FORUM BIBLICO

Salve a tutti,
potete aiutarmi con il versetto 1 Gv 3:9 :
Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.

Questa affermazione entra in contrasto con Eb 10:26:

Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati; 27 ma una terribile attesa del giudizio e l'ardore di un fuoco che divorerà i ribelli.

Credo che la chiave sia nell'espressione "conoscenza della verità": cosa si intende? e quando di ottiene "la conoscenza della verità"?

Ciao Janira , interessante domanda mi aggiungo anche io alla tua tempo fa ho fatto lo stesso collegamento .
Provo a dire la mia .
Intanto ho notato che il testo della traduzione interlineare greco edizioni San Paolo di 1 Gv 3 ha :

Ognuno che è stato generato da Dio peccato non fa perchè il seme di lui in lui rimane e non può peccare perchè da Dio è stato generato .

Mi sembra che quel "persiste" non ci sia nel testo greco infatti la traduzione ND lo traduce senza :
https://www.laparola.net/testo.php?rife ... v&versioni" onclick="window.open(this.href);return false;[]=Nuova+Diodati

stessa cosa per Eb:

Ebrei 10:26
Infatti, se noi pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati,

in allegato il testo interlineare di 1 Gv

Se un alcolizzato alla guida di una moto si schianta per 4 volte e in tempi diversi su un muro cosa rimane? Dopo la prima la seconda la terza e la quarta volta?

(Sua) terribile attesa del giudizio?

non penso che lui si aspetti un terribile giudizio;

qualcun altro simile a lui può aspettarsi un giudizio.

" E " insieme rimane l'ardore di un fuoco preparato e pronto che divorerà I ribelli (e il ribelle).

Certo è preparato un fuoco da Dio per distruggerli completamente e per sempre.

Che non mi capiti nessuna possibilità di incontrarne uno per strada, come poco fa mi é capitato e per un soffio ho evitato di essere tranciato in due, per fortuna?

Speculator permettimi una battuta ma il tuo esempio è piuttosto surreale e sembra la descrizione di un videogioco dove si ha più vite a disposizione . Credo che il testo di 1Gv voglia invece prendere posizione di fiducia nei confronti del credente difendendolo come se chi è stato generato da Dio non può peccare in quanto da per certo che "chi l'ha visto" (v. 6) non pecca e pratica la giustizia .

Credo si dovrebbe distinguere:
"non pecca (ora coi peccati del diavolo appena prima scritti)" diverso da: "non può peccare (mai)".

Chiunque è generato da Dio, cioè generato dallo spirito di Dio, parla delle cose che sa e rende testimonianza delle cose che ha visto.

Il "seme" divino, cioè la parola di Dio con le sue buone promesse, è e rimane in lui.

"Persiste "non lo trovo proprio.

Potrebbe essere che abbiamo più vite a disposizione, come pensavano i pitagorici e pensano gli induisti e credo anche i buddisti?

Se osserviamo il traffico una grande metropoli accelerato è molto simile ad un videogioco.

Molta gente sopravvive più volte a incredibili incidenti causati dall'alcool, dalla velocità e altro.

non credo che questo sia il messaggio biblico Speculator ,l'autore del libro del Qelet sembra che si sia opposto ad una tradizione chiamata enochica (al libro dei vigilanti di Enoc) a quelli che confidavano nella vita oltre la morte e nella colpa del satana per il male commesso dell'uomo che lo deresponsabilizzava alle azioni della vita attuale .

Ecclesiaste 5:7

Infatti, se vi sono vanità nei molti sogni, ve ne sono anche nelle molte parole; perciò temi Dio!

Senza sognare, in questa vita molti, compreso io, più volte si sono salvati la vita per fortuna o per perizia di altri o per prudenza.

Per quanto riguarda il messaggio del Qoelet non mi posso esprimere, non conoscendo l'ebraico. Leggendolo nelle traduzioni italiane, avrei parecchio da dire ma mi trattengo.

Penso che a volte sia forzatura interpretare delle scritture greche mediante delle scritture ebraiche.

Cosa ne pensi Gianni?

L'insegnamento della chiesa cattolica è che, una volta morti, si passa a una vita Celeste diversa o una vita all'inferno.

Per i cattolici ci sono almeno due vite: questa che stiamo vivendo e una vita dopo la morte futura.