Vangelo di Marco e aneddoti strani....

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matteo97
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Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da matteo97 »

La maggior parte dei lettori della Bibbia ha l'errata convinzione che il vangelo secondo Matteo, il primo dell'indice dei vangeli, sia quello cronologicamente più antiquato seguito dal VSM, dal VSL e infine dal VSG. L'ipotesi, del tutto infondata, è che l'ordine di questi debba essere temporale quando in realtà è teologico. Diversi studiosi concordano nel ritenere che sia Marco il vangelo più vecchio in ordine di stesura (ultimato nel 70 o forse nel decennio precedente) e questa intuizione rivela avere profonde implicazioni per la comprensione della vita di Cristo e di come ci è stata tramandata dalle "nostre" tradizioni evangeliche. Il Vangelo secondo Marco difatti risulta essere piuttosto carente rispetto a tutti gli altri. Innanzitutto, è significativamente più breve dei restanti Vangeli, con soli 16 capitoli rispetto a quelli di Matteo (28), Luca (24) e Giovanni (21) ma ciò che più conta è il prologo e la fine. Non c'è nessuna traccia della nascita verginale di Gesù - e del resto non viene approfondita nessuna nascita dell'atteso messia. Giuseppe, sposo di Maria, non viene mai menzionato in tutto il vangelo e Gesù viene chiamato solamente "il figlio di Maria". Ma ancora più sorprendente è il finale: in esso non è narrata alcuna apparizione (o ἐπιφάνεια dal gr. epiphàneia) di Gesù dopo la visita delle donne alla tomba vuota! Come negli altri tre vangeli, quello di Marco racconta la visita di Maria Maddalena e delle sue compagne alla tomba di Gesù, il giorno seguente il sabato. All'arrivo scorgono che la pietra che sigillava l'ingresso della tomba è stata rimossa e un giovane che presenzia al suo interno dice loro:
Non siate stupite, Voi cercate Gesù il Nazareno, che è stato crocifisso. E' stato resuscitato (!), non è qui. Guardate, ecco il luogo in cui lo avevano deposto. Ora andate a dire ai suoi discepoli [...] Allora uscirono dalla tomba tremanti e sopraffatte dall'emozione. E non dissero nulla ad alcuno perchè ebbero paura". (Marco 16: 6-8)

Il vangelo si conclude con l'affanno delle donne che si domandano se sia lecito riferire ad altri queste parole (proprio come nell'episodio della samaritana al pozzo, la figura femminile è al centro della rivelazione).... La "risurrezione" quivi narrata pare essere più un'allusione a qualcosa che deve ancora avvenire. Il finale di questo vangelo appare così ambiguo che non solo fu posto in second'ordine rispetto agli altri vangeli, quasi a volerlo celare, ma nel corso dei secoli furono aggiunti diversi versetti (Marco 16: 9-20) che non sono presenti nei manoscritti originari. Il finale così modificato divenne sacra scrittura al pari delle parti restanti e venne incluso nel canone della Bibbia del Re Giacomo (KJV utilizzata dai protestanti) e anche nella traduzione in latino della Vulgata dalla quale derivano le moderne Bibbie cattoliche. A questo punto è lecito interrogarsi anche sulla nascita verginale, formula che è assai più in sintonia con le tradizioni pagane (vd. Mitra che viene generato dalla roccia) che con quelle ebraiche.
Ultima modifica di matteo97 il mercoledì 8 aprile 2020, 21:39, modificato 1 volta in totale.
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matteo97
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da matteo97 »

Allego due foto scattate dall'edizione Nuova Riveduta 2006 pubblicata dalla Società biblica di Ginevra. In queste è ben visibile la parentesi quadra (da buon commerciante sono attento ai dettagli) che apre il versetto 9 e chiude il 20. Nelle note in calce non c'è scritto nulla, ma è evidente che gli editori sanno che si tratta di aggiunte postume al canone biblico. Da ciò è emerso il mio dubbio a cui sono seguite delle ricerche...
Allegati
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bgaluppi
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da bgaluppi »

