Tito 2:13 ; 2 Pietro 1:1

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Antonino
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Tito 2:13 ; 2 Pietro 1:1

Messaggio da Antonino »

“aspettando la beata speranza e L'APPARIZIONE della gloria DEL GRANDE DIO e SALVATORE nostro, GESÚ CRISTO,”
Tito.2:13

“Simon Pietro, SERVO e APOSTOLO di Gesú Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia DEL NOSTRO DIO E SALVATORE GESÙ CRISTO:,”
2Pet.1:1

Salve a tutti! Le scritture sopra citate vengono usate dai trinitari per affermare la Deità del Messia e allo stesso modo dagli unitariani per identificare Yeshùa come unico Dio!
Ovviamente le due dottrine cozzano con alcuni versi molto espliciti! Come armonizzare con la dottrina professata sul forum?
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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Gianni
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Re: Tito 2:13 ; 2 Pietro 1:1

Messaggio da Gianni »

“Nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo” (Tt 2:13, C.E.I.). Il testo greco ha:
τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ Ἰησοῦ
tu megàlu theù kài sotèros emòn Iesù Christù
del grande Dio e salvatore nostro Yeshùa consacrato
L’unico articolo iniziane (“del”), non ripetuto davanti a “salvatore” potrebbe far pensare all’unica persona di Yeshùa che sarebbe così chiamata “grande Dio e salvatore”. Una buona argomentazione contro l’interpretazione suddetta, si trova nell’Appendice 6E della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture: “Uno studio dettagliato della costruzione di Tit 2:13 si trova in The Authorship of the Fourth Gospel and Other Critical Essays, di Ezra Abbot, Boston, 1888, pp. 439-457. A p. 452 di quest’opera si trovano i seguenti commenti: ‘Prendete un esempio dal Nuovo Testamento. In Matt. xxi. 12 leggiamo che Gesù ‘scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio’, τους πωλουντας και αγοράζοντας [tous poloùntas kai agoràzontas]. Nessuno può ragionevolmente supporre che qui siano descritte le stesse persone nell’atto di vendere e di comprare contemporaneamente. In Marco le due categorie sono distinte dall’inserzione di τούς davanti ad αγοράζοντας; qui è tranquillamente lasciato all’intelligenza del lettore distinguerle. Nel caso in questione [Tit 2:13], l’omissione dell’articolo davanti a σωτηρος [sotèros] mi sembra non presenti difficoltà, non perché σωτηρος sia sufficientemente determinato dall’aggiunta di ηµων [emòn] (Winer), poiché, dal momento che sia Dio che Cristo sono spesso chiamati “nostro Salvatore”, η δόξα του µεγάλου θεου και σωτηρος ηµων [he dòxa tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn], se stesse da solo, si intenderebbe nel modo più naturale come riferito a un solo soggetto, cioè Dio, il Padre; ma l’aggiunta di ’Ιησου Χριστου [Iesoù Christoù] a σωτηρος ηµων [sotèros hemòn] cambia interamente la cosa, limitando σωτηρος ηµων a una persona o essere che, secondo il consueto uso della lingua che fa Paolo, è distinto dalla persona o essere che egli designa come ο θεός [ho Theòs], di modo che non c’era bisogno della ripetizione dell’articolo per evitare ambiguità. Così in 2 Tess. i. 12, l’espressione κατα την χάριν του θεου ηµων και κυρίου [katà ten chàrin tou Theoù hemòn kai kyrìou] sarebbe naturalmente intesa come riferita a un solo soggetto, e ci vorrebbe l’articolo davanti a κυρίου se se ne intendessero due; ma la semplice aggiunta di ’Ιησου Χριστου [Iesoù Christoù] a κυρίου [kyrìou] rende chiaro il riferimento ai due distinti soggetti senza l’inserzione dell’articolo’. Perciò, in Tit 2:13, si parla di due persone distinte, Geova Dio e Gesù Cristo. In tutte le Sacre Scritture non è possibile identificare Geova e Gesù come se fossero la stessa persona”.
Tuttavia, si potrebbe anche pensare a un atto unico in cui si manifestano insieme Dio e Yeshùa. L’unicità dell’articolo determinativo vorrebbe appunto sottolineare che i due appariranno simultaneamente nel giudizio finale. Questa interpretazione si può applicare anche a 2Pt 1:1: “Una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo”. Questa interpretazione è resa certa da 2Ts 1:2: “Grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo”: qui è impossibile identificare i due in una sola persona, altrimenti si dovrebbe affermare che il Padre e Yeshùa sarebbero la stessa persona, cosa che è inequivocabilmente esclusa in tutte le Scritture Greche. E che porrebbe una grave difficoltà anche alla dottrina della trinità: se il Padre e il Figlio sono la stessa persona, come si fa ad avere tre persone?
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Michele
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Re: Tito 2:13 ; 2 Pietro 1:1

Messaggio da Michele »

Antonino ha scritto: Ovviamente le due dottrine cozzano con alcuni versi molto espliciti! Come armonizzare con la dottrina professata sul forum?
Bella questa, non lo avrei mai detto che in questo forum ci sia una dottrina professata.
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Antonino
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Re: Tito 2:13 ; 2 Pietro 1:1

Messaggio da Antonino »

Michele! Di cosa ti scandalizzi?
Ognuno di noi conscio o inconscio professa una dottrina, determinata dai personali studi o dalla concezione biblica attraverso la lettura.......
Non c'è nulla di cui scandalizzarsi e sorprendersi! Anzi!
Il problema sorge quando, un uomo asserisce di conoscere la dottrina giusta e a questa ci si deve assoggettare per la salvezza!
Per quanto mi riguarda non ho il bisogno convulsivo di determinare la natura di Yeshùa. Mi basta conoscere che Lui è L'uomo che YHWH ha costituito mio Signore Unto con la resurrezione! Attraverso la resurrezione testimoniata dagli Apostoli ho la certezza che Lui è il Messia promesso! CoLUI che verrà a liberare la terra dal dardo della morte! Questa è la Buona Novella! YHWH risuscita dalla morte! H adato sicura prova di questo attraverso la risurrezione del Giusto Yeshùa! ;) :D :D
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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