Cos’è il “Regno di Dio”?

Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Antonio : La creazione è cosa buona, rispecchia la volontà di Dio, e non è scritto da nessuna parte che ci sia stato un mutamento conseguente ad un presunto "peccato".-
Francesco :
1) Genesi 3: 17 Infine disse all'uomo: Tu hai dato ascolto alla tua donna e hai mangiato il frutto che ti avevo proibito. Ora, per colpa tua, la terra sarà maledetta: con fatica ne ricaverai il cibo tutti i giorni della tua vita. 18 Essa produrrà spine e cardi, e tu dovrai mangiare le erbe che crescono nei campi. 19 Ti procurerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tornerai alla terra dalla quale sei stato tratto : perché tu sei polvere e alla polvere tornerai'.
2) Romani 5: 12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato...
3) Romani 8: 22 Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; 23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo….
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da bgaluppi »

Francesco, conosco quei versetti ma l'idea della creazione che attende la "redenzione" si ricollega ai versetti in cui è detto che Dio farà nuovi cieli e nuova terra. Non certo le stelle e i pianeti dell'universo attendono una reale redenzione da una situazione causata dal peccato dell'uomo. Si tratta di un'immagine che trasmette l'idea della bellezza e perfezione della nuova creazione nel mondo a venire, ma non significa che l'uomo abbia avuto il potere di costringere Dio a "maledire" la terra che Lui stesso ha fatto; ti pare che Dio maledica la Sua stessa opera? Il significato delle parole di Paolo, a mio avviso, è che tutto attende il dispiegarsi del perfetto disegno divino. Se prendiamo certe espressioni letteralmente, allora dobbiamo prendere letteralmente tutto il resto. Gn 3:17 spiega semplicemente il concetto che l'uomo deve lavorare per mangiare, a differenza degli animali. Se prendi questi versetti letteralmente, allora vuol dire che il serpente prima di essere condannato a strisciare aveva le gambe e camminava.

Oltretutto, il peccato dell'uomo che peccato sarebbe? La conoscenza del bene e del male è una cosa positiva, che ci consente di essere liberi di scegliere, nel bene e nel male. Si tratta di descrizioni simboliche che contengono un messaggio e ci spiegano chi siamo e perché pecchiamo.

Anche nel pensiero ebraico il Gan Eden futuro, ossia il giardino in Eden, è un luogo di retribuzione spirituale, ma lì non c'è il serpente, e l'uomo che vi entra non è più in grado di peccare, perché ha raggiunto lo stadio di perfezione. Il mondo a venire, o regno millenario, o regno di Dio o come lo vogliamo chiamare non è un luogo in cui esiste il peccato o la tentazione, per cui non può essere il ripristino di una condizione originaria in cui la tentazione esiste e genera il peccato. Altrimenti, andiamo punto e accapo. :-)
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Antonio : non significa che l'uomo abbia avuto il potere di costringere Dio a "maledire" la terra che Lui stesso ha fatto; ti pare che Dio maledica la Sua stessa opera?

Francesco : L'uomo non ha nessun potere, specie costringere Dio … E' Dio stesso che ci ha reso la creazione (natura) ostile e sappiamo anche il perchè … “costringerci” ad accettare il fatto che possiamo stare in un mondo amico solo se riconosciamo giusto il Suo governo … non a caso nei nuovi cieli e nella nuova terra il male non ci sarà più.- Ma oggi c'è e ci rende la vita difficile anche se a fin di bene .-
“Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose.” — Is 45:7
L'avversità l'ha creata Dio, noi non abbiamo costretto nessuno a maledire la natura per renderci la vita difficile !
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da bgaluppi »

E' Dio stesso che ci ha reso la creazione (natura) ostile e sappiamo anche il perchè …
Molto prima che l'essere umano facesse la sua comparsa nel mondo esistevano i dinosauri e la terra, a quel tempo, era già "ostile", dunque non è stato di certo il presunto peccato adamico a renderla tale. Infatti, i dinosauri si sono estinti a causa di repentini cambiamenti dettati da eventi naturali cataclismatici. Ma l'uomo non esisteva ancora.

