Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

MassimoWlaBibbia
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Magari questa analisi può avere un certo interesse su alcune cose che diamo per scontate:
https://www.jerusalemperspective.com/20432/
noiman
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Caifa poteva essere il Cohen Gadol al tempo di Gesù Matteo 26/3-57) e Anania al tempo di Paolo, (Atti 23/2; 24/1), se Anania quando interrogò Gesù non era più in carica come Sommo Sacerdote, questo può significare che poteva essere un interrogatorio informale, lo stesso Anania parteciperà in seguito come capo delle operazioni nella Guerra Giudaica
Noiman
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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noiman ha scritto: venerdì 14 ottobre 2022, 10:21 Caifa poteva essere il Cohen Gadol al tempo di Gesù Matteo 26/3-57) e Anania al tempo di Paolo, (Atti 23/2; 24/1), se Anania quando interrogò Gesù non era più in carica come Sommo Sacerdote, questo può significare che poteva essere un interrogatorio informale, lo stesso Anania parteciperà in seguito come capo delle operazioni nella Guerra Giudaica
Noiman
Anna o Anano (Anania) aveva 5 figli. Al tempo di Yeshùa sono citati sia lui che il suocero Caiafa. La lista dovrebbe essere questa:

Eleazar ben Anano (16-17)
Caifa (18-36), il quale aveva sposato la figlia di Anna
Jonathan ben Anano (36-37 e poi 44)
Theofilo ben Anano (37-41)
Mattia ben Anano (43)
Anano ben Anano (63)
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 14 ottobre 2022, 11:36, modificato 1 volta in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Besàseà ha scritto: venerdì 14 ottobre 2022, 11:26 Caro Noiman, i sommi sacerdoti non potevano interrogare nessuno. Non facevano parte del Sinedrio. In secondo luogo ad essere interrogati erano i testimoni e non gli imputati.

Shabbath Shalom e Chag Sameach
Infatti pare non vi fu alcun processo legale. Fu una riunione notturna che violava le regole se fosse stata legale. Il processo fu quello romano
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
noiman
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Si concordo con Besasea, il Cohen Gadol non poteva interrogare il testimone, ma io ho considerato che fosse un incontro informale, di questo argomento non so molto, sto leggendo il saggio di Emil Schurer, nelle parti che descrive il sinedrio in tutte le sue forme, l'opera completa super le 2500 pagine, vedrò di ricavarne qualche cosa.
Shabbat Shalom e Chag Samech.
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Noiman, è davvero ammirevole l ‘interesse che mostri per queste questioni. Interesse assente da parte di molti religiosi e pseudo studiosi che conosco, che evitano di uscire dalle loro riviste e libriccini 😅
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Besàseà ha scritto: domenica 16 ottobre 2022, 15:50
chelaveritàtrionfi ha scritto: venerdì 14 ottobre 2022, 11:36
Besàseà ha scritto: venerdì 14 ottobre 2022, 11:26 Caro Noiman, i sommi sacerdoti non potevano interrogare nessuno. Non facevano parte del Sinedrio. In secondo luogo ad essere interrogati erano i testimoni e non gli imputati.

Shabbath Shalom e Chag Sameach
Infatti pare non vi fu alcun processo legale. Fu una riunione notturna che violava le regole se fosse stata legale. Il processo fu quello romano
Ma anche così il vangelo attribuisce autorità al sommo sacerdote. Autorità che in quel periodo storico i sommi sacerdoti non avevano. L'incarico del sommo sacerdote secondo la Torah doveva essere a vita. Ovvero solo dopo la sua morte il suo discendente lo rimpiazzava. Già dal tempo di Erode, in quel periodo invece prestavano servizio solo per qualche anno e poi ne veniva nominato un altro. I re di quel periodo come Erode e Agrippas avevano l'autorità di nominare il sommo sacerdote e questo spiega l'abbondare dei sommi sacerdoti in dimissione.
Che documenti storici abbiamo? Quelli ebraici non li conosco.

Al tempo del dominio dei greci (poi continuato con Diadochi ed Epigoni), avvenne che il sommo sacerdozio divenisse un titolo acquistato e non seguisse più le normali procedure descritte il levitico. Dopo Onia III fu Giasone a tentare si acquisire il sommo sacerdozio con il denaro e poi il Beniaminita Menelao, della stirpe di Bilga, fratello di un certo Simone, sovraintendente del tempio e di Lisìmaco, che successivamente lasciò come sostituto nel sommo sacerdozio. Siamo nel 172 a.E.V. circa. Dopo Menelao (165 a.E.V.) Giuda Maccabeo (Figlio di Mattatia della stirpe di ioarìb, quindi un levita,) ripristina il sommo sacerdozio.

