Che cos’è “Har Maghedon”?

chelaveritàtrionfi
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

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Janira ha scritto: lunedì 10 ottobre 2022, 16:07 Tiger, in realtà la rivelazione del significato "nascosto" della Torah è iniziato con l'ARI, quindi già da qualche secolo. È anche vero che a quanto pare molti ebrei rifiutano questo approccio, e Baal HaSulam ne spiega anche il perché. Questo rifiuto si è manifestato al suo culmine nel I secolo d.C. ed è la causa dello sviluppo dell'ebraismo come "religione".
In ogni caso, questa è l'ultima generazione( del desiderio di ricevere), e ci sarà comunque un cambiamento, volontario o meno.
Dato che ognuno può considerare la teoria che preferisce :-) è anche giusto far notare (te lo avevo consigliato di indagare), che Luria era un askenazita.

C'è stato un momento nella storia in cui si è avuta una rivelazione diversa (e qui possiamo intendere in vari modi). Da quel momento in poi si sono intrecciati filosofia, misticismo ed esoterismo. Si sono prese varie direzioni per dare delle spiegazioni al tutto, ed una è questa.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

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Tiger ha scritto: martedì 11 ottobre 2022, 23:35
Naza, ti avevo scritto capiscimi al volo.
Io ho scritto " letteralmente"  Appunto perché se noi dovessimo prendere alla lettera ciò che è scritto in Apocalisse le cose che vi sono scritte in senso letterale non sono mai avvenute. Ed essendo che dovevano succedere da lì a poco, e se sono avvenute, il processo è stato diverso. Ecco perché ancora ci sono quelli che leggendo l'apocalisse in modo letterale dicono che la profezia non si è adempiuta perché aspettano di vedere le stelle che cadranno dal cielo, o un nuovo cielo e una nuova terra, e la Gerusalemme che scenderà dal cielo.
La mia risposta sarà un po' lunga …

Coloro che leggono in maniera letterale li devi distinguere. Molti tra questi non leggono in maniera letterale ma credono di leggere in maniera spirituale. Le conclusioni sono ovvie e divergenti perché con questo metodo possiamo dire tutto ed il contrario di tutto. Poi c’è l’altra via, ossia quella della conoscenza e dell’intuito. Per conoscenza, intendo almeno una minimo di informazioni storiche ordinate arrivando poi a quel periodo, stando attenti alle culture che si sono mischiate, conoscere i generi letterali (leggendo anche altri testi scritti in maniera simile) e soprattutto individuare le linee ideologiche presentate nei vangeli ed in tutte le scritture greche (poiché a scrivere sono persone diverse) seppur ci sia un unico filo conduttore. Occorre avere tante informazioni ed il più possibile corrette. Le informazioni storiche, per quanto sporcate, si possono un minimo reperire. Poi le intuizioni verranno da sole e ciò apre ad un insieme di possibilità.

Come puoi vedere anche gli stessi ebrei non sapevano esattamente come interpretare i loro scritti; la conferma Ne è che tra di loro stessi vi erano diverse correnti e filosofie di interpretazione.
Mi chiedi " se spirituale e celeste sono la stessa cosa ", una domanda molto complicata. Ti posso rispondere in base a ciò che io penso e ho studiato. Secondo me il cielo letterale ha a che fare con lo spirituale. Anche nelle scritture ebraiche il cielo è identificato sempre come la sede del Divino, Anche perché Dio nessuno lo ha mai visto, se nessuno lo ha mai visto Non può essere altro che spirituale.
Beh che gli stessi ebrei non sapevano interpretare i testi non mi sembra corretto. Vero è che c’erano diverse divisioni nel I secolo (ma anche nei secoli precedenti) tra i vari gruppi, ma non perché non sapevano interpretare ma molto spesso perché attorno ad un comando nascevano diverse questioni ed occorreva risolverle caso per caso. In altri casi occorre evidenziare non solo le differenze ideologiche tra chi leggeva, ma anche tra il popolo a cui veniva letta la scrittura.

