Colossesi 2:9

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matteo97
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Colossesi 2:9

Messaggio da matteo97 »

Qual è la versione che più attende le scritture?

È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità CEI
E in Cristo abitz tutta la pienezza della qualità divina TNM
speculator2
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Re: Colossesi 2:9

Messaggio da speculator2 »

E' in Cristo che abita, come (abita) in un corpo, tutta la pienezza della divinità.

Certo si riferisce a un Cristo glorificato in cielo quando scrive in colossesi.
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Gianni
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Re: Colossesi 2:9

Messaggio da Gianni »

Come sempre, ciò che conta è il testo biblico originale, che ora andremo ad analizzare. Ma vediamo intanto il contesto. Paolo, al secondo capitolo della sua lettera ai credenti della città di Colosse (Asia Minore, odierna Turchia) scrive che Yeshùa il Cristo è il mistero di Dio e i colossesi possono conoscerlo (v. 2); che nel Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (v. 3) e che loro non devono farsi ingannare da discorsi attraenti ma svianti(v. 4). Ed è a questo punto che Paolo afferma che in Cristo,
ἐν αὐτῷ κατοικεῖ πᾶν τὸ πλήρωμα τῆς θεότητος σωματικῶς
en autò katoikèi pàn tò plèroma tès theòtetsos somatikòs
in lui abita tutta la pienezza della theòtes corporalmente

La parola che ci interessa è il sostantivo femminile theòtes (θεότης). La theòtes – anzi, la pienezza della theòtes – afferma l’apostolo, abita in Yeshùa, e vi abita attualmente, perché il verbo katoikèi è all’indicativo presente. Non è quindi corretta la nota in calce di M. Buonfiglio: “Dio in tutta la sua pienezza era in Cristo”; Paolo dice “abita” (katoikèi), al presente. Questo importante particolare ci apre la comprensione del successivo avverbio “corporalmente” (somatikòs). Giacché quando Paolo scriveva Yeshùa era già morto ed era stato risuscitato da Dio ormai da molti anni, il dimorare “corporalmente” della pienezza della theòtes non può essere inteso in senso fisico. Yeshùa era infatti stato risuscitato ed era salito a Dio con un corpo non fisico. L’avverbio “corporalmente” (somatikòs) non può, quindi, che essere inteso in senso spirituale. E il verbo “abitare/dimorare” ha una valenza metaforica. Il salmista dice che “il Signore ha scelto Sion, l'ha desiderata per sua dimora [κατοικίαν (katoikìan), LXX greca (qui in131:13); il vocabolo è della stessa radice del verbo κατοικέω (katoikèo), “abitare/dimorare”]” (Sl 132:13). Dio non abitava certo fisicamente a Sion né tantomeno Dio equivaleva a Sion, il nucleo di Gerusalemme. In più, tornando a Col 2:9, non è Dio che abita fisicamente nel suo Cristo (= Messia), ma è la pienezza della theòtes che vi abita metaforicamente in senso spirituale.

Ciò chiarito, che cos’è la theòtes? Questo termine è un hapax legomenon, ovvero un termine che nella Bibbia s’incontra una sola volta. La sua traduzione è “divinità”. In Plutarco, Luciano, Temistio e altri antichi scrittori e filosofi greci indica l’essere-Dio. Su ciò che intende dire Paolo fanno luce le sue stesse parole in Col 1:19,20: “[Dio, sottinteso] in lui [in Yeshùa] si compiacque di far abitare [κατοικῆσαι (katoikèsai)] tutta la pienezza [πλήρωμα (plèroma)] e attraverso di lui riconciliare a sé tutte le cose, avendo pacificato per mezzo del sangue della croce di lui sia le cose sulla terra sia le cose nei cieli” (traduzione letterale dal greco). Dio ha demandato al suo Cristo/Messia di esercitare ogni potenza divina nel cosmo.

Similare a theòtes (θεότης) è il vocabolo θειότης (theiòtes), anche questo femminile e anche questo un hapax legomenon. Lo si incontra anch’esso solo in Paolo, e precisamente in Rm 1:20: “Le cose invisibili di lui [di Dio – cfr. v. 19], infatti, si osservano essendo percepite dalla creazione del mondo attraverso le opere fatte: la sua eterna potenza e divinità [θειότης (theiòtes)], così da essere inescusabili”. - Traduzione letterale dal greco.

Ora, per rispondere alla domanda su quale sia la traduzione più corretta di Col 2:9, mi sembra che le traduzioni di NR e simili tradiscano una posizione preconcetta trinitaria. TNM, con i suoi soliti giri di parole, confonde le acque per la sua posizione antitrinitaria (che è biblicamente corretta). TILC (“Dio è perfettamente presente nella sua persona”) potrebbe essere buona, a patto di leggerla avendo in mente le competenti parole di Fausto Salvoni: “Anziché affermar che Gesù è Dio preferisco asserire che in lui dimora Dio”. – F. Salvoni, Chi è per te Gesù?, Editrice Lanterna, Genova, pag. 49.
speculator2
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Re: Colossesi 2:9

Messaggio da speculator2 »

Grazie a Gianni per le osservazioni che condivido completamente.

Non si parla di Trinità che non è un insegnamento biblico, ma in ossequio al principio: Dove è il maggiore (il padre) il minore (figlio) cessa, Gesù passa relativamente in secondo piano.
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