Romani 7:1-6: fine della legge?

Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10129
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da Gianni »

Caro Trizzi, va ribadito intanto che la parola “legge” (nòmos, in greco) è dovuta alla pessima traduzione che la LXX fece dell’ebraico Toràh, parola che significa “Insegnamento”. La santa Toràh di Dio, il suo santo Insegnamento, è soprattutto istruzione divina per una vita realizzata nell’ubbidienza a Dio. La Toràh contiene anche leggi e norme, per l’esattezza 613 mitzvòt (= precetti), di cui 248 positive e 365 negative (divieti). Tu domandi quali siano superate, ammesso che lo siano. Si legge in Eb 7:11-19: “Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec e non scelto secondo l'ordine di Aaronne? Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge. Infatti, queste parole sono dette a proposito di uno che appartiene a un'altra tribù, della quale nessuno fu mai assegnato al servizio dell'altare; è noto infatti che il nostro Signore è nato dalla tribù di Giuda, per la quale Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. E la cosa è ancor più evidente quando sorge, a somiglianza di Melchisedec, un altro sacerdote che diventa tale non per disposizione di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtù della potenza di una vita indistruttibile; perché gli è resa questa testimonianza: «Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec». Così, qui vi è l'abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (infatti la legge non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresì l'introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio”. Sono quindi tutte le normative relative al sacerdozio che sono diventate obsolete, perché ora il sacerdozio è spirituale avendo Yeshùa come sommo sacerdote per sempre.
Riguardo alla parola “economia”, puoi sostituirla con “amministrazione”. L’autore intende dire che l’amministrazione della salvezza fu dapprima concepita come ubbidienza alla lettera della Toràh (legalismo, tipico dei farisei) ma ora c’è l’amministrazione della salvezza mediante il nuovo patto, con cui l’ubbidienza non si ferma all’esteriorità ma diviene insita nell’intimo del credente.

Ne approfitto per fare una breve considerazione sul “pedagogo” (o precettore), a cui l’autore pure accenna. Si legge in Gal 3:23-26: “Prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede. Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore; perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù”.
Molte religioni, le quali le inventano tutte per non ubbidire a Dio, si avvalgono di questo passo per mostrare che la “Legge” non serve più. Non dice forse Paolo che “ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore”? Sì che lo dice, ma non nel senso che quelle religioni vogliono intendere.
Il precettore era colui cui erano affidati i bambini; egli guidava passo passo i bambini e i ragazzi finché, giunti all’età matura, erano indipendenti e non avevano più bisogno di lui. Che accadeva al precettore quando i giovani non erano più “sotto precettore”? Veniva forse rinnegato e cacciato via? No. I ragazzi divenuti adulti non dipendevano più da lui, ma perché? Perché avevano ormai imparato tutto l’insegnamento del precettore, lo avevano interiorizzato, e agivano da soli proprio in conformità a ciò che avevano appreso dal precettore. Chi oggi, ad esempio, è medico, non ha più bisogno della Facoltà di Medicina, perché sa fare da solo, ma non per questo rinnega la Facoltà o butta via le dispense universitarie; è anzi probabile che vi ricorra per consultazione nei casi difficili. Le religioni pretendono invece di buttar via il precettore ovvero la Toràh. Poveri loro.
Questo concetto del precettore Paolo lo applica in Gal 5:18: “Se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge”. È proprio in questo che sta l’essenza del “nuovo patto”:
“‘Ecco, i giorni vengono’, dice il Signore, ‘in cui io farò un nuovo patto . . . questo è il patto che farò . . . io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore’”. – Ger 31:31-33.
trizzi74
Messaggi: 775
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:36

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da trizzi74 »

In altre parole, vuoi dire che è rimasto l'obbligo di osservare solo la parte "morale" che troviamo nella Legge mosaica?