Ad ogni epoca, i vari autori scrivevano sicuramente utilizzando termini e concetti utilizzati nei contesti del loro tempo, quindi sotto l'influenza di una cultura straniera. Ne abbiamo diversi esempi, come Babilonia. Qui persino il calendario subì delle modifiche (nomi).

Sulla differenza tra celeste e spirituale, con tutte le correlazioni che si possono notare andando avanti anche nel testo biblico, lascio spazio a ricerche. .. questo potrebbe essere argomento di qualche discussione. Ma analizzando i primi capitoli biblici e appunto cosa è scritto per altre culture, si intuisce cosa sia il celeste.
Nel caso delle scritture greche, prendiamo come esempio Apocalisse 21,1 dove il cielo è "Ouranos- Uranos", e la terra è "gen-gea". nella mitologia antica greca, Urano (in greco antico: Οὐρανός, Ūrānòs, «cielo stellato, firmamento») era una divinità primordiale. È la personificazione del Cielo in quanto elemento fecondo. È una divinità primordiale che personifica il cielo stellato e lo Spirito Demiurgico.
Nell'opera di Esiodo, Teogonia, egli è figlio e coniuge di Gea (la Madre Terra). Quindi,  Era il figlio e il marito di Gea, la Madre Terra,  una Grande Dea che da sola partorì Urano e poi fece coppia con lui.  Altri poemi e racconti ne fanno il figlio di Etere (il Cielo superiore). Il cielo dei cieli nelle scritture.
Vediamo cosa ti ricorda questo:
 All'epoca greca antica, la natura era una Dea Vergine perchè si fecondava e partoriva senza il concorso di un maschio. Poi il termine Virgo venne travisato e interpretato come una donna che non ha mai avuto rapporti sessuali, ma per i Romani e i latini la donna mai penetrata era chiamata la Virgo Intacta, cioè non toccata. La Dea vergine, come le sacerdotesse di Diana Nemorense, si accoppiavano e figliavano ma rimanevano vergini. :d
Il demiurgo , o il creatore , è la divinità responsabile della creazione dell'universo fisico in varie cosmogonie . Può designare per estensione qualsiasi creatore di un'opera.
Anche nella mitologia egizia , il demiurgo Atum è l'entità creativa dell'Universo dalla Nun (l'oceano primordiale). Prende vita realizzando la sua esistenza e, attenzione guarda caso, proprio come l' elhoim di Genesi "attraverso la parola e il pensiero, crea tutte le cose."
 Anche nello gnosticismo , il demiurgo (Yaldabaoth-Yahwe) è una divinità arcangelo, testarda, irascibile, "emanata dal vero Dio", è la causa del male per la sua creazione disastrosa che ha mescolato la materia con la scintilla divina. Come puoi vedere la mitologia delle scritture ebraiche è basata su concetti molto più antichi, poi ebraicizzati al proprio uso e consumo.
Ora Dopo tutto ciò, cosa pensi che intendesse Giovanni in Apocalisse 21,1 quando diceva: un nuovo cielo e una nuova terra perché il cielo e la Terra di prima non c'erano più? È chiaro che intende dire che il vecchio concetto di "Dio" non esiste più,  e bisogna passare al nuovo concetto di Dio "nuovi cieli è una terra nuova". Il vecchio è obsoleto non si può mettere vino nuovo i otri vecchi.


