Cor 13-14. Domande.

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bgaluppi
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Cor 13-14. Domande.

Messaggio da bgaluppi »

Il testo di Corinzi 13:8:

Ἡ ἀγάπη οὐδέποτε πίπτει εἴτε δὲ προφητεῖαι καταργηθήσονται εἴτε γλῶσσαι παύσονται εἴτε γνῶσις καταργηθήσεται.

Questo e' il testo senza punteggiatura, come compare sui manoscritti antichi. Vediamone la traduzione parola per parola:

L'amore mai cade anche se (εἴτε) d'altra parte (δὲ) le profezie saranno abolite (anche se) le lingue saranno fatte fermare (anche se) la conoscenza sara' abolita.

Sembra annunciare che in futuro (infatti i verbi sono al futuro) le profezie, il parlar in lingue e la conoscenza saranno fatte cessare, mentre l'amore resta. Come dire: non saremo piu' capaci di profetizzare, di parlare in lingue e di conoscere, ma saremo capaci di amare. Ma che significa "la conoscenza sara' abolita"? Forse che lo spirito non rivelera' piu' niente, visto che tutto e' stato rivelato? Andiamo avanti.

v.9:

ἐκ μέρους γὰρ γινώσκομεν καὶ ἐκ μέρους προφητεύομεν

in parte infatti conosciamo e in parte profetizziamo

Qui parla al presente e non al futuro, indicando come anche gli apostoli nel loro tempo presente profetizzavano e conoscevano in modo limitato. La congiunzione γὰρ (ga'r) indica continuazione rispetto a cio' che precede, quindi questa frase deve essere riferita alla precedente. Pero' qui siamo nel presente, mentre la frase precedente si riferisce ad un tempo nel futuro. Se le profezie, le lingue e la conoscenza saranno abolite in futuro, che senso ha dire "infatti nel presente conosciamo e profetizziamo in modo limitato"? Andiamo avanti.

v.10:

Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà

E v.12:

Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.

Questi due versetti stanno ad indicare che nel momento in cui il regno di Dio verra' (in futuro, quindi si riferisce al tempo della fine) tutto sara' conosciuto in modo perfetto, la conoscenza sara' perfetta. Adesso abbiamo una vaga idea della verita', dopo ne avremo piena consapevolezza.

In tutto questo discorso, come si inquadra l'abolizione delle profezie, del parlare in lingue e della conoscenza? Che senso ha dire: "adesso conosciamo e profetizziamo parzialmente, in modo incompleto" successivamente a "in futuro le profezie, le lingue e la conoscenza saranno abolite"? Sarebbe stato meglio dire: "adesso conosciamo perzialmente, in futuro non saremo piu' in grado di conoscere affatto". Ma lo stesso, cosa significa "non saremo in grado di conoscere", visto che tutto cio' che ci e' dato sapere (conoscenza parziale) e' gia' stato rivelato? Significa forse che ci sara' tolta la capacita' di comprendere anche il poco che e' stato rivelato? Questo non sembra avvenire, grazie a Dio.

Ed infine, come si inquadra l'amore (Ἡ ἀγάπη, e' aga'pe) in tutto questo paradigma? Vuole forse dire che l'unica cosa che ci restera' sara' l'amore? O forse che l'unica cosa davvero importante e' l'amore? Sembra di no, poiche' al v.14:1 dice:

Aspirate alla carità. Desiderate intensamente i doni dello spirito, soprattutto la profezia.

Sembra invitare a perseguire la carita' innanzitutto ma anche a desiderare i doni dello spirito, soprattutto la profezia, che quindi non risulterebbero essere aboliti, almeno al momento (nel loro tempo); per di piu', non indica un tempo esatto in cui questi doni sarebbero aboliti.

Il passaggio di Cor 13:8 viene spesso utilizzato per dimostrare che i doni dello spirito cesseranno o non avranno piu' gli stessi effetti, ma faccio fatica a vedere chiaramente questa spiegazione. Inoltre, spesso ci si riferisce a questo passaggio per spiegare come i miracoli non possano piu' avvenire, il che, ancora una volta, faccio fatica ad estrapolare dal testo; infatti, i miracoli dovrebbero avvenire grazie alla volonta' del Padre che ascolta ed esaudisce la preghiera del fedele. Yeshua pregava prima di realizzare un miracolo. Yeshua ci ha detto che il Padre esaudira' le preghiere fatte in suo nome e prega per tutti noi perche' siamo uno in lui e lui e il Padre siano in noi, affinche' il mondo creda in lui. Faccio ancora fatica a trovare conferma dell'abolizione dei miracoli nel nostro tempo. Tuttavia, vedo che oggi sono necessari piu' fede e piu' amore.

