1 Corinti 15:23-28

trizzi74
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1 Corinti 15:23-28

Messaggio da trizzi74 »

Ciao Gianni, in 1 Corinti 15:23-28 si legge: " Ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza. 24 Poi, la fine, quando avrà consegnato il regno al suo Dio e Padre, quando avrà ridotto a nulla ogni governo e ogni autorità e potenza. 25 Poiché egli deve regnare finché [Dio] non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26 Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte. 27 Poiché [Dio] “ha posto tutte le cose sotto i suoi piedi”. Ma quando dice che ‘sono state sottoposte tutte le cose’, è evidente che è a eccezione di colui che gli ha sottoposto tutte le cose. 28 Ma quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora anche il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti".

Su questi versetti ci sono due interpretazione:

1) Tra la parusia (v.23) e la fine (v.24) ci sarà il regno millenario, e quindi è al termine di questo periodo che avverrà "la fine", incluso l'eliminazione dell'ultimo nemico: la morte!

2) La parusia di Cristo, accompagnata dalla risurrezione dei cristiani, introduce la fine, nella quale l'evento principale è la consegna del regno da parte di Cristo a Dio. Viene dato risalto che il "poi" ha il significato di "subito dopo".

Tra queste due quali ritieni che sia la più attendibile?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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speculator2
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da speculator2 »

Una scrittura di Apocalisse 20: 4 ".... ed essi vennero alla vita e regnarono come re per 1000 anni con il Cristo 5 (il resto dei morti non Venne alla vita fino a quando i mille anni furono trascorsi) 6 dice: "felice e Santo colui che prende parte alla prima resurrezione su di lui non ha autorità alcuna la seconda morte. Ma saranno sacerdoti di Dio e regneranno con lui e col Cristo per i mille anni."
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Gianni
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da Gianni »

Caro Trizzi74, tu dici che «viene dato risalto che il "poi" ha il significato di "subito dopo"». Di quale "poi" parli? Nella tua citazione ne vedo due, ma è al testo biblico che occorre sempre riferirsi, non alle sue traduzioni.

Nel testo biblico c’è un solo "poi", al v. 23. Qui è data la sequenza di coloro che saranno vivificati: a) Cristo, la primizia; b) ἔπειτα (“dopo/poi”) “quelli di Cristo in venuta di lui”.
Per tradurre ἔπειτα non ti serve neanche il vocabolario, perché Yeshùa è stato vivificato circa due millenni or sono e i suoi sono ancora in vita, per cui per ἔπειτα va escluso il senso di “subito dopo”.

All’inizio del v. 24 non c’è propriamente un “poi”, ma εἶτα, “allora”, a cui potresti tuttavia anche dare il senso temporale di “poi”.

Ora ragioniamo. Oggi, dopo due millenni, siamo nella fase in cui Yeshùa è stato vivificato ma gli eletti non ancora. Questi lo saranno al suo ritorno, tuttora futuro. Dopo di allora, εἶτα, la fine. Quando? Lo dice il v. 24: εἶτα τὸ τέλος, ὅταν (“allora la fine, quando”) “quando consegnerà il regno a Dio”.
Una volta vivificati gli eletti, non è la fine, perché non c’è ancora alcun regno da consegnare a Dio. Il ritorno di Yeshùa non è per gli eletti, che comunque vengono messi in salvo, ma per i giudei. Duemila anni fa Yeshùa venne per gli israeliti della Casa di Israele, ma ora deve venire come Messia dei giudei (Casa di Giuda). E lo farà prima della catastrofe, quando gli eserciti internazionali coalizzati attaccheranno Gerusalemme per cancellare Israele dalla faccia della terra. Non sarà loro consentito mai, in alcun modo. Dio protegge Gerusalemme ed Israele. È li che inizierà la fine. Il resto è ben descritto ai vv. 25-28.
trizzi74
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da trizzi74 »

Caro Gianni, scusami se ho dimenticato di specificare che intendevo riferirmi al "poi" del v.24 (εἶτα). Quindi il millennio va escluso perché Gerusalemme rischierà di essere attaccata prima del suo inizio. Ma allora cosa si intende con la frase “quando consegnerà il regno a Dio”?
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Gianni
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da Gianni »

Si intende che tutto è ormai riportato nell'ordine voluto da Dio. Yeshùa ha terminato defininitivamente il suo incarico e consegna tutto a Dio, sottomettendosi lui stesso, come tutti, al Dio Uno e Unico di Israele.
trizzi74
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da trizzi74 »

Gianni ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 9:59 Si intende che tutto è ormai riportato nell'ordine voluto da Dio. Yeshùa ha terminato defininitivamente il suo incarico e consegna tutto a Dio, sottomettendosi lui stesso, come tutti, al Dio Uno e Unico di Israele.
Grazie Gianni. Un'ultima domanda: secondo il tuo punto vista, le scritture di Daniele 2:44 e 7:13-14 in quali periodo si applicano?
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da Gianni »

Questione complessa. Daniele non rientra nei Nevyìym (Profeti) ma nei Ketuvìym (altri scritti). Le mie trattazioni le trovi qui:
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... aniele.pdf
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... aniele.pdf
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... aniele.pdf

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chelaveritàtrionfi
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ciao Trizzi. Io invece penso che le applicazioni dipendano da ciò che uno ci vuole leggere. Generalmente questo tipo di testi vengono letti come un vedere il futuro dentro una sfera di cristallo. Andando ad analizzare singolarmente i brani e soprattutto le datazioni degli scritti e tutti i riferimenti storici che si adattano quasi alla lettera, penso che non ci siano dubbi sui periodi di riferimento e connessioni con credenze antiche. Daniele, già solo dal nome, mostra attraverso eventi storici accaduti un determinato schema dove l autore vuole mostrare come agisce la Giustizia di El. A parte, questo si possono notare anche delle attese alla fine del periodo in questione. Ció si nota anche nel periodo successivo che è quello della distruzione del secondo tempio e le attese che si hanno alla fine di quel periodo che in realtà è semplicemente la fine di un’era. Gli eventi astronomici descritti possono sì, essere considerati come enfatizzazioni di eventi terrestri, ma lo stesso Flavio ( ed altri) testimoniano come gli astri venivano letti anche a scopo predittivo. Un quadro più ampio può venir fuori studiando la questione mettendo insieme diverse discipline ed uscendo dal classico pensiero religioso. Dato che si notano eventi ciclici sia in cielo che in terra, leggere un futuro nel passato forse ha un senso. Leggere un futuro diretto nelle descrizioni di questi testi ignorando eventi drammatici davvero accaduti, non la vedo una questione studiata con un approccio didattico con tanto di analisi storica, ma solo in senso teologico. Ció non vuol dire che certi avvenimenti non siano davvero anche delle predizioni per un futuro indefinito, ma è come ci si arriva a dedurre ciò che fa la differenza. So che mi metteró contro gli amici del forum scrivendo queste cose, ma ripeto che ognuno può credere a ciò che vuole ed io personalmente alla religione non credo.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
France
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da France »

Matteo 10:
23 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che il Figlio dell'uomo sia venuto.
speculator2
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da speculator2 »

Senza dubbio c'erano attese della fine al tempo di Gesù.
La situazione era simile a quella quando fu scritto il libro di Daniele.

È un fatto storico che l'astrologia, che consisteva anche nel prevedere il futuro guardando gli astri, era molto considerata ad esempio da Augusto, da Tiberio e da Domiziano.

Ci sono dei cicli della natura e probabilmente anche cicli storici.
Ci sono previsioni astronomiche, astrologiche, sociali, belliche, meteorologiche economiche chimiche e fisiche eccetera.
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