Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

MassimoWlaBibbia
Messaggi: 68
Iscritto il: domenica 21 febbraio 2021, 9:12

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da MassimoWlaBibbia »

------
Ultima modifica di MassimoWlaBibbia il sabato 8 ottobre 2022, 11:55, modificato 3 volte in totale.
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Gianni sono a metà. :-) Appena finisco inizio a scrivere qualche commento.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Finito di leggere tutto. Gianni, credo che hai trattato l'argomento in maniera molto dettagliata, come tu sai fare e fino ad oggi non ho trovato nulla descritto in maniera così approfondita. Ci sono molti punti interessanti a cui non avevo fatto caso e non sono mai andato così a fondo nella questione più di tanto (non sono un biblista io :-) ) . Oltre ad analizzare i passi, ragionarci su, indagare tutte le scritture inerenti ecc.. occorre certamente rivedere i passi tradotti... e qui siamo alle solite con il problema delle traduzioni. Per esempio non avevo pensato che si trattasse di una "tribuna" il luogo a cui si fa riferimento alla vicenda di Pilato ecc.


Direi che manchi qualcosa sarebbe non esatto, anche perchè prima si dovrebbe definire cosa si vuole cercare. Forse espletare qualche vicenda storica e descrivere in un paragrafo le ideologie ed i movimenti giudaici con le loro caratteristiche, poteva aiutare di più. Prima di commentare devo rileggere alcune parti e poi ricavarne un argomento per volta, perchè c'è davvero tanto materiale di discussione.

I complimenti sono ovvi e dovuti :-)

Tuttavia ci sono cose che non mi convincono, non nella tua trattazione, ma su tutta la questione.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Hai ragione, Naza: avrei dovuto – per le ideologie ed i movimenti giudaici – inserire almeno questo link:
https://www.biblistica.it/?page_id=4398
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Perfetto Gianni. Qui ho trovato anche parte di cose che avrei aggiunto. Dato che siamo in tema, prendo dal tuo documento 6. La fonte Lucana, questa parte:
Il Sinedrio
L’alta corte ebraica si chiamava Sinedrio. La parola, derivata dal greco συνέδριον (synèdrion), si spiega nella sua etimologia: σύν (syn) + ἑδραῖος (edràios) = “con” + “sedentario”; riferito quindi a persone che siedono insieme stabilmente. Il nome ebraico è ריןְ דֶהְנ ִ ס) ַsanhedrìyn). Formata da 71 membri, l’alta corte ebraica aveva la sua sede nella capitale della Giudea, a Gerusalemme. Al tempo di Yeshùa il Sinedrio era costituito dal sommo sacerdote in carica (essendo sotto la dominazione romana la carica si otteneva per nomina), dai sommi sacerdoti emeriti, dai parenti del sommo sacerdote, da anziani, dai capi delle tribù, da capifamiglia, da scribi e da esperti della Toràh (At 4:5,6) sia dei farisei sia dei sadducei. - At 23:6.
Spettava al sommo sacerdote convocare il Sinedrio, essendone il capo e il presidente. - At 5:17,21,27;
7:1;22:5;23:2. Come spiegato nel Talmùd, il Sinedrio sedeva in giudizio dall’offerta del sacrificio giornaliero della mattina fino a quello serale (cfr. Nm 28:3,4); non poteva riunirsi nei sabati (settimanali e giorni festivi). Nei casi in cui era prevista la pena di morte, la seduta doveva essere diurna e si doveva pervenire al verdetto durante il dì; se il verdetto era di condanna a morte, la sentenza andava emessa il giorno dopo, ragione per cui il Sinedrio non poteva tenere sedute durante la vigilia del sabato (settimanale o per giorno festivo). - Tosifta Sanhedrin 7:1. Le suddette regole furono tutte violate tenendo il processo a carico Yeshùa.
Dalla Mishnàh (Sanhedrin 4:3) abbiamo altri particolari: “Il Sanhedrin sedeva a semicerchio, in modo che i membri potessero vedersi . . . Due segretari dei giudici sedevano dinanzi a loro, uno a destra, l’altro a sinistra, e raccoglievano i voti di coloro che si pronunziavano per l’assoluzione e di quelli che si pronunziavano per la condanna”. - Il Talmud, a cura di A. Cohen, Bari, 1986, pag. 358. A quanto pare, il Sinedrio fu istituito all’epoca della dominazione greca sulla Palestina, nonostante la tradizione ebraica lo faccia risalire a Mosè (cfr. Nm 11:16-25), senza alcuna prova storica che al tempo dell’Esodo ci fosse un’unica corte giudiziaria composta da 70 anziani. Nel primo secolo, durante la loro dominazione, i romani avevano concesso al Sinedrio grande indipendenza, lasciandogli autorità in campo civile e amministrativo. L’alta corte ebraica aveva un proprio corpo di polizia che impiegava per far eseguire gli arresti e le carcerazioni (cfr. Mt 26:47; At 4:1-3;9:1,2). Finanche gli ebrei della diaspora erano sotto la sua giurisdizione (cfr. At 9:1,2). Per condannare a morte, il Sinedrio necessitava però dell’autorizzazione del procuratore romano. - Cfr. Gv 18:31. Il Sinedrio fu sciolto dai romani dopo la loro distruzione di Gerusalemme nel 70.
Qui riporti che il Sinedrio necessitava dell'autorizzazione del procuratore romano per la condanna a morte. Nel caso di Yeshùa ( e lo spieghi ampiamente nella tua trattazione sul processo), ci furono vari motivi per i quali il Nazareno finì dai due governanti romani. Un episodio simile è citato anche nell’opera di Giuseppe Flavio “Guerra Giudaica”- libro VI dove si parla di un certo “Gesù figlio di Anania”, che fu preso dai capi del popolo e fu fatto flagellare, perché profetizzava contro Gerusalemme. I capi lo trascinarono di fronte al governatore romano.

