Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

MassimoWlaBibbia
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da MassimoWlaBibbia »

La motivazione non deve essere necessariamente religiosa e probabilmente fu esclusivamente politica.
D'altra parte i Romani erano estremamente attenti a stroncare movimenti messianici e controllavano in maniera scrupolosa il sacerdozio giudaico.
Il messianesimo non era tollerabile in nessuna parte dell'Impero.
La crocifissione era strumento per incutere terrore e soggiogare le popolazioni in ogni zona dell'Impero.
Giovanni11:48-"Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo e la nostra nazione".
Yeshua fu ucciso dai Romani e non dai Giudei, ed ogni movimento messianico era stroncato dai Romani; ciò significa che probabilmente la vera motivazione è politica.
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Tony
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da Tony »

È vero Massimo ,non bisogna tuttavia dimenticare che al tempo la politica era mischiata alla religione per cui dire che è stata esclusivamente questione politica o esclusivamente questione religiosa è di per sè un po' difficile . Stessa cosa quando si tratta di dare la colpa o la ragione . Dal punto di vista dello scrittore di Atti dopo lo scaricamento di responsabilità da parte di Pilato tocco a quei - si faccia attenzione - solo a quei ebrei che lo volevano uccidere , non tutti , solo quelli (Atti 3:13 , 13:28 ) . Quindi la colpa fu da entrambi le parti sia quei giudei che i romani . Stando sempre alle testimonianze dei sinottici e Atti ovviamente . lo Ius Gladi permetteva ai giudei di sentenziare contro qualcuno , anche se il sinedrio era visto come crudele qualora condannasse una persona ogni 70 anni . Il movimento di Gesù deve essere stato il culmine di sommosse e tafferugli zeloti e quant'altro che probabilmente ha fatto traboccare il vaso e fatto si che per una serie di eventi sia il sinedrio che i romani hanno condannato un innocente .
MassimoWlaBibbia
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da MassimoWlaBibbia »

Tony, diciamo stroncati dai Romani e da alcuni esponenti di spicco del Sinedrio, probabilmente Sadducei, collusi con i Romani. Era la prassi di ogni dominazione Romana per garantire qualche minima concessione.
I Giudei, nel senso di popolo, di fatto non c'entrano, nonostante quanto sostenuto dal cristianesimo nei secoli.
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Tony
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da Tony »

Sì appunto . Fai bene a precisarlo :-)
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matteo97
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da matteo97 »

Comunque ricordiamoci che nel I sec non esisteva un canone preciso delle Scritture Greche o neotestamentarie che dir si voglia, quindi il ricercare di sistemare il pensiero paolino come se fosse organico ai vangeli, agli atti degli apostoli e a qualunque altra scrittura si voglia prendere in esame è una forzatura a tutti gli effetti. Prima sono state scritte le lettere paoline (anche se gli studiosi nutrono dei dubbi sull'ascrivibilità di esse o di una parte di queste a Paolo) e successivamente gli atti degli apostoli come i vangeli (il più datato è quello di Marco, il più recente quello di Giovanni). Quindi proviamo a considerare il canone per un attimo come separato prima di azzardare un'ipotesi.

Tony in merito alle argomentazioni da te sostenute ti invito a leggere questo https://it.wikipedia.org/wiki/Concilio_di_Gerusalemme" onclick="window.open(this.href);return false;
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matteo97
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da matteo97 »

Tony, I gruppi antipaolini che lo stesso Paolo collega a Pietro e Giacomo (il fratello di Gesù), insistevano sul fatto che i credenti gentili potevano essere salvati o redenti solo diventando membri del popolo d'Israele. Per i maschi adulti, ciò significava la circoncisione e l'osservanza della legge mosaica. Sappiamo anche che questi leader antipaolini (ndr. Pietro e Giacomo) all'interno del movimento di Gesù seguirono Paolo di città in città, cercando di imporre il loro vangelo della circoncisione ai goyim. La questione non è se i gentili potevano o meno diventare seguaci di Gesù. Il problema era se prima dovessero diventare ebrei o se, come insisteva Paolo, una nuova via era stata aperta per loro dalla fede e dalla morte di Gesù (senza l'obbligo dell'osservanza della Legge).

