Il regno millenario: simbolo o realtà?

Aldo
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Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da Aldo »

Pace a tutti. Ho letto il pensiero di Gianni in merito a questo argomento e mi pare di capire che consideri il mellennio come un periodo letterale (come durata) che deve ancora venire.
La mia domanda è questa: avete mai preso in considerazione che invece, in armonia con il carattere simbolico di tutto il libro di Apocalisse, indichi un periodo di tempo molto lungo dato che il numero 1000 è un semitismo usato per indicare una grande quantità e che è un periodo già in atto? Infondo da quando Gesù ha effuso lo Spirito Santo sugli apostoli è cominciato il periodo di "governo" dei santi sulla terra. La prima resurrezione non è altro che un simbolismo della rinascita della Ekklesia di Cristo che, specie all'inizio, in senso letterale visse la grande tribolazione delle persecuzioni ad opera di Nerone. Mentre il resto dei morti verranno alla vita dopo solo il millennio perchè solo alla venuta di Cristo ci sarà la perfezione di tutta l'umanità (giudizio davanti al trono bianco).
Che ne pensate?
Aldo
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da Aldo »

Caro Giovanni, per carità io rispetto il tuo convincimento, credo che però aspettare il millennio come un tempo avvenire crei molti più problemi di quella che è l'interpretazione della chiesa Cattolica.
Infatti credo che Gianni non abbia per nulla risolto il problema del venire alla vita dopo il millennio per il resto dei morti. Lui presuppone una resurrezione fisica degli stessi durante il millennio di cui non c'è nessun riscontro biblico. Insomma è una sua teoria oltre ad essere un assunto inventato dalla WTS.
Mi piacerebbe insomma che si discutesse su questo punto, facendo vedere gli elementi biblici a sostegno della tesi di Gianni, che altrimenti resta solo una teoria umana.
Ciao
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bgaluppi
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Aldo. Avevo gia' dato una mia interpretazione, da prendere come tale.

La parola "giudizio" (κρίσις, krìsis) non significa necessariamente condanna, ma "decisione di giustizia" e anche "atto di distinzione e separazione". Nel NT viene usata anche in riferimento a tribunali e procedimenti giudiziari in genere, come in Matteo 5:21-22, Giovanni 5:24 e 2Pietro 2:4.

Il dizionario Vine chiarisce che il termine denota prima una separazione, poi una decisione (giudizio, non condanna definitiva). Stessa cosa dice il LSJ Gloss, e lo Strong traduce "decisione, soggettivamente o oggettivamente, pro o contro". Direi che la concordanza tra i traduttori è notevole.

Anche il Thayer traduce negli stessi modi: separazione, procedimento giudiziario, selezione, decisione, e anche sentenza di condanna, equivalente a κρίμα (krìma), giudizio, ma i casi in cui krìsis è equivalente a krìma sono molto rari.

Per quanto riguarda "Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni." La parola tradotta "tornare in vita" è ανεζησαν (anezesan), da ἀναζάω (anazào), che i dizionari traducono così:

LSJ Gloss: tornare in vita, esser vivo di nuovo

Strong's: recuperare la vita (letteralmente o figurativamente) Derivazione: da G303 (ἀνά, anà) and G2198 (ζάω, zào). Anà significa comunemente "su, sopra", ma usato in abbinamento significa anche "ripetizione, intensità".

Thayer: vivere di nuovo, recuperare la vita, essere ripristinato ad una vita corretta, tornare ad un miglior stato morale, rinvigorire.

Vine: recuperare la vita, letteralmente o figuratamente.

Quindi arriviamo a due considerazioni. 1. La resurrezione a giudizio non significa far risorgere per condannare, ma per giudicare, e il giudizio può essere sia positivo che negativo, e questo spetta naturalmente al Padre e avverrà nel Gran Giorno. 2. Resuscitare può essere inteso in senso letterale, rinascere dopo la morte, o in senso figurato, rinascere a condizione migliore. In questo caso, ha perfettamente senso che gli ingiusti siano riportati in vita all'inizio dei mille anni (prima resurrezione) e costituiscano il popolo su cui Cristo e gli eletti (giusti, tra cui i sopravvissuti alla GT) regnano ("Non sapete che i santi giudicheranno il mondo?” 1Cor 6:2), per arrivare finalmente al Gran Giorno del Signore, il Giudizio, in cui TUTTI saranno giudicati (condannati gli ingiusti, salvati i giusti). In quel giorno, dopo i mille anni, gli ingiusti che hanno "udito" la parola di Dio e le hanno ubbiditi, saranno portati "a condizione migliore", ossia elevati al Padre.

In questo contesto, si spiegano quindi le frasi "Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni" e "quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio" (Gv 5:29). E interpretando krìsis come "separare", si spiega bene anche "Ora, quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri" (Mt 25:31-32).
Aldo
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da Aldo »

Caro Antonio, che bello poterti leggere :YMHUG: .

