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Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 16:47
da Janira
Io ho l'impressione che i Saggi, nella catena da maestro a discepolo, tramandino il metodo per ricevere la Sapienza del Creatore, poiché essa può essere donata solo da Lui.
Ciò che viene insegnato, è come riceverLa( Kabbalah..)

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 18:55
da bgaluppi
Shay ha scritto: mercoledì 11 gennaio 2023, 14:07 Da ciò che si evince dalla Bibbia, la Sapienza originariamente fu stabilita con le leggi universali della Fisica che permettono l'esistenza dell'universo e la vita sulla Terra.
Grazie, mi interessava questo aspetto. È un po' il centro del mio discorso, che riprendo sotto il tuo commento successivo
Shay ha scritto: mercoledì 11 gennaio 2023, 14:07 La Sapienza è una cosa astratta, essa prende vita quando viene impiantata nel cervello umano del discepolo, che poi a sua volta diviene maestro per trasmettere il sapere ad altri discepoli e così via.
Quindi nella mente di D-o il discepolo esisteva già prima della creazione e tutto fu fatto per mezzo di lui e in vista di lui in quanto egli è il contenitore della Sapienza. Per mezzo di lui in quanto il discepolo diviene la sapienza incarnata essendo essa un concetto astratto ed avendo bisogno di un essere umano per esistere. In vista di lui in quanto il mondo non può sussistere senza l'Istruzione.
La mia idea segue un po' questa tua spiegazione. La condizione "cristica" di cui gli scritti greci ci parlano, che può essere acquisita anche dai discepoli (che nei testi vengono chiamati Figli esattamente come Yeshùa, il quale dichiara che chi segue il suo insegnamento diventa Figlio), è, nell'idea che mi sono fatto da ciò che leggo, proprio l'impianto o la "diffusione" nell'uomo della Sapienza o Parola, che sussiste "presso Dio" ed è generata da Dio. Non so se sono riuscito a spiegarmi bene.

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 19:10
da trizzi74
bgaluppi ha scritto: mercoledì 11 gennaio 2023, 13:18 Quindi, non sono sicuro che Yeshùa, con quelle parole, facesse riferimento alla preesistenza come l'ebraismo tradizionale la interpreta.
Ciao Antonio, anch'io non sono tanto sicuro che gli autori del NT si siano attenuti al concetto della preesistenza espresso dall'ebraismo tradizionale. Basti pensare alla scrittura di Gv 6:62 e il dubbio diventa quasi certezza.

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 19:25
da bgaluppi
trizzi74 ha scritto: mercoledì 11 gennaio 2023, 19:10 Ciao Antonio, anch'io non sono tanto sicuro che gli autori del NT si siano attenuti al concetto della preesistenza espresso dall'ebraismo tradizionale. Basti pensare alla scrittura di Gv 6:62 e il dubbio diventa quasi certezza.
“E che sarebbe se vedeste il Figlio dell'uomo ascendere dov'era prima?”

Tiziano, questo è un ottimo esempio di ciò che dicevo prima. Avevo dimenticato questo versetto. In effetti, il Figlio dell'Uomo è una figura divina o semidivina ed escatologica che risiede presso Dio e compare solo sul libro di Enoch. Con questa espressione, Yeshùa non mi pare crei fraintendimenti.

Il verbo θεωρέω (theorèo) significa proprio contemplare, osservare. Il verbo ἀναβαίνω (anabàino) significa andare su, ascendere. E in effetti, in At 1:9 i discepoli lo osservano mentre viene preso: “Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi.”. Questo crea il problema di cui ho parlato: se Yeshùa trasformato “va al Padre”, come prima ha annunciato che sarebbe accaduto (Gv 14:12), dove va?

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 20:26
da bgaluppi
Shay, quando Gesù risponde al sacerdote che lo interroga se fosse il Messia, lui dice di esserlo e cita Dn 7:13 (o 7:14 a seconda delle versioni), applicandolo a se stesso. Quindi associa il Messia al Figlio dell'Uomo di Enoch, che non è semplicemente un uomo. Non ci sono dubbi a riguardo. Ci sono molti altri riferimenti alla cultura enochica nei vangeli.