Dopo la conquista dell'indipendenza di Giuda ad opera della famiglia dei Maccabei, inizia l'era degli Asmonei. Dopo Gionata e Simone è Giovanni Hyrcanus (Ircano -134 a.E.V. circa), figlio di Simone, a diventare sovrano e sommo sacerdote. L'ultimo della dinastia Asmonea è Aristobulo III, nipote di Aristobulo II e Hyrcanus II, 36 a.E.V. Era l’ultimo degli Asmonei, fratello della seconda moglie di Erode, Mariamne I e qui siamo già nel periodo degli erodiani e dei romani.

Questi avvenimenti storici testimoniano, evidentemente, che in maniera forzata la procedura corretta descritta nella toràh, venne cambiata.
Già dal tempo di Erode, in quel periodo invece prestavano servizio solo per qualche anno e poi ne veniva nominato un altro. I re di quel periodo come Erode e Agrippas avevano l'autorità di nominare il sommo sacerdote e questo spiega l'abbondare dei sommi sacerdoti in dimissione.
E questo potrebbe essere spiegato dagli avvenimenti storici, sintetizzati sopra.

Ma anche così il vangelo attribuisce autorità al sommo sacerdote. Autorità che in quel periodo storico i sommi sacerdoti non avevano
Giuseppe Flavio (discendente degli Asmonei), nella sua opera Antichità giudaiche (93-94), fornisce il racconto della lapidazione dell’apostolo Giacomo il Minore (nel 62 E.V. circa), che era a capo della comunità di Gerusalemme, descritto come un atto illegale e sconsiderato, del sommo sacerdote nei confronti di un uomo virtuoso:

“Anano .. convocò il sinedrio a giudizio e vi condusse il fratello di Gesù, detto il Cristo, di nome Giacomo, e alcuni altri, accusandoli di trasgressione della legge e condannandoli alla lapidazione” (Ant. XX, 200).

Flavio, non solo testimonia che un Gesù detto Cristo era esistito e che aveva un fratello di nome Giacomo (concordando con i vangeli), ma anche che il sommo sacerdote di quel periodo (tra l'altro uno dei figli di Anna - Anano - Anania), aveva una qualche autorità (come testimoniano anche Atti).

Oltre a questo, sappiamo che buona parte delle scritture greche, quindi i 4 vangeli, vennero scritti nel I secolo. Le eventuali falsità degli eventi, potevano essere contestate subito. Purtroppo, che io sappia, non esistono documenti storici di quel processo. Ma esistono quelli dei successivi.
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Besàseà ha scritto: lunedì 17 ottobre 2022, 7:34
chelaveritàtrionfi ha scritto: domenica 16 ottobre 2022, 21:50 “Anano .. convocò il sinedrio a giudizio e vi condusse il fratello di Gesù, detto il Cristo, di nome Giacomo, e alcuni altri, accusandoli di trasgressione della legge e condannandoli alla lapidazione” (Ant. XX, 200).

Flavio, non solo testimonia che un Gesù detto Cristo era esistito e che aveva un fratello di nome Giacomo (concordando con i vangeli), ma anche che il sommo sacerdote di quel periodo (tra l'altro uno dei figli di Anna - Anano - Anania), aveva una qualche autorità (come testimoniano anche Atti).
Quanto sostieni è anacronistico. Siamo in piena rivolta, al tempo dei sicari, e Anania aveva commesso questo reato politico, in conseguenza del quale fu dimesso. Il Sinedrio poteva convocarlo chiunque, ma era necessaria l'approvazione dell'autorità competente. Anche dopo essere stato dimesso continuò a corrempere chi aveva l'autorità e lo stesso sommo sacerdote in carica, disponendo di molto denaro (apparteneva ad una famiglia ricchissima).
L'esistenza di un soprannome non dimostra nulla. Chiunque avrebbe potuto usarlo e costruirci su una storia. Inoltre il soprannome messia non ha lo stesso peso che ha oggi nel cristianesimo e nell'ebraismo, ai tempi significava semplicemente "il grande".
Nella riforma di Cesare del 47 a.E.V. il sinedrio acquistò una certa autorità.