Certo, non lo dubito. Bisogna quindi vedere quando ha i connotati di giudizio di condanna e quando invece indica una decisione di giustizia i cui esito non è prestabilito.



E su questo concordo con te. Il verbo "zao" non viene quindi indicato per la resurrezione fisica, ma solo per indicare un venire alla vita in senso pieno, che è esattamente l'interpretazione che dà la chiesa Cattolica.

Questo non è scontato. Tu forse ti riferisci a Gv. 5:29 per affermare che il giudizio non è scontato, ma dalla lettura del versetto 24 (poco prima quindi, a conferma della naturale correlazione tra i due passi) si dice che chi ascolta la parola di Gesù e crede nel Padre ha la vita eterna e non viene in giudizio. In base al significato che tu e Gianni date al termine giudizio signifca che chi crede nel Padre e nel Figlio non verrà mai giudicato, ma questo contraddice in maniera evidente le parole di Paolo quando in 2 Cor. 5:10, dove afferma che tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. Quindi mi sembra evidente che il senso che gli dà l'agiografo è quello di un giudizio di condanna

Certo ha senso, ma in base a questo tuo assunto tu forzi il testo facendogli dire quello che non dice e cioè che i secondi morti risuscitano in senso fisico durante il millennio. La Bibbia non dice mai questo.
Mentre è molto più logico e in armonia con il resto delle Scritture pensare che il millennio comincia con l'ascesa di Gesù al cielo, in quanto i santi (la Ekklesia di Cristo) giudicano il mondo nel senso che "regnano" sul mondo e lo giudicano secondo le parole che Gesù ha detto agli apostoli: "a chi rimettere i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete non saranno rimessi".

Cosa segna per te l'inizio del millennio?


Ma questo me lo spiego tranquillamente pure io. Mt 25 non è altro che l'equivalente del giudizio del trono bianco di Apocalisse. Sul giudizio non ho alcuna difficoltà a dire che questo verrà fatto sulla base delle opere che tutti gli uomini compiono durante questa vista. Del resto Paolo quando dice che saremo giudicati in base alle opere fatte con il corpo, perchè questo non lo posso riferire al corpo che ho adesso e lo devo per forza riferire ad un corpo risorto come forzatamente fai tu e di cui la Bibbia non accenna nulla di specifico?
Pace a te
marco
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da marco »

La teoria del millennio si basa tutta solo su i versetti di Ap.
I Vangeli non dico nulla sulla seconda possibilità data all'uomo, anzi Yeshùa è estremamente categorico in merito, tutto quello che l'uomo può fare lo deve fare in questa vita, unica e sola.
Aldo
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da Aldo »

Esatto. La seconda possibilità è solo un'invenzione umana per giustificare il regno millenario come tempo futuro da intendere in senso letterale.
marco
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da marco »

Caro Giovanni, Yeshùa ripeteva che il Regno di Dio è venuto a voi, è già quì.
L'atto di potenza, la forza dirompente che attesto ciò fù la risurrezione dai morti.
Una cosa mai vista.
Tutti i profeti parlarono di questo Giorno.
Il tempo in cui Dio si riappacificava con l'uomo.
Non vedremo un regno di Dio sulla terra perchè il regno di Dio ci ricorda Yeshùa non si vede da poter dire è quì o lì.
Questo Regno è spirituale e i suoi sacerdoti sono tutti gli uomini che non piegano i ginocchi a Baal.
Sono i veri seguaci di Cristo.
Chi fa parte di questa categoria vive nello stesso momento la vita terrena e quella celeste regnando con Cristo nel Regno di Dio.
Ricordi quando Dio disse a Mosè, riguardo la tenda, "di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte", perchè anche se la tenda era residente sulla terra quella vera era nei cieli presso Dio.
Ora con Cristo vero tempio di Dio si vive il sacerdozio in spirito e verità.
I mille anni sono un tempo di Dio. Solo Lui conosce il tempo della fine.
trizzi74
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da trizzi74 »

Sarebbe interessante se Gianni ci spiegasse quali sono i motivi che lo spingono a credere in un millennio letterale e non simbolico.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
marco
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da marco »

Giovanni Z. ha scritto:Quindi tu dici che il regno di Dio e il regno del maligno con la sua zizzania sono la stessa cosa?
Caro Giovanni non penso di aver lasciato intendere ciò.
marco
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Re: Il regno millenario: simbolo o realtà?

Messaggio da marco »

Come mai dalla bocca di Yeshùa mai un accenno al Millennio?
Una cosa così importante e direi straripante, da lui nessun anticipo.
Non solo, anche gli apostoli non aspettavano il Millennio e Paolo afferma anzi un rapimento della chiesa, che lascia intendere una morìa di uomini.
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