Tutto questo passaggio mi resta molto ostico da comprendere e sarei grato che mi aiutaste a fare un po' di luce. :-)
maria
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da maria »

Equivale a dire che che il Signore ,attraverso lo Spirito ci ha mandato i doni solo per un tempo e poi li ha ritirati ? Anche a me appare strano.Se essi servono per l'edificazione servirebbero ancora e dovrebbero fino alla venuta della perfezione di tutti.
Paolo dice:
Filippesi 3:12
"Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù".
Paolo ammette che la "perfezione" per lui, non è ancora arrivata ma anzi.
Si arriva alla conclusione che lo Spirito con i Suoi "doni" non è stato "ritirato" ma quei doni elencati saranno tolti quando saremo in Cielo, col Signore.

Un argomento profondo, merita attenzione. Grazie dello spunto.
maria
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da maria »

Il dono di conoscenza di adesso é imperfetto. In questo senso, la conoscenza sarà abolita, per far posto a qualcosa di più perfetto al Suo ritorno. Adesso con corpi imperfetti non possiamo "vedere né conoscere e non essere nella perfezione.
1Giovanni 3:2
"Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è"
"ma allora vedremo...allora conoscerò..." , sono al futuro, e questo futuro sarà caratterizzato dalla cessazione delle "lingue-profezie-conoscenza".
Non credo che né gli apostoli, né noi siamo nella perfezione per adesso. I Co 13:12 ...allora conosceremo. Dunque per Paolo non era giunto quel momento. Di conseguenza, i doni sono cessati? Non credo.
lo Spirito con i Suoi usuali "doni" non è stato "ritirato" quei doni elencati daranno tolti quando, se sarà volontà del Signore, saremo in cielo.
Antonio, il discorso fila?
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bgaluppi
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da bgaluppi »

Maria, in parte fila ma in parte no. Non mi torna quel "infatti": Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Noi conosciamo in modo imperfetto perche' siamo ancora limitati e non completi, come giustamente dici, e come dice Paolo; ma che c'entra con l'abolizione dei doni specifici di profezia, parlare in lingue e conoscenza?

Non mi torna che i doni siano ritirati nel momento della nostra trasformazione. Essi servivano nel periodo apostolico per diffondere la buona novella, infondere fede e creare la chiesa. Ok. In questo senso, capisco che, una volta raggiunto l'obbiettivo, quei doni specifici siano ritirati. Se si elimina il v.13:8, tutto ha senso. Ma se lo si inserisce, non ha senso col v.9, che usa infatti per dare senso di continuazione e completare il discorso. Questo non capisco. Il versetto sembra inserito in un contesto a cui non appartiene.
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bgaluppi
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da bgaluppi »

Allora. Siccome il greco non me lo ricordo tanto bene, ho dovuto studiare un po'. Se prendiamo il testo di 1Cor 13:8 e lo leggiamo senza punteggiatura, la mia interpretazione sara' questa:

L'amore non cade mai, sia che, invece, vengano abolite le profezie, sia che le lingue siano interrotte, sia che la conoscenza venga abolita. Cioe', l'amore non cessera' mai di esistere, anche nel caso in cui le profezie, le lingue e la conoscenza vengano abolite. Ecco il testo senza punteggiatura:

Ἡ ἀγάπη οὐδέποτε πίπτει εἴτε δὲ προφητεῖαι καταργηθήσονται εἴτε γλῶσσαι παύσονται εἴτε γνῶσις καταργηθήσεται.

Le traduzioni rendono concordemente cosi':
La carità non iscade giammai; ma le profezie saranno annullate, e le lingue cesseranno, e la scienza sarà annullata (Diodati)

L'amore non viene mai meno; ma le profezie saranno abolite, le lingue cesseranno e la conoscenza sarà abolita (ND)

La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà (CEI)

L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita (NR)
Ma la particella εἴτε (e'ite), se ripetuta in una frase, significa sia che... sia che... sia che... (Rocci). Inoltre, la particella avversativa δὲ e' presente sul testo e merita di essere tradotta: "l'amore non svanira' mai, sia che, al contrario, svaniscano altre cose...". Le traduzioni da me riportate sopra inseriscono punteggiatura e non traducono affatto le due particelle. Se invece non si inserisce punteggiatura e si traducono le particelle, si ottiene una traduzione molto diversa, che non indica un dato di fatto, cioe' che certi doni saranno aboliti, ma un'ipotesi, "nel caso in cui".

Le traduzioni rendono l'abolizione di certi doni come una certezza, ma dal testo non si evince affatto questo. Paolo ci dice che noi uomini comprendiamo solo una parte della verita', e quindi dobbiamo perseverare nell'amore, piu' che nella ricerca dei doni. Pure che i doni venissero aboliti, il che costituirebbe ulteriore perdita di conoscenza, l'amore non cessera' mai di esistere ed e' quindi la nostra unica CERTEZZA. Chi ama, come Dio ama, ha la certezza di essere con Dio e Dio e' in lui.

