Gesù è morto il 14 o 15 nisan?

[trizzi74]

Caro Gianni, ieri sera su Wikipedia ho letto questo: "Il vangelo secondo Giovanni, però, presenta alcune discrepanze con la tradizione sinottica, innanzitutto a proposito della data della morte di Gesù. Mentre per i sinottici la morte sarebbe avvenuta il 15 del mese di Nisan, per Giovanni sarebbe avvenuta il 14 dello stesso mese, durante la vigilia della Pasqua ebraica, nel momento in cui si sacrificano gli agnelli secondo la tradizione giudaica: Gesù sarebbe dunque stato immolato come gli agnelli della Pasqua".https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... 9542,d.d2s" onclick="window.open(this.href);return false;

Volevo chiederti sei nei vangeli hai notato questa discrepanza?

[Gianni]

Caro Trizzi, la discrepanza è data dalle traduzioni. Ho trattato la questione qui:
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3442" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3445" onclick="window.open(this.href);return false;
Yeshùa, “agnello di Dio”, morì il 14 di nissàn, verso le ore 15, quando nel Tempio di Gerusalemme si scannava il primo agnello pasquale.

[bgaluppi]

quando nel Tempio di Gerusalemme si scannava il primo agnello pasquale.

Tutto secondo la volontà del Padre.

[trizzi74]

Grazie Gianni per i due articoli che mi hai indicato. Li ho trovati molto interessanti.
Desidero porti due domanda su quello che ho letto in un libro riguardante la lavanda dei piedi fatta da Gesù verso i suoi discepoli.
In questo libro viene detto ci sono forti ragioni per considerare la lavanda dei piedi "come un brano trovato da Giovanni nel patrimonio della tradizione antica".
Ecco le domande:
1) Quando si parla di "tradizione antica" si intende quella orale o scritta?
2) Se un brano biblico è stato attinto dalla "tradizione antica" significa che ci possono essere dei dubbi sulla sua storicità?

[Gianni]

Caro Trizzi, sinceramente non so a quale patrimonio della tradizione antica faccia riferimento il libro che dici. Detta così, mi sembra un’affermazione che lascia il tempo che trova, ma forse quel libro fa delle citazioni che non so. Più che il brano è il gesto stesso che Yeshùa attinge dalla tradizione. Al tempo biblico si calzavano dei sandali e le strade erano sterrate e polverose. Faceva parte dell’ospitalità ebraica mettere a disposizione dei visitatori dell’acqua perché potessero lavarsi i piedi impolverati. Se l’ospite era di riguardo, provvedeva qualche servo; se era di particolare riguardo, era lo stesso padrone di casa che lavava i piedi all’ospite. Da ciò comprendiamo il grande significato di umiltà che Yeshùa intese insegnare ai suoi, lavando loro i piedi.
In ogni caso, la lavanda dei piedi all’ultima cena va considerata storica. Non abbiamo alcun elemento per dire il contrario. Se dubitassimo della sua storicità dovremmo dubitare della cena stessa e di altro.

[trizzi74]

Caro Gianni, tu affermi che Gesù morì il 3 aprile dell'anno 30. Questo giorno dovrebbe essere il 14 nisan.
Perche scrivo "dovrebbe"?
Perche molti studiosi sono d'accordo che Gesù morì il 30, ma per loro 14 nissan era il 7 aprile e non il 3.
Perchè questa discrepanza?

[Gianni]

Caro Trizzi, questa è una di quelle questioni che può essere risolta in modo matematico e assolutamente certo. Basta consultare le tabelle astronomiche.

[bgaluppi]

Per fortuna che Dio ci dà questi bei corpi celesti rotondi che scandiscono la temporalità... Altrimenti ognuno potrebbe dire la sua!

[trizzi74]

Caro Gianni, un particolare importante legato alla data della morte di Gesù da te indicata ( 3 aprile) è che quel giorno sarebbe stato mercoledì e non venerdì come affermano la stragrande maggioranza dei commentatori biblici.
Vorrei chiederti se puoi citarmi qualche studioso che concorda con te su questo particolare.

Inoltre la scrittura di Giovanni 19:31 non potrebbe significare che il giorno dopo la morte di Gesù era un sabato settimanale che coincideva con un sabato inteso come giorno festivo?

[Gianni]

Caro Trizzi, a risposta delle tue due domande ci sono le tabelle astronomiche, che sono indiscutibili perchè stabilite matematicamente.