In questo caso, riferendoci al I secolo, siamo in era ellenistica dove a dominare è la cultura greca. Il concetto di Demiurgo lo ha introdotto Platone, riferendosi ad una semidivinità che plasma la materia (non la crea) e che ragiona in termini matematici. Infatti furono i greci che svilupparono i nuovi concetti della filosofia e della matematica (come saprai) e che ci riportiamo ancora oggi. Con l'avvento della filosofia greca, in un certo senso furono rivisti i concetti delle ere passate, considerando un demiurgo anche Atum (o Aton), parte di una trinità legata al sole ed alle sue posizioni durante il dì: Khepri al mattino, Ra a mezzogiorno e Atum alla sera" (ti ricorda qualcosa?). Ma qui si deve fare un salto in Egitto e si apre un mondo difficilmente conoscibile nella realtà, per via dei troppi misteri nascosti. Secondo le spiegazioni correnti, si tratta sempre di moti celesti, pianeti ecc. a cui venivano associate energie, dato che ogni astro aveva un effetto sulla terra e dalla stessa (madre terra) nasce la vita. Stessa cosa per i Sumeri che descrivevano certi concetti con personaggi simili ad esseri umani: Anu, Enki, Enil ecc. Alcune divinità del loro Pantheon ce li ritroviamo anche nella cultura babilonese. Nel periodo ellenistico, la cultura greca invase ogni sfera: sociale, la filosofia, la matematica, l’astronomia ecc. Fu un greco a vedere per primo l’uomo come una sfera, a concentrarsi sulle sfere celesti ed per deduzione affermare che anche la terra potesse essere sferica. Furono sempre i greci a riformulare i concetti di "bene e male" cercando di comprendere, con l'aiuto della filosofia, perché esisteva il male. Fu un filosofo greco antico di nome Epicuro (che vuol dire soccoritore), uno scettico incentrato sullo studio della natura e degli atomi, a tentare di dare risposta al concetto di bene e male, quindi all’esistenza di Dio, formulando il seguente paradosso:

«Dio - dice Epicuro - o vuole togliere i mali, ma non può; oppure può, ma non vuole; oppure non vuole e non può; oppure vuole e può. Se vuole, ma non può, è impotente; il che è inammissibile in Dio. Se può, ma non vuole, è invidioso; il che pure è alieno da Dio. Se non vuole e non può, allora è invidioso e impotente; e anche questo non può attribuirsi a Dio. Se vuole e può, il che soltanto conviene a Dio, allora da dove vengono i mali? o perché non li toglie?»
(Lattanzio, De Ira Dei)

Dio può e vuole; ma poiché il male esiste allora Dio esiste ma non si interessa dell'uomo. Questa è la conclusione alla quale giunge Epicuro al termine di queste ipotesi.


L’epicureismo fu una delle maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica e romana, diffuse tra il IV secolo a.E.V. ed il II secolo E.V. .. quindi prende anche il nostro periodo di analisi: il I secolo E.V.

Facendo un salto indietro partendo da Epicuro arriviamo a Parmènide di Elea (VI-V secolo a.E.V) con la sua filosofia dell’essere statico ed immutabile, in contrapposizione con la scuola di Eraclito che invece all’opposto era il filosofo del “divenire”, dove tutto cambia.

Questo piccolo riassunto serve a comprendere in che correnti erano immersi i popoli (anche gli ebrei) in età ellenistica.

Caro Naza, come tutta la storia non la scrivono per me sui libri, non la scrivono neanche a te. A questo punto neanche a Gianni che ha studiato sui libri.
Andiamo alle tue tre conclusioni:
La numero 1, io non Ritengo che siano opere inventate;  io ho detto che chi ha scritto l'apocalisse era in uno stato psicologico alterato, Da che cosa non lo so. Come anche lagiografo del libro di Daniele, Ezechiele.

La numero 2, il recettore della rivelazione era un uomo e non Dio personificato, quindi può anche aver compreso in maniera diversa attraverso il filtro umano. Se un uomo, come Mosè I Profeti gli apostoli hanno avuto relazioni mistiche con il divino, Ciò significa che qualsiasi uomo può raggiungere quel livello come lo hanno fatto loro, e Gesù più degli altri diventando figlio di Dio, del vero Dio, il Padre.

La numero 3, prendo per buono solo l'instaurazione del regno di Dio dentro di noi , che vale per tutti i tempi e tutte le epoche.

