Matteo 2:22,23

AKRAGAS
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da AKRAGAS »

Grazie Gianni delle tue puntuali precisazioni in merito al tema.
Penso che Maria avendo trovato la Via che conduce a Dio è come se avesse scoperto un tesoro: ora dedica tutte le sue energie per rovistarlo.
Lei ha scoperto che per anni è stata ingannata, per anni le sue domande non venivano soddisfatte e i dubbi rimanevano; ma nel suo cuore rimaneva sempre acceso un fuoco di amore sincero per la Verità.
E io sono convinto della cara Maria che il Dio ha ascoltato le sue preghiere e a tempo debito le ha scritto con il fuoco le Sue Parole nel cuore.
Ora vedo tutto questo impeto nel cercare quelle spiegazioni insolute... e il Signore te le darà Maria, cerchiamo tutti insieme; soltanto aspettaci se non siamo solleciti come tu desideri, perché corri forte mentre qualcuno ha il passo più lento.
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Oggi é Shabbat perciò procedo con calma e dolcezza come una rosa leggera e non un cactus come negli altri giorni della settimana...D-o il Santo Santo Santo mi aiuterà...

Il ritrovamento di cui Gianni ha messo una foto lo conosco e non sono così ingenua come voi pensate e se hanno preso in giro anche voi e non solo me? In fondo i TG dicono le vostre stesse cose riguardo a Gesù e così i cattolici e così gli avventisti, gli evangelisti, i buddisti e anche i....

Sorvolo perché é Shabbat
AKRAGAS
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da AKRAGAS »

Maria saluti.
Non credo proprio che sei ingenua, anzi dimostri il contrario.
Io non credo di dire le stesse cose dei Tdg, cattolici e altri; si può avere qualche punto in comune ma la distanza è grande. Perché su alcuni aspetti non c'è divisione ma su altri importanti sì invece.
La verità è una spada che divide e non è vero che unisce!
Bisogna distinguere il fratello dal prossimo e dal nemico. Del fratello e del prossimo è scritto di amarlo come se stessi. Del nemico è scritto semplicemente di amarlo ma manca il " come se stessi". Quindi siamo sì tutte creature di Dio ma anche una serpe velenosa è creatura di Dio .
Quindi non è vero che siamo tutti fratelli; distinguiamo ma senza odiare ovvero mostrando sempre benevolenza.
Quindi Maria, che c' entrano i buddisti o altri pagani con la verità? Nulla.
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Per quanto riguarda l'iscrizione non c'é solo la mia opinione
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/Nazaret.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

