1 TIMOTEO 2:15

Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da francesco.ragazzi »

Come sarebbe questa traduzione ? :

«E Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione. Ella sarà, però, salvaguardata mediante il parto di figli, se essi persevereranno nella fede e nell’amore e nella santità con costumatezza» (1 Tm 2,14s).
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da bgaluppi »

Caro Francesco, ti dico la verità, quello che penso al momento. Le cosiddette lettere pastorali (1-2Tim, Tito) sono tradizionalmente attribuite a Paolo, ma una grossa fetta della critica moderna le considera pseudoepigrafe. I critici sostengono questa posizione con motivazioni piuttosto convincenti. Ultimamente, ho iniziato a prendere in seria considerazione questa posizione accademica moderna, innanzitutto in virtù di certe dottrine strane, tipo queste che emergono dal versetto che citi. Poi, ogni cosa va valutata bene.

Secondo 1Tim 2:14, sarebbe la donna ad essere stata sedotta dal peccato e a cadere, e non l'uomo. È molto chiaro. Ma i versetti genesiaci lasciano intendere tutt'altro, poiché Adamo "era con lei" (3:6), e fu punito esattamente come Eva e il serpente. Dunque Adamo fu sedotto eccome, e fu cacciato dal giardino assieme alla donna. Oltretutto, paolo mostrerebbe di interpretare i versetti genesiaci in un modo che è del tutto estraneo al giudaismo, ma piuttosto vicino ad una certa tradizione religiosa postuma.

L'idea, poi, che la donna possa essere salvata attraverso il parto di figli, espressa al v.15, nega il sacrificio salvifico di Yeshùa, che riguarda tutti a prescindere da tutto. E il giudaismo biblico considera la generazione di figli come un comandamento, non certo come un'occasione di riscatto per la donna.

Secondo me (e non solo), queste lettere - pur canoniche - devono essere prese con le molle. A meno che non mi sfugga qualcosa, ma il testo è molto semplice e chiaro, e il contesto allude ad una condizione della donna apparentemente diversa dall'uomo, perché non può parlare in assemblea. Proprio non ci vedo Yeshùa che dice ad una discepola di tacere.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lettere_pastorali" onclick="window.open(this.href);return false;
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da bgaluppi »

Approfitto per farti una traduzione letterale del v.15:

“Sarà salvata tuttavia attraverso la gravidanza se perseverano in fede, amore e santificazione con sobrietà (o autocontrollo)”.

Il termine σωθήσεται (sothèsetai, futuro indicativo passivo, terza singolare) è da riferirsi ovviamente alla donna, poiché dopo è specificato l'atto di gravidanza e prima è detto che fu la donna a cadere in trasgressione. Il termine μείνωσιν (mèinosin, congiuntivo aoristo, terza plurale) è da riferirsi probabilmente alle donne come categoria, oppure alla coppia, ma in questo caso non si capisce cosa c'entri l'uomo.

Tutto il discorso - che presenta uno stile scrittorio non propriamente paolino - stona molto, sia rispetto alle parole di Paolo in Rm, Gal, 1-2Cor, che rispetto alla dottrina biblica e al pensiero di Yeshùa, che di certo non differenzia uomini e donne in merito alla salvezza.
speculator

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da speculator »

Non "salvaguardata" ma "salvata" come in Matteo 24:13 chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.

Inoltre la nuova e vecchia traduzione del nuovo mondo ha "parto" .
speculator

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da speculator »

Parto e non gravidanza
speculator

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da speculator »

La condizione della donna e dell'uomo è che per nome è sottoposta alla autorità relativa di chi ne sa piu' di lei.

Non ci sono differenze in salvezza tra i sessi.

La prima donna credette alle bugie del serpente e mangio'.

Adamo non credette al serpente ma scelse di morire e far morire tutti i suoi figli.

Viene usato il plurale "rimangono" perche' e' una categoria di persone.

Il parto e' per indicare un grosso cambiamento nella Donna del Cristo e in tutti quelli sotto autorità.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da Gianni »

1Tm 2:11-15 è certamente il passo più duro - in relazione alla posizione femminile - nell’epistolario paolino che troviamo nelle nostre Bibbie attuali. Tale durezza appare ancora più forte se scomposta nei suoi elementi:
 “La donna impari in silenzio”;
 “Con ogni sottomissione”;
 Non è concesso alla donna “di insegnare”;
 Non è concesso alla donna “di usare autorità sul marito”;
 “Stia in silenzio”.
Questa serie di già durissime imposizioni è resa ancora più dura dalla motivazione addotta: “Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione”.