(Paul: Jewish Law and Early Christianity, Bas library pag 12)
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Tony
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da Tony »

fresco fresco , sembra fatto apposta :d

https://www.youtube.com/watch?v=Mgq5O-wDIEs" onclick="window.open(this.href);return false;

interessante la parte della spiegazione delle eresie
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matteo97
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da matteo97 »

Vediamo di fare chiarezza sulla storia del cristianesimo. Il cristianesimo primitivo aveva le radici in una serie di tradizioni religiose e filosofiche, alcune di queste sono:
Ebraismo ( teologia , escatologia e apocalittica )
Zoroastrismo (teologia, angelologia , demonologia ed escatologia)
Filosofia ellenistica (principalmente stoicismo e platonismo)

Moderni studiosi e accademici della Bibbia (storici del cristianesimo, ebraisti, esegeti e teologi), dopo secoli di ricerche, analisi, critica testuale e approcci ermeneutici ai testi Sacri (insieme alle scoperte dell'archeologia biblica come i Rotoli del Mar Morto) sono arrivati finalmente al punto di capire chi era Gesù, cosa ha detto e ha fatto, cos'era il cristianesimo mentre egli era ancora in vita e cosa è diventato dopo la sua morte. La chiesa cristiana come noi la conosciamo oggi non esisteva affatto durante la vita di Gesù: Gesù di Nazareth era un ebreo e i primi discepoli di Gesù erano tutti ebrei, erano cresciuti nella tradizione giudaica praticando l'ebraismo, seguendo la legge mosaica e adorando solo il Dio d'Israele perciò nessuno di loro, a partire da Gesù stesso, condivideva la convinzione che Gesù fosse un essere divino (cioè Dio Incarnato!) perchè questa sarebbe stata una violazione del Primo comandamento echeggiato nel Shema Yisrael. Paolo di Tarso un fariseo ellenizzato e zelante che perseguitò per un certo periodo di tempo i primi cristiani ebrei divenne più tardi la figura che sradicò completamente la fede ebraica cristiana dalle sue radici ebraiche, facendone in tal modo una religione distinta per predicare il vangelo ai gentili distorcendolo con la propria teologia e cristologia per renderlo più appetibile ai goyim. Gli ebrei della comunità cristiana di Gerusalemme si opposero strenuamente ai tentativi di Paolo di convertire i gentili ma non riuscirono a fermarlo o a smantellare le comunità cristiane da lui fondate; la sua missione sarebbe diventata la Chiesa dominante, ed è quello che accadde dopo l'uccisione di Giacomo (62 d.C.) e il disastro portato dalla prima guerra giudaica, che si concluse con la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.). Paolo descrisse i suoi e gli altri seguaci di Cristo (la parola "cristiano" non appare nei libri canonici fino al V secolo) nelle sue epistole (ca. 50-58 dC) In 2 Corinzi 11: 3-4 (53-57 EV) Paolo avverte che le menti sono "corrotte dalla semplicità che è in Cristo" da "un altro Gesù, che non abbiamo predicato", "un altro spirito, che non avete ricevuto , o un altro vangelo, che voi non avete accettato" ma non è chiaro se Paolo intendesse dire che c'erano altri che usavano il nome "Gesù" predicando il proprio vangelo o se c'erano svariati insegnamenti. Ciò che è chiaro è che altre epistole e altri vangeli successivi (che forniscono varie quantità di conoscenza sulla vita e sul ministero di Gesù) sono apparsi dopo la morte di Paolo. Non è chiaro quale Vangelo ( canonico o apocrifo ) sia effettivamente apparso per primo, in quale ordine siano stati scritti i Vangeli canonici. Inoltre, quelli principali (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) sono i Vangeli dichiarati canonici da Ireneo c. 180 d.C.; alcune persone stimano che a quel tempo circolassero dai 30 ai 40 Vangeli. Come attestato in Ireneo contro le eresie , di c. 180 c'erano molte versioni del cristianesimo con Vangeli al di fuori dei quattro canonici. Dal II secolo in poi le "principali eresie, come definite dalla successiva ortodossia, includevano il docetismo , il montanismo, il novatianesimo, l'apollinarismo, il nestorianesimo, l' euticismo, l' arianesimo , il pelagianesimo, il donatismo, il monofisismo e il monotelismo". Nonostante gli sforzi del Primo Concilio di Nicea , convocato per ordine dell'imperatore romano Costantino I nel 325 d.C. (che tentò di annientare tutte le filosofie e teologie al fine di creare e definire la prima ortodossia "ufficiale" ), il cristianesimo avrebbe continuato a fratturarsi e a scismarsi. Intorno al periodo dell'imperatore Marciano (dal 450 al 457 d.C.) il cristianesimo si stava ramificando nelle varie chiese copta, etiope, eritrea, siica, apostolica armena e malankarese, nonché nel più noto scisma orientale (greco) ortodosso e cattolico romano . Questa è la storia del cristianesimo.
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bgaluppi
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da bgaluppi »

