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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 16:48
da speculator2
Marco 13 6 :

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 17:15
da speculator2
Marco 13:6 "molti verranno nel mio nome dicendo che sono io e inganneranno molti "

Matteo 24:5:" molti proprio verranno nel mio nome dicendo io sono il Cristo e svieranno molti".

Luca 21:8 " state attenti a non errare; molti proprio verranno nel mio nome dicendo sono io e il tempo si è avvicinato non andate dietro a loro"

Luca e Matteo hanno in più rispetto a Marco la parola greca "gar" che è un rafforzativo.

"Verranno nel mio nome"vuol dire con l'autorità che proviene loro da Gesù Cristo.

Se venivano con l'autorità di un generico Gesù, ce n'erano tanti che si chiamavano Gesù.

Se venivano con l'autorità di messia, anche se falso, non venivano nel nome di Gesù Cristo.

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 17:25
da speculator2
Diranno: "sono io" oppure: "sono il Cristo" unito a "il tempo si è avvicinato " (Luca).

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 17:34
da speculator2
In sintesi non me li vedo i quattro apostoli che dovevano essere messi in guardia dal
Seguire ad esempio Teuda o i discendenti di Giuda il Galileo nella rivolta del 66.

Vedo più il pericolo all'interno delle Chiese cristiane primitive per infiltrati come Analia e safira e personaggi non molto puri come Simone mago e più tardi, ma non mi pare molto più tardi, per problemi relativi all'osservazione della legge giudaica e pecche spirituali nelle congregazioni di Paolo.

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 18:26
da speculator2
Matteo 28:20: "...... Ecco io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose (fine del mondo=sun telejas tou aionos)

e anche Matteo 24: 3 "quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose? "

Mi pare poco probabile che la scrittura finale del vangelo di Matteo si riferisca solamente alla vicinanza e sostegno attivo di Gesù fino solo alla distruzione di Gerusalemme.

Probabilmente anche Matteo 24: 3 non si riferisce solo alla distruzione del tempio ma qualcos'altro dopo.

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 20:20
da chelaveritàtrionfi
Certamente non erano loro, gli apostoli, in pericolo ma gli altri. Infatti è esattamente capitato che molti sono andati dietro a falsi messia ed è successo quello che sappiamo. I 3 riportano quelle parole per insegnamento per gli altri.

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 20:29
da chelaveritàtrionfi
"Quel che dico a voi, lo dico a tutti" - Mc 13:37

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: domenica 31 luglio 2022, 23:57
da speculator2
Si trattava di persone false che venivano "nel nome" di Gesù Cristo, cioè che dicevano falsamente di venire con l'autorità di Messia o unto che era stata data loro da Gesù Cristo.

Anche i 12 avrebbero potuto essere ingannati da questi falsi Cristi e falsi profeti.

Gli apostoli non avrebbero potuto essere ingannati da falsi Cristi ebrei che non avevano mai riconosciuto l'autorità di Gesù Cristo, cioè il suo nome.

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: lunedì 1 agosto 2022, 0:02
da speculator2
La mia ultima affermazione precedente vale anche per i discepoli che riconoscevano il nome di Cristo.

Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Inviato: lunedì 1 agosto 2022, 0:15
da chelaveritàtrionfi
I discepoli potevano essere ingannati eccome. Dal 30 al 66 -70 passano anche molti anni e non tutti furono testimoni oculari. Molti credettero a Yeshùa per indirettamente sentendo la storia raccontata da coloro che ebbero il privilegio di ascoltarlo e di frequentarlo. Durante la sua vita persino gli apostoli stentavano a credergli.. e l'insegnamento di Yeshùa "che nessuno vi inganni" valeva per tutti, sia per i presenti che per quelli che avrebbero vissuto gli eventi (coloro che potevano essere ingannati).

Tra la popolazione era rinato un forte animo nazionalistico come al tempo dei maccabei e si attendeva un messia militare liberatore. Infatti molti capi venivano riconosciuti dalla folla come messia e liberatori (come descrive Giuseppe Flavio), vi erano continue sommosse ed i romani erano molto preoccupati da queste rivolte. Vi erano scontri anche tra giudei e giudei, tra coloro che erano rimasti fedeli alla tradizione e tra coloro che erano considerati collaborazionisti dei romani. Persino quando nacquero le chiese nelle regioni vicine, Paolo mandava delle lettere per esortare le comunità a non perdere la via a causa di anticristi e falsi profeti. Tutto ciò che è descritto viene riferito al versetto iniziale: i discepoli che guardando il tempio ricevono in risposta che sarebbe stato distrutto.

Questa è la corrispondenza storica degli eventi e fino a questo momento non mi pare ci siano elementi che fanno pensare a qualcosa di diverso se non una serie di insegnamenti per "tutti" e sempre e un ciclo che si ripete. Da queste prime vicende si potrebbero ricavare significati da poter scrivere un libro. Ma già in questa discussione c'è tanto materiale.


Commento personale
Una situazione del genere può rispecchiare avvenimenti futuri? Assolutamente si, perchè qualcosa di molto simile è già capitato in passato per 2 volte. Ma qui accade qualcosa di veramente unico. La fine del tempio materiale pone fine (compimento), ad un periodo di tempo (l'era del tempio terreno) e l'inizio della nuova era con Yeshùa che vince la morte, l'annuncio del regno celeste e del tempio celeste.