Beh ma questo è il cap. 16, vv. da 9 in poi. La critica testuale è cosciente del fatto che il finale di Mr è mancante, o comunque esistono tre finali.
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bgaluppi
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da bgaluppi »

Ho letto adesso il tuo primo messaggio. Ottime considerazioni.
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matteo97
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da matteo97 »

Anche la manifestazione fisica di Gesù ai discepoli dopo la risurrezione, narrata negli altri vangeli, pare avere molte connessioni con la concezione pagana. La stessa wikipedia rivela che il termine ἐπιφάνεια veniva già utilizzato dagli antichi greci per indicare l'azione o la manifestazione di una qualsiasi divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.). È la manifestazione della luce, della Luce più grande di Dio. Non sono un'esperto per cui non approfondisco più di tanto il contenuto degli altri vangeli. Mi limito ad esprime la mia opinione quella di considerare il vangelo di Marco la fonte più attendibile sulla vita di Gesù. Ovviamente tra quelle in possesso. Se poi un giorno si dovessero rinvenire dei frammenti di manoscritti ancora più accurati, sarebbe Marco ad essere posto a sua volta a revisione.
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matteo97
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da matteo97 »

Non vorrei urtare la sensibilità di nessuno proponendo qui di seguito un punto di vista alternativo sulla morte di Gesù e sulla sua resurrezione che, stante a quanto scritto in Marco, è diversa rispetto a quella narrata negli altri vangeli. Lo spunto me lo ha fornito l'intervento (di qualche tempo fa) di antonio che ha ipotizzato infiltrazioni postume sulle Scritture Greche. A tal proposito consiglio gli scritti del dott. J. Tabor da cui ho tratto spunto. L'obiettivo è rispondere esaustivamente ai seguenti interrogativi: .Perchè la tomba di Gesù fu rinvenuta vuota la mattina seguente il sabato, giorno in cui fecero visita le donne? .Che cos'è successo al corpo di Gesù? Gesù morì nel 30 durante il tardo pomeriggio, poche ore prima dell'inizio della consumazione del pasto della Pasqua ebraica. Marco dice che era il giorno della preparazione, cioè il giorno prima del sabato. La fretta quindi di rimuovere i cadaveri appesi sulla croce prima del tramonto era considerevole, dato l'inizio ormai prossimo dei festeggiamenti pasquali, poichè sia la legge ebraica che l'usanza proibivano ai cadaveri dei criminali giustiziati di restare appesi oltre il tramonto, a maggior ragione in un periodo di festa. Lo storico Giuseppe Flavio menziona esplicitamente questa pratica in uno dei suoi testi affermando che gli ebrei usavano seppellire i cadaveri crocifissi prima del tramonto. Questa frenesia di prelevare il corpo per la successiva sepoltura ci fornisce un primo indizio riguardo al motivo per il quale la tomba di Gesù fu trovata vuota il giorno seguente il sabato. Marco narra che Giuseppe d'Arimatea (d'ora in avanti per abbr. Giuseppe), un rispettato membro del Sinedrio, il consiglio governativo ebraico, ottenne il permesso direttamente dal governatore romano della giudea Ponzio Pilato di rimuovere il corpo di Gesù dalla croce e di prendersi cura della sua sepoltura. Si potrebbe dedurre che Giuseppe provasse simpatie per Gesù e i suoi seguaci dal momento che esercita volontariamente la sua influenza sul Sinedrio per facilitare la sepoltura del cadavere. Dato l'imminente inizio della Pasqua, non c'era tempo per i riti di sepoltura così come prescritti secondo i protocolli ebraici che prevedevano il lavaggio del corpo e l'unzione con olio e spezie. Le donne prossime alla famiglia di Gesù, che lo avevano seguito dalla Galilea, avevano in programma lo svolgimento di questi compiti, ma avrebbero dovuto rimandarli dopo la Pasqua e il sabato. Non vi è nessun indizio del fatto che fossero in contatto con Giuseppe nel momento in cui questi prese il corpo di Gesù e durante le successive festività. I discepoli di Gesù erano perlopiù fuggiti per la paura e si nascondevano temendo possibili ritorsioni. Si ha quasi l'idea che le donne guardassero da lontano, sicuramente un