L'iscrizione di Cesarea
Nel 1962 durante alcuni scavi a Cesarea di Palestina (non a Nazaret, dunque) fu ritrovata una epigrafe in ebraico contenente l'iscrizione Nazaret. Il ritrovamento è documentato in: M. Avi-Yonah, A List of Priestly Courses from Cesarea, Israel Exploration Journal, 12, pp. 137-139, 1962.
dettaglio della seconda linea dell'epigrafe dove si sono conservate quattro lettere. Il reperto è stato pubblicato da M. Avi-Yonah, A List of Priestly Courses from Cesarea, Israel Exploration Journal, 12, pp. 137-139, 1962 l'epigrafe ritrovata da M. Avi-Yonah e il dettaglio della linea 2, quella contenente la (presunta) parola Nazaret di nostro interesse. Da destra verso sinistra si sono conservate quattro lettere, una nun (suono “N”), parzialmente danneggiata ma comunque ben leggibile, una tsadi (suono “TS”), una resh (suono “R”) e una taw (suono “T”). Queste quattro lettere darebbero luogo alla parola ebraica non vocalizzata נצרת, Nazaret (in greco Nazart) aggiungendo opportunamente le vocali (5). Secondi Avi-Yonah l’iscrizione fa riferimento ad una delle ventiquattro famiglie sacerdotali, quella degli Happizzes (cfr. 1 Cr 24:15), che a un certo punto si sarebbe trasferita presso Nazaret. La traduzione dell'iscrizione dall'ebraico sarebbe: "(...) la diciottesima classe (mishmar, משמר) Happizzes Nazaret (...)". Il toponimo di Nazaret è riportato da Girolamo (347-420 d.C.) nella sua traduzione latina dell'Onomasticon di Eusebio di Cesarea (265-340 d.C. circa), una delle rare attestazioni extra evangeliche di Nazaret nei tempi antichi, senza tuttavia riferirlo a fatti o personaggi dell'epoca del secondo tempio (Migne, Patrologia Latina, vol. 23, col. 914B) (6). Di particolare interesse è invece una lamentazione per il 9 di Ab (l'anniversario della distruzione del secondo tempio di Gerusalemme, avvenuta nel 70 d.C.) composta dal poeta sinagogale Eleazar ha-Qualir, noto anche soltanto come Kalir, vissuto non oltre il IX secolo (7). Questo testo poetico in ebraico non vocalizzato è composto da ventiquattro strofe, ognuna delle quali termina con una sequenza di lettere interpretabile come il nome di una città ebraica (8). La diciottesima strofa si conclude (da dx. verso sx.) con משמרת נצרת (mishmeret Natzrat) e può essere messa in relazione alla diciottesima famiglia sacerdotale dell'elenco di 1Cr. 24:7-18. Potrebbe trattarsi di una conferma sia dell'esistenza di Nazaret nell'epoca del secondo tempio, sia della correttezza della decifrazione dell'iscrizione di Avi-Yonah. Sebbene Kalir sia vissuto in un'epoca posteriore di diversi secoli alla distruzione del tempio egli può aver mutuato informazioni da fonti molto più antiche. Daniel Goldsmidth afferma che questa lamentazione si ispira ad una antica beraita di cui rimangono tracce nel Talmud Yerushalmi, Ta'nit, 4. Quale datazione archeologica si può avanzare per l'epigrafe di Cesarea, ritrovata da Avi-Yonah? Essa è stata ritrovata in una sinagoga del III-IV secolo dopo Cristo, non direttamente a Nazaret, quindi il periodo di costruzione della lapide potrebbe essere proprio questo, sebbene l’iscrizione riferisca eventi successi probabilmente molti anni prima. Sicuramente il reperto è posteriore alla seconda rivolta giudaica (135 d.C. circa) e precedente al IV secolo dopo Cristo. Se la lapide contiene la denominazione Nazaret ed è al massimo del III-IV secolo d.C. certamente qualche secolo prima doveva già esistere la città di Nazaret, dato che essa non può certo essere sorta dal nulla nel III-IV secolo dopo Cristo quando venne costruita l'epigrafe. In un periodo di tempo così arcaico, prima del IV secolo dopo Cristo e della elevazione della religione cristiana al rango di religione ufficiale dell'impero, sembra difficile che i cristiani avessero già acquisito un tale potere da conferire un nome ad una cittadina situata in pieno territorio ebraico. Vittorio Messori riporta in un suo libro che questa epigrafe è "sicuramente non posteriore al terzo secolo prima di Cristo", ma una datazione così antica molto probabilmente è frutto di una svista di Messori poiché altre fonti datano l'epigrafe al III-IV secolo dopo Cristo.

