Cor 13-14. Domande.

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da bgaluppi »

Marco, ottima citazione, calza a pennello con le parole di Yeshua "chiedete e vi sara' dato". Il chiedere presuppone che lo facciamo con fede e la fede non e' solo il "credere" ma sapere con certezza che Dio dimora in noi insieme a Cristo.

"Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui." Gv 14:23

Da questo versetto capiamo bene il percorso: per arrivare a questa fede, in cui sappiamo con certezza che Cristo dimora in noi, dobbiamo tuttavia conformarci a lui e al Padre. Quindi, tutto e' collegato: la fede e' un dono ma non vive e cresce di per se' stessa senza le opere e queste opere non sono niente altro che il conformarsi a Cristo. Ecco che la conoscenza delle Scritture diventa importante, poiche' ci mostrano la giusta strada, come una mappa.

Credo che il nostro cammino lo inizia Dio ed e' lui che ci guida. Ma anche noi dobbiamo camminare con le nostre gambe e non basta "credere", poiche' questo non significa avere fede; non basta la fede, poiche' la fede non cresce senza che noi ci conformiamo a Dio; e non basta conformarci a Dio, perche' rischiamo di vantarci delle nostre opere. Tutto e' collegato. Allora qui ritorna utile l'insegnamento di Paolo su fede, speranza e amore: facciamo tutto tenendo sempre ben saldi nel nostro cuore questi tre punti.

La fede e' divina persuasione, la speranza e' la gioiosa e fiduciosa aspettativa di salvezza, l'amore e' quello in senso assoluto, prima nei confronti di Dio e poi del nostro prossimo; e il nostro prossimo non e' soltanto il fratello nella fede, ma ogni uomo.
AKRAGAS
Messaggi: 1016
Iscritto il: domenica 1 febbraio 2015, 9:38

Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da AKRAGAS »

Concordo con voi e aggiungerei Ebrei11: 39 Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso. 40 Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi.

Prima della morte del messia, prima che venisse mandato lo spirito santo, molti pur avendo reso testimonianza della loro fede non ottennero una immediata ricompensa.
A tal proposito dice bene Giovanni Z. che a volte anche se le cose vanno storte comunque rimane sempre una certezza futura di remunerazione.
Basta leggere Giobbe per verificare come a noi sfugge il criterio divino della remunerazione.Dio se vuole può rispondere subito oppure posticipare qui sulla terra o la nel mondo di lassù , sta a Lui stabilirlo.
Dice bene anche Marco e rende completa l'idea Antonio, chiaro come sempre.
Grazie
Rispondi