po' spaventate, ma desiderose di sapere dove fosse collocato provvisoriamente il corpo. La sepoltura era perciò affidata a Giuseppe, ma esse speravano che avrebbe permesso loro, secondo l'usanza ebraica, di svolgere i tradizionali riti di lutto e sepoltura. Marco racconta che Giuseppe avvolse Gesù in un sudario di lino e lo depose in una tomba scavata nella roccia, sigillando l'ingresso con una pietra. Sono state rinvenute centinaia di queste tombe nella zona di Gerusalemme, alcune delle quali sottointerrate, quindi ciò che è descritto in questo vangelo risulta storicamente provato. Esse di solito riservano un piccolo ingresso quadrato che può essere bloccato da pietre ricavate da un taglio adiacente alla superficie dell'ante. Sono di varie dimensioni destinate perlopiù alle sepolture familiari. Il lettore presume che la tomba in cui Giuseppe collocò il corpo di Gesù appartenesse a lui, ma in questo caso vediamo che in realtà non è così. Era una tomba appena scavata che era collocata nelle vicinanze . Il corpo di Gesù fu deposto all'interno, ma solo temporaneamente. Non fu veramente sepolto lì, poiché la sepoltura completa e formale prevedeva riti di preparazione e riti di lutto compiuti dalla famiglia per un periodo di sette giorni. Questa è la motivazione per la quale le donne si presentarono all'alba il primo giorno della settimana, in attesa di iniziare la procedura di sepoltura con l'aiuto di Giuseppe. Il cadavere di Gesù era gravemente mutilato da lividi, ferite e sangue secco. Prepararlo per una corretta sepoltura avrebbe richiesto certamente un po' di tempo. Il corpo non poteva essere esposto durante le celebrazioni pasquali e la tomba vuota nella quale Giuseppe ripose temporaneamente Gesù avrebbe fornito una collocazione provvisoria. Le azioni di Giuseppe erano quindi misure pratiche d'emergenza. Dobbiamo presumere, dato che Giuseppe si era assunto la responsabilità della corretta sepoltura del corpo, che la sua intenzione fosse quella di adempiere a questo obbligo il più presto possibile una volta terminate le festività. Al calar della sera di sabato, avrebbe avuto l'occasione di seppellire come da protocollo il corpo e presumibilmente sarebbe tornato alla tomba temporanea per prelevare il corpo di Gesù e portarlo nel luogo destinato. Dove si trovasse questa tomba non abbiamo modo di sapere dai nostri testi, ma ci si aspetterebbe, da qualche parte nella zona di Gerusalemme poiché era un residente locale. In base alla legge ebraica, non avrebbe posto Gesù nella sua tomba di famiglia, ma avrebbe fornito una tomba separata per Gesù. Ciò che Marco ci dice è che il giorno seguente il sabato, di mattina Maria Maddalena, Maria e Salome si recarono presso la tomba temporanea con l'intenzione di lavare il corpo e ungerlo con olio e spezie. Quando arrivarono la pietra che sigillava l'ingresso era già stata rimossa e il corpo prelevato per la sepoltura nel luogo stabilito. Questo è quello che emerge date le circostanze e la premura di Giuseppe per una sepoltura degna di Gesù. Per le donne fu una sorpresa in quanto certamente s'aspettavano d'incontrare Giuseppe data la partenza mattiniera. Il problema è che s'accorsero solo dopo di essere giunte sul posto con dodici ore di ritardo! Quello che non avevano considerato è il fatto che Giuseppe non avrebbe desiderato attendere tutto il sabato sera, ritornando sul luogo nell'istante in cui il giorno del sabato di Pasqua sarebbe terminato al tramontar del sole. Marco descrive questi ultimi istanti introducendo un giovane (chi sarebbe costui?) che presenziando all'interno avrebbe detto loro che Gesù li precedeva in Galilea. Qui il confine tra teologia e storia è netto. Il fatto che la tomba fosse vuota ha senso e ben si adatta alle circostanze temporali in cui era prevista la sepoltura in concomitanza con l'inizio della Pasqua ebraica, ma che alle donne fu detto che Gesù avrebbe incontrato i suoi discepoli in Galilea è chiaramente un abbellimento teologico (Marco non ci suggerisce nessuna apparizione fisica di Gesù solo i restanti vageli lo fanno ma sono successivi a quello di Marco).
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Gianni
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da Gianni »