L’Apocalisse di Giovanni va sicuramente inquadrata nel proprio periodo di riferimento, ma sempre all’interno dell’ebraismo. Innanzitutto occorre conoscere la letteratura apocalittica e tutto ciò che ruota intorno. Sicuramente gli accadimenti storici e le diverse ideologie all’interno dell’ebraismo vanno considerati. Le diverse interpretazioni non negavano certamente i concetti scritti chiari ma ciò che non era scritto chiaramente; per esempio, concetti come “figlio dell’uomo che veniva sulle nubi del cielo” erano possibili di interpretazione. Terremoti, eventi cosmici ecc. spesso simboleggiavano trambusti, quindi scontri e guerre. Ma anche fenomeni celesti vari. Flavio in Guerra Giudaica riporta un evento ben chiaro, anche se da testimonianze, ovvero che un astro a forma di spada ed una cometa che durò un anno nel cielo, che la porta del tempio che si aprì da sola ed altri fenomeni strani. Molti interpretarono questi segni come se fosse arrivato il momento della ribellione.

Oltre a tutte queste cose, occorre conoscere le simbologie e la numerologia. Non sono cose lì messe a caso e non sono nemmeno elementi posti in essere ex novo poiché tutta la scrittura è caratterizzata da numeri e simboli, in particolare la scrittura apocalittica.

Riguardo a ciò che ho letto.. ho letto ciò che ho letto e so ciò che sò. Domani saprò di più, ma tutto ciò a motivo di indagine perchè nessuno ha la verità.
Caro Naza, Se tu non esci dalla prigionia delle scritture, non potrai mai capire le Scritture.
Dici che sono dentro alla prigionia delle scritture? E scusa queste stiamo indagando. Cosa dicono le scritture? Il binario è questo e sicuramente leggere altro serve per i motivi descritti. Se poi leggere altro porta ad altra direzione è cosa diversa. Occorre sapere dove si va e lo gnosticismo è comunque figlio dell'ellenismo.. non parte dall'Egitto o dalla conoscenza antica per come si pensa.
A volte il futuro è anche la lettura del passato...
Se tutta la storia non è scritta sui libri, come potrai leggere il passato per capire il futuro? O i tuoi libri sono diversi? :-)

Mi riferisco alla storia raccontata sulla Bibbia. Anzi alle storie. Viene fuori un quadro preciso e non parlo di avvenimenti e conteggi di date, calcoli di tempo ecc. Ma di uno schema che si ripete nel tempo, perchè gli uomini non imparano nulla. anzi più si va avanti peggio è-

PS: sei andato a guardare la disposizione delle 7 chiese in Asia nel I secolo?
No non sono andato a guardare. Ma ricordo che erano a un tiro di sasso dall'isola di Patmos dove era esiliato Giovanni.
Ehh... :-)
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Gianni
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

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Cari Naza, Tiger e tutti. Se fate interventi molto lunghi rischiate che non vi leggano. Anche a me, lo confesso, succede di ignorarli e di passare oltre. Il mio è solo un suggerimento, sia chiaro. :-)
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

Messaggio da noiman »

Scrive Tiger
“Se l'Apocalisse di Giovanni va inquadrata all'interno dell'ebraismo, dimmi, l'ebraismo all'interno di cosa va inquadrato? All'interno della Torah? E la Torah da dove viene! non viene forse da Mosè? E Mosè non era sacerdote egiziano è anche generale? E la Torah- insegnamento Non è forse l'abbinamento di Thot e Ra? Thot era Dio lunare (Yah) della conoscenza, della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria; quindi dell'insegnamento. Guarda caso, Yah era il nome che gli antichi egizi attribuivano alla luna.
Yah era, di norma, associata a Thot che era visto come divinità del sole morto (la Luna). Esistono tracce di un culto di Yah, come divinità lunare, sulla riva occidentale del Nilo nei pressi di Tebe.
Yah, durante soprattutto la XVIII dinastia, compare in nomi di sovrani e di regine. "Guarda caso".
Thot era figlio di Ra ( la luce che veniva personificata con il sole ) quindi, "Ra" è la luce, della conoscenza-insegnamento "thot", in un'unica parola "Torah". Ecco così Gli abbiamo spiegato anche al nostro "eletto" il significato di torah.”