La terra funziona secondo determinati meccanismi, che spesso generano eventi come eruzioni vulcaniche, terremoti e tempeste. Ma tali eventi non sono affatto ostili o negativi di per sé, anzi sono necessari alla terra per mantenere l'equilibrio. Se i vulcani non eruttassero, la terra esploderebbe, ad esempio.

Il racconto della creazione è una spiegazione teologica del mondo e della condizione dell'essere umano.
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da francesco.ragazzi »

...anche nei nuovi cieli e nella nuova terra la natura sarà ostile ???
...stessi meccanismi .... o no....
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da bgaluppi »

Francesco, questo proprio non lo so. Ma Yeshùa, in Mt 19:28, parla di παλιγγενεσία (palinghenesìa), che viene tradotto da NR con "nuova creazione" e ricollegato probabilmente ai "nuovi cieli e nuova terra". Il termine è composto da πάλιν (pàlin), "di nuovo", e γένεσις (ghènesis), "origine", "nascita" o anche "esistenza". È usato anche in Tito 3:5 in riferimento alla rigenerazione e il rinnovamento umano tramite la rinascita in spirito.

Mt 19:28 potrebbe parlare dunque di un rinnovamento, una nuova nascita. I risorti (nati di nuovo) saranno esenti da peccato, perché, come Cristo, saranno perfetti e completi, dunque faranno esperienza di una palinghenesìa. Per quanto riguarda la creazione, proprio non saprei, tuttavia Ap 21:1-2 dice:

“Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.”

Sembra che la palinghenesìa riguardi piuttosto una nuova condizione in cui "non c'è più mare", che simboleggia il peccato, il male, ossia tutto ciò che è contrario alla legge di Dio. Quindi si tratta di un mondo in cui non esiste più tentazione perché l'uomo è perfetto. Potrebbe includere anche un ripristino delle condizioni naturali originarie, una rinascita di Gan Eden, in cui però il serpente (yetzer hara) non avrà spazio e in cui non ci sarà l'albero della conoscenza del bene e del male, da cui l'uomo ha già mangiato, ma solo l'albero della vita (Ap 22:2).
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Antonio : Potrebbe includere anche un ripristino delle condizioni naturali originarie, una rinascita di Gan Eden, in cui però il serpente (yetzer hara) non avrà spazio e in cui non ci sarà l'albero della conoscenza del bene e del male, da cui l'uomo ha già mangiato, ma solo l'albero della vita (Ap 22:2).
Francesco : Ecco ciò che volevo sentirti dire ! Quindi accetti che in origine le condizioni naturali avrebbero potuto essere altre e certamente diverse dalle attuali; simili alle condizioni future in cui il male non ci sarà ed in cui quindi la natura non sarà più ostile all'essere umano che nel frattempo sarà diventato evolvendosi Figlio di Dio.-
E se accetti che in origine le condizioni della natura erano diverse (favorevoli), cosa ha causato il loro degrado divenendo ostili all'uomo che col sudore della propria fronte si procurerà il cibo fino a divenire polvere da cui è stato tratto ?
Dev'esserci stato un cambiamento ed una causa dello stesso !
La Bibbia lo chiama peccato anche se potrebbe essere la possibilità che ha (voluto) l'uomo di scegliere come comportarsi, l'errore più grande dell'uomo è stato quello di non aver capito che in questa possibilità di scelta si nascondessero delle insidie e cioè la possibilità di comportarsi in modo contrario alla Legge Superiore che poi viene esplicitata nel Decalogo dato a Mosè.-
E Dio "creando l'avversità" ha cercato di ricondurci a Lui .-
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da bgaluppi »

