suo discorso. Dio ha concesso a Yeshùa il dono di poter perdonare i peccati, di risuscitare i morti e di compiere miracoli.
Inoltre Dio ha dato a Yeshùa il potere di giudicare (Gv5:27)(*) . Ecco perchè sta scritto che Stefano gli chiede in ginocchio di non imputar loro questo peccato:
"Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò"
Yeshùa in punto di morte dice " «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».

E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele.
Atti 7:59-60 racconta di Stefano che vede Yeshùa alla destra di Dio, che può perdonare i peccati, giudicare , risuscitare i morti ed elevato per regnare ... che muore per lui e per la parola di Dio (rimette il suo spirito). Quindi si inginocchia dinnanzi al Re , stabilito da Dio per regnare (il regno di Dio è in mezzo a voi, il mio regno non è di questo mondo) e chiede di non imputare al loro questo peccato essendo che il figlio di Dio , comunque seduto alla destra di Dio nella visione, avendo il potere di giudicare e perdonare i peccati.
Come vedi questo evento è unico nel suo genere .Questi versetti non dimostrano affatto che si possa pregare Yeshùa : Egli stesso insegna che il culto va fatto solo a Dio.
Andiamo a Filippesi:
9 Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
Già questi passi annullano da soli l’interpretazione che si da ai versetti precedenti dove è scritto Morfè di Dio che nulla ha a che vedere con “natura divina”, ma semplicemente forma (vedi discussione specifica).
Nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio. Questo è scritto anche in apocalisse. Infatti quando Yeshùa tornerà sottoporrà ogni cosa sotto i suoi piedi. Ogni ginocchio si piegherà. Perché Dio lo ha innalzato e designato per regnare:
“Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi “(1cor15:25)
Ma :
“ E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.” (1cor15:18)
E questo risponde anche alla domanda “cosa vuol dire il padre in me”.
Come puoi notare nessuno di questi passi insegna che bisogna pregare Yeshùa.