No ! No! Tiger , No! :-O …. Proprio non ci siamo con l’interpretazione delle parole ebraiche ….
Questo è un caso esemplare di totoparola, in base a questa affermazione è come dire che “ totocalcio “è come Totò ( buon anima :-( ) sta al calcio, esempio di come è stata enucleata una parola e tramite essa si è ritrovata la sintesi perfetta per spiegare che gli ebrei, (poverini :)) ) hanno ignorato per tremila anni, la luce in ebraico non è “Ra” ma, אור, or, che ha una radice comune con תורה, curiosamente compare la prima volta come יהי אור Yi’ ‘Or.”Sia luce”
Un altro esempio di totoparola: Ti ricordi il sogno del Faraone in Egitto? Le vacche grasse, poi quelle magre, le spighe i covoni ? Appartengono alla Torah scritta per il popolino, ma purtroppo questo è il libro che abbiamo, ma se esaminiamo la parola ebraica פרה “ vacca” scopriamo che il suo valore gematrico è 285, la parola פרעה sempre in ebraico è il Faraone, il suo valore gematrico è di 355, la differenza fra le due parole fa 70 , lo stesso numero dei figli di Jacov che entrarono in Egitto, parole che il sogno mette in la lettera ע di פרעה, vale 70 , se vogliamo possiamo scomporre פרעה, in פה,” bocca” e רע “malvagio”, vuole dire “bocca maledicente” che indica che il Faraone era malvagio, il tema ripropone il confronto tra due modelli, il male e il bene (accettiamo anche la versione buddista) , oppure quella matematica di 0/ 1 , o informatica di “vero/falso” o più semplicemente il brutto e il cattivo nella complicazione simbolica che il brutto si nutre del bello e buono, il modello che indica la Torah ( da non confondere con il libro dei Morti Egiziano che è solo un carteggio lugubre ) è che il Faraone divora la discendenza di Jacov, Israele, lo stesso esempio è il seguito di Bereshit 41/4-7 dove le spighe magre divorano le spighe grasse.
Guarda caso, Yah era il nome che gli antichi egizi attribuivano alla luna
.
Si ! Tiger
Ancora Si! Ma Israele non adorava ne luna né il sole come gli egiziani, il trampolino era lo stesso ma i nuotatori diversi.
Concludo con le parole del mio amico ormai scomparso:
E un pivello quello che ha inventato la ruota, un genio quello che ha aggiunto le altre tre . Giovanni Agnelli
נוימן

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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

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Gianni ha scritto: mercoledì 12 ottobre 2022, 23:20 Cari Naza, Tiger e tutti. Se fate interventi molto lunghi rischiate che non vi leggano. Anche a me, lo confesso, succede di ignorarli e di passare oltre. Il mio è solo un suggerimento, sia chiaro. :-)
Gianni hai perfettamente ragione. Risposte troppo lunghe e su temi che portano troppo fuori dal binario biblico. E questo, almeno cosa intendo io, non si è compreso. Non ho mai scritto nulla riguardo ad un insegnamento spirituale ma mi sono limitato ad analisi didattiche. Questo significato ognuno lo deve ricercare da sè. Che poi si interpretano i passi in tal senso, va anche bene, così come le profezie. Permettimi però di rispondere a Tiger che più volte ha scritto che Platone ha studiato ad Alessandria d'Egitto.....

