Matteo 1 Versi 18-24

Luigi
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Luigi »

Per l'Amico Tiger.
Caro, io parto dal presupposto che D-o non lascia nell'ignoranza del vero messaggio evangelico, miliardi di persone,
e dunque "traduzioni imprecise o meno" le Sue parole non lasciano dubbi:
Venite a me voi tutti che siete oppressi, stanchi ,delusi... ed IO vi darò riposo...
Venite a me per avere La Vita..
Caro, pure io"come l'apostolo" posso dire:; so in chi ho creduto;
LUI è IL mio Signore ,IL mio Salvatore, La mia sola Giustizia nanti al Padre....
Non c'è nulla che mi rassicuri più delle Sue parole.
Ero morto nei miei peccati,
ero triste , oppresso, infelice, con quel vuoto esistenziale e quella noia ogni giorno.
Mentre ora ora, ho La Vita, ho la gioia della Riconciliazione, ho quel grido di Giubilo che ti sveglia la mattina, di un cuore perdonato, lavato dal Suo prezioso sangue, e pure io posso dire come Tommaso:
Il Signore di me e IL Dio di me
Un caro saluto
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Gianni
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Gianni »

Tiger, con questo tuo intervento hai mostrato tutta la tua impreparazione e – non offenderti – tutta la tua ignoranza. Basti solo questo: Διός (Diòs) non significa “Dio” ma “di Zeus”, essendo il genitivo di Ζεύς (Zèus). Per tua informazione, al dativo fa Διί (Diì) e all’accusativo Δία (Dìa); il vocativo è uguale al nominativo. È un nome irregolare. Anche in latino, lingua sorella del greco, è irregolare: Iuppiter, Iovis, Iovi, Iovem, Iuppiter, Iove.
Il nome si trova anche nelle Scritture Greche, in At 14:13, in ui si parla del “sacerdote di Giove”, τοῦ Διὸς (tù Diòs), “dello Zeus”, al genitivo, appunto. In greco si usano gli articoli anche per i nomi propri, ma in italiano è un errore. Il termine “Dio” deriva dal latino deus, che in greco, lingua sorella del latino, è θεός (theòs).
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Gianni
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Gianni »

Tiger, hai presente i “biscotti al Plasmon”? Quando frequentavo il Liceo Classico mi capitò per caso di avere una discussione con due signore Testimoni di Geova. Finimmo a parlare della loro posizione sul sangue e venne fuori che ai loro bambini non davano i biscotti al Plasmon. Al mio stupore, una di loro mi disse: “Semplice, lo dice il nome stesso: Plasmon = plasma = sangue". Pensi che sarebbe servito a qualcosa spiegare che Plasmon deriva da plasmare e non da plasma?
Non c’è ignorante più irrecuperabile di quello che non sa e si crede acutamente geniale. Non credo quindi che valga la pena di spiegarti le etimologie dei nomi che hai citato. E, fai un favore a te stesso: lascia stare l’indoeuropeo. Non esiste, è una “lingua” inventata a tavolino, ricostruita fantasiosamente e artificialmente sulle assonanze. Se vuoi imparare qualcosa su ciò, leggi Giovanni Semerano.
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Gianni
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Gianni »

Sai Tiger, c'è una cosa che è infinitamente più importante di conoscere se stessi e perfino di conoscere Dio: è essere conosciuti da Dio.
speculator2
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da speculator2 »

Gesù era un uomo , "figlio dell'uomo".

"Conosci te stesso " ha forse a che fare con la stessa affermazione dell'oracolo di Delfi e forse con la dottrina pitagorica circa la conoscenza delle proprie vite passate. La contaminazione, se così si può dire, della cultura ebraica con quella greca è un dato storico.
Essere conosciuto da Dio, come dice Gianni, mi pare derivi da Paolo e sia teologia.

Gesù era un uomo e la sua nascita è avvenuta dopo una annunciazione raccontata in dettaglio e realmente accaduta, specie in Matteo in greco e poi è probabile che il testo e la storia dell'annunciazione nascita siano stati male interpretati, come lo sono tutt'ora.

Un suggerimento di questo potrebbe essere le troppe argomentazioni sulla divinità di Gesù che hanno fatto seguito al passo che si doveva analizzare in origine per la discussione.
Janira
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Janira »

Tiger, la Divinità Cristica è il Padre a cui si riferisce Yeshua nei vangeli? E qual è il rapporto tra Yeshua e la Divinità Cristica?
Yeshua è nato uomo come ogni altro essere umano o no?
marco
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da marco »