Le autorità giudaiche intervenivano nei casi opportuni e poi si rivolgevano alle autorità romane. In alcuni passi della scrittura, come in Gv 8, si notano casi di pena di morte per lapidazione.

Stando a dei regolamenti, nel processo di Yeshùa di violazioni ve ne furono parecchie. Per alleggerire la ricostruzione, prendo spunto da una spiegazione già messa a punto :
"Secondo la legge ebraica sono riscontrabili anche una serie di violazioni compiute dalle autorità religiose in merito al processo di Gesù: utilizzo di falsi testimoni (Es20,16) falsificazione della giustizia (Es23,1-2;23,6-7;Lv19,15;19,35), aver incitato le autorità politiche a liberare l'assassino Barabba (Nm35,31-34;Dt19,11-13), aver chiesto di uccidere Gesù tramite crocifissione, pratica ritenuta sconveniente (Dt21,22), il non aver accettato come re un ebreo, bensì uno straniero quale Cesare (Dt17,14-15). Fonte : Wikipedia
Considerando la Mishnàh, se non erro risale al II secolo E.V. quindi alcune regole potevano non valere secoli addietro. Da evidenziare però una testimonianza importante. La sede del Sinedrio doveva essere nella cosiddetta "sala delle pietre squadrate" (Lishkat ha-Gazith), verosimilmente coincidente col xystòs (porticato, colonnato) citato da Giuseppe Flavio.

Ma Sanhedrin, folio 41a - "Il rabbi Jochanan ben Zakkai diceva che quarant'anni prima della distruzione del Tempio i sinedriti furono esiliati e si stabilirono in Hanut:

Pag.24-26
https://www.sefaria.org/Sanhedrin.41a.2 ... l&lang2=en

Proprio al tempo di Yeshùa, in quegli anni, si decise di spostare la sala delle riunioni del grande sinedrio dalla lishkat hagazit a un'altra sala che si trovava lontano dal tempio. In questa occasione i Romani tolsero il potere di condannare a morte al sinedrio.

