Yeshu'a è Dio?

animasalvata
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da animasalvata »

Di Dio lo aggiungi tu ma non è scritto per cui egli può riferirsi anche a colui che è il soggetto dei primi versetti cioè Cristo. D'altronde è Cristo che sostiene tutte le cose e chi dovrebbe sostenere tutte le cose per natura dovrebbe essere Dio il creatore. Infatti quello che non si spiega è come una creatura umana o angelica possa sostenere tutte le cose. La potenza di Dio appartiene anche al Cristo indifferentemente giacche Cristo sostiene di essere il proprietario delle cose di Dio. Infatti Paolo elogia la potenza di Cristo nella sua debolezza. Quindi la potenza Dio si può dire che anche la potenza di Cristo.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Ha ragione Antonio. La prova sta in una parolina: τε, che è una congiunzione. Si noti che, come avevo osservato, siamo di fronte al miglior greco. Ora, nella costruzione abbiamo due participi presenti al nominativo: ὢν e φέρων. Il secondo participio è collegato al primo dalla congiunzione: φέρων τε. Abbiamo quindi “essente … e portante”. Si parla di Yeshùa “essente irradiazione della gloria … di lui e portante le cose tutte con la parola della potenza di lui” ovvero, nei due casi, di Dio.
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bgaluppi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Infatti, Gianni. Per chiarire per animasalvata:

ὃς ὢν ἀπαύγασμα τῆς δόξης καὶ χαρακτὴρ τῆς ὑποστάσεως αὐτοῦ, φέρων τε τὰ πάντα τῷ ῥήματι τῆς δυνάμεως αὐτοῦ

il quale [figlio, di cui ha parlato prima] essendo splendore della gloria e rappresentazione dell'essenza di Lui [Dio, perché non può essere splendore e rappresentazione di sé stesso] e anche reggente tutte le cose con la parola della potenza di Lui [sempre lo stesso lui, cioè Dio]

È una costruzione perfettamente simmetrica. Se intendesse il secondo "lui" come riferentesi a se stesso, non avrebbe usato il pronome personale αὐτοῦ, ma il pronome riflessivo ἑαυτοῦ (heautù, "con la parola della sua [di sé] potenza").
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Esatto, Antonio. Si veda Eb 12:16: “Esaù che per una sola pietanza vendette la sua [ἑαυτοῦ (eautù)] primogenitura”.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Mi piace rimarcare questa grande verità espressa da Besàseà: “Il rigetto della fede nell'idolo Gesù Cristo-uomo-dio è un alto dovere ebraico”. E aggiungo: dovere prima di tutto biblico. È la religione cosiddetta cristiana che ne ha fatto un idolo: si pensi al crocifisso e alle varie statue del loro “Gesù”. In più, l’idolo del crocifisso, oltre ad essere di pessimo gusto, è un controsenso: chi mai renderebbe culto alla ghigliottina o alla sedia elettrica con cui un suo caro è stato ucciso?

Yeshùa “totalmente sconosciuto nella storia ebraica”? Ho delle riserve, Besàseà. Si pensi, solo per citarne uno, all’ebreo Filone alessandrino, suo contemporaneo, per non parlare dello storico ebreo Giuseppe Flavio. Ci sono diversi richiami a Yeshùa anche nel Talmùd, in cui è chiamato hanozrì, “il nazireo”.

Che poi tutto il sistema neotestamentario sia idolatrico si può affermare solo avendo in mente la religione cosiddetta cristiana, che nulla c’entra con lo Yeshùa storico, che era giudeo e non cristiano.
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bgaluppi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Un piccolo fuori-tema. Vorrei chiedere a Besasea quali sono state in ambito ebraico le reazioni al libro "Sulle tracce di Mosè" del Finkelstein. Mi interessa molto sapere se c'è stato un dibattito tra studiosi in merito, visto che il professore è molto autorevole nel suo campo.
Luigi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Luigi »

Aggiungo che Eb 1:3 dice che “sostenendo tutte le cose con la parola della potenza di Lui [Dio]”, come prima ha detto “essendo splendore della gloria e rappresentazione della sostanza di lui [Dio]”. In entrambi i casi "lui" è riferito a Dio e non dice "con la potenza della [sua, di Yeshùa] parola", ma "con la parola della potenza di lui [di Dio]".
Antonio, come giustamente osserva Anima..., "Di Dio lo aggiungi tu", poichè non è scritto, sebbene anche Gianni sostenga la tua conclusione.
Semplicemente, perchè non avrebbe alcun senso, dire che un uomo " Yoshua" sostiene tutte le cose , con la parola della potenza di un altro "di Dio".



Ecco il testo:
1 Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, 2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi. 3 Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.