così nell'età romana i sinedrî di Gabinio e il sinedrio di Gerusalemme dopo la riforma di Cesare rappresentassero la suprema magistratura indigena, alla cui competenza spettavano, nella direzione della cosa pubblica e nell'amministrazione dei più alti gradi della giustizia, tutte quelle attribuzioni che l'autorità romana non riserbava per sé. Erode, che appena raggiunto il potere sovrano mise a morte i membri del sinedrio o i più di loro, creando un nuovo sinedrio a lui ligio, avrà certamente assai limitato il potere di questo; sembra inoltre che egli costituisse accanto ad esso un altro sinedrio di amici suoi, il consueto consilium dei sovrani ellenistici. Dopo la morte di Archelao figlio di Erode, il sinedrio di Gerusalemme, presieduto dal sommo sacerdote, avrà di nuovo riacquistato più vasti poteri, come consiglio governativo del paese e come supremo consesso giudicante.


Bibl.: E. Schürer, Geschichte des jüdischen Volkes im Zeitalter Jesu Christi, 4ª ed., Lipsia 1907, pp. 237-267; J. Juster, Les juifs dans l'empire romain, Parigi 1914, I, pp. 400-402; II, pp. 128-145; G. F. Moore, Judaism in the first centuries of the Christian Era, Cambridge 1927-30, III, pp. 32-33; A. Momigliano, in Annali della R. Scuola Normale Sup. di Pisa (Lettere, storia e filosofia), s. 2ª, II, pp. 188, 190-91, 370-73; e la vastissima bibliografia di questi autori citata

https://www.treccani.it/enciclopedia/si ... Italiana)/

Archelao, figlio di Erode, è morto nel 18.
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Besàseà ha scritto: lunedì 17 ottobre 2022, 16:08 Archelao seguì le orme del padre Erode. E fu propio Erode a togliere ogni autorità politica al sommo sacerdote. Infatti egli nel corso del suo regno gli tolse l'incarico a vita e nominò sette sommi sacerdoti da sacerdoti stranieri fatti venire dall'estero proprio con lo scopo di disorientarli perché non prendano autorità politica e far diminuire la loro influenza al popolo.
Il Sinedrio presieduto dal sommo sacerdote è una castroneria perché è in netto conflitto con la letteratura ebraica che per noi ebrei ha valore storico più di ogni altra.
Il quel periodo il Sommo sacerdote non aveva niente da spartire con il Sinedrio se non l'influenza che aveva nel popolo, e come tale poteva solo far parte dei 50 saggi oratori che insieme ai 70 membri costituivano i 120 della Kneset haGedolàh.
Bèsasèa io ovviamente non c'ero e non sono testimone. Ho scritto che non conosco tutte le fonti ebraiche (anche perchè non credo che si trovino tutte e tradotte) e se ci sono ho chiesto quali. Ciò che ho studiato fa intendere altro ... ma siamo sempre agli studi di altri, in questo caso storici...

Nel link che ti ho messo, dove si parla del Sinedrio :
[di Ugo Enrico PAOLI - Umberto CASSUTO - - Enciclopedia Italiana (1936)] e con la bibliografia precedentemente indicata, gli autori affermano (riguardo alla sua costituzione):


Secondo l'opinione più comunemente accettata i surriferiti dati delle fonti ebraiche non sono attendibili, e sono dovuti alla tendenza della tradizione ebraica a proiettare nell'antichità i caratteri che venne assumendo quell'accademia di dottori che dopo la distruzione dello stato ebraico fu, a Jamnia prima e in altre località palestinesi dipoi, la continuatrice dei precedenti consessi di Gerusalemme, e il cui presidente e vicepresidente vennero in processo di tempo ad assumere rispettivamente i titoli di nāsī e di ab-bēt-dīn. Alcuno invece (Büchler) ha supposto che siano da distinguere due diversi sinedrî, e che di solito le notizie delle fonti ebraiche non si riferiscano al συνέδριον dei testi greci, ma a un altro sinedrio, un consesso di dotti (tra i quali prevalevano ora i sadducei, ora i farisei, e infine, definitivamente, questi ultimi), che aveva la sua sede nel tempio, e le cui attribuzioni erano l'interpretazione ufficiale della legge religiosa e la sorveglianza sulla sua attuazione. La cosa è assai dubbia, per quanto, in un modo o in un altro, l'esistenza di un'accademia di dottori farisei avente autorità di deliberare circa l'interpretazione della legge religiosa debba certamente essere ammessa.