Per le citazioni, spesso non sono corrispondenti alla perfezione, perché gli autori si basavano sulla Settanta. In ogni caso, qui Gesù non cita letteralmente, piuttosto riprende Dn 7:14 e lo applica a se stesso. Il sacerdote capisce benissimo che sta citando Enoch e applicandolo a se stesso, infatti si straccia le vesti e lo accusa di bestemmia. Altrimenti, dove sarebbe la bestemmia?

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 21:26
da noiman
Bravo Antonio, ben tornato, è sempre un piacere leggerti.
Noiman

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 21:36
da bgaluppi
NOIMAN!!! ^:)^

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 22:03
da chelaveritàtrionfi
Shay ha scritto: mercoledì 11 gennaio 2023, 19:59 Avevo fatto una ipotesi, che cercherò di esprimere a pillole, altrimenti non ci capiamo.

Il figlio dell'uomo in ebraico significa semplicemente l'uomo. Gesù in varie occasioni applica a se stesso il titolo di 'uomo' solo come esempio e non per fare un riferimento al famoso verso di Daniele 7,14. Il verso di Daniele, se prestate attenzione fa precedere "simile" a "figlio dell'uomo", che in ebraico e anche in aramaico, significa "simile a un essere umano". Se Gesù avesse voluto far riferimento a Daniele avrebbe usato la corretta espressione "il simile all'essere umano". Non è inconsueto che un maestro, parlando di essere umano in generale, faccia riferimento a se stesso come esempio di essere umano. Il senso di Giovanni 6,62 va ricercato nel concetto di cosa fu in passato l'essere umano in generale e non Gesù, che qui fa solo un esempio applicato a se stesso.

Nel capitolo di Daniel il simile all'essere umano è il personaggio di un sogno che rappresenta l'evoluzione del pensiero politico mondiale a partire dal livello più basso e mostruoso rappresentato da bestie feroci fino al livello più alto del simile all'umano. Il livello più alto, l'essere umano, rappresenta la collettività dei santi dell'Altissimo, non è un singolo uomo. Alla fine del sogno è l'angelo stesso che da questa spiegazione a Daniele. E' implausibile che Gesù applichi a se stesso un appellativo singolare che raffigura la collettività dei santi del popolo di Israele.
Shay, su questo argomento ci sono due discussioni. Una è questa:
viewtopic.php?p=75525#p75525
dove Noiman ha cominciato questo argomento su Gv 6:62 e l'altra è quella sul processo di Yeshùa, dove piuttosto che analizzare la scena, si è finiti al solito nel discutere di ciò che era vero e cosa non era vero.
Yeshùa attribuisce a se stesso circa 80 volte il termine "figlio dell'uomo". Inoltre cita esplicitamente il profeta Daniele quando parla dell'abominazione della desolazione. La discussione su Daniele è anche a parte.

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 22:05
da chelaveritàtrionfi
bgaluppi ha scritto: mercoledì 11 gennaio 2023, 20:26 Shay, quando Gesù risponde al sacerdote che lo interroga se fosse il Messia, lui dice di esserlo e cita Dn 7:13 (o 7:14 a seconda delle versioni), applicandolo a se stesso. Quindi associa il Messia al Figlio dell'Uomo di Enoch, che non è semplicemente un uomo. Non ci sono dubbi a riguardo. Ci sono molti altri riferimenti alla cultura enochica nei vangeli.

Per le citazioni, spesso non sono corrispondenti alla perfezione, perché gli autori si basavano sulla Settanta. In ogni caso, qui Gesù non cita letteralmente, piuttosto riprende Dn 7:14 e lo applica a se stesso. Il sacerdote capisce benissimo che sta citando Enoch e applicandolo a se stesso, infatti si straccia le vesti e lo accusa di bestemmia. Altrimenti, dove sarebbe la bestemmia?
Esatto

Re: Chi o cosa è la Parola

Inviato: mercoledì 11 gennaio 2023, 22:15
da chelaveritàtrionfi
Rimaniamo però in tema. Di solito sono io che devio :-)