Nuovo intendimento su Gv. 5:28-29
Inviato: giovedì 24 agosto 2023, 10:44
Buongiorno Gianni, non so se sei a conoscenza del nuovo intendimento su Gv. 5:28-29. Eccolo:
13 Parlando di quelli che saranno riportati in vita sulla terra, Gesù disse: “Verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio” (Giov. 5:28, 29). Cosa intendeva dire Gesù con queste parole?
14 In passato credevamo che queste parole di Gesù si riferissero alle azioni che i risuscitati avrebbero compiuto dopo la loro risurrezione. Quindi pensavamo che alcuni sarebbero tornati in vita e avrebbero fatto cose buone, mentre altri sarebbero tornati in vita e avrebbero praticato cose ignobili. Tuttavia, parlando di quelli che usciranno dalle tombe commemorative, Gesù non disse “faranno cose buone” e “praticheranno cose ignobili”. Usò i verbi al passato. Disse “hanno fatto cose buone” e “hanno praticato cose ignobili”. Questo indica che si tratta di azioni che queste persone hanno compiuto prima della loro morte. In effetti è logico: nel nuovo mondo a nessuno sarà permesso di praticare cose ignobili; gli ingiusti quindi devono aver praticato queste cose ignobili prima di morire. Allora cosa intendeva Gesù quando parlò di “una risurrezione di vita” e di “una risurrezione di giudizio”?
15 I giusti, che prima di morire hanno fatto cose buone, riceveranno “una risurrezione di vita” perché i loro nomi si troveranno già nel libro della vita. Quindi la risurrezione di “quelli che hanno fatto cose buone” di cui si parla in Giovanni 5:29 e la risurrezione dei “giusti” menzionata in Atti 24:15 sono la stessa cosa. Questa spiegazione è in armonia anche con Romani 6:7, che dice: “Chi è morto è stato assolto dal suo peccato”. I peccati commessi dai giusti sono stati cancellati alla loro morte, ma le loro azioni fedeli non sono state cancellate (Ebr. 6:10). Ovviamente, perché il loro nome rimanga scritto nel libro della vita, i giusti, una volta risuscitati, dovranno rimanere fedeli.
16 Cosa possiamo dire invece di quelli che prima di morire hanno praticato cose ignobili? Anche se alla morte i loro peccati sono stati cancellati, quando erano in vita non hanno compiuto azioni fedeli che possano essere ricordate. I loro nomi non sono scritti nel libro della vita. Quindi la risurrezione di “quelli che hanno praticato cose ignobili” e la risurrezione degli “ingiusti” menzionata in Atti 24:15 sono la stessa cosa. Quella degli ingiusti sarà “una risurrezione di giudizio”.c Verranno giudicati nel senso che saranno sottoposti a una valutazione (Luca 22:30). Ci vorrà del tempo perché si possa stabilire se i nomi degli ingiusti potranno essere scritti nel libro della vita. E potranno esservi scritti solo se gli ingiusti abbandoneranno completamente il loro precedente modo di vivere malvagio e dedicheranno la loro vita a Geova.
c In passato avevamo spiegato che il termine “giudizio” usato in questi versetti si riferiva a un giudizio negativo, a una condanna. In effetti il termine “giudizio” può avere questo significato, ma in questo contesto sembra che Gesù abbia usato la parola “giudizio” con un’accezione più neutra, riferendosi a un processo di valutazione o, come dice un lessico greco, un’“indagine sul comportamento di qualcuno”. ( https://wol.jw.org/it/wol/pc/r6/lp-i/1200270043/124/2)
Tu che sei molto attento al quel che dice il testo greco, cosa pensi della loro affermazione che ho evidenziato in rosso e che è alla base del nuovo intendimento?
13 Parlando di quelli che saranno riportati in vita sulla terra, Gesù disse: “Verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio” (Giov. 5:28, 29). Cosa intendeva dire Gesù con queste parole?
14 In passato credevamo che queste parole di Gesù si riferissero alle azioni che i risuscitati avrebbero compiuto dopo la loro risurrezione. Quindi pensavamo che alcuni sarebbero tornati in vita e avrebbero fatto cose buone, mentre altri sarebbero tornati in vita e avrebbero praticato cose ignobili. Tuttavia, parlando di quelli che usciranno dalle tombe commemorative, Gesù non disse “faranno cose buone” e “praticheranno cose ignobili”. Usò i verbi al passato. Disse “hanno fatto cose buone” e “hanno praticato cose ignobili”. Questo indica che si tratta di azioni che queste persone hanno compiuto prima della loro morte. In effetti è logico: nel nuovo mondo a nessuno sarà permesso di praticare cose ignobili; gli ingiusti quindi devono aver praticato queste cose ignobili prima di morire. Allora cosa intendeva Gesù quando parlò di “una risurrezione di vita” e di “una risurrezione di giudizio”?
15 I giusti, che prima di morire hanno fatto cose buone, riceveranno “una risurrezione di vita” perché i loro nomi si troveranno già nel libro della vita. Quindi la risurrezione di “quelli che hanno fatto cose buone” di cui si parla in Giovanni 5:29 e la risurrezione dei “giusti” menzionata in Atti 24:15 sono la stessa cosa. Questa spiegazione è in armonia anche con Romani 6:7, che dice: “Chi è morto è stato assolto dal suo peccato”. I peccati commessi dai giusti sono stati cancellati alla loro morte, ma le loro azioni fedeli non sono state cancellate (Ebr. 6:10). Ovviamente, perché il loro nome rimanga scritto nel libro della vita, i giusti, una volta risuscitati, dovranno rimanere fedeli.
16 Cosa possiamo dire invece di quelli che prima di morire hanno praticato cose ignobili? Anche se alla morte i loro peccati sono stati cancellati, quando erano in vita non hanno compiuto azioni fedeli che possano essere ricordate. I loro nomi non sono scritti nel libro della vita. Quindi la risurrezione di “quelli che hanno praticato cose ignobili” e la risurrezione degli “ingiusti” menzionata in Atti 24:15 sono la stessa cosa. Quella degli ingiusti sarà “una risurrezione di giudizio”.c Verranno giudicati nel senso che saranno sottoposti a una valutazione (Luca 22:30). Ci vorrà del tempo perché si possa stabilire se i nomi degli ingiusti potranno essere scritti nel libro della vita. E potranno esservi scritti solo se gli ingiusti abbandoneranno completamente il loro precedente modo di vivere malvagio e dedicheranno la loro vita a Geova.
c In passato avevamo spiegato che il termine “giudizio” usato in questi versetti si riferiva a un giudizio negativo, a una condanna. In effetti il termine “giudizio” può avere questo significato, ma in questo contesto sembra che Gesù abbia usato la parola “giudizio” con un’accezione più neutra, riferendosi a un processo di valutazione o, come dice un lessico greco, un’“indagine sul comportamento di qualcuno”. ( https://wol.jw.org/it/wol/pc/r6/lp-i/1200270043/124/2)
Tu che sei molto attento al quel che dice il testo greco, cosa pensi della loro affermazione che ho evidenziato in rosso e che è alla base del nuovo intendimento?