https://www.treccani.it/enciclopedia/si ... Italiana)/
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noiman
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Re: Processo, condanna a morte ed esecuzione di Yeshùa

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Questo è il riassunto che riguarda lo studio di Emil Schurer, le pagine che trovate in parentesi si collegano al testo originale, in rete non mi pare che disponibile.
Ricordo che l’opera completa è di quattro tomi almeno 2000 pagine, oggi disponibile anche in diverse edizioni economiche.
Quello che vi riassumo è al 90% fedele al testo originale, ho condensato in circa cinque pagine oltre 20/30 pagine sull’argomento che ci interessa che è molto più esteso perché Schurer prende in considerazione tutto il sistema sacerdotale ebraico, un intero tomo di 660 pagine.

Il consiglio dei 70 anziani affiancato da Moshè secondo suo comando è menzionato in Bemidbar 11/16 e si suppone che sia rimasto attivo fino in epoca talmudica, anche se non esistono prove evidenti a parte gli ”anziani “ menzionati come rappresentanti del popolo (I° Re 8/1, II Re 23/1, Ezech.14/1, 20/1) non erano organizzati come tribunale come ai tempi del Sinedrio che aveva una forte valenza politica, ma veniva usato secondo le norme deuteronomiche (Dvarim 17/8 - 19/16) in carattere giudiziario, il numero dei partecipanti a questo consiglio non è menzionato, in Esdra si parla di dodici uomini, uno per ciascuna tribù, vedi (Esdra 5/5-9, 6/7, -14, 10/18) ( Neemia 2/16, 4/8-13, 5/7, 7/5) ( pag. 252), prima e dopo l’esilio le tribù erano indipendenti e non esisteva una direzione comune che si ritroverà solo quando verrà istaurato il sistema centrale.
Lo schema mosaico lo si può ritrovare nella legislazione ultra conservatrice delle sette essene di Qùmran dove la setta era divisa simbolicamente in 12 tribù (nota2a pag 253)
Nel periodo pre-ellenistico e ellenistico era nelle mani dei sacerdoti, questo lo sappiamo leggendo Aegyptiaca, di Ecatea di Abdera, contemporaneo di Alessandro Magno che descrive la struttura politica giudaica in capo ai sacerdoti e al Cohen Gadol , anche ai tempi di Antioco Il grande (2223-187 a.c) aveva un potere molto grande e una quasi completa azione di libertà lasciata dai sovrani ellenistici (255), anche in seguito alla rivolta maccabica la nuova dinastia degli Asmonei una volta rimossa nel sinedrio l’impronta ellenica continuò ad esistere anche se controllata dai sacerdoti Asmonei, (vedi 2°Mach 1/10, 4/44, 1/27, ; I° Mach 7/33, Gionata 11/27; Giuditta 4/8, 11/14, 15/38), in epoca romana il sinedrio subì una riorganizzazione da parte di Pompeo che abolì la monarchia ma risparmio il sommo sacerdote gerosolimitano anche se per volere di Gabinio (57-55 a.c) si ripartì il territorio giudaico in cinque provincie: Gerusalemme, Gerico e Gazara situate in Giudea e persero il controllo degli altri due sinedri in Galilea, e Samaria, Flavio Giuseppe lo rappresenta come una radicale trasformazione ma non sappiamo se si trattava di distretti giudiziari o solamente fiscali o entrambe le cose, (256), nel 47 a.c Nerone nominò Ircano II° etnarca dei Giudei, in Antichità Giudaiche Giuseppe Flavio riporta che a un certo punto le autorità romane chiesero al sinedrio gerosolimitano di rendere conto di alcune azioni fatte in Galilea da Erode , da questo si deduce che il potere del sinedrio di Gerusalemme si estendesse nuovamente in Galilea.
Erode il Grande iniziò il suo regno mandando a morte tutti i membri del sinedrio (Antic.Giu. 14,9,4), secondo Giuseppe Flavio ne furono giustiziati 45 circa 2/3 e tutti sostenitori di Antigono e il resto fu sostituito da elementi compiacenti (258), in quel periodo i farisei si aggiunsero nel sinedrio a scapito dei sadducei che rappresentavano la vecchia guardia e la nobiltà, fu questo consiglio a giudicare Ircano.(Anth. Giud 2 tomo 15/2).

