Giovanni 6:62

chelaveritàtrionfi
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: venerdì 10 giugno 2022, 14:39 Dov'è scritto il contrario?
Lo capisci dal testo nella sua interezza. Mosè si toglie i calzari solo per calpestare un suolo sacro. Occorre definire ciò che è concettuale da ciò che è materiale.
Il concetto di Dio padre e dio figlio è un linguaggio della cultura greco - romana e credo anche della cultura cananea, di altre antiche popolazioni (in base ai ritrovamenti arch) ed una parte della palestina. Come ben sai, il termine Dio sulla bibbia non esiste. Ma è la traduzione di El Ellyion, El, Elohim. Questi termini erano utilizzati sia per "Dio" (colui che sta sopra, il legislatore supremo) sia per gli uomini (Mosè, Davide...), sia per .....i messaggeri.... oltre che per le altre divinità (inferiori) venerate dagli uomini. Per greci e romani l'imperatore era dio nel senso di "potere autoritario sulla terra" ma mai e poi mai si sognavano equipararsi, come individui mortali inferiori, al pari dell'Elohim (del Theos).

Queste non sono chiavi di lettura, è una lettura alla stessa stregua di guida mentale delle sette religiose.
Questa è la ricostruzione della linea sacerdotale in parte dal testo biblico ed in parte dai deuterocanonici e apocrifi. Se non si parte da qui non si capisce nulla. Le chiavi di lettura sono ben altra cosa. Ho semplicemente scritto che ci vogliono... per poter comprendere, non che io le possiedo. Non pretendo di possederle ..... e di certo non sto a scrivere qui certe cose ;)
Libro di Ezechiale + libro delle cronache + libro di Esdra +libro di Neemia +libri dei Maccabei + vangeli = identificazioni classi sacerdotali durante il secondo tempio. Che esistevano i farisei e tutte le altre fazioni in ambiente giudaico con ideologie diverse è scritto sui testi. In alcuni di questi testi poi compare la figura del figlio dell'uomo. Prima si comincia leggere in quali libri se ne parla, cosa voleva dire in determinate epoche e poi cosa nel I secolo.

Ogni classe aveva la sua linea di pensiero. Sarà deformazione professionale, ma cominciare da una suddivisione dei testi e dei concetti (per esempio i 3 sinottici rispetto ai testi giovannei), sarebbe un buon metodo per effettuare alcune analisi.

Prima analizziamo ciò che è scritto, ciò che i testi storici ci riportano, poi consideriamo le ideologie epoca per epoca, infine cerchiamo di comprendere con quello che abbiamo a disposizione tutti. Prendere versetti e vocaboli intepretando significati, quello sì che è in linea con le ideologie religiose ... che servono a confondere e lasciare il potere in mano a chi ci reputa ignoranti come le capre, studiosi e non studiosi.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 10 giugno 2022, 15:47, modificato 6 volte in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Luigi ha scritto: venerdì 10 giugno 2022, 11:36 Caro cvt, è forse impossibile a D-o ,di decidere e manifestarsi alla Sua creatura con fattezze umane ?
Ecco leggo Genesi 18, dove recita che Yhwh appare ad Abramo, e ti suggerisco di leggerlo e meditarlo a lungo , per non incorrere nell'errore di darne, conclusioni superficiali.

Genesi 18, 1 Il SIGNORE "Yhwh" apparve ad Abraamo alle querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della sua tenda nell'ora più calda del giorno. 2 Abraamo alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano davanti a lui. Come li ebbe visti, corse loro incontro dall'ingresso della tenda, si prostrò fino a terra e disse: 3 «Ti prego, mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo!

Il verso 1 recita che è "Yhwh" che appare al patriarca, e gli appare in forma di tre uomini, tanto che Abramo si prostra nanti a loro , e al singolare ,GLI dice al verso 3, "Ti prego, mio Signore "Yhwh" ";
eppure erano tre.

Poi alla richiesta di Abramo, non risponde uno solo di Loro, ma tutti è tre , al verso 5 << Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto».>>
Ora se Uno solo era Yhwh, e gli altri due angeli..., questi mai avrebbero parlato alla presenza di Yhwh.

