1GIOVANNI 4:18

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Gianni
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Gianni »

Ciao, Lucia. Nel testo di 1Gv 4:18 non è proprio detto che “chi ha paura teme un castigo” ma che “il timore kòlasin ha” (testo originale greco). Il vocabolo κόλασις (kòlasis) può indicare una “correzione / punizione”, ma una indica principalmente una “potatura” (cfr. Rocci). Il senso è che il timore esercita una menomazione. Se amiamo qualcuno di cui proviamo timore, l’amore ne è menomato, perché “nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura”. Scrive Paolo: “Voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»” (Rm 8:15). “Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo” (2Tm 1:7). Sempre in 1Gv è detto che “chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo” (2:5). Dio ci ha amato per primo; il nostro amore, che è in risposta al suo, può quindi essere completamente fiducioso, senza timidezze e senza timori.
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Gianni
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Gianni »

Certo, Lucia. Però si tratta di cose diverse. Abbiamo visto che l’amore perfetto è senza timore. Il credente non ha paura di Dio, non lo ama sotto la pressione fobica del castigo. Questo timore è insano. Vi è tuttavia un timore sano, santo. Ne parla Eb 12:28: “Offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore”. Questo timore è detto δέος (dèos); si tratta di un “santo timore”. Quell’altro è detto φόβος (fòbos), e puoi benissimo capire cos’è anche senza tradurre.
Chi ubbidisce a Dio e si sente indegno è come quel tale che “se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: ‘O Dio, abbi pietà di me, peccatore!’” (Lc 18:13), ma intanto pregava Dio con fiducia e senza paura, sebbene molto contrito; Yeshùa commentò: “Questo tornò a casa sua giustificato”. – V. 14.
Chi afferma con certezza la propria condizione di giusto e magari perfino sostiene pubblicamente che lo spirito santo gli dà perfetto intendimento, assomiglia di più a quel fariseo che, “stando in piedi, pregava così dentro di sé: ‘O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini’”. – V. 11.
“Chiunque s'innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato”. - Lc 18:14.
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Gianni
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Gianni »

Cara Lucia, non ci penso proprio a rispondere alla tua domanda, perché sta scritto: “Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone”. - Rm 14:4.
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Enigma
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Enigma »

In base a Romani 8:24: Poiché siamo stati salvati in speranza. Credo che la risposta che ti darà Gianni, sarà la seconda ("spero un giorno di essere nel regno del Signore"). :mrgreen:
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Gianni
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Gianni »

Confermo.
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francesco.ragazzi
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da francesco.ragazzi »

Anch'io sto per la seconda risposta, in molte comunità si insegna il contrario e ciò mi ha sempre messo in difficoltà perchè in alcun modo potrei avere questa presunzione, non mi sento nessun merito ed è questo che mi pone in uno stato di totale dipendenza da Dio .-
stella
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da stella »



VERO IN ESPERANZA ...PERCHE' NON ABBIAMO NESSUN MERITO...

MA ANCHE SEMPRE PORRE UNA FIDUCIA ASSOLUTA IN DIO ...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Gianni
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Gianni »

Cara Lucia, ci avrei scommesso che avresti citato quel passo. Si potrebbe allora citare 1Cor 10:12: “Chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere”. L’amore di Dio è una cosa certa, non viene mai meno; è il nostro che può venir meno. Pietro e il canto del gallo insegnano. Abbiamo già parlato di un timore che è santo e che non è paura fobica. “Tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi”. - Rm 11:20.
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Enigma
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Re: 1GIOVANNI 4:18

Messaggio da Enigma »

Lucia ha scritto:Enigma ... e se venisse qualcuno che al tuo versetto risponde con EBREI 11:1 :"Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono" ? :roll:
Gli risponderei che pur avendo, per esempio, la certezza che il Regno di Dio è reale, ed ho anche la speranza di entrarci, tutto questo non mi permette ancora di avere la certezza assoluta di entrarci. Se così non fosse, adotterei la dottrina non biblica di alcuni evangelici che professano la salvezza: una volta salvati, si è salvati per sempre. Non tenendo in considerazione l'invito di Yeshùa di perseverare fino alla fine per la salvezza: Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.- Matteo 24:13.
La parrocchia dove vai non da garanzia di attenersi alle Scritture, quindi, cambia parrocchia.
Si, si, si, non mi mangiare, lo so che non vai in nessuna parrocchia, infatti stavo scherzando. :mrgreen:
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Enigma
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Re: !

Messaggio da Enigma »

Lucia ha scritto:
Enigma ... ma secondo te perseverare fino alla fine cosa significa ? Che alla fine , prima di essere salvato sarai arrivato alla perfezione ? :?: :roll:
No, Lucia, la perfezione viene dopo la resurrezione: "i morti risusciteranno incorruttibili ... bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità" (1 Corinti 15: 51-54)
Il perseverare fino alla fine ce lo spiega benissimo Paolo in cosa consiste: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno”. - 2 Timoteo 4:7,8.
Ciao Luciettina tutta sposatina. Questa volta la rima è riuscita perfetta. :mrgreen:
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