Dopo vorrei tornare sul tema di "Megghiddo" perchè avrei da dire, sempre se interessa.
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

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Tiger ha scritto: lunedì 10 ottobre 2022, 15:17


Dici che Platone aveva studiato ad Alessandria d’Egitto e lo ripeti più volte.

il concetto di demiurgo Platone lo aveva preso dall'antico Egitto e precisamente ad Alessandria d'Egitto

Platone che aveva anche studiato ad Alessandria d'Egitto, quando Tolomeo I allora faraone istituì ad Alessandria una scuola chiamata museo, guarda caso tra il gruppo di studiosi che insegnavano c'era anche Euclide.

Non sapevi che Platone andò a studiare anche a Alessandria d'Egitto?


Sei sicuro? Forse di confondi con Aristotele, suo allievo. Oohh poi sono io che sbaglio :-\ :-\ :-\ :-\

A me risulta che Platone, figlio di Aristone, nacque ad Atene nel 428 a.E.V. (+-) e morì sempre ad Atene nel 347 a.E.V (+-). Alessandria d’Egitto è stata una delle prime città omonime fondate da Alessandro Magno nel 332 a.E.V. circa. Ora se la matematica non è un’opinione, il 347 a.E.V. (data di morte di Platone) viene prima del 332 a.E.V. perché in a.E.V. si procede a ritroso nel tempo. Se questi dati sono corretti, dubito che Platone abbia studiato ad Alessandria d’Egitto, città che porta questo nome appunto da Alessandro Magno (detto il Grande) e fondata circa 15 anni dopo. Semmai, Platone (detto “quello dalle spalle larghe”), frequentò sicuramente le scuole misteriche dell’antico Egitto, acquisendo dai sacerdoti egizi, durante i suoi viaggi, nozioni di matematica ed astronomia, studiando anche le costellazioni (astrologia). Tolomeo I mi pare fosse uno dei generali di Alessandro, quindi dubito che Tolomeo I fosse faraone al tempo di Platone, anche perchè mi risulta, ma posso sbagliare, che l'era dei Tolomei inizia proprio dopo la morte dell' Imperatore macedone.

Ovviamente ..metto in conto che intendevi dire: Platone ha studiato nella città che oggi si chiama Alessandria d'Egitto ..poi sede della biblioteca antica,...non ho informazioni a riguardo ... ma la mia è una puntalizzazione :d

Che le scuole misteriche dell’antico Egitto abbiano formato, o meglio, che molti personaggi famosi del passato si formarono attingendo dalle scuole egizie (e non solo) è noto. Quindi?

Tiger, ma davvero per far comprendere un concetto devo scrivere dettagliatamente ogni cosa con tutti i riferimenti bibliografici, se necessario? Le differenti ideologie nascono su ciò che è interpretabile e non su ciò che è chiaramente scritto. Per esempio che gli ebrei lasciarono l'Egitto o che Mosè scrisse un rotolo di precetti non credo sia interpretabile. Non ti piace il termine comando? Usiamo prescrizione? Una prescrizione, così come una norma giuridica del nostro tempo, va interpretata caso per caso perché non in grado di risolvere la totalità di casi. Questo problema si presentava anche allora. Va meglio così?

Mi riferivo comunque ad altro tipo di interpretazione, appunto dove ci sono larghi spazi. Prendi Ezechiele, Zaccaria, o tutti i testi apocalittici. Il passo in questione, in questa discussione è preso dall'Apocalisse di Giovanni, che tu vuoi risolvere con la gnosi senza passare per la storia ed il contesto biblico compresi tutti i riferimenti.

Ho anche specificato che occorre considerare il periodo storico ed ho anche scritto che vanno considerate le influenze culturali di altri popoli. Ho fatto l’esempio che gli Israeliti a Babilonia sono venuti a contatto con altre culture..ed il loro calendario, per esempio, fu influenzato da quello babilonese.. dai nomi. Sicuramente dall’esodo si sono portati dietro un pezzo della cultura egiziana e Mosè certamente è stato istruito in Egitto.

