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Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: sabato 7 marzo 2020, 21:56
da speculator2
La decisione di seguire il consiglio degli anziani fu errata.
Era come accendere un fuoco in un alveare di vespe feroci.
Risultato: Paolo scampa per un soffio ma poi è imprigionato e non può predicare libero per anni.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: sabato 7 marzo 2020, 21:58
da speculator2
Non vedo cosa a a che fare con le manomissioni delle scritture.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: lunedì 30 marzo 2020, 0:14
da speculator2
Paolo libero era un pericolo per la sua vita.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: giovedì 30 aprile 2020, 22:17
da speculator2
Ovvio che il riferirsi spesso a falsi profeti e falsi fratelli aveva senso all'interno e non all'esterno della chiesa locale.

La presenza di tanti falsi maestri e di tanti vangeli e scritti apocrifi e pseudoepigrafi è indice di una fantasiosa e fantastica attività letteraria, di cui fa parte tutto il nuovo testamento.

Cosa singolare Gesù non ha lasciato per ora niente di scritto.

Tra gli apostoli sapevano scrivere e han scritto: Matteo, Pietro, e Andrea, Giovanni e Giacomo, Natanaele, almeno sei su 12. Poi aggiungiamo il giovane Marco e Paolo e Luca e Sila e quindi non sarei pessimista sulla capacità letteraria dei primi discepoli.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: giovedì 7 maggio 2020, 9:30
da bgaluppi
A parte il fatto che Pietro e Giovanni sono descritti come analfabeti dal libro di Atti degli Apostoli, è improbabile che i discepoli sapessero scrivere, provenendo da una piccola provincia della Palestina. E poi in che lingua? Aramaico, ebraico o greco? La percentuale di alfabetizzazione nel mondo antico era molto bassa (attorno al 5% nei centri più importanti), come confermano i massimi esperti del settore, soprattutto nelle provincie in cui non esistevano scambi commerciali. Solo le classi più elevate e gli schiavi che dovevano svolgere lavori amministrativi per i padroni potevano permettersi di ricevere un’educazione. Ecco perché esistevano gli scribi. L’unico che forse era in grado di scrivere poteva essere Matteo, perché secondo i Vangeli faceva l’esattore delle tasse per i romani.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: giovedì 7 maggio 2020, 16:50
da matteo97
Secondo il testo gli apostoli ricevettero il dono delle lingue (glossolalia) durante le Pentecoste. Questo quanto al conversare, sullo scritto non saprei. In verità, anche il Qu'ran afferma che Muhammad fosse analfabeta per giustificare che ciò che egli scrisse gli era stato dettato a voce da Dio. Ma questo è ampiamente smentito dalla storia. Apparteneva a un clan aristocratico ed era un commerciante (come lo sono io anche se allora era più redditizio), professione che richiedeva un certo grado di padronanza del linguaggio e della scrittura (tanto per fare un esempio i fenici, un popolo di navigatori e commercianti, furono i primi che codificarono l'alfabeto secondo i moderni standard). Quindi Pietro era un pescatore della galilea? E gli apostoli tutti analfabeti? Questo è quel che recita la tradizione evangelica. Non dico che non sia vero. Però bisognerebbe indagare. C'è da aggiungere, come scrissi precedentemente, che è anche incerta l'ipotesi che gesù abbia ricevuto una formazione intellettuale ben definita, perchè il grande sistema dell'educazione ebraica non è stato attuato fino a dopo la distruzione di Gerusalemme (circa 70 E.V.). È probabile, tuttavia, che potesse leggere; conosceva certamente gran parte dell'Antico Testamento (Tanakh); e il suo modo di argomentare assomiglia spesso a quello dei rabbini contemporanei, il che implica che aveva frequentato la loro società. Ma dell'infanzia di Gesù c'è poca traccia nei Vangeli, è citato solamente l'episodio in cui egli si intrattiene nel tempio di gerusalemme con i dottori della Legge all'età di dodici anni. Questo è un indizio che compare unicamente nel vangelo di Luca. Gesù viene mostrato nell'atto di discutere con farisei, sadducei e maestri della Torah. Non avrebbe potuto farlo se fosse stato un semplice "volgarotto" di provincia (anche se l'epiteto di Nazareno era denigratorio per lui e i suoi seguaci). Questo è anche vero. Insomma, ogni passo va calibrato "pesandolo" con una bilancia tarata da farmacista.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: venerdì 8 maggio 2020, 23:05
da speculator2
Bisognerebbe essere ragionevolmente certi che ai nomi dei vari apostoli e evangelisti corrispondono veramente gli Apostoli e gli evangelisti.

Io penso che una lettura e scrittura di base sia da ascriversi alla loro educazione.

Poi col tempo e responsabilita sono probabilmente migliorati rispetto alla situazione di Atti all'inizio.

In Atti vengono dal sinedrio chiamati " incolti e gente comune"; non avevano fatto le scuole e non erano di famiglie ricche o nobili.

Tiberiade era un centro amministrativo e Sefforis distava pochi chilometri da Nazaret ed era florida città ellenistica.

Gesù sapeva leggere il rotolo di Isaia e i suoi due cugini, Giacomo e Giovanni che forse economicamente con la pesca stavano meglio di lui sapevano

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: venerdì 8 maggio 2020, 23:16
da speculator2
Nicodemo, capo dei giudei, era un discepolo di Gesù in segreto, e oltre a Matteo Zaccheo era un altro esattore superiore di Matteo, e diversi esattori ascoltavano volentieri Gesù, e la moglie di Cuza funzionario di Erode Antipa seguiva Gesù e lo manteneva col denaro ed era di buon stato sociale e forse culturale.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: venerdì 8 maggio 2020, 23:24
da speculator2
Che Gesù a 12 anni nel tempio interrogasse i sapienti mi pare poco quando leggo in Giuseppe Flavio che a 14 anni i sacerdoti consultavano Giuseppe come una persona con autorità.

Re: Manomissioni nelle Scritture Greche e loro motivazioni

Inviato: sabato 9 maggio 2020, 0:09
da bgaluppi
Matteo, fai giuste considerazioni. Solo una precisazione, credo che il dono delle lingue (evento tutto da dimostrare) sia un fenomeno temporaneo. Probabile che molti giudei non aristocratici a Gerusalemme sapessero leggere l'ebraico, a livelli più o meno elevati a seconda del ceto, ma scrivere è un'altra cosa. Solo gli appartenenti ai ceti elevati, gli schiavi e i commercianti di grosso calibro imparavano a scrivere (a livelli diversi e in base alle esigenze) e parlavano certamente il greco, oltre all'aramaico. Nelle province della Galilea, invece, in centri piccoli e isolati come Cafarnao ad esempio, non sono stati ritrovati segni di scrittura, di mercati e non esistevano strade.