Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

animasalvata
Messaggi: 1046
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da animasalvata »

E ci sta che Dio nell'anno 48° avrebbe assicurato un raccolto da soddisfare il 48°,il 49, il 50° e il primo anno del nuovo ciclo.

La norma del giubileo vanno messe insieme a quella dell'anno sabbatico. E come se fosse per la terra un anno sabbatico dopo un altro anno sabbatico. Quindi c'era a disposizione il frutto raccolto nel 48°anno.

Vediamo anche la norma sull'anno sabbatico.

Libro del Levitico: "Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai: «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. Per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna. Non mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te; anche al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di nutrimento quanto essa produrrà." (Levitico 25:1–7)[6]
"Ma se dite: "Che cosa mangeremo il settimo anno, se non semineremo e non raccoglieremo i nostri prodotti?". Io ho comandato che la mia benedizione venga su di voi il sesto anno, ed esso vi darà un raccolto che basterà per tre anni. Così nell'ottavo anno seminerete e mangerete del vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete del vecchio raccolto finché venga il nuovo." (Levitico 25:20–22)[6]
"Quanto a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte. Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati. Finché rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate." (Levitico 26:33-35)[6]

Ma qui che non mi trovo oppure faccio confusione. Di certo non si poteva seminare e potare. Ma per quanto riguarda il raccolto in un passo si dice che non si deve mietere ciò che nasce spontaneamente durante il riposo ovviamente. Poco dopo Dio dice che quello che il campo da durante il riposo della terra servirà da nutrimento quanto per il padrone del campo quanto per il servo. Ma per essere da nutrimento non deve essere raccolto? Per mangiarlo lo devi raccogliere. Ma prima viene detto che è vietato raccogliere ciò che nasce spontaneamente durante il riposo della terra.

È qui che non mi trovo sulla mietitura. Ma si può mietere o no?
ilvigilante
Messaggi: 438
Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:21

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da ilvigilante »

... Poco dopo Dio dice che quello che il campo da durante il riposo della terra servirà da nutrimento quanto per il padrone del campo quanto per il servo.

Forse è da leggere: Poco dopo Dio dice che quello che il campo da, (nell'anno precedente) servirà da nutrimento durante il riposo della terra quanto per il padrone del campo quanto per il servo.

Potrebbe quindi essere una semplice posposizione della frase, non so.
Forse Gianni può venire in aiuto
animasalvata
Messaggi: 1046
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da animasalvata »

Durante il riposo della terra (in quel caso anno sabatico) e non anno precedente.
La norma riguarda l'anno sabatico ma è applicabile anche al giubileo.
ilvigilante
Messaggi: 438
Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:21

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da ilvigilante »

Il risultato non cambia se si tratta di posposizione della frase.
Sostituisci "anno precedente" con "ultimo anno di semina e raccolta"

Se fosse giusta la posposizione, i conti ti tornerebbero
animasalvata
Messaggi: 1046
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da animasalvata »

Ho trovato qualcosa in rete:
https://sguardoasion.com/2015/05/14/beh ... oi-sabati/" onclick="window.open(this.href);return false;

Riporto: Ma cosa significa l’espressione “la terra godrà i suoi sabati”, con cui il Levitico descrive la desolazione del paese? Proprio come all’uomo è comandato di astenersi dal proprio lavoro nel settimo giorno (Shabbat), così anche la terra necessita di un periodo di riposo: il settimo anno.

“Per sei anni seminerai il tuo campo, per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti, ma il settimo anno sarà un sabato di riposo per la terra, un sabato in onore di Hashem. Non seminerai il tuo campo né poterai la tua vigna” (Levitico 25:3-4).

Durante il settimo anno (Shemittah) non è permesso comportarsi da padroni nei confronti dei propri terreni: ciò che il suolo produce spontaneamente deve essere lasciato ai poveri, ai servi, agli stranieri, agli animali e a chiunque voglia usufruirne (vedi Levitico 25:6). Questo precetto è parte della grande rivoluzione egualitaria della Torah, oltre che un’espressione della concezione biblica della natura, ed è strettamente legato allo Yovel (Giubileo), il quarantanovesimo anno, in cui i debiti vengono condonati, i servi ricevono la libertà e tutti i terreni tornano ai proprietari originari. L’insegnamento che queste leggi vogliono trasmettere è ben riassunto in un unico verso: “Le terre non si venderanno per sempre, perché la terra è mia. Voi siete forestieri e miei affittuari” (Levitico 25:23).

Per sei anni è concesso sfruttare i propri terreni per trarne beneficio, ma poi, nel settimo anno, arriva il momento in cui ogni Israelita è chiamato a fermarsi e a riconoscere che la terra non gli appartiene realmente. Dio è l’unico vero padrone dei beni che gli uomini credono di possedere. Nella Terra d’Israele, per il suo carattere sacro di “terra promessa da Dio”, e per il significato spirituale che la Torah attribuisce alle sue caratteristiche geografiche (vedi Deuteronomio 11:10-12), questo concetto universale assume una particolare importanza, tanto che esso si tramuta in legge attraverso le norme dell’anno sabbatico e del Giubileo.