Ho scritto che nel I secolo a dominare è la cultura greca. Facendo l’esempio dei “nuovi concetti della filosofia e della matematica”, specificando “nuovi”, e li svilupparono i greci. No, non furono solo coloro che portarono la filosofia egizia nel bacino del mediterraneo, ma ne elaborarono ed aggiunsero concetti. Facendo l’esempio della matematica, ovvio che le nozioni risalgono ad epoca molto antica (molto più dell’’Egitto) ma dei documenti complessi li possiamo trovare su papiri egiziani ed anche su ritrovamenti indiani. Ma basta osservare le grandi costruzioni del passato, osserva anche le proporzioni. Furono però i greci che svilupparono i nuovi concetti base dell’era moderna. Portando l'esempio della matematica, si potrebbero elencare diversi casi... in primis l'utilizzo della logica deduttiva. Stessa cosa per altre questioni. ..appunto il demiurgo platonico, ed ho parlato di concetto (nuovo) non di origine.


Il concetto platonico di demiurgo ha delle differenze a quello dell’antichità. Anche il temine stesso ha origine greca - δημιουργός, letteralmente "lavoratore pubblico" - di δήμιος dêmos «del popolo» e ἔργον ergon «opera». Platone chiama Demiurgo il "fattore e padre di questo universo" Timeo (28 a segg.). L’altro significato credo si riferisse a “magistrato” ma con Platone prende proprio il significato di “plasmatore della materia” e "colui che ragiona in termini matematici". Ho semplicemente evidenziato l’evoluzione del pensiero così come in altri settori o avanzamento culturale (se così possiamo definire il tutto). Anche il “P greco” di Pitagora, in questo senso, non origina da Pitagora. Se ci concentriamo sul numero .. lo ritroviamo anche in Egitto e nelle Piramidi.

Quando si sviluppano nuovi concetti, o si arricchiscono i precedenti, quello che viene prima viene spesso reinterpretato o arricchito con i nuovi concetti. Non sempre è corretto fare ciò. Anche con la religione si procede così, vedi la reinterpretazione cristiana di tutta la Bibbia, strappata dalle mani degli ebrei e messa sotto i piedi. Magari per i popoli antichi certi passi volevano dire una cosa.. poi sono arrivati i preti.. eh no.. li si parla di altro. Nel caso della filosofia e della matematica si parla di elaborazione, arricchimento di concetti ecc.. nel caso della religione ho i miei dubbi.

Anche sul concetto del bene e male, a quel punto della storia si volle trovare una spiegazione in base nuove conoscenze, o meglio ai nuovi concetti. Se già si aveva la risposta non aveva nemmeno senso porsi il problema. Non mi pare di scrivere cose dell’altro mondo.

Conosco la storia egizia delle divinità.

Tutto questo discorso è per dire che ogni pezzo della scrittura va inquadrato epoca per epoca, ideologia per ideologia. Se trattiamo le scritture, le prime risposte vanno ricercate all’interno di esse ed in ciò che ruota intorno:

1. Traduzione
2. Periodo storico
3. Influenza culturale
4. Poi interpretazione

Sul punto 4, ognuno prenda la strada che vuole. Se già il punto di partenza è fuori dalle scritture (che sia Kabbalah o gnosi o quello che si vuole) si entra in un mondo diverso. Dici che è quella la verità? io dico che senza un maestro si chiama " caos ideologico". Ognuno è libero di partire da dove vuole. In questo forum “biblistica” ci tengo ad analizzare il testo seguendo i punti sopra esposti. Non ho mai parlato di significati spirituali. Quelli vengono dopo e si va nel campo delle interpretazioni. Benchè conosca anche alcune interpretazioni partendo da altri punti, qui mi interessa il profilo biblico.. perchè quello che deve venire fuori viene da se. Non piace? Ognuno faccia le sue ricerche esterne. E poi, Tiger, ti ho mai bloccato quando scrivi le tue interpretazioni? Nessuna ti vieta di farlo, credo. Io non di sicuro.

