FORUM BIBLICO

Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il *Figlio di Dio e lo espongono a infamia.
Lettera agli Ebrei 6:4‭-‬6

Vorrei aprire questa cartella.
Questo passo significa che gli eletti possono perdere la loro elezione ? Da quello che sta dicendo il passo sembra di sì.

Ci sono molte discussioni a riguardo già aperte, in ogni caso ti rispondo con la mia attuale opinione, dato che da un anno a questa parte ho cambiato nettamente idea.
In breve ti rispondo che: no, una persona che nasce di nuovo( davvero), non torna più allo stato iniziale. Ora, quanto ho detto ha un significato ben preciso, che è diverso da quello che predicano le religioni.
Bisognerebbe infatti prima chiedersi: cos'è la salvezza? Cosa vuol dire nascere di nuovo?

Janira so che molti non saranno d'accordo, ma per me l'unico e il primo nato di nuovo è Yeshua il messhiah... con la resurrezione...il nascere di nuovo delle religioni neanche le guardo.

Comunque tornando a ebrei cosa sta dicendo il verso? Che ci sono i cosiddetti chiamati che hanno ricevuto lo Ruach, il sigillo possono cadere e non essere più recuperabili?

Io non sono così radicale sulla nuova nascita, ma per capire il perché è necessario chiarire cosa si intende per salvezza.
Il percorso spirituale ha diverse fasi, secondo me il passo di Ebrei si riferisce alla prima: il periodo che va dalla chiamata alla nuova nascita.
Quando il Creatore decide che sei in grado di fare la Sua volontà, ti pone sulla strada "giusta", ti dona alcuni discernimenti, ti fa conoscere l'ambiente in cui avanzare, questo è il momento più difficile. È il momento di scegliere se andare avanti nonostante tutto, nonostante gli ostacoli, le difficoltà, le derisioni, le rinunce. Se a quel punto decidi che tutto sommato il mondo materiale è meglio, che nemmeno sei tanto sicuro Dio esista, figuriamoci fare la Sua volontà!
Quello probabilmente è un punto di non ritorno ( almeno in questa vita )

Certamente Janira...
Ma leggi cosa dice Yhvh:

Yhvh rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!
Esodo 32:33
E poi :
Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
Apocalisse di Giovanni 3:5.
Quindi torno alla domanda base , se Yhvh ci ha scritto nel libro della vita e dice che chi peccherà contro di Lui lo cancellerà e Yeshua in sostanza dice che chi non vincerà sarà cancellato....si può perdere quindi l'elezione?
La bibbia sembra di dire di sì....

Natzarim, da un anno a questa parte mi sto impegnando nello studio della Torah da un punto di vista un pò diverso, credo te ne sarai accorto.
Quello che ho scritto è una conseguenza di ciò che ho capito finora.
Cos'è il peccato? Cosa vuol dire osservare ed adempiere una mitzvah? Esiste un'anima individuale? Cos'è la salvezza? Qual è lo scopo della Creazione?
Le risposte a queste domande secondo l'antica saggezza della Kabbalah, comportano il fatto che una volta che si è entrati nella spiritualità, cioè nella dazione( Lishma) si è nati di nuovo( cioè spiritualmente) e ci viene rivelato il Volto del Creatore. A quel punto, non si torna più alla natura completamente egoistica ( Lo Lishma).

Questa Kabbalah mi sembra interessante Janira.....mi informerò...ma ho già letto alcune tue considerazioni

La risposta alla sua domanda potrebbe essere in Atti 5:1-11.
Saluti

MassimoWlaBibbia ha scritto: ↑giovedì 25 agosto 2022, 7:50 La risposta alla sua domanda potrebbe essere in Atti 5:1-11.
Saluti

cioè?

Natzarim, anche se le domande sono lecite e come si dice rispondere è cortesia, ti scrivo quello che penso . Immagina un corridore che si sta allenando per migliorare il suo record nei 100 mt. Ogni atleta professionista è seguito da un coach motivazionale che lo aiuta a lavorare sulla mente. Se al momento della partenza il corridore pensa di poter fallire l'obiettivo, lo ha già fallito. Seppur consapevole che esiste la possibilità di fallire, così come ogni atleta è consapevole che esiste la possibilità di non vincere una competizione, sa che deve dare il massimo e deve mantenere il focus sul suo obiettivo. Detto in altri termini: al mattino quando sorge il sole una gazzella si sveglia e sa che deve correre. Se inizia a pensare che il leone se la mangerà, è già cibo in partenza.

Ps. Ovvio che in questo caso non si tratta di competizione ma di modo di pensare in partenza