Ciao a tutti e ben ritrovati.

Volevo rispondere alla domanda di Massimo, che riporto, al di là delle considerazioni storiche e dottrinali sulla figura di Paolo.

“Paolo dice chiaramente in Atti 23:6 che lui è un Fariseo, non disconosce affatto la sua appartenenza ai Farisei di fronte al Sinedrio. Ed i Farisei non lo ritengono meritevole di alcuna condanna.
Se Paolo era Fariseo, come avrebbe potuto mai "deviare" dalla teologia farisaica sapendo che Yeshua aveva raccomandato alle folle invece di seguirla appieno?”

Faccio alcune considerazioni. Yeshúa di solito parla ai discepoli, ma in Mt 23:2 si rivolge senza dubbio anche a tutti i presenti. Questa precisazione del testo è importante, a mio avviso, perché – nel contesto di una diatriba con i farisei pubblicamente partecipata – ci aiuta a comprendere la differenza profonda che intercorre tra obbedire alla Legge di Mosè (di cui i farisei sono depositari) e fare la vontà del Padre, come Yeshúa ama chiamarlo. Lui sta parlando a tutti gli ebrei presenti, anche non suoi discepoli, e li invita a obbedire alla Legge di Mosè, come io oggi potrei parlare ad un gruppo di cittadini italiani invitandoli ad obbedire alla legge dello Stato. Infatti, dice che i farisei siedono sulla cattedra di Mosè, contesto in cui il termine "cattedra" indica anche autorità giuridica. Poco prima, la scena ci mostra che era sorta una diatriba dottrinale tra Yeshúa e i farisei, udita evidentemente da una folla di persone. E Yeshúa puntualizza come la legge dipenda da due princípi assoluti che hanno a che vedere con il rapporto intimo e spirituale con Dio, il prossimo e se stessi: ama Dio e il prossimo tuo come te stesso. Dunque, Yeshúa, forse anche per non essere frainteso e non creare attriti, specifica che un ebreo deve obbedire alla Legge di Mosè, ossia ai precetti e le prescrizioni giuridiche del popolo di Israele che i farisei insegnano e preservano; ma precisa anche che l'osservanza della legge non deve essere fine a sé stessa; perché se osservi tutto ma poi le tue azioni non sono coerenti con quei princípi assoluti, non hai fatto nulla, anzi hai fatto male.

È importante tener presente, a mio avviso, che mentre Yeshúa parlava sempre agli ebrei, Paolo, al contrario, si rivolgeva principalmente agli stranieri, i quali non erano sottoposti alla legge ebraica.
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Tony
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Re: Deriva ideologico-dottrinale "cristiana"

Messaggio da Tony »

Ciao ben ritrovato mi ha fatto piacere rileggerti :-)
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