Poi la scrittura recita che si esprimono ,ora al plurale ed ora al singolare:
9 Poi essi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?
Ed egli rispose: «È là nella tenda». 10 E l'altro: «Tornerò certamente da te fra un anno; allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
13 Il SIGNORE "Yhwh" disse ad Abraamo: «Perché mai ha riso Sara, dicendo:...
14 Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il SIGNORE "Yhwh" ?


Dunque, è innegabile che erano tre uomini , e quando si esprimevano, il testo sacro recita "in tutto il capitolo" che ,era Yhwh che parlava con Abramo , con sembianze umane..
Si potrebbero scrivere libri su questo capitolo, dove tanti sono i spunti di riflessione.
Saluti
Vedi Luigi, penso che a Dio nulla è impossibile, la cosa che ritengo invece possibile è che le religioni hanno ipnotizzato le menti degli uomini. Gianni dovrebbe scrivere, da bravo studioso e psicologo che è, così come ha fatto spiegando le motivazioni dell'indottrinamento di una certa setta, uno studio sull'indottrinamento religioso in generale a tutti i livelli. Cosa che va ben oltre la fede personale e la scintilla divina dentro l'uomo ....
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: giovedì 9 giugno 2022, 23:27 Io ce l'ho, ma qui le chiavi non sono ammesse, perché non si vuole che la verità trionfi ;) . Qui si fa esegesi delle traduzioni, si ritocca solo qualche articolo grammaticale per indirizzare le menti ad un concetto, ormai millenario, un po diverso, come quello fasullo che hanno usato tutte le sette fino ad oggi. È come andare a vedere la pagliuzza nell'occhio degli altri, e non si vede la trave nel proprio; e si passa dalla padella alla brace. Molti lo hanno capito e non scrivono più niente, come ad esempio bgaluppi che rimpiango perché scriveva davvero delle cose interessanti.
Bgaluppi avrà in suoi motivi se non scrive più. :-)

La differenza sta nel capire cosa si vuole trovare. Ognuno ha un suo percorso in base ai mezzi che ha. La differenza sta nelle motivazioni che ti spingono a studiare le scritture. Cercare n esse per trovare conferma alla dottrina religiosa che abbiamo scelto di abbracciare, vuol dire rimanere fermi ed impantanati. Un percorso è pieno di ostacoli ed errori. ... e metaforicamente ho scritto che ci sono delle porte e ci vogliono le chiavi ..molte delle quali non si trovano nè con lo studio della letteratura nè con la matematica.
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Parlando per me stesso, il motivo per il quale ho deciso di studiare le scritture (con i mezzi che ho ... e che cerco di ampliare), a parte quello che credo sia comune ai credenti (spero) è quello "spirito di verità" che mi spinge a ripulire certi concetti dalle b.... che ci hanno volutamente messo in testa. E ci vuole una mente libera .... uno stato difficile da raggiungere. Non è nè una questione di mentalità occidentale o semitica ma proprio uno stato da raggiungere.... perchè il problema di "comprendonio", come si dice in Sicilia, sta proprio nell'uomo moderno. Scrivo su questo forum per l'analisi didattica del testo perchè qui questo posso fare. ... Questa premessa di cose personali che possono non interessare.... chiariscono il mio modo di scrivere e di rispondere ai vari post. Su questa linea mi sono sempre mantenuto, anche commettendo errori (ed è giusto così). ... ma voglio evitare di rimanere impantanato.

Tornando in tema, il concetto di "figlio dell'uomo" sarebbe interessante da approfondire .... partendo dalla didattica, ovvero dall'analisi del testo biblico e dai vocaboli. Se dalle discussioni e dai confronti si può ricavare qualcosa di buono ben venga.
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Janira
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da Janira »

Mentre vi leggevo, mi è venuto in mente questo versetto:

Mc 2:22 Così, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi».

Cosa voleva insegnare Yeshua con queste parole?
La spiegazione Kabbalista mette in evidenza come non sia una questione materiale di divinità che si manifesta in un corpo di carne e ossa...
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Janira ha scritto: venerdì 10 giugno 2022, 16:19 Mentre vi leggevo, mi è venuto in mente questo versetto:

Mc 2:22 Così, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi».