La relazione tra l’esilio del popolo ebraico e il “Sabato della terra” appare dunque piuttosto chiaro: quando gli Israeliti osservano i comandamenti della Torah e comprendono che la terra appartiene solo al Creatore (esprimendo ciò attraverso le leggi dell’anno sabbatico), allora essi meritano davvero di vivere nel paese dove Dio ha condotto i loro antenati. Ma se ciò non avviene, e il popolo si allontana dalla Torah e non riconosce il valore del dono che gli è stato fatto, in tal caso la conseguenza sarà l’abbandono della terra e la dispersione fra le nazioni del mondo.

https://www.sefaria.org/Rashi_on_Leviticus.25.6?lang=bi" onclick="window.open(this.href);return false;

AND THE SABBATH OF THE LAND SHALL BE [FOOD FOR YOU] — Although I have forbidden them (the fruits of the sabbatical year) to you by stating “thou shalt not harvest etc.”, I do not mean to forbid them to you as food or to be used for any other beneficial purpose but what I meant was that you should not comport yourself in respect of them as the exclusive owner but all must be equal as regards it (the Sabbatical year’s produce) — you and your hired servant and your sojourner.

Traduzione: E IL SABBATH DELLA TERRA DEVE ESSERE [CIBO PER TE] - Anche se te li ho proibiti (i frutti dell'anno sabbatico) affermando che "non raccoglierai ecc.", Non intendo proibirli come cibo o da usare per qualsiasi altro scopo benefico, ma quello che intendevo dire era che non dovresti comportarti nei confronti di loro come proprietario esclusivo, ma tutti devono essere uguali per quanto riguarda (i prodotti dell'anno sabbatico) - tu e il tuo servo assunto e il tuo soggiorno.

[AND THE SABBATH OF THE LAND SHALL BE FOOD FOR YOU]; FOR THEE, FOR THY SERVANT, AND FOR THY MAID SERVANT
Because it states (Exodus 23:11) “[but in the seventh year thou shalt let it rest and lie still]; that the needy of thy people may eat”, one might think that they (the fruits of the Sabbatical year) are forbidden as food for the rich (and thus also for the owner of the field and his household), Scripture therefore states here: “[it shall be for food for thee,] for thy servant, and for thy maid servant” — thus you have the mention of the owners (the rich) here as well as of the servants and the maid servants — the poor (Sifra, Behar, Chapter 1 6).

TRADUZIONE: E IL SABBATH DELLA TERRA SARÀ CIBO PER TE]; PER TE, PER IL TUO SERVO E PER IL TUO SERVO
Perché afferma (Esodo 23:11) “[ma nel settimo anno lo lascerai riposare e giacere immobile]; che i bisognosi del tuo popolo possano mangiare ”, si potrebbe pensare che a loro (i frutti dell'anno sabbatico) siano vietati come cibo per i ricchi (e quindi anche per il proprietario del campo e la sua famiglia), la Scrittura afferma quindi qui: "[Sarà per il cibo per te,] per il tuo servo e per la tua domestica" - così qui hai la menzione dei proprietari (i ricchi) così come dei domestici e dei domestici - i poveri (Sifra , Behar, capitolo 1 6).
animasalvata
Messaggi: 1046
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da animasalvata »

Da ciò che ho capito qui è che era vietato seminare nell'anno shemittah e yovel. Nell'anno shemittah e yovel le persone potevano godere si anche dei raccolti abbandonanti degli anni pre-shemittah,però Dio permetteva la raccolta nell'anno shemitah e yovel e non la permetteva nell'anno shemittah e yovel. Era vietato seminare ed era vietato raccogliere il prodotto spontaneo sentendosi padrone del prodotto e della terra. Invece uno (chiunque) poteva raccogliere il prodotto spontaneo se lo faceva con lo spirito giusto,cioè senza considerarsi i padroni della terra e del prodotto. La terra durante la shemittah e lo Yovel apparteneva solo a Dio e ciò che la terra dava spontaneamente doveva essere per tutti senza distinzione e tutti erano considerati da Dio uguali davanti al prodotto e tutti dovevano considerarsi uguali davanti a Dio,la terra e i prodotti.

Non sembra di rivedere le parole di Yeshua: 36 E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. 37 Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. 38 Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro»?

Yeshua dice ''perche ne godano del frutto insieme i seminatori e i mietitori''.
Una cosa del genere non riguarda forse gli anni shemittah e yovel?

E dice: ''affinche si realizza il detto: uno semina e uno miete''; ''vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete lavorato e siete subentrati al loro lavoro''.

Aveva senso pronunciare questi detti e proverbi in un anno non shemittah/yovel?

Nel levitico leggiamo: 5 Non mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra.

