FORUM BIBLICO

Questa volta ti pongo una domanda io: Ritieni possibile che l'esortazione attribuita a Gesù secondo cui chi insegna a violare la legge deve essere chiamato minimo nel regno dei cieli fosse un riferimento ai precedenti insegnamenti di Paolo e di come lui al tempo sostenesse che la legge (il suo rapporto con la Legge è controverso) era stata liquidata? Così come il divieto di predicare ai gentili. Il vangelo di Matteo (e in generale tutti i vangeli pervenutici) in effetti è successivo alle lettere paoline.

Non saprei dire. La seconda parte “chi li avrà messi in pratica e insegnati...” non compare su alcuni manoscritti, tra cui il Sinaitico (e neppure sul boharitico copto del III-IV sec., se non erro). Anche il v.20 mi risulta sia omesso in alcuni mss ma non posso darti info precise, devo controllare in modo più approfondito. Il cap. 5 è una mescolanza di Q e di materiale mattaico esclusivo. Hai letto questa teoria da qualche parte? Perché ne parlava anche Tony in altra discussione.

Ti cito da R. E. Brown, Introduzione al Nuovo Testamento: “L'opinione di H. D. BETZ (Essays) secondo cui Matteo riorientò to talmente una forma giudeo-cristiana virtualmente completa del discorso della montagna, che mancava di una significativa cristologia e di una soteriologia e presentava Gesù come un maestro ortodosso della Legge. Avrebbe dovuto essere un compendio che presentava la teologia di Gesù in una maniera sistematica, somigliando ai compendi della tradizione retorica greco-romana, e sarebbe stato diretto contro il pensiero di Paolo (che viene criticato in 5,19)! Cfr. la critica in STANTON, Gospeh 310-318.” (p. 260, nota 13).

Questa dunque è l'opinione di Hans-Dieter Betz, ma non è molto condivisa dai critici. La maggioranza ritiene che la polemica principale di Matteo non sarebbe con il cristianesimo paolino, ma con interpretazioni della Legge proposte dai Farisei e con il giudaismo rabbinico emergente.

Come dicevo nell'altra discussione, Gesù era un giudeo certamente osservante della Torah e questo lo si comprende da diversi versetti dei Vangeli. Ma durante il periodo del Secondo Tempio non tutti i gruppi giudaici osservavano la legge allo stesso modo. I sadducei, ad esempio, non osservavano la legge orale, cosa su cui invece insistevano i farisei. E Gesù, che certamente non era sadduceo, mi pare che si ponga sulla stessa linea ma con un accento sulla "giustizia" delle opere, che per lui consiste essenzialmente nella purezza e nella coerenza della disposizione verso Dio.

Ho inserito una cosa, fai reload.

Sono completamente d'accordo con quanto sopra a partire dall'ultimo periodo che comincia con: "purtroppo".

Mentre scrivevo mi sono accorto che in sintesi : sono d'accordo su purtroppo.

Non diviene ultimo chi solamente trascura una parte della legge, ma chi, oltre a trascurare la legge, insegna anche a fare lo stesso agli altri.

Come sarà grande chi, oltre a rispettare la legge, insegnerà agli altri a fare altrettanto.

Questo interesse su "insegnare" mi ricorda una discussione su un passo di una lettera dubbia di Pietro che trattava, a mio parere, il discorso come lo farebbe un maestro di scuola coi suoi scolari e non come un predicatore della buona notizia del regno.

Le prime istruzioni di Gesù per predicare in Matteo cap. 10 non comprendevano "insegnate" come le ultime istruzioni che si trovano alla fine di Matteo 28:18-20, forse perché erano per uditori diversi; certo erano tempi diversi.

In Matteo 10 si trattava prima di salvare dalla morte o schiavitù "pecore senza pastore".
Poi, dopo aver guarito materialmente e spiritualmente chi stava male, era opportuno parlare della buona notizia del regno.

Interessante, grazie Antonio.

Il mio essere d'accordo è riferito all'ultimo pezzo del 3 giugno ore 20,32 di Antonio a partire da "purtroppo".