Poiché la parte destra della lapide è rotta, in linea di principio l’iscrizione potrebbe anche fare riferimento ad un nome diverso da Nazaret, come il toponimo Genèsaret (gr.: Gennhsart) citato nel Nuovo Testamento greco. In questo caso avremmo una ulteriore gimel (o addirittura gimmel + nun) che non si sarebbe conservata a destra della nun leggibile nella linea 2. L’antico metodo di scrittura della lingua ebraica, privo di vocalizzazione, rende non facilmente risolvibili problemi di interpretazione come questo in quanto le vocali non ci aiutano a identificare univocamente una città piuttosto che l'altra. L'ipotesi che l'iscrizione faccia eventualmente riferimento a una ipotetica città di Gennhsart, tuttavia, è molto problematica da sostenere da un punto di vista storico ed archeologico in quanto questa città, pur essendo esistita in tempi molto antichi, ad un certo punto della storia venne completamente distrutta durante l'invasione babilonese del 586 avanti Cristo ma molto probabilmente anche prima, tanto che in seguito alla sua distruzione rimase in circolazione la sola denominazione della “terra di Genèsaret” o del "lago di Gennesaret", di cui abbiamo diverse attestazioni nel Talmud, in Giuseppe Flavio e nella LXX. Il Nuovo Testamento greco, inoltre, cita Gennhsaršt soltanto in tre casi, in Mt. 11:34 // Mc. 6:53 pare che il toponimo venga citato come una cittadina ma molto probabilmente si intende la "regione di Gennesaret", mentre Lc. 5:1 parla soltanto del "lago di Gennesaret". Secondo le conclusioni del Kinneret Regional Project, che ha condotto approfonditi scavi archeologici presso il sito archeologico israeliano di Tel-Kinrot, situato a nord-ovest del Mare della Galilea (chiamato anche lago di Gennesaret o di Tiberiade), l’antica Kinneret biblica, dalla quale sarebbe derivato nel periodo ellenistico il nome greco Gennhsar (1 Macc. 11:67 e Giuseppe Flavio, Bell. Iud.) oppure Gennhsart (Nuovo Testamento), andò distrutta addirittura ai tempi della conquista assira del 733-34 a.C. (10) e da allora non esistono tracce di edifici permanenti nel sito se non qualche fattoria di contadini nei secoli successivi, motivata dalla grande fertilità della regione: sarebbe quindi impossibile identificare il nome נצרת della lapide con l’antica Kinneret biblica distrutta in un'epoca così antica, a meno di non ipotizzare che la famiglia sacerdotale degli Happizzes si sia trasferita in una piccola ed insignificante borgata di agricoltori, ricostruita nel periodo ellenistico sopra le ceneri di Kinneret, ipotesi non certo migliore di identificare la città della scritta con Nazaret. Secondo il Prof. Thiede, invece, la Gennhsart citata dal Nuovo Testamento venne distrutta ai tempi della prima rivolta giudaica ed egli presuppone l'esistenza di una località abbastanza significativa anche nel periodo ellenistico e romanoOltre alle motivazioni archeologiche, occorre inoltre considerare che Gennhsar oppure Gennhsart non costituiscono parole semitiche ma forme grecizzate, traslitterazioni dall'ebraico/aramaico al greco di qualche toponimo. Poiché la lapide è in caratteri ebraici, bisogna risalire al termine semitico corrispondente, giacché l'epigrafe non reca alcuna parola greca ma solo caratteri semitici. L'antico toponimo ebraico di Kinneret (כנרת) citato nella Bibbia (Num. 34:11, Deut. 3:17, Giosuè 13:27, Giosuè 19:35, 1 Re 15:20, secondo il testo ebraico), a volte come città vera e propria, altre volte come nome del lago omonimo, non può certamente essere quello della lapide poiché esso è privo della lettera tsadi leggibile nell'epigrafe. Si noti che ancora oggi il mare di Galilea (o lago di Tiberiade) viene chiamato in Israele col nome ebraico di yam Kinneret. Ma il Talmud conosce anche il toponimo bik'at Ginosar, che potrebbe essere messo in relazione con il greco Gennhsar citato da 1 Macc. 11:67 e da Giuseppe Flavio varie volte nel Bellum Iud. Abbiamo già osservato che nel periodo ellenistico questo toponimo non si riferisce che