''Ciò che nasce spontaneamente'' ''dal seme caduto durante la mietitura precedente'' (cioè quando era legalmente valido seminare e mietere). Il seme caduto negli anni di semina e mietitura producono frutto durante gli anni di riposo e questi frutti non possono considerarsi di esclusiva proprietà di chi aveva seminato e raccolto precedentemente. Ma anche chi non aveva lavorato era considerato uguale e doveva avere lo stesso beneficio. E poiché uno godeva di un beneficio senza aver lavorato era come se fosse subentrato a colui che aveva lavorato in precedenza. Il bisognoso era messo sullo stesso piano del ricco anche se il bisognoso non aveva lavorato rispetto al ricco. Alla mietitura tuttavia poteva accedere anche il ricco purche non lo faceva come padrone unico.

Quelle parole di Yeshua non sono parole che tipicamemte.si realizzano durante gli anni shemittah e Yovel?

Yeshua certamente spiritualizza il concetto in quel contesto:
Frutto=vita eterna e i bisognosi di ascoltare e ricevere la parola di Dio
Mietitori= discepoli considerati tutti uguali
Seminatore=probabilmente Yeshua il ''seminatore'' per eccellenza che ha lavorato.

Però è anche vero che Yeshua per insegnare ciò prende come riferimento un fatto reale: le campagne sichemite gia pronte per la mietitura.

Shivan è il periodo di normale mietitura durante i normali anni di mietitura. Yeshua dice: ''non siete soliti dire: ci sono ancora 4 mesi e poi viene la mietitura? Non è questo un proverbio tipico di un anno shemmitah o yovel visto che in un anno shemittah o yovel bisogna aspettare l'anno successivo per inziare a seminare e raccogliere normalmente come negli altri anni?

Il levitico dice: 8 Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. 9 Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese.

Yeshua pronunciò quelle parole a Shivan. 4 mesi dopo era il mese di Tishri. Il giubileo inizia il 10 tishri e dura 1 anno.

E Nello stesso anno (prima dell'episodio di Sichem) Yeshua pronunciò queste parole:
(Luca 4)
17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
18 Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 e predicare un anno di grazia del Signore.

Yeshua certo intende spiritualizzare il concetto parlando di una liberta spirituale. Ma il concetto di Giubileo non è anche un concetto di liberta,perdono di peccati e anno di misericordia?

Ecco perche Giovanni 4 e Luca 4 insieme mi fanno pensare che quelle parole furono dette in un anno di giubileo, 600 anni (12 giubilei dopo il giubileo del 573ac quando Ezechiele ebbe la visione del ''terzo tempio'') e che l'anno 28 dc che va dal 10 tishri 28 dc al tishri successivo era uno Yovel

Ma vorrei vedere anche il parere di altri (Gianni,Bgalupi,Alen Corbah ed altri)
animasalvata
Messaggi: 1046
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da animasalvata »

Buongiorno e buon Sabato. Secondo te Yeshua disse quelle parole perche era un anno giubilare ed era venuto per inaugurarlo lui?
Non hai detto niente. Come mai?
ilvigilante
Messaggi: 438
Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:21

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da ilvigilante »

Molto probabilmente è come dici,
Tutti ne potevano raccogliere e cibarsene per le proprie esigenze, perché nessuno era proprietario assoluto di ciò che nasceva spontaneamente, neanche il proprietario del terreno poteva pretendere di raccogliere, mettere nei depositi o lucrare su quei prodotti
animasalvata
Messaggi: 1046
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da animasalvata »

Se è cosi allora la morte di Yeshua sarebbe nell'anno 30. La teoria del giubileo nell'anno 28 pone fuorigioco l'anno di morte proposto da cattolici e tdg.
Perché nei calcoli dei tdg Yeshua è apparso sulla scena col battesimo nell'autunno del 29 e per arrivare al 33 devono inventarsi 4 pasque. La prima pasqua di Yeshua secondo i tdg sarebbe il 14 Nisan 30 e il discorso con la samaritana avvenne poco dopo. E l'anno 30 non è l'anno 28. E se Yeshua pronuncia quelle parole prendendo spunto dall'anno giubilare allora Yeshua le disse nel 28 e non nel 30.
Similmente anche i cattolici sono messi fuori gioco. Essi puntano all'anno 33 ma a differenza dei tdg parlano solo di 3 pasque. Quindi la prima pasqua di Yeshua sarebbe nel 31 e il 31 non era anno giubilare. I cattolici dicono che Yeshua doveva morire per forza il Venerdi in modo da portare il giorno di riposo dal sabato alla domenica. Cosi anche i tdg. Tutto questo perche entrambi credono che Yeshua messo fine alla legge e abolito lo shabat ebraico.

Invece un giubileo nel 28dc pone la morte nel 30 con 3 pasque. Se Yeshua pronunciò quelle parole nell'anno giubilare 28 dovevano passare oltre la pasqua del 28 altre 5 pasque per arrivare a quella del 33 dc.

La teoria del giubileo in Giovanni 4 pone fuorigioco la data del 33 e la morte di Venerdi. Per questo vorrei capire anche cosa ne pensano Gianni,Bgalupi ed altri nell'eventualità Giubileo anno 28 dc in Giovanni 4.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10117
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Giovanni 4,34-38: anno giubilare?

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, non è che sei troppo fissato con le date? :-)
Rispondi