Ora la risposta che confuta in modo inequivocabile sta nel verso 2....per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi.

Che, "la Sua del verso 3", è riferita a Yoshua ,è fuori dubbio, proprio perchè sin dal "principio" è Yoshua che crea "ben espresso al verso 10, dove continuate ad interpretare" ,e visto che, è LUI che ha creato tutte le cose, la Sua creazione si estende all'infinito ,tanto più indefinibile, inconcepibile, inimmaginabile è la Sua persona; quindi di che stiamo parlando ; continuate a sostenere che Yoshua è un uomo; ma quale uomo ?
L'uomo come ho ribadito ad oltranza, è Gesù di Nazaret, nato dal grembo di Maria, nell'anno 3 circa E.V., mentre Il Figlio di Dio "che era in forma di DIO" che incarna quel corpo, "1 Gv. 4, 1-3" è scritto, che ha creato tutte le cose; e le ha create nel "principio" di Genesi 1..;
oppure per voi è il figlio di Maria che le ha create ?

Quale uomo crea l'universo ?
Mentre di Fatto, Yoshua Il Figlio di Dio, crea tutte le cose, le riempie, le sostiene, gli da Vita, Luce; quindi di quale uomo stiamo parlando, senza scomodare altri passi..., i quali recitano la Sua Deità, o altri nel quale, Yoshua Il Figlio di Dio, è Yhwh di Isaia 6...?
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Luigi, ecco il tuo errore, quando scrivi che Yeshùa “sostiene tutte le cose, con la parola della potenza di un altro ‘di Dio’”. Parlando di un altro Dio, metti avanti un pregiudizio che è solo religioso, cioè che Yeshùa sarebbe Dio.

“La sua potenza” è quella di Dio, dell’unico Dio che esiste. E che “sua” sia riferita a Lui è inequivocabile per via del vocabolo genitivo greco. In italiano l’aggettivo possessivo è equivocabile, ma in greco no, perché il vocabolo usato non significa “di sé stesso”, per il quale il greco ne ha uno diverso, ma “di lui” inteso come di un altro, ovvero di quello menzionato prima.

“Per mezzo del Figlio” non è poi la traduzione giusta, che invece è “attraverso il figlio”.

“Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”. - 1Tm 2:5.
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Alen.chorbah
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Alen.chorbah »

Iuigi per ciò che concerne un analisi grammaticale essenziale per la biblistica, dovresti contrpbattere almeno, con un analisi grammaticale ancora piu approfondita, e non come al solito prendere altri versetti per confutare ciò che è un analisi grammaticale che però purtroppo ti mette in difficoltà nella tua credenza.
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bgaluppi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Tutto sarebbe chiaro se si leggesse il testo originale in greco (metto in rosso tutto quello che grammaticalmente è riferito a Dio, soggetto principale dei vv. 1-2, e in verde ciò che è riferito al figlio, soggetto del v.3):

V1: Πολυμερῶς καὶ πολυτρόπως πάλαι ὁ Θεὸς λαλήσας τοῖς πατράσιν ἐν τοῖς προφήταις
In molti tempi e in molti modi Dio, avendo parlato ai padri per mezzo dei profeti

V2: ἐπ’ ἐσχάτου τῶν ἡμερῶν τούτων ἐλάλησεν ἡμῖν ἐν Υἱῷ, ὃν ἔθηκεν κληρονόμον πάντων, δι’ οὗ καὶ ἐποίησεν τοὺς αἰῶνας·
in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del figlio, il quale ha costituito erede di tutte le cose, attraverso il quale anche ha fatto i mondi

V.3: ὃς ὢν ἀπαύγασμα τῆς δόξης καὶ χαρακτὴρ τῆς ὑποστάσεως αὐτοῦ, φέρων τε τὰ πάντα τῷ ῥήματι τῆς δυνάμεως αὐτοῦ, καθαρισμὸν τῶν ἁμαρτιῶν ποιησάμενος ἐκάθισεν ἐν δεξιᾷ τῆς Μεγαλωσύνης ἐν ὑψηλοῖς
il quale essendo splendore della gloria e rappresentazione della sostanza di lui [αὐτοῦ], e anche sostenendo tutte le cose attraverso la parola della potenza di lui [αὐτοῦ], purificazione dei peccati avendo fatto, si è seduto alla mano destra della Maestà nei luoghi altissimi

Così dovrebbe essere più chiaro. Poi, come già specificato, l'utilizzo del pronome personale autù (al genitivo) nel v.3b è inequivocabile, altrimenti avrebbe usato il pronome riflessivo (come Gianni fa notare accade al v.12:16). Purtroppo la grammatica non può essere aggiustata come invece spesso accade con la traduzione e dunque tocca accettare ciò che è scritto.
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