Cosa voleva insegnare Yeshua con queste parole?
La spiegazione Kabbalista mette in evidenza come non sia una questione materiale di divinità che si manifesta in un corpo di carne e ossa...
:-)

Marco 2,21-22. 21 Nessuno cuce un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio, altrimenti il pezzo nuovo porta via l'intero rattoppo e lo strappo si fa peggiore. 22 Così, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi».

Anche questo insegnamento andrebbe letto alla luce della situazione del tempo.... per poi ricavarne un insegnamento universale. facendo un parallelismo con i vestiti vecchi..e gli otri di pelle usati per il vino che dopo un pò diventavano secchi... a certe dottrine che non potevano essere mescolate con gli insegnamenti? 🤔.

ed il parlare in similitudini era classico... di Yeshùa.

«Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata»
Giovanni 16:12
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da Gianni »

Ciao, Trizzi74. Ho letto solo ora la tua domanda, per cui scusa per il ritardo.
In Gv 6:62 Yeshùa domanda cosa direbbero se lo vedessero salire dove era τὸ πρότερον, “la prima cosa” (neutro).
marco
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da marco »

Janira ha scritto: venerdì 10 giugno 2022, 16:19 Mentre vi leggevo, mi è venuto in mente questo versetto:

Mc 2:22 Così, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi».

Cosa voleva insegnare Yeshua con queste parole?
La spiegazione Kabbalista mette in evidenza come non sia una questione materiale di divinità che si manifesta in un corpo di carne e ossa...
Gesù contesta la credenza per cui più si digiuna più Dio si compiace della sua creatura. Come se la quantità della privazione possa influire sulla qualità dell’amore vicendevole. Non sono i digiuni che ci rendono graditi a Dio. Un giorno solo era comandato come digiuno: il giorno dell’espiazione (Lv16). Per tutti gli altri giorni dell’anno vale la regola del vero digiuno descritto in Isaia 58.
La tradizione orale tanto cara ai farisei non trovava parere favorevole in Gesù.
Janira
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da Janira »

In questo periodo ho imparato ad avere molto più rispetto dei Saggi d'Israele, perché fondamentalmente noi occidentali difficilmente possiamo capire il vero significato delle loro parole.

Il fatto di digiunare ha una sua motivazione, che si basa sul riuscire a controllare e ad annullare( ma non ad eliminare!) il proprio egoismo. Potremmo dire che è un possibile metodo. Baal HaSulam insegna che oggi possiamo seguire un metodo meno duro, ma altrettanto efficace: ama il tuo prossimo come te stesso.

Tornando ai nostri versetti, a me invece è venuto in mente l'insegnamento kabbàlistico dei kelim( vasi di ricezione).
La Luce ci circonda, siamo immersi in essa, ma non possiamo percepirla perché non abbiamo "vasi" adatti. Quando la luce riempie un desiderio egoistico, esse si annullano a vicenda. In altre parole, quando otteniamo qualcosa, presto perdiamo il desiderio per la cosa stessa.
Per ricevere la Luce in modo eterno, è necessario un vaso diverso, nuovo, il kli della dazione, che costruiamo con l'aiuto della Luce che riporta al bene a partire dal punto del cuore.

La parola Kabbalah significa proprio ricezione, perciò la saggezza della Kabbalah è la saggezza della ricezione( della Luce che riforma).
Ultima modifica di Janira il sabato 11 giugno 2022, 8:14, modificato 1 volta in totale.
speculator2
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Re: Giovanni 6:62

Messaggio da speculator2 »

Non ero presente.
Le parole del saluto di Abramo ai tre Forestieri credo non sono molto diverse da quelle che usavano coi Forestieri quelli che hanno scritto genesi oppure quelle che si usavano ai tempi di Abramo molti anni prima.

L'unica particolarità sta nel "mio signore" che credo identifica Abramo come servitore di Yahvè e quindi obbligato a servire gli stranieri in maniera particolarmente stretta.
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