Successivamente dopo la morte di Erode succede il figlio Archelao la competenza fu ridotta solamente a Giudea e Samaria e il sinedrio limitato alla Giudea vera e propria, dopo la morte di Archelao la forma di governo divenne aristocratico (vedi Antic.Giud. 20,10,5°tomo) e sotto la guida del sommo sacerdote, (258), il governo di Gerusalemme è menzionato anche dai vangeli come il massimo organo giudaico del governo (Matt. 5/22,26/59, Marco 14/55, 15/1, Luca 22/66, Act. 4/15, 5/21 ecc.), ritroviamo le stesse informazioni nella Mishnàh che lo definisce bjt djn ha Gadol ( vedi nota 21, pag.259), composto da 71 membri rimane il dubbio se il “grande tribunale”, o “grande sinedrio” era una istituzione con competenze alle questioni religiose , all’attività del Tempio e aspetti di interpretazione teologici, questa è la tesi di A. Buchler, esiste anche una seconda ipotesi che ipotizza tre tribunali separati, per sacerdoti, leviti e Israeliti, ciascuno composto da 23 membri che facevano riferimento al sommo sacerdote, la stessa Mishnàh è in contraddizione con l’ipotesi di Buchler e descrive un sinedrio unico con 71 membri, una specie di corpo giudiziario ,amministrativo e governativo con potere di dichiarare leggi e persino guerra (Sanhedrin 1/5), queste divergenze sembrano voler in qualche modo rendere più attendibili le fonti rabbiniche. (261).
Dopo la persecuzione di Erode dei membri del sinedrio sostenitori di Antigono che rappresentavano l’aristocrazia gerosolimitana , cioè cittadini nobili e ricchi sadducei non in carica perché considerati ne “saggi” e neanche “anziani” ma solamente laici eminenti, (raccomandati) , in quel periodo il movimento farisaico,condiviso e sostenuto dal popolo , spianò la via ai Farisei colti che presero sempre più potere all’interno del sinedrio, la nomina tramite samak, l’imposizione delle mani venne sostituita con la mnwi, la nomina e il significato tramite l'imposizione delle mani si perdette nei secoli successivi forse in contrasto con il cristianesimo che lo adottò (265).
La liskt hgzit , la sua definizione , "sala delle pietre squadrate ", presso il cortile esterno del Tempio, luogo ove il sommo sacerdote trascorreva gli ultimi sette giorni prima dello Yom Kippur, (268), i capi delle due scuole farisaiche fossero eletti presidenti del sinedrio , sappiamo i nomi nel periodo che va fino al tempo di Gesù dal trattato di Avòt (269), il presidente nasi, era sempre il sommo sacerdote, le fonti indicano Caifa al tempo di Gesù (Matteo 26/3-57) e Anania al tempo di Paolo, (Atti 23/2; 24/1), Anania quando interrogò Gesù non era più in carica come Sommo Sacerdote, questo può significare che poteva essere un interrogatorio informale, lo stesso Anania parteciperà in seguito come capo delle operazioni nella Guerra Giudaica (Antich. 2020/9 I°tomo), (270), le discrepanze con i testi rabbinici.
(271), la competenza del Sinedrio nel caso “ Gesù” quando era in Galilea, secondo Schurer è errato poi interpretare il sinedrio ai tempi dei romani come un tribunale spirituale o teologico e in contrasto con i romani, in realtà era un tribunale autoctono che aveva nonostante alcuni limiti una sua competenza che comprendeva anche quella dei tribunali inferiori se incapaci di emettere un giudizio (273), disponeva di una sua polizia e poteva compiere arresti in piena autonomia, la tesi sostenuta da alcuni studiosi in base al NT che il sinedrio non potesse applicare le condanne a morte è contrastata da una lettera che Filone menziona come destinata ad Agrippa in cui viene scritto che se un Giudeo, sacerdote e addirittura il Sommo Sacerdote entrasse nel “Santo dei Santi” è da considerare un crimine che viene punito con la sentenza capitale e senza possibilità di appello ,(277)
Addirittura se un romano si macchiava di questo oltraggio i Giudei erano autorizzati nel giustiziarlo per lapidazione, in realtà commenta Schurer che l’esempio del Sommo sacerdote e del romano erano gli estremi per sottolineare il divieto che era rivolto più che altro ai pagani , Shurer afferma che è un errore sostenere che il sinedrio in base alle testimonianze di Giuseppe Flavio non potesse emettere pene capitali , ( Antichità Giudaiche, tomo I° 20/9), interpreta che le parole di Giuseppe e la frase (riportata da Schurer in greco ) vuole solo chiarire che il Sommo Sacerdote non poteva insediare un tribunale sovrano in assenza del procuratore romano o del suo consenso , le cronache portano l’esempio di un certo Gesù figlio di Anania che nel 62 d.c. durante la festa di Sukkòt sotto l’incarico di Prefetto Luccejo Albino fu consegnato dal sinedrio ai romani perché giudicato rivoluzionario e pericoloso per le affermazioni visionarie sulla imminente distruzione di Gerusalemme , i romani lo interrogarono e lo ritennero pazzo, stranamente, si limitarono a flagellarlo e poi lo rimisero in libertà, forse in spregio allo stesso sinedrio, lo stesso Luccejo Albino in quel tempo svuotò le carceri e consentì a molti ribelli e predatori di ritornare in libertà nel 63 d.c. contribuendo e anticipando la rivolta giudaica che già covava sotto le ceneri, non dobbiamo neanche dimenticare che Albino in accordo con Agrippa II° destituì il Sommo Sacerdote Anano proprio con l’accusa di aver convocato il Sinedrio in sua assenza per fare uccidere Giacomo il Giusto, fratello di Gesù , (nota mia: c’era forse Paolo da quelle parti ?), le regole del sinedrio per le udienze (282), elenco dei 28 Sommi sacerdoti secondo Giuseppe Flavio (elenco da pag 285-289), i Sommi Sacerdoti nominati nei Vangeli, (291).
Caifa, il suo nome era Josef (18-36 d.c.) genero di Ana (287-vol 2°).
Riguardo il luogo delle sessioni ordinarie e straordinarie del sinedrio avvenivano di solito il secondo giorno della settimana (lunedi) e il quinto giorno (giovedi),.