L'apparizione in Galilea di Yeshùa risorto
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matteo97
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da matteo97 »

Gianni, D'accordo sul luogo che intende con galilea come nei pressi di Gerusalemme, ma che prove abbiamo del fatto che Gesù è veramente risorto? Marco, il vangelo più antiquato, non prosegue oltre il vv. 8 del capitolo 16. Gli altri vangeli descrivono la risurrezione ma sono postumi a Marco e soggetti a possibili manipolazioni (vd. anche la nascita verginale che si vuole collegare a Isaia ma che alcune sette ebraiche gesuite rifiutavano). L'unica spiegazione storica è quella che ho fornito nel messaggio precedente, ovvero che Giuseppe d'Arimatea, ha dapprima collocato il cadavere in una tomba provvisoria per poi prelevarlo al calare del sabato e preparare così i riti di sepoltura come previsti dai protocolli ebraici. La tomba nella quale si recano le donne il primo giorno della settimana è la tomba provvisoria nella quale si aspettavano di ricongiungersi con Giuseppe per preparare la degna sepoltura a Gesù. Giuseppe però le aveva precedute (il che spiega la tomba vuota!) e si era recato vicino a Gerusalemme per svolgere tempestivamente il lavoro e seppellire il corpo nella tomba definitiva.

Non escludo che le ultime parole di Marco siano abbellimenti teologici per riaffermare la sua fede in Gesù (anzi è molto probabile sia così, bisogna scindere nel vangelo di Marco la storia dalla teologia personale), d'altronde un Messia morto per l'ebraismo è un messia fallito e Gesù andando a morire in croce è come se avesse scelto di suicidarsi.
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da Gianni »

Matteo97, che devo dirti? La tua ipotesi mi sembra la forma addolcita della spiegazione suggerita dai capi ebrei: dire che i discepoli di Yeshùa avevano rubato il corpo. Ma il corpo non si trovò. E neppure la presunta seconda tomba che tu dici.
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matteo97
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Re: Vangelo di Marco e aneddoti strani....

Messaggio da matteo97 »

Gianni, probabilmente non ne verremmo mai a capo perchè le testimonianze sulla resurrezione non esistono ad eccezione delle fonti scritte evangeliche. Marco termina con "εφοβουντο γαρ" (poichè/siccome erano spaventate) e il giovane sconosciuto che presenzia presso la tomba il testo non ci dà modo di sapere chi sia e perchè sia lì in quel momento, all'arrivo delle donne. Inoltre ritengo assai improbabile che Giuseppe d'Arimatea e le donne si fossero accordati per i riti di sepoltura, altrimenti queste sarebbero giunte sul posto ad "orario" prefissato (sì è vero che gli antichi non erano così fissati con le ore come noi, però il tempo lo misuravano lo stesso) anzichè tardivamente. Certamente sono supposizioni che però vanno tenute conto per demarcare il confine tra storia e teologia. Altrimenti possiamo pensare che i racconti evangelici siano del tutto oggettivi e senza aggiunte personali da parte dell'agiografo che scrive. Ma anche questa è un'opinione personale (con tutto il rispetto).
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