al lago, oppure alla fertile terra a nord-ovest del lago, descritta da Giuseppe Flavio e dal Talmud. Tuttavia, anche volendo ipotizzare che un simile toponimo fosse presente nell'iscrizione ritrovata a Cesarea, la parola (non vocalizzata) sarebbe costituita da גינסר, ovvero, da destra verso sinistra: gimel, yod, nun, samech, resh (12). Anche se si può supporre che le prime due lettere siano andate perse nella porzione mancante dell'epigrafe, abbiamo qui la presenza di una samech al posto della tsadi attestata nell'iscrizione. Va poi osservato che גינסר non termina con la taw finale, che invece è presente in נצרת e perfettamente leggibile sulla lapide (cfr. anche il toponimo della lamentazione di Eleazar ha-Qalir). Anche da un punto di vista linguistico risulta pertanto problematico collegare le quattro lettere presenti nell'epigrafe al toponimo Genèsaret: le poche lettere superstiti, appartenenti oltretutto ad una lingua ancora priva di vocalizzazione, tendono decisamente a escludere questa ipotesi congetturale.
Nel Nuovo Testamento il nome di Nazaret (Nazaršt, Nazaršq, Nazar£) è sempre scritto con la lettera greca zeta. L'ebraico possiede ben cinque sibilanti, a fronte delle due sibilanti greche sigma e zeta. La traslitterazione di tsadi con la zeta greca invece che con la sigma è certamente accettabile ed ha diverse attestazioni nel greco biblico e in Flavio Giuseppe
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Il processo di composizione dei quattro Vangeli Canonici è bene spiegato nella Dichiarazione Sancta Mater Ecclesia, emanata il 21 aprile1964 dalla Pontifica Commissione Biblica per affermare la verità storica dei Vangeli, in base al quale le notizie sulla vita di Gesù ed il suo insegnamento sono giunti a noi...
In verità, i Vangeli Canonici sono “anonimi”, cioè non riportano il nome degli autori e non hanno un titolo. Però, nel II secolo, dato che nelle Comunità cristiane erano utilizzati nella liturgia Vangeli differenti, si rese necessaria una “titolazione” specifica, per ciascuno di essi, per distinguerli. Pertanto, è stato dato ad ognuno un titolo specifico, denominandolo “Vangelo secondo”, e non “Vangelo di”, aggiungendovi il nome dell’Evangelista, in quanto gli Evangelisti, più che autori dei Vangeli sono considerati “redattori di documenti e di testi preesistenti”.Quindi, i Vangeli secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni, sono il risultato del loro lavoro di redazione, sulla base delle diverse fonti a cui ciascuno Evangelista ha attinto.
maria
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Re: Matteo 2:22,23

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Avete visto Matrix?
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Al battesimo avete ricevuto lo spirito santo e siete stati dichiarati figli di Dio, ma in cosa agisce in voi questo spirito? Nella vita quotidiana cosa é cambiato di preciso? Nel senso cos'é questo spirito che Dio avrebbe versato? Intendimento? Sapienza? Potenza? O solo il fatto che vi fa essere convinti di quello che credete... la domanda é sincera perché non riesco a capire perché dite che andrete in cielo... nel senso cosa vi fa essere così sicuri mentre io ho il dubbio che l'unica cosa che ho capito é che non ho capito niente...ho conosciuto tanta gente che dice che andrà in cielo,ma io non vedo il motivo perché Dio debba portare in cielo una stupida come me... nel senso che ci farebbe? Superiore agli angeli... e poi questo versamento di spirito come si é manifestato in voi... capite di più... amate di più? In che senso?

Shalom con interesse
maria
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da maria »

Quando ero TG mi hanno fatto 5 comitati giudiziari e voi direte... "hanno fatto bene", ma io ho la testa dura e sono sopravvissuta... ho rotto tutti gli idoli come Abraamo
AKRAGAS
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Re: Matteo 2:22,23

Messaggio da AKRAGAS »

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