Quindi accetti che in origine le condizioni naturali avrebbero potuto essere altre e certamente diverse dalle attuali; simili alle condizioni future in cui il male non ci sarà ed in cui quindi la natura non sarà più ostile all'essere umano che nel frattempo sarà diventato evolvendosi Figlio di Dio
Non ho detto questo. Le condizioni originarie naturali da ripristinare sarebbero quelle di Gan Eden, ma riguardano la condizione umana in quel giardino. Nel giardino in Eden, l'uomo è immerso nel suo habitat e a stretto contatto con esso; significherebbe dunque un ritorno alla natura, ossia una situazione diversa da quella attuale in cui l'uomo vive fuori dalla natura, che deturpa e stravolge, radendo a zero foreste e riempiendo il mondo di cemento e spazzatura. Come ti dicevo, anche volendo è impossibile pensare che la natura originaria fosse mite e docile, perché sappiamo benissimo che il mondo prima dei dinosauri era un inferno e che i dinosauri sono stati spazzati via da una natura molto aggressiva. L'uomo arriva molto dopo.

Ma l'uomo risorto, perfettamente evoluto, sarebbe capace di vivere in perfetta armonia con la natura rigenerata.

Se invece il regno di Dio riguarda una dimensione superiore, allora i nuovi cieli e la nuova terra saranno molto diversi da quelli attuali. Una nuova dimensione dell'esistenza, forse regolata da leggi diverse. Se gli uomini saranno "come angeli nei cieli", vivranno in una dimensione dove non c'è cibo né bisogno di mangiare, di dormire, di fare figli... Yeshùa risorto aveva bisogno di mangiare perché si trovava in questa dimensione; ma nella dimensione dove si trova adesso (il regno di Dio?), avrà forse bisogno di cibo?
Avatar utente
francesco.ragazzi
Messaggi: 1210
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 18:17

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da francesco.ragazzi »

... quindi nel nuovo mondo saremo immersi nel nostro habitat e ...."...con fatica ne ricaverai il cibo tutti i giorni della tua vita. 18 Essa produrrà spine e cardi, e tu dovrai mangiare le erbe che crescono nei campi. 19 Ti procurerai il pane con il sudore del tuo volto ..." .-
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Cos’è il “Regno di Dio”?

Messaggio da bgaluppi »

Credo che il mondo in cui vivremo potrebbe essere molto diverso da questo. Yeshùa risorto non è rimasto qui e ora dovrà pur essere da qualche parte, perché ha comunque ancora un corpo, non è spirito. In questo mondo, doveva mangiare. Nel momento in cui tornerà, invece, ci saranno nuovi cieli e nuova terra e i risorti saranno "come angeli nei cieli", per cui probabilmente non avranno bisogno di mangiare, né di aria per respirare, né di notte per dormire. Potrebbe essere una nuova dimensione.

Del resto, chi sconfigge la morte e risorge non lo fa certo acquisendo una condizione simile alla prima. Chi è già morto e vive, non può certo morire di nuovo allo stesso modo, dunque non ha bisogno di un habitat che produca condizioni che gli consentano di sopravvivere. Il nutrimento serve al corpo per sopravvivere in una dimensione fisica dove altrimenti deperirebbe; ma un corpo indeperibile, che bisogno ha di nutrirsi? Dunque, l'habitat dell'uomo risorto deve essere diverso dal primo, in cui l'uomo ha bisogno di mangiare ("Dio il Signore fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi...", Gn 2:9; "Mangia pure da ogni albero del giardino...", Gn 2:16).

Oppure, come sostiene una parte dell'ebraismo, l'uomo risorto sarà uguale al primo ma avrà vita lunga, come i primi uomini, e vivrà nel mondo di adesso ripristinato e dunque avrà bisogno di mangiare e quindi di coltivare il suolo. La coltivazione, infatti, era già prevista prima della nascita dell'adàm, quindi non può essere conseguenza di "maledizione": "Nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché Dio il Signore non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo" (Gn 2:5).
Rispondi