La liskt hgzit , la sua ubicazione secondo F.G. era preso il Xisto, il colonnato sul lato occidentale, in direzione del Monte del Tempio collegato da un ponte (ritrovato negli scavi), la definizione di liskt hgzit è molto complessa (279/280) (più mie note sulla possibile origine delle parole ebraiche alla fine), Schurer afferma che certamente la sua posizione non era all’interno dell’area del Tempio ma presso il colonnato adiacente, questo spiega la riunione del sinedrio a notte fonda che menziona Marco 14/53, a parte la sua autenticità può significare che essendo notte le porte del Monte del Tempio erano chiuse.(281), l’incontro avvenne in modo informale al di fuori.

Ancora una spiegazione di Schurer su la liskt hgzit, per l'autore non significa che questa sala fosse costruita con pietre squadrate ma che fosse accanto allo Xisto che era composto di colonne intagliate, il nome di liskt hgzit era per distinguerla dalle altre sale dell’area del Tempio (280), la Mishnàh afferma che si trovava nell’atrio del Tempio ma sulla topografia del Tempio di Gerusalemme esistono troppe lacune da tutte le fonti , tuttavia possiamo ritenere che come sostiene il Talmud l’area in questione fosse prossima al tempio e fosse usata dai sacerdoti come area di sosta tra un culto e l’altro e consentiva loro di mantenere le vesti sacerdotali perché stavano sempre all’interno dell’area del Tempio, per l’autore non è neanche attendibile l’affermazione che il sinedrio fosse stato scacciato all’esterno dell’area del Monte presso le chanujòt o meglio il suk, mercato coperto all’esterno del tempio e questa affermazione non trova non trova riscontro.

Mia aggiunta:

Riguardo l’origine di liskt hagzit , possiamo considerare לשכה, (con daghesh), significa “camera, sala”, lo ritroviamo i Esdra 10(16, e I°Samuele 9/22, גזר esprime il concetto di tagliare, recidere (con il senso di violenza, inteso come atto predatorio), ritroviamo anche גזית come pietre di taglio (I°Re 6/36) , il senso rimane quello di recidere che è connesso con גזר, “sentenza”.
Fine
Chiedo scusa a Gianni per la lunghezza del mio riassunto.
Noiman


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