Contro questa motivazione presunta teologica si erge la Bibbia stessa, anzi Dio stesso che dichiara che è completamente ingiusto dire: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”. - Ez 18:2.

Già questa smentita che Dio stesso oppone all’argomentazione di 1Tm 2:14 dovrebbe metterci sull’avviso.

Se analizziamo attentamente il contesto di 1Tm 2 vediamo come l’apostolo Paolo raccomanda al giovane Timoteo “prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità” (vv. 1,2). Al v. 8 rende più chiaro il suo pensiero: “Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute”. Al cap. 3 poi Paolo cambia discorso e tratta degli incarichi nella chiesa (vescovi/sorveglianti e diaconi).

Tra la raccomandazione alla preghiera per tutti con una vita pacifica (1Tm 2) e la trattazione degli incarichi nella chiesa (1Tm 3) s’inserisce l’incredibile testo di 1Tm 2:11-15.

Già a prima vista quest’ultimo testo appare fuori posto nel contesto. Che cosa mai c’entra il silenzio imposto alle donne e il loro impedimento all’insegnamento nel contesto della preghiera che viene qui raccomandata? In più, Paolo ammette in modo chiaro che la donna possa pregare nelle assemblee. - Cfr. 1Cor 11:5.

Il discorso di Paolo fila via liscio fino a tutto il v. 10: “Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute. Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia: non di trecce e d'oro o di perle o di vesti lussuose, ma di opere buone, come si addice a donne che fanno professione di pietà” (1Tm 2:8-10). Così come non devono esserci manifestazioni d’ira e dibattiti, similmente anche le donne devono mostrarsi modeste. Paolo menziona poi le loro opere buone. È a questo punto che s’inserisce la multipla proibizione che nulla ha a che fare con il contesto, motivata perfino da una ragione che è del tutto antiscritturale.

Ci sono insomma ottimi motivi per ritenere queste frasi antifemministe non propriamente di Paolo. Che l’apostolo delle genti avesse molti nemici già al suo tempo, come li ha tuttora, è un realtà. Quelle frasi così dure non sembrano proprio uscite dallo stilo di Paolo. Siamo chiaramente di fronte a un testo deutero-paolino ovvero a un brano inserito da altri dopo la sua morte e attribuito a Paolo. Questo spiega anche il fatto che oggi appare nei manoscritti biblici.

Anche se lo stile paolino fu ben imitato nella scelta dei vocaboli, c’è un verbo che tradisce una mano estranea: αὐθεντεῖν (authentèin) tradotto “esercitare autorità” da TNM e “usare autorità” da NR. Paolo usa tutt’altra espressione, come ἔχει ἐξουσίαν (èchei ecsusìan), “ha potere”, in Rm 9:21.

Neppure si può addurre il v. 8 – “Gli uomini preghino” – per far notare che il testo biblico ha qui ἄνδρας (àndras), “uomini” con riferimento al sesso maschile. Infatti, nel greco della Bibbia questa parola è usata anche in senso generico riferita all’uomo come essere umano indipendentemente dal sesso. Lo stesso Paolo la usa così: “finché giungiamo tutti all’unità della fede e dell’accurata conoscenza del Figlio di Dio, al livello dell’uomo [ἄνδρα (àndra)] maturo” (Ef 4:13, TNM), in cui sarebbe assurdo tradurre ‘al maschio maturo’. Così anche in Rm 4:8: “Beato l'uomo [ἀνὴρ (anèr)] al quale il Signore non addebita affatto il peccato”, in cui sarebbe assurdo tradurre ‘beato il maschio’.
speculator

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da speculator »

Si puo' essere la donna del Cristo indipendentemente dal sesso e i termini al femminile non sempre sono, simbolicamente, per le femmine ma sia per i maschi che per le femmine, come in Giacomo 4:4 "adultere" si riferisce a chi ha tradito la promessa matrimoniale. Tante volte la nazione di Israele e' paragonata ad una prostituta.
speculator

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da speculator »

Come giustamente rilevato, non occorre un cambio di sesso per crescere spiritualmente e diventare uomini maturi.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: 1 TIMOTEO 2:15

Messaggio da Gianni »

Non concordo, Speculator.
Il femminile adultere è riferito alle "12 tribù che sono disperse" (Gc 1:1) e il femminile riferito ad Israele è dovuto al fatto che in ebraico Israel è femminile.
Rispondi