Significato del termine ἀνήρ e γυνή

animasalvata
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da animasalvata »

Buonasera Gianni

Invece cosa ne pensi di questo. Mc 10,13-16. In quella pericope – nel raffronto con i paralleli – emerge il significativo comando “non glielo impedite”, con l'utilizzo del verbo kōluō. Lo stesso verbo è impiegato per indicare gli impedimenti battesimali. (Atti 8,36).

La conclusione è: poiché è usato il verbo
kōluō in Marco 10,14 come avviene anche in Atti 8,36 ai bambini non deve essere impedito di andare a Cristo tramite battesimo?

Cosa ne pensi di Marco 10,14 e cosa indica il verbo kōluō? È un verbo che ha a che fare solo con il battesimo?
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Gianni
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Re: Significato del termine ἀνήρ e γυνή

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, vuoi la verità? Mi cadono le braccia quando vedo speculazioni simili a quella che proponi, in cui assumi lo stesso verbo preso però da due contesti completamente diversi. Vediamo se riesco ad esprimere tale assurdità facendo un esempio. Prendi queste due frasi: 1. L’adulterio è un peccato, 2. È un peccato che tu non abbia accettato l’invito a cena. Conclusione: non accettare un invito a cena è un peccato come l’adulterio. Lo vedi quanto è assurdo?

I bambini erano attratti da Yeshùa ma i discepoli impedivano loro di stare attorno al loro maestro. Lui dice loro non impedirglielo. Fine.

Il funzionario della regina d’Etiopia ascolta il messaggio biblico recatogli da Filippo. L’accetta e crede con tutto il cuore, tanto che domanda quale impedimento ci sia al suo battesimo. Fine.

Nel primo caso il battesimo non è neppure nominato. Nel secondo caso si tratta solo di quello.
E tu vuoi mischiare capre e cavoli?
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