Perchè l'osservanza della circoncisione ( un obbligo secondo la Legge mosaica) non è più in vigore?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10129
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da Gianni »

Perchè fu abolita. - At 15:6-29.
Paolo afferma: "I veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne" (Flp 3:3). E ancora: "La circoncisione non conta nulla, e l'incirconcisione non conta nulla; ma ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio". - 1Cor 7:19.
trizzi74
Messaggi: 775
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:36

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da trizzi74 »

Lo so che è stata abolita, ma il senso della domanda era un'altra. Ti riformulo la domanda: Se siamo chiamati a osservare la Legge mosaica perchè tale pratica è stata vietata?
Ti faccio questa domanda perchè potrebbe non essere tanto illogico pensare che l'abolizione della circoncisione è dovuta all'abolizione TOTALE della Legge mosaica.

L'altra domanda che ti è sfuggita era: In altre parole, vuoi dire che è rimasto l'obbligo di osservare solo la parte "morale" che troviamo nella Legge mosaica?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10129
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da Gianni »

Caro Trizzi, se non ho risposto in carta bollata alla tua domanda è perché la risposta mi sembrava superflua dopo tutta questa discussione che ha mostrato come Paolo non dica affatto che non siamo più sotto la Legge, ma anzi che siamo tenuti ad osservarla in un modo più coinvolgente, in base al nuovo patto. Tra l’altro, il passo di 1Cor 7:19, da me citato risponde alla tua domanda in modo più che esplicito: “Ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio".

La pratica della circoncisione non fu affatto vietata, ma ritenuta non più indispensabile.

Ritenere che l’abolizione della circoncisione comporti l’abolizione di tutta la Toràh è una sciocchezza. Sarebbe come dire, che so, che l’abolizione del servizio militare obbligatorio abbia comportato l’abolizione di tutta la legislazione italiana. Se poi vuoi una dimostrazione biblica, la trovi indirettamente in At 15:20,21, in cui il concilio gerosolimitano dispose che gli stranieri entrati a far parte della chiesa non dovessero circoncidersi ma dispose anche che “si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati, e dal sangue. Perché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene letto ogni sabato”. Menzionando i problemi tipici dei pagani, il concilio ribadì la necessità di osservare anche quelle cose. Ma il punto importante è la motivazione: “Perché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene letto ogni sabato”. Se non avessero dovuto osservare la Toràh, perché mai riferirsi a Mosè e alla lettura della Toràh ogni sabato nelle sinagoghe? Non li avrebbe interessati.
trizzi74
Messaggi: 775
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:36

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da trizzi74 »

Grazie Gianni per la tua ottima riflessione su Atti 15:20,21!

In questa nostra discussione ho notato che per due volte hai riportato la scrittura di Ger 31:31-33. Leggendola mi sono chiesto : In che modo Dio interiorizza nel nostro intimo (o cuore) la sua Legge così che possiamo ubbidirgli “nel nuovo regime dello spirito”? Perchè questo non fu possibile prima dell'istituzione di questo "nuovo patto" di cui parla Geremia?
A te la risposta.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10129
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da Gianni »

Perchè Dio fece scendere il suo santo spirito solo alla Pentecoste. E ciò spiega anche cosa vuol dire che la sua santa Legge viene interiorizzata.
trizzi74
Messaggi: 775
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:36

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da trizzi74 »

Dalla tua risposta mi sorge un'altra domanda:Prima dell'istituzione del "nuovo patto" Dio non usò il suo santo spirito per interiorizzare la Toràh nell'intimo degli israeliti?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10129
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da Gianni »

Se così fosse, non ci sarebbe stata ragione di promettere il nuovo patto.
trizzi74
Messaggi: 775
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:36

Re: Romani 7:1-6: fine della legge?

Messaggio da trizzi74 »

Quindi, caro Gianni, se la Toràh non è stata abolita significa che i cristiani devono continuare l'osservanza della luna nuova e del sabato. ( Col.2:16)

Ora ti chiedo: Oltre a queste due osservanze i cristiani sono chiamati a osservare anche tutte le altre feste della Legge mosaica?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
Rispondi