Caro Luigi, anch’io come te, credo che Gesù sia Dio. Tra noi due, a quanto ho capito, la differenza sta nella comprensione del testo biblico. Per te il rapporto Dio/Gesù è palese nelle Scritture. Leggi questo rapporto in maniera diretta. Il testo per te lo scrive chiaramente. Per me invece, le Scritture prese così alla lettera non mostrano tale rapporto. E' solo una questione di livello di lettura. Per te risulta evidente nell'immediata comprensione. Invece per me è celato tra le righe. Si percepisce ad un livello di lettura diverso, non immediato. Ti porto un esempio tutto mio su come è possibile vedere nella relazione Dio/Gesù l'Uno Creatore.
Es 33,12-23 e un passo struggente dell’Amore di Dio per Mosè. Gli concede l’inimmaginabile: poter vedere il suo splendore.
Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi ordini: Fa' salire questo popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi. Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa gente è il tuo popolo». Rispose: «Io camminerò con voi e ti darò riposo». 15 Riprese: «Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui. Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra». Disse il Signore a Mosè: «Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome». Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!». Rispose: «Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia». Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere».
Il dialogo tra Dio e Mosè, nei primi versetti, verte su due precise richieste da parte dell’uomo. Vuole conoscere chi manderai con me e la conoscenza della sua via. La risposta di Dio, a mio avviso profetica, è che Lui camminerà tra loro e concederà il riposo a Mosè. Mosè non comprende, forse non ci crede, dubita che ciò possa veramente accadere, difatti ripete la domanda inserendo nuovi particolari. Anche nella domanda c'è tanto di profezia: «Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui. Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra». Infatti Israele è l’unico popolo tra tutti i popoli della terra in cui Dio abbia camminato con loro. E quando se non con Gesù? Io camminerò con voi. La risposta non fu: oggi io cammino con voi. Considerando che in Dio il tempo è immobile, avrebbe dovuto rispondergli con il verbo al presente e non al futuro. Vero è che di lì a poco la nube si sarebbe mossa con il popolo. Però il verbo camminare si addice più ad una azione portata a compimento da una creatura, umana o animale. Il vento si muove, non cammina. Infatti la nube si spostava e si muoveva con il popolo. Per carità, prendendo per buone le traduzioni che ho a disposizione. Indicami la via, dice Mosè. «Io sono la via, la verità e la vita risponde Gesù. Infatti la promessa fatta da Dio a Mosè è conservata nel nome di Gesù: l'accesso al riposo. Sinonimi del riposo sono la vita eterna, la terra promessa e la Gerusalemme celeste.
Nella seconda parte del dialogo Mosè chiede di vederlo. Favore concesso perché ha trovato grazia presso Dio. Lo sistema in un luogo vicino a lui. Davvero c'è scritto così!!! E quale sarebbe questo luogo vicino a Dio? Una roccia? La Roccia! Gesù è la roccia per eccellenza. Solo dopo averlo sistemato nella fenditura della roccia (Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me) e averlo reso cieco (ti coprirò con la mano finché sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle) potrà vederlo, ma di spalle. Il volto di Dio non è possibile vederlo nella condizione di Supremo Essere Celeste, perchè la mente umana non può contenere l'Immenso. Questo è stato possibile ad Dio (nulla è impossibile a Dio) in Gesù. La pienezza della Divinità fu contenuta nell'uomo Gesù. Perfettamente uomo e Dio.

Il concetto di Salvezza ne risente a mio avviso molto, se a subirne la crocifissione fu un uomo o Dio.
Certamente non implicano la stessa realtà.
Luigi
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Luigi »

Janira ha scritto: giovedì 7 aprile 2022, 9:33 Luigi, una cosa che non ho mai capito è cosa intende un trinitario quando definisce Dio tre persone. Cosa vuol dire che il Padre( o il Figlio o lo Spirito) è una persona?
Janira, assodato che D-o, "secondo come LO concepiamo noi nella nostra concezione che ci è dato capire " E' UN Solo Spirito; e quindi "LUI..." E' La Deità,
che nelle scritture si mostra in Tre persone "come noi concepiamo.
Persone perchè ognuno di Essi , si esprime con le caratteristiche che abbiamo noi umani, che ci definiamo appunto persone pensanti, parlanti.
Infatti, IL Padre, IL Figlio e LO Spirito santo, come noi persone,
amano, parlano, operano.....
Ecco l'ho fatta breve, perchè se ne potrebbero elencare appunto , altri attributi.
Ciao
Ultima modifica di Luigi il venerdì 8 aprile 2022, 18:39, modificato 1 volta in totale.
Janira
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Janira »

Nella Kabbalah, una grande differenza rispetto questa ideologia è che Dio si possa manifestare in modo diverso: amare o no, parlare o no, in poche parole in modo opposti fra loro. Questo comporta un cambiamento nell'essere di Dio, che comporta imperfezione.
Nelle Scritture viene detto: " Io non cambio'.
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Re: Matteo 1 Versi 18-24

Messaggio da Luigi »

Janira ha scritto: venerdì 8 aprile 2022, 18:16 Nella Kabbalah, una grande differenza rispetto questa ideologia è che Dio si possa manifestare in modo diverso: amare o no, parlare o no, in poche parole in modo opposti fra loro. Questo comporta un cambiamento nell'essere di Dio, che comporta imperfezione.
Nelle Scritture viene detto: " Io non cambio'.
Nessuna ideologia Janira, ma un fatto inconfutabile ,che Dio ha dimostrato di dar corso , quanto al Suo Amore per Israele "per esempio", quanto alla Sua Ira, quando li dava nelle mani dei popoli circostanti a motivo della loro disubbidienza.
Ciao
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