Tornando al tema di Har magheddon, ci sarebbe una spiegazione biblica e storica, utilizzando il metodo che tutti possono confutare: la didattica. Cosa vorrà dire l’autore? Libera interpretazione ma sempre su una base biblica (anche extrabiblica) e dei punti di domanda vengono fuori. Non bisogna per forza conoscere la gnosi.. Quale poi? Se vuoi seguire una linea corretta, da solo è difficile. Non impossibile, ma difficile. Dovresti iniziare un percorso con dei maestri, appunto un percorso iniziatico, dove partendo dal “caos” si arriva al “cosmos”. Coincidenza vuole che gli arcani maggiori dei tarocchi, iniziano con il primo arcano che è il “bagatto” e rappresenta il caos, e finisce al “mondo”. Gli arcani maggiori sono 22 così come le lettere dell’alfabeto ebraico, così come simboleggiato dalla sfilata dei 22 faraoni in Egitto tempo fa… Non mi fare aggiungere altro. Perché andiamo completamente fuori tema.


il tema della discussione è comunque "Che cos'è Har Maghedon".
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

hai letto cosa ti ho scritto dopo?
Ovviamente ..metto in conto che intendevi dire: Platone ha studiato nella città che oggi si chiama Alessandria d'Egitto ..poi sede della biblioteca antica,...non ho informazioni a riguardo ... ma la mia è una puntalizzazione :d
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Dopo i chiarimenti rimane il problema dei passi biblici... seguendo due strade diverse. Ti ho anche scritto che nessuno ti vieta ci scrivere la tua. Io almeno non te lo impedisco. Per tornare al tema..ho scritto che avrei da dire sul discorso MEgghiddo.. analizzando la storia ed il testo. Poi ognuno interpreti come vuole.
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

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Tiger ha scritto: giovedì 13 ottobre 2022, 17:47
chelaveritàtrionfi ha scritto: giovedì 13 ottobre 2022, 17:41 Dopo i chiarimenti rimane il problema dei passi biblici... seguendo due strade diverse. Ti ho anche scritto che nessuno ti vieta ci scrivere la tua. Io almeno non te lo impedisco. Per tornare al tema..ho scritto che avrei da dire sul discorso MEgghiddo.. analizzando la storia ed il testo. Poi ognuno interpreti come vuole.
Naza, MEgghiddo è un posto della Palestina, dove se non erro sono state combattute diverse battaglie. Forse è il simbolo delle battaglie. altro non so dirti.
Si certo. :-) . Io scrivo la mia analisi sul tema, poi accetto qualunque osservazione. Non ho problemi.

PS: sai che da parte mia nessun attacco nei tuoi confronti. E' solo che preferisco chiarire la mia linea di discussione e non sempre riesco
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noiman
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Re: Che cos’è “Har Maghedon”?

Messaggio da noiman »

Si Tiger è da quelle parti :-O
ci scrivi:
No! no! Noiman, Io non ho detto che "Ra" in ebraico significa Luce. Ho detto che Torah è l'abbinamento di due nomi egiziani di "thot" e "Ra".
Hai ragione Torah è in cinese e non è ebraico, :-O ma siamo entrambi intelligenti e non ci cavilliamo più, :YMHUG: per ritornare in argomento e parlare di Meghiddo, la prossima settimana dopo aver smontato la sukka nel mio giardino, (con gran sollievo dei due giardinieri , montaggio e smontaggio lo facciamo rigorosamente in famiglia o:-) ) non è detto che farò una puntatina in Israele, magari passerò a Megiddo per chiedere ai locali che aria tira li, e se vedono qualche nuvola scendere dal cielo, :)) vi lascio il numero 972-04-659 0316 che dovrebbe corrispondere del sito archeologico di Megiddo che è parte di un parco archeologico più grande sempre molto interessante da visitare anche se non mi ricordo di esserci stato dopo la sua costituzione.
Noiman
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