Il contesto parla del fatto che l'amore (carita') e' la cosa piu' importante da perseguire, al di sopra dei doni di chiaroveggenza, conoscenza e parlare in lingue; Paolo ci invita a perseguire l'amore come scopo assoluto, piu' importante di qualsiasi altra cosa, perche' l'amore non verra' mai meno, anche se venissero meno tutti gli altri doni. Cioe', anche se Dio smettesse di renderci capaci di fare cose straordinarie, non smettera' mai di amarci e di far si' che noi amiamo. Ma non dice che certamente i doni sono aboliti.

Al versetto 13:13 conclude:

νυνὶ δὲ μένει πίστις, ἐλπίς, ἀγάπη, τὰ τρία ταῦτα· μείζων δὲ τούτων ἡ ἀγάπη.

Adesso quindi restano queste tre cose: fede speranza e amore, ma la piu' grande e' l'amore. Cioe': ora, quindi, queste sono le cose davvero importanti.

Allora vediamo una possibile traduzione che rende meglio il concetto che secondo me Paolo vuole esprimere:

L'amore non verra' mai meno, sia che, invece, vengano abolite le profezie, cessi il parlare in lingue e sia abolita la conoscenza. Certamente noi conosciamo e profetizziamo in modo incompleto...

Paolo, quindi, in tutto questo discorso, non abroga affatto certi doni ma ci invita a perseguire la virtu' assoluta: l'amore prima di tutto.
Ultima modifica di bgaluppi il venerdì 10 aprile 2015, 23:47, modificato 2 volte in totale.
AKRAGAS
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da AKRAGAS »

Delle traduzioni in italiano delle nostre Bibbie sembra che i carismi avrebbero cessato di manifestarsi.
Nella traduzione che hai riportato tu, Antonio, sembra che Paolo supponga che, in caso dovessero cessare tali manifestazioni , l'amore rimane il dono supremo.
Quindi in tal caso, Paolo discute dei carismi allo scopo di dare enfasi all'amore come manifestazione spirituale superiore a tutte le altre.

A questo punto potrei parlarti di alcune chiese che hanno come cavallo di battaglia la manifestazione del parlare in lingue, mentre degli altri carismi se ne sentono le voci ma non se ne vedono... e l'amore?
La priorità quindi alle lingue: infatti è facile farfugliare qualche suono, articolare parole a caso e poi dire che si è parlato in lingue. Tanto, tu che ascolti non capisci perché è una lingua straniera; così dicono.
Prova a entrare in una di queste chiese e vedrai che confusione di lingue altro che parlar in lingue.

Da questo comprendo che prima bisogna alimentare l'amore verso Dio è il prossimo, poi il resto a Dio piacendo, chissà?

Grazie Antonio per la tua importante riflessione.
Ultima modifica di AKRAGAS il venerdì 10 aprile 2015, 15:56, modificato 3 volte in totale.
maria
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da maria »

Yeshuà dice: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri" (Giovanni 13:34-35).
Amare come Cristo ci ha amato... un giorno i doni carismatici non avranno più senso di esistere, ma l'amore non cesserà mai.
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bgaluppi
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da bgaluppi »

Esatto Maria. Ma dal versetto, per come l'ho interpretato io (e potrei anche sbagliare), si capisce non solo che l'amore e' la virtu' maggiore, come ci ha insegnato Gesu', ma anche che i doni non sono stati aboliti, quindi la fede profonda puo' ancora manifestare eventi straordinari. Mi viene da chiedermi: perche' mai Dio non dovrebbe piu' manifestare eventi straordinari attraverso la fede di un uomo, sempre secondo la sua volonta' e non la nostra, se Gesu' ci dice che qualsiasi cosa chiederemo al Padre in suo nome ci verra' concessa? Qualsiasi non significa alcune cose si, altre no, significa ogni cosa.
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bgaluppi
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da bgaluppi »

Akra, e' proprio quello che dici tu il messaggio di Paolo: l'amore prima di tutto. Questa e' la via piu' sublime per il credente. Anche se (e non come certezza, ma come ipotesi) Dio abolisse gli altri doni, l'amore non sara' mai abolito. Quindi, cio' che dobbiamo prendere in considerazione di piu' sono fede, speranza e prima di tutto amore. Chi avra' questo, probabilmente sara' anche veicolo di eventi particolari (poiche', a giudicare dal testo, non risultano certamente aboliti), ma non la via inversa.
chelaveritàtrionfi
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Re: Cor 13-14. Domande.

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ciao Antonio, non ho letto perfettamente la discussione intera ma il tuo primo post ed al volo gli altri commenti. Il problema credo sia innanzitutto capire questo tempo della fine. Che Yeshùa non sia ancora tornato è evidente. Ancora non è giunto il millennio e la resurrezione reale. Ma in molti punti della bibbia, dove si parla di tempo della fine , è l'epoca subito dopo gli apostoli quando il tempio è distrutto. I miracoli che non vi saranno più probabilmente il riferimento è quelli visibili. Gli apostoli riuscivano a compiere miracoli che tutti potevano vedere. Parlavano in lingue ecc.. Oggi quel tipo di miracoli non esistono più. Ma la potenza di Dio che risponde a delle preghiere perchè no?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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