Piuttosto, deve aver detto che il Sinedrio non giudica più casi di diritto capitale. Una volta che il Sinedrio ha lasciato la Camera di Hewn Stone, il potere della corte di giudicare le cause capitali è stato annullato”.

Nei vangeli quindi si parla della casa del Sommo Sacerdote.

Ritornando ancora alle regole, la Mishnàh riporta comunque un tempo minimo di 24 ore tra verdetto e sentenza. Nel caso di Yeshùa, due tra gli evangelisti riportano che mancavano 2 giorni alla festa degli Azzimi detta Pasqua. C'era una gran fretta di condannare Yeshùa perchè in quell'occasione sarebbero arrivati molti pellegrini e si volevano evitare dei tumulti.

Prima di andare oltre nella tua trattazione, rimarcherei appunto la questione delle correnti giudaiche del I secolo E.V. e non solo. In particolare si può parlare dei giudaismi del secondo tempio e poi si arriva a questo punto. Sarebbe da considerare che appunto i capi dei sacerdoti erano almeno in maggioranza sadducei. A differenza dei farisei, loro davano importanza alla Toràh scritta.

Appunto perchè vi erano diversi modi di interpretare la Toràh, mi pare di capire che le attese messianiche avevano anche connotati diversi. I sadducei sicuramente non si aspettavano un messia diverso da un re umano "unto" di Yhvh... ed il sommo sacerdote Caiaifa era sadduceo. Appunto per questo motivo, alla luce di queste considerazioni, andrebbero lette attentamente i passi di Marco 14:60-64 e quindi l'accusa per blasfemia.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

:-) .
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Gianni, ho una domanda. In Giovanni 7:14-17 leggiamo:

14 Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. 15 I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». 16 Gesù rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17 Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso


In Mt 7:28-29: «la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava come uno che ha autorità e non come i loro scribi».

Yeshùa era chiamato Rabbì, allo stesso modo dei dottori della legge (scribi...) ed insegnava nel tempio e nelle sinagoghe. Ma non era concesso fare ciò a chi aveva frequentato certe scuole?

«Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?»

Riguardo alle frasi "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato" e "la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava come uno che ha autorità e non come i loro scribi", mi pare di capire fare riferimento al modo in cui Egli insegnava. Tra l'altro, Yeshùa, nonostante riconoscesse Scribi e Farisei seduti sulla cattedra di Mosè (Mt 23:2) egli spesso li ammoniva. Non solo conosceva la scrittura (in questo nessun sadduceo lo criticava) non solo conosceva anche l'insegnamento orale dei farisei .. ma li criticava pure.. come scrivi tu.. questi "praticavano bene e razzolavano male"
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

E la domanda qual è? :-)
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?»

Prendendo alla lettera questa domanda... come faceva ad insegnare al tempio e nelle sinagoghe, essere chiamato Rabbì (a parte dove è scritto che insegnava come un Rabbì) se non aveva fatto alcuna scuola?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Cara Naza, i bambini ebrei imparavano a leggere e a scrivere con la Bibbia. Questo era già un modo per conoscerla. I genitori, poi, completavano l'istruzione. La Toràh prescriveva che il padre ne parlasse al figlio in ogni occasione, dal mattino alla sera. Se leggi il cosiddetto Magnificat di Miryàm, la madre di Yeshùa, puoi notare quale profonda conoscenza lei avesse della Bibbia ebraica. Aggiungi che Yeshùa, per la sua acuta intelligenza, aveva una conoscenza e una padronanza biblica senza pari. A dodici anni lo troviamo nel Tempio a fare domande ai dottori della Toràh, per imparare. Non aveva frequentato scuole rabbiniche come Paolo, certo, ma la Scrittura la conosceva e la intendeva meglio dei rabbini.
Rispondi